Brano: [...]vietico (fino al secolo XVIII l’Azerbaigian, l’Armenia e la Georgia appartenevano interamente alla Persia), a nordest con l’Afghanistan, a est con il Pakistan, a ovest e a sudovest con la Turchia e l’Iraq. Le sue coste sono bagnate dal Mar Caspio, dal Golfo Persico e dall’Oceano Indiano. Il territorio dell’Iran misura 1.648.000 kmq (pari a 5 volte e mezza l’Italia) mentre gli abitanti sono circa

31 milioni, di cui i due terzi iraniani (stirpe persiana) e i rimanenti turcotartari (Azerbaigian), arabi, tur

chi, belucchi, zingari, armeni, ebrei, russi e di altri gruppi minori. Religione prevalente: islamismo di rito sciita. La capitale, Teheran, conta circa 3.800.000 abitanti.

Regime a monarchia costituzionale, ma autoritario di fatto, è dominato dallo scià (dal 16.9.1941 Mohammed Riza Pah!avi) che dal 1953 esercita una dittatura personale di tipo fascista. Tra le formazioni politiche ammesse, le più importanti sono il partito della destra nazionalista Mellyoun e il Mordom, d’estrazione popolare, ma controllato dal governo.

L’Iran è [...]

[...]tegno della sua politica dittatoriale.

Cenni storici

Ricco e potente in secoli lontani, dopo la circumnavigazione dell’Africa e più tardi con l’apertura del canale di Suez l’impero persiano rimase estromesso dalle grandi correnti del traffico internazionale. Subì così un lungo processo di decadimento economico e culturale, da cui trassero maggior profitto i paesi colonialisti deH’Occidente e la vicina Russia zarista.

Dopo la guerra anglopersiana del 185657 si affermò in Persia l’influenza inglese. Da semplice mercato di sbocco, il paese divenne fonte di materie prime e zona di investimenti. Vi accorsero inglesi, russi, americani e tedeschi, concludendo affari immancabilmente rovinosi per il popolo persiano. Russia e Inghilterra ottennero la concessione di linee telefoniche, ferroviarie, stradali, fluviali; lo sfruttamento delle risorse minerarie, l’apertura di banche e così via. Con il progetto della ferrovia BerlinoCostantinopoliBagdad entrò nella lizza imperialista anche la Germania guglielmina che finanziò in loco un partito germa[...]

Brano: [...] armare a dismisura l'esercito. Egli potè così svolgere il ruolo di gendarme nel Golfo Persico, secondo le direttive dellamministrazione americana che, d'altra parte, si adattavano perfettamente alla sua megalomania. In questa fase, il suo potere venne sostenuto anche dall’Unione Sovietica, preoccupata per la sicurezza delle proprie frontiere meridionali, e dalla Cina.

Riza Pahlavi sposò in prime nozze la principessa egiziana Fawziyya, poi la persiana Soraya Isfandyari e infine l’iraniana Farah Diba, da cui ebbe quattro figli.

In seguito alla rivolta popolare guidata dall 'ayatollah Khomeini, il 16.1.1979 lo scià fu costretto a lasciare precipitosamente l’Iran e, dopo un periodo di peregrinazioni che lo vide in Egitto, poi in Marocco, alle Bahamas e in Messico, trovò infine rifugio negli Stati Uniti. Quando, nel 1980, il governo iraniano sequestrò i diplomatici dell’Ambasciata americana a Teheran, chiedendo come condizione per la liberazione degli ostaggi la consegna del despota per sottoporlo a un processo popolare, il governo degli St[...]

Brano: [...]han (Riza Pahlavi). Le tappe della « modernizzazione » del paese accompagnarono il consolidamento della dittatura: persecuzione sistematica del movimento popolare, messa al bando del Partito comunista persiano (Tudé) e dei sindacati da un lato; garanzia di neutralità verso l’U.R.S.S. (1927) e riconferma degli accordi con Mosca dall’altro. Furono anche attuate numerose riforme volte a modernizzare lo Stato, ma i maggiori problemi della situazione persiana (riscatto dalle grandi compagnie petrolifere e daH'imperialismo straniero, riforma agraria, sviluppo industriale) rimasero del tutto insoluti.

