Il segmento testuale mussoliniane è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti. Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 26Entità Multimediali , di cui in selezione 7 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali) |
da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 543
Brano: [...]il ministero delle Comunicazioni, che tenne fino al maggio 1934, allorché fu nominato presidente della Camera dei fasci e delle corporazioni.
Grande profittatore del regime, ne ricavò un cospicuo patrimoni^ con il figlio Galeazzo (v.). Morì nella sua tenuta di Ponte Moriano alla vigilia della seconda guerra mondiale.
Ciano, Galeazzo
N. a Livorno il 18.3.1903, m. a Verona l’11.1.1944. Figlio di Costane zo (v.)f aderì ben presto alle tesi mussoliniane e nell’ottobre 1922 prese parte alla marcia su Roma. Grazie all’autorità paterna, succes
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 369
Brano: [...]nza e di alta cultura, negli anni del fascismo l’Accademia dei Lincei venne inevitabilmente a scontrarsi con il regime (v. Cultura e fascismo) e dal 1926, anno di fondazione óe\VAccademia d'Italia (v.) che negli intenti dei fascisti doveva monopolizzare ogni attività del genere, venne a trovarsi in difficoltà sempre più acute.
Vista con la massima diffidenza dal regime che la giudicava un ricettacolo di intellettuali poco proni alle direttive mussoliniane, l’Accademia dei Lincei fu via via emarginata, svuotata dei suoi compiti istituzionali, privata di ogni autonomia di
ricerca e infine, con decreto dell’11.10.1934, regolamentata in senso fascista: ne furono drasticamente ridotti i soci stranieri e fu imposto alle sue pubblicazioni il compito di far conoscere all’estero la « scienza italiana », con un indirizzo chiaramente sciovinista. Nel 1939 fu infine fatta scomparire, assorbita daH’Accademia d’Italia. L’Accademia dei Lincei potè riprendere la propria attività nel 1944, nella Roma liberata dagli Alleati. Il 3.5.1947 fu regolata da un nuo[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 536
Brano: [...]al presidente designato affermando in coro che l’unico governo possibile sarebbe stato quello diretto da Mussolini. Contemporaneamente e con perfetto sincronismo Mussolini, da Milano, respingeva la proposta di Salandra di assegnare ai fascisti quattro ministeri ed esigeva per sé la presidenza del Consiglio.
Il 29 mattina Salandra rimise l’incarico e consigliò al re la convocazione del capo del fascismo a Roma. Attorno alla Capitale le squadre mussoliniane intanto erano state bloccate dalla mancanza di organizzazione logistica e da una pioggia insistente che aveva fatto sbollire gli ardori dei fascisti già timorosi della reazione delle truppe. Mussolini, sempre a Milano e barricato nella sede del quotidiano Il Popolo d’Italia, fu avvertito telefonicamente da De Vecchi dell’invito del re, ma non fidandosi chiese una conferma telegrafica. Il sovrano gli inviò allora la comunicazione ufficiale e soltanto in quel momento il « duce » decise di partire per Roma, chiedendo al prefetto di Milano Alfredo Lusignoli (col quale era in ottimi rapporti) di f[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 478
Brano: [...]alla lotta per la conquista della libertà e della democrazia », di « condurre una azione per unire sul terreno della lotta antifascista tutti i partiti e le organizzazioni antifasciste esistenti nel paese e nell'immigrazione », di lottare contro il fascismo in ogni settore dove fosse possibile, di sostenere una politica internazionale di pace, di difendere l'Unione Sovietica, di « intensificare la mobilitazione delle masse contro le provocazioni mussoliniane e hitleriane ed a sostenere tutti gli sforzi tendenti a mantenere e consolidare la pace », di collaborare per realizzare l'unità d'azione tra l’Internazionale comunista e quella socialista, di impegnare i militanti a « lavorare insieme nel seno dell'Unione Popolare, sorta in Francia, per sviluppare la politica antifascista di unità d'azione di Fronte popolare ». L'accordo organico tra P.S.I. e P.C.I. veniva inoltre considerato « come una delle principali condizioni dell’unità di tutte le forze antifasciste e della creazione in Italia di un movimento di fronte popolare ».
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 606
Brano: [...]. a Bologna l’1.2.1899; giornalista. Laureato in Legge, militò nel Partito repubblicano, fu interventista e combattente nella Prima guerra mondiale. Nel 1920 passò al fascismo, fu squadrista al seguito di Leandro Arpinati, quindi (19231928) direttore del periodico L'Assalto, organo del fascio bolognese. Ne* 1928, prescelto da Benito Mussolini in polemica con Arpinati, divenne direttore del Resto del carlino e fu zelante esecutore delle direttive mussoliniane. Nel 1930 fu inviato a Genova, come direttore del Giornale di Genova e poi del Corriere mercantile. Nel 1936 fu trasferito a Venezia per dirigere il Gazzettino, ma nell’ottobre dello stesso anno fu chiamato come redattore capo del Popolo d’Italia, diretto da Vito Mussolini, fratello del dittatore.
Mantenne l'incarico fino alla caduta del fascismo e il 16.9.1943, schieratosi con la repubblica di Sa* lò, tornò a Bologna per riprendere la direzione del « Resto del carlino ». In tale veste, pur criticato
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 270
Brano: [...]svolto all'estero « attività antinazionale per abbattere i poteri dello stato ». Trascorse lunghi anni fra carcere e confino, scomparendo dalla scena politica.
Nel 1945 venne perseguito per il suo passato fascista, ma se la cavò con lievi sanzioni.
Nel dopoguerra pubblicò vari libri di autogiustificazione e di rivelazioni sul regime: Mussolini com'era (Roma, 1947); Il Tribunale speciale: storia documentata (Milano, 1952); Trentatre vicende mussoliniane (MilanoVarese, 1958); Il delitto Matteotti nelle vicende giudiziarie e nelle polemiche (Milano, 1965).
M.Gi.
Rossi, Domenico
N. a Forlì il 5.3.1895; manovale.
Per aver diffusa stampa comunista, nell’estate 1928 fu arrestato e deferito al Tribunale speciale che, il 19.12.1928, lo condannò a 5 anni di reclusione.
Rossi, Ernesto
N. a Caserta (Napoli) il 25.8.1897, m. a Roma il 9.2.1967; professore di economia.
Formatosi negli ambienti democraticoliberali fiorentini, fu interventista e volontario nella Prima guerra mondiale, dalla quale tornò ferito e mutilato. Nel primo dopo[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 371
Brano: [...]ezioni). È stato però osservato che gran parte di queste cifre è frutto di ricostruzioni postume e che in realtà, alla data della marcia su Roma, nell'intera provincia di Sassari i fascisti non dovevano essere più di 200250, quanti cioè ebbero poi riconosciuta la qualifica di « squadristi » (Luigi Nieddu).
CSò nonostante, l'affermazione di Francesco Fancello (v.), secondo cui « l'Italia meridionale e insulare fu conquistata, non dalle squadre mussoliniane, ma dai prefetti, secondo le tradizioni dello Stato fascista », è da accogliere con qualche riserva: in effetti, anche in Sardegna le avanguardie fasciste
— opponendo la loro violenza reale alla presunta violenza delle sinistre — seminarono fra i borghesi bempensanti quella paura del disordine e dell'illegalità che avrebbe preparato il terreno al colpo di Stato “restauratore”.
L’unica forza politica organizzata, sufficientemente coesa e diffusa su tutto il territorio regionale, guidata da capi autorevoli e prestigiosi, era comunque il P.S. d’A.. Alle elezioni politiche del 1919 la lista[...]
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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine mussoliniane, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili. |
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