Brano: [...]poco, sarebbe stato ucciso dai patrioti cechi. Soltanto nell’agosto del
1943 von Neurath cessò ufficialmente dalla carica di Reichsprotektor.
Fu condannato a Norimberga dalla Corte militare internazionale a 15 anni di prigione, che trascorse per la maggior parte nel carcere berlinese di Spandau. Venne liberato, anteriormente alla espiazione della
pena, nel novembre del 1954, per ragioni di salute. Morì meno di due anni dopo.
e. c.
Neutralismo
Dottrina della non partecipazione diretta o indiretta a conflitti militari (e, per estensione, anche a conflitti politici, economici o sociali, sia interni che di carattere internazionale). Nel diritto internazionale si intende per neutralità la situazione politica e giuridica dello Stato che non interviene in una guerra tra altri Stati e che non presta aiuto militare né all’una né all’altra delle parti contendenti.
Il neutralismo socialista
Nella storia del movimento operaio italiano assunse rilievo la posizione neutralista del P.S.I. allo scoppio della Prima guerra mondiale. Seguendo la tradizione antimilitarista e pacifista che lo aveva caratterizzato fin dalle sue origini, con alti momenti di lotta contro le imprese coloniali in Africa (si veda la voce Colonialismo e anticolonialismo), il Partito socialista diresse le lotte popolari contro l’entrata in guerra deH'Italia. Del resto lo stesso Stato italiano si era inizialmente dichiarato « neutrale ».
Il 2.8.1914 il Consiglio dei ministri deliberava di consider[...]
[...] Scalarmi, svilupparono una grande campagna di propaganda contro la guerra. Benito Mussolini, allora direttore dell 'Avanti!, dopo l’ultimatum dell’Austria alla Serbia (26.7. 1914), lanciò lo slogan « Abbasso alla guerra! » e, durante un comizio, si rivolse ai governanti con queste parole: « Intervenite a limitare il conflitto; ma se l'incendio dovesse divampare, non dovete uscire dalla neutralità, che se no vi immobilizzeremo con la forza ».
Neutralismo
Una posizione decisamente neutralista assunse anche il leader liberale Giovanni Giolitti (motivata dal timore che l’Italia non sarebbe stata in grado di affrontare la guerra), suscitando aspre polemiche nei circoli conservatori e interventisti (v.).
Ma pochi mesi dopo le cose erano cambiate. In seguito al fallito tentativo di Salandra di giungere a un accordo con l’Austria sulle terre irredente (v. Irredentismo), il 26.4. 1915 l’Italia strinse un patto con le potenze dell’Intesa, vennero organizzate grandi manifestazioni nazionalistiche interventiste (cui si associarono anche numerosi s[...]
[...]i conservatori e interventisti (v.).
Ma pochi mesi dopo le cose erano cambiate. In seguito al fallito tentativo di Salandra di giungere a un accordo con l’Austria sulle terre irredente (v. Irredentismo), il 26.4. 1915 l’Italia strinse un patto con le potenze dell’Intesa, vennero organizzate grandi manifestazioni nazionalistiche interventiste (cui si associarono anche numerosi socialisti su posizioni di « interventismo ri? voluzionario ») e il neutralismo venne battuto. Il 24.5.1915 l’Italia entrò in guerra.
Malgrado i cedimenti interni, le defezioni, le prese di posizione degli altri partiti socialisti della Seconda Internazionale (v.), il P.S.I. rimase fedele al neutralismo, seppure con una parola d’ordine di compromesso lanciata dall’allora segretario del partito Costantino Lazzari: « Né aderire né sabotare ». Nel settembre
1915 il P.S.I. si fece promotore della conferenza internazionale di Zimmerwald (v.) per un patto di solidarietà di classe fra i partiti socialisti europei contro la guerra in atto, per spingere i socialisti di ogni paese in guerra a lottare contro i rispettivi governi e quelli dei paesi neutrali a esprimere in tutte le forme possibili questa solidarietà ai compagni coinvolti nel conflitto.
Tra le due guerre mondiali
Negli anni tra l[...]