Il segmento testuale parrocchiani è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 575
Brano: [...]iù robusti vennero scelti per essere deportati in Germania; gli altri, tra cui il sacerdote, furono condotti alla cosiddetta « botte », un serbatoio di acqua a fianco del fiume Reno, e ivi trucidati con le mitragliatrici. 1 cadaveri furono poi gettati nel bacino e, avendor i tedeschi impedito che venissero recuperati, furono travolti dalle acque del fiume.
Don Fortunato Carlassare, parroco di Pedescale (Padova), ucciso e bruciato insieme a 64 parrocchiani il 30.4.1945, da truppe tedesche e della X Mas.
Don Ferdinando Casagrande, parroco di Gugliara (Bologna). Nell’ottobre 1944, dopo che i tedeschi ebbero incendiato per rappresaglia le case della borgata « La Quercia », si rifugiò insieme ad altri, sfuggiti al rastrellamento, nei pressi del cimitero di San Martino. Quando, stremata dalla fame, la gente non fu in grado di resistere oltre, il sacerdote si recò a trattare col Comando tedesco, ma i nazisti lo fucilarono, insieme alla madre e a quattro fratelli (9.10.1944).
Don Demetrio Castelli, viceparroco di Roddi (Alba), fucilato dai tedes[...] [...]sini della Farneta di Lucca; partigiano combattente, fu fucilato a Massa Carrara il 10.9.1944 insieme a 11 confratelli. Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. Don Bianco Cotoneschi, parroco di Pulliciano (Firenze), fucilato dai tedeschi lf1.8.1944 sotto l’accusa di aver incitato la popolazione a battersi.
Isto Cristofani, seminarista, fucilato dai tedeschi a Castelnuovo di Sabbioni (v.) il 4.8.1944, insieme al suo parroco e a numerosi parrocchiani.
Padre Bruno D'Amico, dei certosini della Farneta di Lucca, fucilato
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 574
Brano: [...]del seminario di Montalto Marche, ucciso dai tedeschi il 9.3.1944.
Marino Arinci, seminarista, ucciso da soldati tedeschi nella zona di Cintolese (Pistoia), insieme a 7 familiari.
Don Francesco Babini, parroco di Sansepolcro, fucilato dai tedeschi a Forlì il 26.7.1944, per avere ospitato alcuni ufficiali inglesi.
Don Ferrante Bagiardi, parroco di Castelnuovo dei Sabbioni (v.), trucidato dai tedeschi il 4.8.1944, insieme a 88 civili suoi parrocchiani. Padre Maurizio Bagozzi, dei frati minori, torturato in carcere il 3.1. 1945 a Rovereto, poi deportato e deceduto a Bolzano in conseguenza delle sevizie subite.
Don Lino Baldini, parroco di Camporaghena di Cornano (Massa), ucciso dai tedeschi sul piazzale della chiesa il 4.7.1944.
Danilo Ballerin, chierico di Trento, deportato a Mauthausen, ivi deceduto il 10.4.1945.
Ettore Barbieri, chierico del seminario di Savona, morto I'8.5.1945 nello scoppio della galleria di Valloria, minata dai tedeschi, ove rimasero uccisi anche numerosi civili.
II giovane ritornava dal l’aver partecipato[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 314
Brano: [...] », messi sull’avviso), don Bobbio non nascose il suo sdegno all’ufficiale fascista: « Finalmente s’è tolta la maschera! ».
Nel successivo rastrellamento in forze (2930.12.1944), attuato dai nazifascisti principalmente allo scopo di catturare don Bobbio, quando fu evidente che Valletti sarebbe stata occupata, il sacerdote non cedette alle insistenze del Comando partigiano di mettersi in salvo: volle restare, sia come estrema difesa per i suoi parrocchiani, sia perché non intendeva ancora rinunciare al suo generoso obiettivo. La canonica fu presa d'assalto come un fortino, devastata, in seguito data alle fiamme come gran parte del paese. Don Bobbio, prima di essere trascinato via, dette ancora la sua assistenza a due giovani poi fucilati dai tedeschi e cercò di tranquillizzare la madre. Il calvario continuò nella notte (durante una sosta, lo tennero legato a una palizzata, nel turbine della neve), per i sentieri che attraverso Comuneglia e Cassego portano a Santa Maria del Taro; e poi in autocarro fintì al carcere di Chiavari e, di lì, dopo due[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 576
Brano: [...]giorno dopo, l’11.7.1944. Don Martino Gedda, parroco di Alice Superiore (Torino), ucciso dai tedeschi il 14.10.1944, a poca distanza dalla sua parrocchia, durante un rastrellamento.
