Brano: Foggia
1931 a 2 anni di ammonizione, in seguito più volte arrestato;
Matteo Di Vittorio, contadino, comunista dal 1926, assegnato per 3 anni al confino nel 1929 e, in seguito, condannato a 18 mesi di carcere per aggressione a una spia; Nicola Di Vittorio, contadino, sindacalista in gioventù, nel P.C.I. dal 1924, assegnato nel 1929 per 3 anni al confino;
Riccardo Civita, contadino, comunista dal 1932, assegnato nel 1933 per 5 anni al confino; mentre si trovava al confino, condannato a 2 anni di reclusione per propaganda antifascista;
Giuseppe Frisano, contadino, comunista dal 1934; assegnato nel 1934, dopo 1 anno di carcere, per 5 anni al confino;
Antonio Scardigno, sindacalista in gioventù, nel P.C.I. dal 1930, assegnato per 3 anni al confino; Tommaso Lassalandra, contadino, comunista dal 1930, assegnato nel 1934, dopo 1 anno di carcere, per 5 anni al confino. Più volte arrestato, fu internato dal gennaio 1941 sino alla Liberazione;
Michele Grieco, contadino, comunista dal 1930, assegnato nel 1933, dopo 10 mesi di carcere, per 5 anni al confino;
Michele Losurdo, contadino, comunista dal 1932, assegnato nel 1933, dopo 10 mesi di carcere, per 5 anni al confino;
Giovanni Palmiotto, comunista dal 1944, assegnato nel 1929 per 3 anni al confino;
Luigi Dagnese, contadino, militante socialista dal 1919, nel P.C.I. dal 1944, assegnato nel 1929 per 3 anni al confino;
Vito Montino, contadino, comunista dal 1926, assegnato nel 1929 per 3 anni al confino;
Luigi Cariello, contadino, comunista dal 1935, assegnato nel 1939 per 5 anni al confino;
Luigi Cinquepalmi, contadino, assegnato nel 1929 per 3 anni al confino;
Luigi Buonomi, impiegato, condannato nel 1930 per 5 anni al confino;
Vincenzo Paciletto, contadino, assegnato nel 1930 per 5 anni al confino.
(Per Antonio Di Donato, Antonio Di Modugno, Domenico Di Virgilio e Michele Gala si vedano le voci apposite).
Nel 1934, dopo 1 anno di carcere, ebbero da 2 a 3 anni di ammonizione i seguenti antifascisti, quasi tutti contadini: Crescenzio Berardi, Antonio Campagnola, Nicola Cirulli, Antonio Civito, Luigi Collemare, Gi[...]
[...]Porto e il sergente Espedito Colizzi; altre 4 salme non furono identificate.
Sul luogo dell’eccidio è stata posta una lapide: « il popolo di Cerignola — con solenne plebiscito — qui volle raccolti — come nella tragica fossa — gli undici soldati inermi — noti e ignoti — massacrati con ferocia — dalla soldataglia tedesca — il
25.9.1943 a S. Maria Vallecannella ».
Fogliazza, Enrico
N. a Castelleone (Cremona) il 22.3. 1920. Militante comunista dal 1941, dopo I '8.9.1943 prese parte alla Guerra di liberazione nelle file della Resistenza, partigiano combattente e commissario politico della 17a Brigata Garibaldi operante in valle Susa (Torino).
Segretario dell’A.N.P.I. provinciale di Cremona dal 1945 ai 1947, fu eletto deputato nella seconda e nella terza legislatura (19531963).
Foiano della Chiana
Comune di circa 7.000 abitanti (2.200 nel capoluogo) in provincia di Arezzo (v.). Nel 1921, dopo il congresso di Livorno del P.S.I., tutti i consiglieri comunali deH'amministrazione socialista, compreso il sindaco, passarono al Par[...]
[...]ibaldi operante in valle Susa (Torino).
Segretario dell’A.N.P.I. provinciale di Cremona dal 1945 ai 1947, fu eletto deputato nella seconda e nella terza legislatura (19531963).
Foiano della Chiana
Comune di circa 7.000 abitanti (2.200 nel capoluogo) in provincia di Arezzo (v.). Nel 1921, dopo il congresso di Livorno del P.S.I., tutti i consiglieri comunali deH'amministrazione socialista, compreso il sindaco, passarono al Partito comu
nista, per l’opera svolta in particolare da Galliano Gervasi (v.). La forza del movimento proletario della zona provocò la reazione dei fascisti che, spalleggiati dalle autorità militari, come attesta nella sua « Storia della rivoluzione fascista » Giorgio Alberto Chiurco (v.), decisero di compiervi una spedizione punitiva.
L’11 aprile il capitano dei carabinieri di Arezzo riunì nel municipio di Foiano il sindaco Nucci, il segretario della sezione comunista Gervasi e il maresciallo dei carabinieri per informarli che, all’indomani, i fascisti sarebbero venuti a Foiano in « gita di propaganda » e [...]
[...]r l’opera svolta in particolare da Galliano Gervasi (v.). La forza del movimento proletario della zona provocò la reazione dei fascisti che, spalleggiati dalle autorità militari, come attesta nella sua « Storia della rivoluzione fascista » Giorgio Alberto Chiurco (v.), decisero di compiervi una spedizione punitiva.
L’11 aprile il capitano dei carabinieri di Arezzo riunì nel municipio di Foiano il sindaco Nucci, il segretario della sezione comunista Gervasi e il maresciallo dei carabinieri per informarli che, all’indomani, i fascisti sarebbero venuti a Foiano in « gita di propaganda » e di « persuasione ». Quindi consigliò che, per evitare conflitti, Gervasi e Nucci facessero allontanare dal paese
i militanti comunisti e socialisti, e assicurò che in tal modo nulla di grave sarebbe accaduto.
Quel consiglio fu accolto, ma gli squadristi, sotto lo sguardo imperturbabile delle autorità tutorie, appena giunti in paese devastarono il municipio, la Camera del lavoro, la Sezione socialista, la Cooperativa « Fossombroni » e quella di consu[...]
[...]a, gli squadristi ebbero la peggio: 3 di loro furono uccisi [Aldo Rosselli, Tolemaide Ci nini, Dante Rossi) e numerosi altri furono più o meno gravemente feriti.
Per rappresaglia, quella sera stessa varie squadre fasciste di Arezzo, Siena e Perugia si concentrarono a Foiano e vi compirono una vera strage: invasero e saccheggiarono il paese, ferirono gravemente numerose persone e infine uccisero Guido Milanesi, vicesegretario della Sezione comunista, Egisto Burri, Leopoldo Nicciolini, Luisa Bracciali, Luigi Mencarelli e Gino Gherardi. Alcuni mesi dopo venne celebrato ad Arezzo (malgrado fosse stata avanzata domanda di rinvio ad altra Corte, per legittima suspicione) il processo contro gli esponenti comunisti ritenuti responsabili dei fatti di Foiano. Gli imputati furono tutti condannati a dure pene (Galliano Gervasi a 22 anni di reclusione, di cui ne scontò 12).
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