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Il segmento testuale nichilismo è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 116Entità Multimediali , di cui in selezione 6 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 119

Brano: Nicola, Giovanni

Nichilismo

Dal latino nihil: nulla. Dottrina filosofica che, introdotta dal filosofo tedesco irrazionalista Friedrich Heinrich Jacobi (17431819) nella sua opera Sendschreiben an Fichte (« Lettere a Fichte », 1799) e divulgata in Russia da Ivan Sergeevic Turgenev (181883), sostiene il punto di vista della negazione assoluta. Il nichilismo teorico nega la possibilità di una conoscenza della verità; quello etico, ogni valore morale o norma dell agire; quello politico, qualsivoglia ordine sociale costituito; quindi nega principi e tradizioni della cultura vigente, pregiudizi religiosi ed estetici, nonché le correnti norme morali. Spesso il nichilismo è soltanto uno scetticismo radicale, la reazione contro un dogmatismo di cui si palesa l’insostenibilità. « Con il termine "nichilismo”, preso a prestito da Turgenev, F. W. Nietzsche (18441900) indicherà il fenomeno per cui si annullano i più alti valori in grado di dare un senso allenterò agire e soffrire dell’uomo, non esiste più nulla per cui valga la pena di vivere o di morire, si fa strada la coscienza che tutto sia inutile » (l/l/. Broker).

I nichilisti russi

II nichilismo fu popolarizzato in Russia dallo scrittore liberale Turgenev che, nel suo libro più importante (Padri e figli, 1862) schierò i principali protagonisti contro i valori tradizionali dell’epoca, visti come sopravvivenze della società feudale.

Turgenev scrisse: « Il nichilista è un uomo che non si inchina a nessuna autorità, che non accetta sulla fiducia nessun principio, per quanto sia il rispetto da cui quel principio è circondato ».

L’anarchico Kropotkin (18421921), in un suo apprezzamento del nichilismo che esaltava la scienza e disprezzava l’arte, affermerà:

« Un paio di stivali è u[...]

[...]rgenev che, nel suo libro più importante (Padri e figli, 1862) schierò i principali protagonisti contro i valori tradizionali dell’epoca, visti come sopravvivenze della società feudale.

Turgenev scrisse: « Il nichilista è un uomo che non si inchina a nessuna autorità, che non accetta sulla fiducia nessun principio, per quanto sia il rispetto da cui quel principio è circondato ».

L’anarchico Kropotkin (18421921), in un suo apprezzamento del nichilismo che esaltava la scienza e disprezzava l’arte, affermerà:

« Un paio di stivali è una cosa più importante di tutte le vostre madonne e di tutti i vostri raffinati discorsi intorno a Shakespeare ».

I nichilisti si autodefinivano « pensatori realisti ». Diffusa tra gli studenti e la borghesia intellettuale russa a partire dagli anni 186070, l’ideologia trovò numerosi adepti e servì da supporto all’ala estrema dell’opposizione radicalborghese al

lo zarismo. Il movimento (che non usava esplicitamente l’etichetta nichilista) si organizzò intorno alla rivista Russkoe Slovo (La parola russa).[...]

[...]violento pamphlet contro il regime poliziesco, fu chiuso per tre anni in cella di segregazione nella fortezza di Pietro e Paolo. Le repressioni e il carattere del movimento non permisero che esso avesse un seguito popolare. Isolati dalle masse, i nichilisti confluirono poi in gran parte nell’anarchismo (v. Anarchici).

Ideologia borghese

Movimento interno al dominio della borghesia, con il suo antidogmatismo e la sua prassi terroristica, il nichilismo non costituiva un pericolo per il potere zarista semifeudale (che infatti uscì rafforzato da quell’attacco). Esso si proponeva di distruggere nei rapporti giuridicosociali il principio stesso della « normativa » come tale, per adeguare la società del tempo alle esigenze di più avanzato sviluppo capitalistico (un’operazione che riuscirà, mezzo secolo dopo, al fascismo). Per questo il nichilismo, criticato e combattuto dai teorici del movimento operaio, non va confuso con l’anarchismo che è pur sempre un movimento rivoluzionario di classe. Il nichilismo entrerà invece nel bagaglio ideologico della destra reazionaria, fino al concetto della volontà di potenza del superuomo, in una visione elitistica.

