Il segmento testuale prefascisti è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti. Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 28Entità Multimediali , di cui in selezione 16 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali) |
da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 203
Brano: [...]entino), su una piattaforma d’iniziativa antifascista e su presupposti liberaldemocratici, repubblicani, rivoluzionari. Nel 1932, con i Quaderni di Giustizia e Libertà, il movimento lanciava un programma socialmente più avanzato, in cui le rivendicazioni repubblicane coincidevano con la tesi di uno Stato ad economia a due settori, quello pubblico e quello privato. « Giustizia e Libertà », superando la prima fase di forte polemica verso i partiti prefascisti, aderiva alla « Concentrazione Antifascista » (v.) di Parigi, assumendo in essa la rappresentanza per l’azione in Italia del Partito
socialista riformista, del Partito sooialista ufficiale e del Partito repubblicano. Nel 1934 il movimento cercava di precisare ulteriormente la propria piattaforma politica e di passare anche a un impianto di natura organizzativa più vicino a quello delle consuete formazioni partitiche. Veniva pubblicato il settimanale Giustizia e Libertà, con il sottotitolo: « Movimento Unitario dazione per l’Autonomia operaia, la Repubblica sociale, un nuovo umanesimo ».
[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 399
Brano: [...]ga superiore alla sua fama ».
Come tutti i Savoia sarà spinto a staccarsi da Mussolini, dal senso della sconfitta e dagli scioperi del marzo 1943. Eppure sarà sopravanzato ed emarginato dalla decisione del padre, che stava avviando il colpo di stato, e anche dalle iniziative della moglie a suo modo più ardita e franca di lui. Alla fine del giugno 1943 l’ex presidente deLconsiglio Ivanoe Bonomi (v.), esponente di una cerchia di ex parlamentari prefascisti e futuro presidente del Comitato centrale di liberazione nazionale, ebbe un colloquio con Umberto; ma il principe, pur consentendo sull’esigenza di liberarsi di Mussolini, non si impegnò a intervenire sul re: non rientrava nelle regole familiari.
Il 22.7.1943 (a mezzo di Eugenio Cosei schi) Umberto compì un passo presso Bottai per sottolineare l’esigenza di « salvare la cattolicità, la monarchia e quel tanto di fascismo
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Il principe Umberto a una manifestazione sportiva (Torino, 1929)
399
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 290
Brano: [...], carica che mantenne fino al 1959, nel 1962 fu nominato senatore a vita dal Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi.
Quantunque, col passare degli anni e con
lo svilupparsi anche teso delle vicende politiche nazionali, le posizioni politiche di Ruini spesso oscillassero tra le vecchie impostazioni I iberalradical i e un certo affiancamento del centrismo degli anni '50, nondimeno egli fece parte di quel l’esiguo drappello di esponenti prefascisti non di sinistra classista e non cattolici, il cui liberalismo di taglio amendoliano rappresentava il lascito più onorevole e degno del ceto politico cresciuto prima del ventennio mussoliniano. A ciò si aggiungevano la grande esperienza giuridica e la riconosciuta rettitudine morale del personaggio.
Trascorse gli ultimi anni della sua lunga esistenza mantenendo per quanto gli era possibile un rapporto attivo con gli interessi di studio e di presenza politica.
M.GI.
R.u.K.
Rustungs und Kriegsproduktion (Produzione di armamenti e di guerra). Dipartimento creato dopo l'8.9. 1943 dal m[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 734
Brano: [...]mista (irsinia, Lavello, Melfi, Avigliano, Potenza) aveva lasciato preziose tracce in quadri e in organizzazioni mutualistiche sindacali municipali; precisamente in questi centri dove, nonostante la violenza squadristica e statuale del fascismo, nella clandestinità, intorno ad alcuni confinati politici (Guido Miglioli, Errico Malatesta) era venuta tessendosi una trama di idee, di tenace e ragionata opposizione al regime che andava oltre i quadri prefascisti.
Tra la fine di luglio e per tutto il mese di agosto 1943 si ebbero una trepida attesa e speranza rimesse alle sorti dello sbarco alleato, in una situazione in cui le condizioni dell’economia e della società, aggravate oltre ogni limite dalla guerra e dai bombardamenti che colpirono anche Potenza, avevano retrocesso l’esistenza di secoli, come si espresse Agostino Degli Espinosa visitando la provincia.
La situazione di incertezza e di vera e propria dissoluzione delle strutture dello Stato si aggravò l’8 settembre, all’annuncio dell’armistizio. A Potenza, dove aveva sede il Comando dell[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 286
Brano: [...]aiutarli a realizzare il loro robusto programma di restaurazione dello Stato e di ristabilimento dell’ordine morale e materiale, che non servire la democrazia in qualità di malinconica punterei la, tenuta nascosta per non urtare la suscettibilità deH’estrema sinistra ». "Seris« se, ancora, che i principii ai quali si ispiravano il Partito liberale e quello fascista « sono identici e noi liberali possiamo rivendicare di essere stati per così dire prefascisti, quando era di moda essere democratici ».
Bergamini, Carlo
Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. N. a San Felice sul Panaro (Modena) nel 1888, caduto in combattimento nelle acque dell’Asinara (Sardegna) il 9.9.1943. Uscito dall'Accademia navale di Livorno, partecipò alla prima guerra mondiale come tenente di vascello; promosso capitano di vascello nel 1934 e ammiraglio di divisione nel 1939, all’inizio della seconda guerra mondiale era capo di stato maggiore della I Squadra navale.
