Il segmento testuale operaista è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti. Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 47Entità Multimediali , di cui in selezione 7 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali) |
da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 416
Brano: [...] presidenza si rifiutò di rappresentare la Società operaia vogherese ai riti funebri per l’anniversario della morte di Umberto I (il re che aveva avallato gli eccidi popolari del 1898).
L’opera di Ernesto Maiocchi
Nonostante la sua impronta moderata, nel clima politico degli ultimi decenni del secolo non erano tuttavia mancate significative esperienze: dal 1887 era attiva in Voghera una Lega dei Figli del lavoro, di ispirazione rigidamente operaista, che aveva sostenuto gli scioperi dei lavoranti panettieri per un orario meno pesante e quelli dei braccianti agricoli per ottenere condizioni di vita più dignitose. Anche in campo politico si era registrata qualche novità: Ernesto Maiocchi, un intellettuale autodidatta, personaggio irrequieto di estrazione radicale e anth clericale, nel 1886 aveva rotto con i liberali del giornale locale II Risveglio, fondando prima L’Orizzonte e poi la Sentinella vogherese, due fogli decisamente orientati verso il socialismo.
Dopo la fondazione del Partito socialista (1892), Maiocchi ne era stato l'anima[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 95
Brano: [...]e del Fronte nazionale, il rappresentante del Partito comunista dovette (gravissima ammissione) dichiarare di non conoscere gli estensori del manifesto, ma di farlo proprio. E che il ‘'comitato operaio” controllasse le masse, lo provò la sua stessa capacità di mobilitazione di esse.
Non è possibile dire chi fosse dietro al “comitato operaio” (o, meglio, non se ne hanno prove): questo era però il manifestarsi per la prima volta di una tendenza operaista estremista e “settaria” (secondo la definizione del Partito cotnunista) che, secondo ogni probabilità, faceva capo ai gruppi spontanei che erano esistiti nelle fabbri
LA VORATORII
II governo Badoglio continua la guerre fasciste e migliora di perirne
periscono giornalmente lotto i eoki dei òornbrirdfimt ufi at.T'. i
Il governo Redolito <= responsàbile della maggior rovinai ckt deriva ;
alùi Nozione: es&o calpesta lo volontà di poce del popolo italiano |
e nnibcae h sfato d'oaselto perché i lavoratori non si ribellino I
4 TORINO. AMANO ED Al TROVt GIÀ SANGUI: FRA TERNO i f [...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 60
Brano: [...]renta compì vari viaggi in rappresentanza del suo partito: nel gennaio 1933, alla vigilia della vittoria di Hitler, era stato a Berlino; durante la guerra civile spagnola visitò ripetutamente il fronte, sul quale combattevano, nelle Brigate Internazionali, anche contingenti di comunisti francesi guidati da André Marty; nel gennaio 1939 si recò in Algeria.
Leader politico con grandi doti di agitatore e organizzatore, Thorez impersonò l’origine operaista, l'orgoglio di partito e la mai smentita tradizione nazionale del P.C.F. rivolgendosi ai settori più combattivi della classe operaia delle regioni minerarie e siderurgiche settentrionali e delle industrie metalmeccaniche della periferia parigina con parole d’ordine chiare, come quella coniata alla vigilia delle elezioni politiche del 1936: “mano tesa” ai cattolici antifascisti.
Nel settembre 1938, con il voto dato dai comunisti contro il Patto di Monaco (v.), iniziò un duro scontro che oppose il P.C.F. ai socialisti e al governo Daladier. Quando poi, in seguito al Patto di non aggressione [...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 426
Brano: [...]amenti, tanto che ben presto nacquero a Schio tre circoli operai e una Sezione socialista (2
operai sciedensi, Giuseppe Bertizzolo ed Emidio Brando, nel 1892 parteciparono ai lavori costitutivi del Partito dei Lavoratori, tenutisi a Genova).