Bibliografia: Philosophisches Woerterbuch, A. Krober Verlag, Stuttgart 1960 (si veda la voce « Nihilismus » con annessa bibliografia); G.B. Arnaudo, Il Nichilismo, Torino 1970; F. Venturi, Il populismo russo, Torino 1952.

E. Ni.

Nicola, Felice

Bimbo. N. a Strona (Vercelli) il 29. 5.1905, ivi m. il 24.4.1956; operaio filatore.

Giovanissimo, aderì al P.C.d’I. e svolse intensa attività politica tra gli operai tessili della Vallestrona. Nel 1927, accusato di appartenenza all’organizzazione comunista clandestina e di istigazione contro lo Stato, fu condannato dal Tribunale Speciale a 11 anni e 8 mesi di reclusione. Scontato il carcere, venne inviato al confino di Ponza, dove rimase 5 anni.

Dopo l’8.9.1943 partecipò alla lotta partigiana nel B[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 124

Brano: [...]ocratica dell'esistenza e in definitiva anche della società, che si è espressa nella teoria del superuomo. Solo che, per Nietzsche, il superuomo rappresentava un individuo immateriale, l’immagine ideale dell’uomo nuovo creatore di nuovi valori e fornito della volontà di potere per realizzarli sulla terra. Un ideale astratto di eroicismo e di virilità, che presentava un risvolto anticonformista nel rifiuto delle convenzioni e ne! coraggio del suo nichilismo (compreso il famoso « Dio è morto »).

La strumentalizzazione fascista

La sorte del pensiero di Nietzsche fu largamente determinata dagli interpreti posteriori. Le componenti antistoricistiche e mistiche sono state assunte neH’ambito delle correnti irrazionalistiche e dei protagonisti più recenti di un nuovo Kulturpessìimismus (indubbia è, ad esempio, la filiazione nietzschiana di molti spunti dell’opera di Spengler). Tuttavia soltanto nel periodo del nazismo è stata compiuta, grazie anche all’opera della sorella Elisabeth e al tentativo assecondato da Hitler di trasformare il centro di [...]

[...]mar, da

G. Colli e Mazzino Montinari. Da una parte, la tendenza all 'appiattimento, alla visione tradizionale e unicamente irrazionalistica di Nietzsche, non senza nel peggiore dei casi gettare su tutta la sua opera il sospetto dei disturbi psichici che sconvolsero l’ultimo decennio della sua vita. Dall’altra, la riscoperta, la rivalutazione di un Nietzsche tutto nuovo.

Una parte della cultura del Sessantotto ha riscoperto e rivalutato nel nichilismo nietzschiano una filosofia della liberazione, dell’emancipazione; e, comunque la si valuti, ha compiuto opera di interpretazione criticamente interessante ancorché parziale. Altri filoni della cultura contemporanea hanno visto la fecondità del cosiddetto pensiero negativo e, per esso, ancora una volta del nichilismo nietzschiano, « nella direzione della crisirifondazione deN’epistemologia contemporanea » (Massimo Cacci ari). Ma questi non sono che esempi frammentari dell’ampio lavoro critico che è in corso per sottrarre ad ogni manichea contrapposizione una figura così complessa nella storia della cultura come quella di Nietzsche, che non si lascia semplicisticamente e totalmente assimilare al nazismo, né si può prestare a una lettura univoca in direzione della filosofia della liberazione.

E. Co.

Nievo, Ippolito

N. a Padova il 30.11.1831, m. nel mare Tirreno il 4.3.1861; scrittore e garibaldino.[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 110

Brano: [...]a e altri) al movimento surrealista.

« Abbasso il mondo, io ne costruisco uno più bello! » era stato il suo primo grido di rivolta nel poema Feu de joie (1920). In realtà il surrealismo, movimento poetico e letterario fondato sul culto dell'irrazionale e sorto come espressione di una protesta individuale a sfondo anarchico contro il vecchio mondo, non era legato ad alcun ideale positivo: alcuni surrealisti resteranno così prigionieri del loro nichilismo iniziale, mentre altri — come appunto Aragon — nell'approfondire la ricerca giungeranno alla consapevolezza che non basta distruggere il vecchio mondo, ma occorre edificarne uno nuovo. Neppure nei momenti di più accesa ribellione Aragon accettò mai di annullare con un colpo di spugna l’intero passato della cultura: condivise la rivolta dei surrealisti, il loro desiderio di demolizione, la sfida a tutte le costrizioni, ma al tempo stesso seppe trarre dal realismo tutto ciò che portava in sè di liberatore per la poesia come mezzo di conoscenza e di scoperta identificantesi con la vita. Per ques[...]