La crisi economica mondiale del 1929 portò a un serio inasprimento di rapporti tra il governo persiano e la A.P.O.C. Vedendo diminuire i profitti, con decisione unilaterale la Compagnia stabilì nel 1931 di versare alla Persia

307.000 sterline, contro 1.288.000 sterline versate l’anno precedente. Di fronte a tale arbitrio, il Parlamento persiano nel 1932 dichiarò decaduta la concessione del

1901. Ne seguì una disputa diplomatica, politica e giu[...]

Brano: [...]à contro gli inglesi, agenti tedeschi sollevarono le tribù della Persia meridionale. La sommossa venne soffocata. I contingenti anglorussi furono accresciuti. Nel 1917 tutta la Persia risultava militarmente occupata: a nord dai russi, a ovest da turchi e tedeschi, a sud dagli inglesi, I tedeschi formarono un governo autonomo provvisorio a Kermanshah. Il governo centrale dello scià rimase sotto l’influenza anglorussa.

Con la guerra, l’economia persiana decadde ancor più: si ridussero le aree seminate e diminuì il bestiame; molti impianti di irrigazione furono distrutti e migliaia di famiglie contadine si trovarono alla fame. Le angherie degli anglorussi, dei turchi e degli sfruttatori indigeni provocarono un esasperato malcontento.

La rivoluzione sovietica

Nel 1916, formazioni partigiane [genheli) comandate dal nazionalista borghese KuchekKhan intensificarono gli attacchi alle truppe straniere. Dopo la Rivoluzione sovietica del 1917 sorse a Kermanshah un comitato di soldati e di elementi rivoluzionari locali. I militari russi fraterni[...]

Brano: [...]nonostante diverse traversie (per esempio il regno di Israele fu abbattuto dagli Assiri nel 721 a.C.), si protrasse fino al 586 a.C., quando il regno di Giuda fu vinto dai Babilonesi.

I notabili ebrei furono deportati a Babilonia e solo una piccola parte di essi successivamente accettò di usufruire dell’autorizzazione del re di Persia, Ciro, a tornare in patria per ricostruire il tempio a Gerusalemme. All’invasione babilonese seguirono quelle persiana, macedone, tolomea, seleucide e romana. Quest’ultima durò dal 64 a.C. al 332 della nostra era, allorché la Palestina entrò a far parte deH’Impero cristiano di Bisanzio.

Dal 636 la Palestina fu conquistata dagli Arabi e fu pienamente coinvolta in tale civiltà; dal 1099 al 1187 fu il principale teatro di guerra delle Crociate e, dal 1517, entrò a far parte dell’impero Ottomano. Durante l’ultimo periodo di dominazione ottomana la Palestina, considerata parte della grande Siria, conservò una propria specificità amministrativa e tra i suoi abitanti andarono gradualmente rafforzandosi le aspiraz[...]

Brano: [...]azione socialista e infine nel Partito socialista unitario. In questo torno di tempo diresse il foglio II Domani. Socialisti unitevi!, edito a Bologna dal 17.9.1949 al 3.2.1950, quando si fuse con La lotta socialista, edita a Milano sotto la direzione di Giuseppe Faravelli.

Fu attivo sindacalista nel sindacato della scuola A.D.S.N..

LAr.

Teheran, Conferenza di

Tra il 28.11.1943 e il successivo 1 dicembre si svolse a Teheran, capitale persiana, il primo incontro fra i tre “grandi” capi della coalizione antifascista durante la Seconda guerra mondiale: Roosevelt (v.), Stalin (v.) e Churchill (v.). Il conflitto aveva ormai assunto un andamento favorevole per le tre potenze alleate e proprio nel corso di quell’anno i tedeschi avevano subito la clamorosa capitolazione di Stalingrado (v.), mentre la fine della guerra in Africa, lo sbarco angloamericano in Sicilia e la caduta del fascismo in Italia avevano privato la Germania del suo maggiore alleato europeo. Dopo l’isolamento sofferto per anni dagli inglesi, la vittoriosa resistenza sovi[...]

Brano: [...]prova di eroismo e di spirito di sacrificio.

M.Sc.

La vita nelle carceri

Le carceri italiane erano (e sono tuttora) generalmente allogate in antichi edifici, ex fortezze medievali

o conventi riadattati, eretti sulla sommità di un colle, talvolta al centro di un'isola o in una località periferica di una qualsiasi provincia; tetre costruzioni con lunghe file di finestre « a bocca di lupo », coperte daT tradizionali cassoni in lamiera a persiana fissa che impediscono al detenuto la vista esterna, battute dal sole d'estate e gelide d’inverno, prive di un qualsiasi impianto di riscaldamento. In queste « case » visse, durante il ventennio, gran parte dell'antifascismo italiano militante.

La « Sezione detenuti politici » del carcere di San Vittore a Milano

Appena arrivati alla casa di pena, generalmente dopo un estenuante viaggio interrotto da tappe di transito (ad esempio, per andare da Torino a Roma in traduzione ordinaria venivano impiegati non meno di dieci giorni, con soste ad Alessandria, Genova e Pisa), i detenuti venivano i[...]