Un valido aiuto a questi lavoratori giunse anche da Andrea Costa, venuto a Schio per interessamento di Pietro M una ri e dell’avvocato Bar banti Brodano (qualche anno prima era arrivato a Schio anche l’operaista Costantino Lazzari). All’inizio del secolo la crescita culturale e politica del proletariato sciedense fece sì che, nel periodo “giolittiano”, una lista mista radicalsocialista conquistasse e reggesse l’amministrazione comunale per un quinquennio.
Prima guerra mondiale
La Grande guerra del 191518 fu vissuta dalla città e dagli altri centri del circondario con gravissimi disagi. Immediata retrovia del fronte, Schio subì (come la vicina Piovene Rocchette) numerosi bombardamenti aerei e di artiglieria che produssero, oltre a danni gravissimi all’abitato e negli stabilimenti, numerosi morti[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 385
Brano: [...] redattore a Torino del “Sempre Avanti” e successivamente, a Milano, dell'“Avantil”, ricevendo da Guido Mazzali l’incarico di caposervizio sindacale.
Il campo sindacale lo impegnerà fino alla fine, combattendo contro la strumentalizzazione politica dell'organizzazione economica dei lavoratori, contro I pericoli di aziendalismo che vedeva nella C.I.S.L. e infine contro la minaccia di infrangere, col pretesto di combattere un preteso “frontismo operaista”, l’indispensabile unità d'azione e di ghettizzare i comunisti. Egli era convinto che la partita della democrazia si giocasse in casa nostra sulle tre carte della programmazione, del sindacato e del settore pubblico dell’industria. Sassano fu sempre unitario, mai anticomunista “viscerale”, e però assertore del ruolo di una forza socialista, democratica e riformatrice.
Fonti e bibliografia: nel 1979, pubblicato dall'editore Marsilio nella collana “Socialismo oggi” e preparato dal figlio Marco Sassano, è uscito il libro Fidia Sassano un compagno difficile, che è un'antologia di suoi scritti [...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 252
Brano: [...]esentatori della mozione, i sindacati, anzi più precisamente i sindacati dei lavoratori industriali, ai quali bisognava per ciò conferire il compito di creare la società comunista. Gli esponenti dell'Opposizione operaia spiegavano l’opportunismo dilagante nel partito con il fatto che, in questo, erano entrati a far parte sempre più membri di origine non proletaria. Per portare il partito sulla
via rivoluzionaria occorreva quindi un’epurazione operaista contro i membri non operai. Se il partito fosse stato composto in misura schiacciante da « puri » proletari dalle mani callose, tutto sarebbe andato bene.
L’Opposizione operaia non metteva in discussione la funzione dirigente del partito nella fase di dittatura del proletariato, tanto è vero che quando* divampò la rivolta di Kronstadt (v.), proprio mentre stava svolgendosi a Mosca il X Congresso, i dirigenti del gruppo si affrettarono ad aderire alla linea della maggioranza, fino a porsi essi stessi contro gli insorti. Nondimeno Lenin, Trotzkij e la maggioranza del Congresso attaccarono du[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 295
Brano: [...]27; a Luino e a Busto nell’agosto). Uscito di prigione, in precarie condizioni fisiche, venne sottoposto a vigilanza poliziesca notte e giorno. Ridotto in miseria, morì in una povera cameretta nel quartiere Prati a Roma, quando ormai non vedeva altro modo per sgravare del suo peso la famiglia che farsi ricoverare in un ospizio per vecchi.
Suo contributo politico
Uomo di indiscussa probità, si sono criticati al Lazzari il suo corporativismo operaista, duro a morire anche a Genova (1892), e l’inconcludenza politica della sua intransigenza verbale, assunta come aspetto principale di azione politica, come « pressione » verso una società socialista che si sarebbe dovuta evocare quasi da sé. Quindi un’attesa messianica del socialismo; un’incomprensione della natura di classe dello Stato borghese, del ruolo attivo del partito di classe (ridotto a una comunità di fedeli vigilanti sulla osservanza della fede e difensori delle sacre leggi del vecchio socialismo) e del ruolo rivoluzionario della violenza. Gli furono rimproverati il suo sentimentali[...]
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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine operaista, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili. |
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