Padre Maria Ghezzi, cappellano militare del 25° Reggimento artiglieria « Assietta »; deportato dai tedeschi, morì il 9.5.1945 nel campo di prigionia di Thorn (Polonia).
Don Mario Ghibaudo, viceparroco di Boves (v.), sgozzato dai tedeschi mentre assisteva i suoi parrocchiani, il 19.9.1943.
Don Paolo Ghigini, parroco di Cosasco di Bobbio (Piacenza), ucciso a tradimento dai tedeschi il 26.8.1944. Don Giuseppe Giacomelli, sacerdote a Santa Giustina in Colle (Padova), fucilato dalle S.S., insieme al parroco e ad altre 22 persone, il
27.4.1945.
Padre Giuseppe Girotti, frate predicatore; catturato per aver prestato aiuto a ebrei perseguitati, fu deportato a Dachau e ivi ucciso l’1.4.1945.
Gerardo Giudicani, chierico passionista, fucilato dai tedeschi a Bellona di Villa Volturno (Caserta) il
7.10.1943.
Don Renzo Gori, vicario nella chiesa dei SS. Pietr[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 577
Brano: [...]Lanzoni, parroco di Montecchio (Ravenna); catturato dai nazifascisti come collaboratore dei partigiani e tradotto al carcere di San Giovanni in Monte a Bologna, fu fucilato il 16.11.1944.
Padre Benedetto Lapuente, dei certosini della Farneta di Lucca, di origine spagnuola; fucilato dai tedeschi a Massa Carrara il 10.9.1944. Don Alcide Lazzeri, arciprete di Civitella della Chiana (Arezzo), abbattuto da raffiche di mitra mentre assisteva i suoi parrocchiani che stavano per essere fucilati in massa dai tedeschi il 29.6.1944.
Don Innocenzo Lazzeri, parroco di Farnocchia (Lucca); ucciso dai tedeschi il 12.8.1944, insieme ad altre 138 persone, nella strage di Sant’Anna di Stazzema (Lucca). Don Ilario Lazzeroni, tenente cappellano del 38° Battaglione della Divisione « Modena » e poi partigiano, fu ucciso dai tedeschi il 25.7. 1944, mentre assisteva 26 compagni condannati a morte.
Padre Arcangelo Licciardello, frate degli .eremiti di Aci San Filippo (Catania), ucciso dai tedeschi nel comune di Vaiverde il 18.8.1943* sotto l'accusa di essere una [...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 578
Brano: [...]re davanti alla sua casa, il
18.3.1945.
Padre Raffaello Pericchi, parroco di Chiusi della Verna (Arezzo), catturato e fucilato a tradimento dai tedeschi il 14.6.1944.
Padre Giovanni Picelli, parroco a Zazza di Malonno (Brescia), fucilato dalle Brigate nere il 25.5.1944 per avere dato ospitalità e assistenza ai partigiani.
Don Battista Pigozzi, parroco di Cervarolo (Reggio Emilia), fucilato dai tedeschi il 20.3.1944, insieme a 22 suoi parrocchiani.
Giov. Battista Pirelli, sacerdote, fucilato davanti a sua madre il 20.4.
1945.
Felice Pi rozzi, seminarista a Salerno, catturato e fucilato dai tedeschi al cimitero di Giugliano (Napoli) il
4.10.1943.
Don Enrico Pocognoni, parroco di Braccano (Macerata), ucciso il 24.
3.1944 nel corso di un rastrellamento, mentre s’attardava a soccorrere la popolazione.
Don, Carlo Prinetto, cappellano di una formazione partigiana in vai di Susa; catturato e tradotto nelle carceri di Torino, fu deportato a Mauthausen e vi morì il 30.4.1945.