[...]derì al Partito comunista francese. Alla fine del 1930 partecipò a Karkov alla prima conferenza internazionale degli scrittori rivoluzionari. Al suo ritorno daM’Unione Sovietica scrisse il poema Front rouge (Fronte rosso), che gli costerà un processo sotto l’imputazione di « terrorismo ». Successivamente, la rottura col surrealismo Io portò alla conquista del « mondo reale », ciò che significò per lui lotta contro l’individualismo anarchico e il nichilismo. Nel 1933 iniziò la collana Du monde réel (Del mondo reale) con la pubblicazione di Les cloches de Bàie (1935); seguirono Les beaux quartiers (1937), Les voyageurs de l’impérialeì (1943) e il ciclo Les communistes (19391945).

Le opere di A. si collocano nella grande tradizione del romanzo francese e si caratterizzano per la confluenza che in esse si trova tra l’attenta analisi storica e l’indagine psicologica dei personaggi, alla luce dei rapporti tra individuo e società. Aragon rivendica con forza la totalità del mondo reale; essere realista significa per lui essere militante e il realism[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 123

Brano: [...]ntervenire arbitrariamente sulle carte lasciate dal fratello, si investì anche del compito di creare intorno alla sua figura l’alone del mito e un vero e proprio misticismo al limite del culto. Per molti aspetti, di conseguenza, l’opera di Nietzsche è stata valutata non soltanto per quello che rappresenta in sé, ma anche per il modo in cui è stata tramandata e per l’uso che i posteri ne hanno fatto.

Esaltato di volta in volta come profeta del nichilismo (v.), filosofo dell’ateismo, teorico della volontà di potenza, nemico del progresso e della democrazia, Nietzsche ha presentato nella contraddittorietà e nella ambivalenza presenti in tutta la sua opera costanti difficoltà di interpretazione e ha dato luogo all’uso e all’abuso più diverso, più che del suo pensiero nel suo complesso, di singole parti o frasi della sua opera, sino a diventare, a seconda dei punti di vista, campione di anticonformismo o di ortodossia. Nietzsche è certamente l’espressione più eminente di un momento della crisi del pensiero tedesco ed europeo della metà dell’Ottoc[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 468

Brano: [...]5; scrittore.

Di famiglia ebrea, laureato in Legge e in Filosofia, nel primo dopoguerra si mise in luce con alcuni racconti umoristici e romanzi che raccolsero successo commerciale tra il pubblico piccoloborghese per la vena di ironica spregiudicatezza che li pervadeva. Con un linguaggio letterario mutuato da scrittori d’oltralpe, fondato essenzialmente sull'uso (e abuso) del paradosso, si impose al provincialismo letterario dell’epoca con un nichilismo di bassa lega, da salotto, sulla scia del tedesco Max Nordau (18491929) che, a un livello ben diverso, aveva condotto la sua sferzante polemica contro le convenzioni borghesi.

Pubblicò, con notevole successo commerciale, i romanzi Mammiferi di lusso (1920), La cintura di castità (1920), Cocaina (1921), Oltraggio al pudore (1921), La vergine a diciotto carati (1923).

Fu corrispondente da Parigi della “Tribuna illustrata” e, nel 1924, fondatore del periodico Le grandi firme, “Quindicinale di novelle dei massimi scrittori”, cui collaborarono tra gli altri Luigi Pirandello e Massimo Bontemp[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 710

Brano: [...]ito dei cattolici si presentava come Tunica via per dare giusta voce al “paese reale” per tanto tempo escluso dalle scelte politiche:

« Ebbene — così si esprimeva dalla tribuna del congresso di Napoli — non è presunzione né spavalderia se si afferma che il Partito Popolare Italiano ha il compito e quindi il dovere di valorizzare tutte le sue forze, perché alla foga distruttiva e alla visione apocalittica del massimalismo socialista e al quasi nichilismo liberale, opponga la realtà delle trasformazioni nel campo economico e politico e la forza educativa delle sue idee, che anche attraverso i cataclismi sociali restano saldo e fecondo fermento di

710


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine nichilismo, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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