Brano: [...] nel 1934 fu arrestato e condannato dal Tribunale Speciale a 10 anni di reclusione.
Dopo I '8.9.1943 prese parte alla Guerra di liberazione, nelle file della Resistenza reggiana. Fu organizzatore delle formazioni partigiane dell'Appennino reggiano, poi commissario politico della 145* Brigata Garibaldi.
Dopo la Liberazione è stato assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Reggio Emilia, nonché membro del comitato direttivo dell’A.N.P.I.
Paternalismo
Forma di potere autoritario mascherata da apparenze « paterne », ap
parentemente illuminata e comprensiva dei bisogni dei dominati, che in realtà vengono invece trattati alla stregua di persone immature. In politica, il paternalismo ha avuto la sua principale espressione storica in talune monarchie assolute del secolo XVIII, costrette a concedere diritti costituzionali e riforme dalla lotta dei loro sudditi. In campo economico, il paternalismo viene largamente usato dal padronato per impedire la lotta di classe.
Il paternalismo padronale
Si intendono quella tecnica e quell’ideologia padronale di controllo e di concessione, che hanno preso corpo con l’emergere stesso della « questione sociale » nel corso dell’accumulazione capitalistica e della rivoluzione industriale.
Il paternalismo padronale che si sviluppò in Italia insieme al formarsi delle prime grandi concentrazioni industriali della seconda metà del secolo XIX mirava a realizzare in fabbrica alcune istituzioni (libretti di risparmio, buoni casa, mutue ecc.) nonché certe infrastrutture urbane (case operaie, asili, scuole, chiese, luoghi di ricreazione ecc.) coniugando l’intento « umanitario » con lo scopo politico e sociale di estendere anche fuori della fabbrica il controllo padronale sulla vita intera del lavoratore.
Nei primi decenni dopo l’unità d’Italia, il gruppo degli industriali paternalisti, tra cui spic[...]
[...]e al lavoro industriale, che derivavano appunto dal fatto di essere forzalavoro ancora inserita in un mondo rurale tradizionale. Poiché la stabilità della forzalavoro era una condizione decisiva per
lo sviluppo deH’industrializzazione, l’imposizione di una rigida disciplina doveva essere perseguita non so
lo attraverso i lunghissimi orari lavorativi, ma anche e soprattutto sequestrando l'intero tempo di lavoro e di vita dell’operaio.
Il paternalismo organico padronale si caratterizzò in tal senso attraverso la decisione di costruire le cosiddette « città sociali »: tra le più famose, quella di Leumann a Torino, il Villaggio Crespi suN’Adda, fino a quelle del citato Alessandro Rossi a Schio e di Marzotto (v.) a Valdagno. Tali insediamenti presentano generalmente le seguenti caratteristiche: creazione di infrastrutture urbane nei dintorni di una fabbrica costruita in zona isolata, mantenimento della struttura socioeconomica del mondo rurale intorno allo stabilimento in modo da costituire un passaggio non traumatico dal lavoro familiare a q[...]