Don Angelo Quiligotti, canonico di Pontremoli[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 664
Brano: [...] che fin dal 9 settembre si erano incontrati nel podere « Cipressa >» di Querceto, a pochi chilometri dal centro cittadino, ospitati dal colono Ottavino Lastrucci. Si può dire che a partire da quel momento la comunità contadina quercetana, compresi i ragazzi e le donne, con alla testa i coraggiosi parroci don Severino e don Eligio Bortolotti (che il 5.9.1944 verrà trucidato dai tedeschi proprio per questo moti
Don Eligio Bortolotti con alcuni parrocchiani di Querceto
vo), assicurò un fondamentale appoggio logistico e operativo alla lotta di liberazione della provincia, con tanta passione e capacità da meritarsi nella storia della Resistenza il titolo di « repubblica partigiana di Querceto ».
Grazie agli sforzi congiunti del C.L.N. e dell’organizzazione clandestina, degli operai di fabbrica e dei contadini quercetani, nel giro di un paio di mesi divenne operante sul monte Morello la formazione intitolata a Giovanni Checucci (v.), valoroso partigiano fiorentino caduto in combattimento il 14 ottobre alla cappella di Ceppeto. La formazione f[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 563
Brano: [...]no di Spagna Enrico Giannetti, a Frosinone intorno all’ex deputato Domenico Marzi, a Ceccano intorno a Vincenzo Bovieri, a Sgurgola intorno alla famiglia Pallone che negli anni del regime mai si era piegata.
Un ruolo determinante per l’organizzazione della Resistenza venne svolto anche dai religiosi, a cominciare dal vescovo Fazzini (che si schierò apertamente contro i nazisti) e da quei parroci che condivisero fino in fondo i rischi dei loro parrocchiani, come don Silvio Bergonzi parroco di San Rocco in Pofi e don Aristide Masia parroco di San Pietro (Montecassino) che diedero anche la vita nella loro generosa opera. Gruppi di antifascisti cattolici, inizialmente collegati al Partito cristiano sociale, operarono ad Alatri, a Ferentino e passarono più tardi, attraverso l'allora direttore dello stabilimento B.P.D. di Colleferro Paolo Bonomi, nelle fila dell’organizzazione democristiana di Roma.
Grazie ai collegamenti stabiliti con i comuni circostanti, dal C.L.N. di Alatri si arrivò alla costituzione di un Comitato provinciale, cui concorser[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 559
Brano: [...]gento al valor militare.
Fornasini, Giovanni
Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. N. nel 1915 a Lizzano Belvedere (Bologna), m. il 13.10.1944 a San Martino di Caprara (Bologna) ; sacerdote.
Parroco di Sperticano, piccola parrocchia della zona di Marzabotto (v.), fu a fianco dei partigiani della Brigata “Stella Rossa” nel difendere la popolazione inerme dai massacri nazisti e con i suoi interventi salvò la vita a molti dei suoi parrocchiani. Sfuggito ai primi eccidi e continuando coraggiosamente la sua missione, nel dare sepoltura ai morti affrontò un ufficiale tedesco, accusandolo apertamente dei delitti compiuti. Venne ucciso anche lui seduta stante.
Si legge nella motivazione della Medaglia d’oro: « Arrestato e miracolosamente sfuggito a morte, subito riprese arditamente il suo posto di pastore e di soldato, prima fra le rovine della sua Sperticano distrutta, poi a San Martino di Caprara dove, pure, si era abbattuta la furia del nemico ».
Si veda anche la voce Clero e Resistenza.
Fornasir, Ardito
Ario. N. a Udine [...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 397
Brano: [...]la colonna non ripartì per Monzone, portandosi dietro quattro persone, tra le quali era il parroco di Vinca don Luigi Janni. Giunti al ponte di S. Lucia, i quattro furono uccisi. Il giovane prete era salito quella mattinata stessa verso il monte Sagro per incontrarsi con alcuni partigiani e, sulla via del ritorno, era stato sconsigliato dal rientrare in paese, ma di fronte agli inquietanti segni della tragedia aveva voluto essere accanto ai suoi parrocchiani. Con lui, furono uccisi il padre e la sorella.
Il giorno dopo la colonna nazifascista, unita a quella proveniente dalla Garfagnana, tornò sul luogo e ne ripartì, almeno in gran parte, il successivo 26 agosto, avendo ultimato la strage e la razzia.
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| successivi |
| Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine parrocchiani, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili. |
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