Brano: [...].1943 comandava la 10a Compagnia Granatieri di Sardegna che, attaccando all’Acquacetosa (Roma) preponderanti forze tedesche, dopo una furiosa lotta anche all’arma bianca impedì al nemico di occupare il suo caposaldo avanzato, in un successivo combattimento per difendere lo schieramento minacciato a sinistra, a Porta San Paolo, cadde colpito a morte mentre incitava i suoi uomini a non indietreggiare di un passo. V. Armistizio e difesa di Roma.
Pangermanesimo
Dottrina politica e movimento miranti a unificare in una unica comunità statale tutti i popoli di lingua germanica.
L’eccezionale espansione economica che ebbe inizio in Germania (v.) negli ultimi decenni del secolo scorso portò la classe dominante tedesca a ritenere di avere le carte in regola per avanzare la pretesa di una riorganizzazione dell’Europa e di una redistribuzione delle colonie, la quale tenesse conto dei nuovi rapporti di forza instauratisi in campo mondiale in seguito ai successi conseguiti dalla Germania, sia nel settore industriale che in quello militare, con le vittor[...]
[...]di aggressione, lo sciovinismo, il razzismo, la « giustificazione teorica » delle mire espansionistiche della borghesia e degli Junkers, il culto delle tradizioni prussiane. Sfruttando la teoria razzista di una pretesa superiorità dei tedeschi su tutti gli altri popoli, la Lega pangermanica propugnava la creazione di un’Europa unita, in cui l’intero continente doveva avere un ruolo subalterno rispetto aila « Grande Germania ».
L’ideologia del pangermanesimo riuscì a far breccia anche in larga parte del movimento operaio tedesco che, dalla posizione preminente e dal rafforzamento politico e militare del proprio paese, finiva per trarre indubbi vantaggi di carattere economico. Fu questo uno dei motivi principali che indusse il Partito socialdemocratico tedesco (a eccezione della sua ala di sinistra, da cui sarebbe poi sorto il Partito comunista) ad appoggiare la propria borghesia allo scoppio della Prima guerra mondiale, determinando il fallimento della Seconda Internazionale.
Massimi teorici del pangermanesimo furono Joseph Arthur de Gobineau [...]
[...]te e dal rafforzamento politico e militare del proprio paese, finiva per trarre indubbi vantaggi di carattere economico. Fu questo uno dei motivi principali che indusse il Partito socialdemocratico tedesco (a eccezione della sua ala di sinistra, da cui sarebbe poi sorto il Partito comunista) ad appoggiare la propria borghesia allo scoppio della Prima guerra mondiale, determinando il fallimento della Seconda Internazionale.
Massimi teorici del pangermanesimo furono Joseph Arthur de Gobineau e Houston Stewart Chamberlain che, partendo dagli aspetti più negativi della filosofia di Fichte e Hegel, svilupparono le tesi che proclamavano la supremazia della razza nordica, identificata in quella tedesca, su tutte le altre.
Fondamento teorico del nazismo
Il pangermanesimo conobbe una battuta d’arresto con la sconfitta subita dagli Imperi Centrali nel
1918, ma trovò nuovo incentivo con il sorgere del nazismo (v.), della cui dottrina costituì, nell'elaborazione degenerativa che ne fece Alfred Rosenberg, il principale fondamento teorico.
Fu dal pangermanesimo che il nazismo prese l’idea della creazione di un grande Stato tedesco, intorno al quale dovevano ruotare gli altri paesi, con un grado di asservimento diverso a seconda delle popolazioni che li abitavano, fino alla completa schiavizzazione di alcuni popoli considerati « decisamente inferiori », come quelli slavi. L’annessione dell’Austria e della Cecoslovacchia, quindi lo scatena
mento della Seconda guerra mondiale, costituivano le tappe indispensabili alla realizzazione di questo piano aberrante per la creazione, come disse testualmente Hitler, « di una socialità mondiale gerarchica e no[...]