Brano: [...]. L’emozione fu vivissima in tutto il paese, tanto più che Madero esaltò le truppe federali e condannò come « estremisti » i suoi stessi seguaci. Era il 12.7.1912 e già ai primi di agosto Zapata dichiarò di riprendere la lotta armata finché la terra non fosse stata data ai contadini.
Madero, sfruttando l’influenza morale che esercitava su Zapata, lo convinse a desistere dall’impresa impegnandosi con lui a varare la riforma agraria, ma ormai i porfiristi in seno al governo miravano alla rivincita totale, sicché diedero ordine al generale Victoriano Huerta di marciare contro le bande di Zapata. Questi, invece di affrontare il nemico in campo aperto, dove i peones sarebbero stati facilmente battuti, diede genialmente vita a una delle prime esperienze di guerra partigiana del nostro secolo, fondata sul contadinoguerrigliero imprendibile dai nemici e micidiale contro di essi.
La guerriglia zapatista
Dietro questa forma nuova di guerriglia popolare veniva una nuova rivoluzione contadina, carica di contenuti sociali. Essa del resto fu esplici[...]
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Madero rispose al proclama di Zapata con l’invio delle truppe, ma ormai le ribellioni scoppiavano una dietro l’altra e, nello stesso novembre 1911, le forze più retrive del porfirismo chiamarono a loro volta le masse all’insurrezione aperta. Nel marzo 1912 Pascual Orozco scese direttamente in campo contro Madero e occupò con le sue bande
10 Stato di Chihuaua, muovendosi però su una linea estremamente ambigua, nella quale le collusioni con i porfiristi si mescolavano a idee rivoluzionarie avanzate. Contemporaneamente prendeva vita su basi assai combattive la centrale sindacale messicana che, acquistato subito un peso nazionale, alimentò l’opposizione contro il maderismo.
11 16.10.1912 il generale Felix Diaz, nipote del dittatore, tentò un colpo di stato, di fronte al quale le truppe federali comandate dal generale Huerta si dimostrarono particolarmente tiepide. Ma un altro fatto doveva intervenire per logorare definitivamente il potere di Madero: gli Stati Uniti, trovando in lui un nazionalista non propenso come Dfaz a cedere il passo ag[...]
[...]ati Uniti, trovando in lui un nazionalista non propenso come Dfaz a cedere il passo agli interessi stranieri, cominciarono a lavorare per il suo abbattimento, mediante gli intrighi dell’ambasciatore statunitense Henry Lane Wilson: il 18.2.1913 Madero fu così arrestato dal generale Huerta e deposto dalla presidenza, che venne assunta da Huerta stesso fiancheggiato da Felix Dfaz. Tre giorni più tardi il presidente deposto fu infine assassinato e i porfiristi poterono celebrare il loro completo ritorno al potere. La controrivoluzione aveva trionfato grazie anche alle debolezze e indecisioni e alla limitata visuale del pensiero e dell’azione politica di Francisco Madero.
La controrivoluzione al potere
Il nuovo regime mise subito le carte in tavola: dichiarò fuorilegge i sindacati operai, ordinò l’arresto di tutti coloro che avevano manifestato tendenze democratiche e fece assassinare non pochi esponenti del maderismo, sciolse la Camera dei rappresentanti e cercò infine di liquidare i superstiti focolai di rivoluzione contadina, avvalendosi in[...]