Brano: [...]azione del suo romanzo II dottor Zivago, avvenuta in Italia senza il permesso delle autorità sovietiche, suscitò in U.R.S.S. aspre polemiche nei confronti di Pasternak. L’anno successivo l’autore venne insignito (con evidente speculazione politica, legata al clima della guerra fredda) del Premio Nobel, ma preferì non ritirarlo per non inasprire la polemica. La sua poesia fu definita, dalla stampa russa ligia al potere, come « borghese, morbosa e pessimista ».

Il romanzo è imperniato sulle vicende di un medico russo negli anni della rivoluzione del 1917 e successivi. Scopo principale di Zivago è conservare la propria indipendenza spirituale. Egli partecipa attivamente alla rivoluzione, ma quando il potere bolscevico mostra il suo carattere repressivo, Zivago preferisce isolarsi in un piccolo villaggio oltre gli Urali. Egli non trova tuttavia la pace che cerca e sarà nuovamente coinvolto dalla rivoluzione. Alla base dell’opera sta il conflitto fra l’individualismo dell’intellettuale piccolo borghese e le « ragioni » della rivoluzione. La notor[...]

Brano: [...]i, capo di stato maggiore della Marina, aveva da parte sua escluso la possibilità di far intervenire navi da guerra italiane per combattere l’azione della flotta angloamericana, sicché la conclusione di queste dichiarazioni rinunciatarie e di altri analoghi interventi era stata che ricacciare gli avversari in mare sarebbe stato impossibile. Al massimo, si sarebbe potuto opporre una onorevole resistenza.

Il discorso del « bagnasciuga »

Meno pessimista dei suoi collaboratori militari fu Mussolini, il quale conservava ancora il grado di comandante in capo delle Forze armate. Parlando davanti ai membri del Direttorio del P.N.F., egli infatti affermò che, non appena il nemico avesse tentato lo sbarco, bisognava « congelarlo su quella linea che i marinai chiamano del bagnasciuga, la linea della sabbia dove l’acqua finisce e comincia la terra ». Giustamente il maresciallo Badoglio definì molto sciocco questo discorso. Come peraltro tutti sanno, il bagnasciuga non è una parte della spiaggia ma una parte dello scafo, sin dove arriva il livello del[...]

Brano: [...]del proletariato”. Questa definizione dimostra che l’autore comprende meno le masse che non Mussolini. Noi marxisti abbiamo appreso da Marx ed anche da Lassalle che la classe operaia deve vincere perché essa mette in movimento le masse contro l’apparato dello stato borghese. Per il proletariato è la massa che sostituisce gli altri mezzi di lotta che ad esso mancano. Bor.diga ci rimprovera di essere pessimisti; è piuttosto la sua concezione che è pessimista. Noi leggiamo nelle sue tesi: ”È una illusione infantile immaginarsi che noi possiamo conquistare le masse sino a quando domina il fascismo". Ecco un'idea che non ha nulla di comune col marxismo. Bordiga e i suoi amici non comprendono la funzione delle masse e vogliono trasformare il Partito in una setta; da questo errore derivano tutti gli altri ».

L’analisi del fascismo

Va ricordato, per la parte avuta da Bucharin, il capitolo del Programma deH’Internazionale comunista che riguarda il fascismo, l’analisi e la definizione del quale sostanzialmente costituirono la base e il nocciolo del[...]