La notte sul 9.9.1943, in seguito alla firma deH'armistizio, imbarcato sulla corazzata « Roma [...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 605
Brano: [...]l governo, in quanto — secondo essi — facilita l’estensione dei compiti dei C.L.N. oltre i limiti puramente consultivi fissati nell’accordo che aveva preceduto la formazione del ministero Parri. Il "congresso dei C.L.N. dell'Alta Italia a Milano, apertosi il 31 agosto, sopisce solo momentaneamente la polemica che, giovandosi anche della rapida ripresa delle forze burocratiche e militari tradizionali e dell’ostilità ai C.L.N. dei vecchi esponenti prefascisti — Croce, Nitti, Orlando — porta in novembre alla crisi del governo.
II 24 novembre Parri rassegna le dimissioni dinanzi al C.L.N. centrale, e il nuovo governo De Gasperi nasce, ancora col concorso del C.L.N., ma ormai l’età dei C.L.N. si può considerare finita. Infatti, molte delle richieste liberali trovano posto nel programma del ministero De Gasperi, e specialmente quelle concernenti « la sostituzione rapida e progressiva degli organi esecutivi e amministrativi provvisori, costituiti per necessità di emergenza (...) con normali organi rappresentativi della esclusiva e superiore volontà [...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 588
Brano: [...]gica e politica.
La Concentrazione era stata messa in crisi dai suoi stessi limiti di « patto unitario » fra gruppi dirigenti di organizzazioni politiche prefasciste; limiti tipici, come osserverà Aldo Garosci nella sua Storia dei Fuorusciti, di « un governo in esilio », il quale « lavorava a riproporre continuamente il problema della provvisorietà del fascismo, del necessario ristabilimento della legalità, della continuità dei vecchi partiti prefascisti *.
Il settimanale, nell’intento di Rosselli che era la personalità politica più spiccata del gruppo, aveva la funzione di riflettere questa ricerca, questo tentativo di elaborazione il quale doveva essere portato avanti assieme allo sforzo di conferire al movimento una sua orga
nicità, senza ripercorrere le forme tradizionali dell’organizzazione partitica e lasciando un margine estremamente largo al confluire sotto la bandiera di G.L. di tendenze affini, ma non vincolate a un preciéo e unitario richiamo ideologico. Perciò il settimanale, mentre conduceva una strenua campagna contro il r[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 629
Brano: [...]rze par/tigiane di liberare i più importanti qentri prima dell’arrivo degli Alleati/.
Al termine del conflitto, gli angloamericani mantennero a lungo le
Joro truppe in Italia, non permisero che venissero fatte immediate elezioni per la Costituente (v.), diedero apertamente il loro appoggio alle forze monarchiche e conservatrici, svolgendo un ruolo decisivo che permise in Italia la restaurazione del capitalismo e dei vecchi gruppi dirigenti prefascisti.
Secondo dopoguerra
La guerra aveva imposto ai lavoratori britannici duri sacrifici. Nel governo di coalizione era toccato ai laburisti, e in particolare al ministro del lavoro Ernest Bevin (v.), reprimere con durezza le agitazioni. Dopo uno sciopero di minatori del marzo 1944, Bevin aveva adottato misure severe che prevedevano fino a 5 anni di reclusione per gli organizzatori delle lotte sindacali.
Nel corso del conflitto la Gran Bretagna aveva perduto, sui vari fronti, 244.723 uomini. Il debito pubblico era salito da 7.257 milioni di sterline nel 1939 a 23.741 milioni del 1945.
[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 353
Brano: [...]ne all'interno della situazione politicomorale dell'Italia. Infatti i suoi poli ideali furono, da un lato, il superamento del pensiero di Giovanni Gentile (v.) (un primo centro di incubazione e irradiazione si era avuto a Pisa, presso la Scuola Normale), e dall’altro i limiti, ma anche gli stimoli, della filosofia politica di Benedetto Croce (v.). Il retroterra più autentico dell’elaborazione liberalsocialista consisteva nella critica ai partiti prefascisti e ai loro postulati ideologici, come nella esigenza di una fondazione e ricostruzione della libertà politica, ma su basi spostate verso una ipotesi socialista. Da qui una differenza oggettiva rispetto alla formula del « socialismo liberale » teorizzata da Carlo Fìosselli (v. Giustizia e Libertà), del resto nota a pochissimi dei fonda
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 686
Brano: [...]razie anche alle nuove disposizioni degli Alleati, che dal gennaio ammisero la costituzione ufficiale dei partiti antifascisti, il panorama politico cittadino andò completandosi, sia pure nel limite contraddittorio di una volontà di rinnovamento sociale che, in molti, si accompagnava a un desiderio di conservazione che li portava a circoscrivere nuovamente nei confini municipali l’attività pubblica. La borghesia locale richiamò in vita i partiti prefascisti, facendoli risorgere intorno a vecchie o a nuove personalità ma rimanendo sempre fedele ai suoi tradizionali metodi di clientelismo.
Antifascisti originari di Messina condannati dal Tribunale speciale negli anni della dittatura (tra parentesi gli anni di carcere inflitti): Giuseppe Bonaccorso (4 anni e 4 mesi), Manlio Chiossone (12 anni e 6 mesi), Pasquale Dell’Acqua (2), Umberto Fiore
(8), Francesco Lo Sardo (8), Giovanni Melodia (30), Aldo Natoli (5), Pietro Pizzuto (4), Giuseppe Soraci (9).
G.Fi.
Messina, Rosa
N. ad Asti il 30.11.1903; casalinga. Membro dell’organizzazione c[...]
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successivi |
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine prefascisti, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili. |
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