Brano: [...]da Agostino Novella (v.) che, nel 1925, sarà anche cooptato nel Comitato centrale. Analogamente, numerosi altri gruppi di giovani “terzinternazionalisti” entrarono a far parte della Gioventù comunista e l’immissione di questa nuova componente, valutata in circa 5.000 nuovi iscritti, contribuì non poco a rinsanguare la F.G.C.I. falcidiata dagli arresti del 1923.
Nelle elezioni politiche del 6.4.1924 le liste di “Unità Proletaria” composte da comunisti e terzinternazionalisti ottennero 268.000 voti e 19 deputati grazie anche al lavoro svolto dai giovani.
Uscito dal carcere di Roma nell’aprile 1924, Longo assunse subito a Milano la direzione di “Avanguardia” e fu inoltre incaricato di coordinare l’attività dei giovani dell'Italia settentrionale. Nel maggio egli rappresentò (insieme al segretario nazionale Dozza) la F.G.C.I. nel convegno segreto del P.C.d'I. svoltosi a Como e parlando a nome dell’organizzazione, si schierò con Togliatti (v.), prendendo per la prima volta le distanze da Bordiga che, in disaccordo con l’Internazionale, se ne[...]
[...]ongo venne inviato a Mosca a rappresentare la F.G.C.I. nel Congresso del K.I.M. e anche in questa occasione sostenne la linea di Gramsci, di cui si fece poi portatore fra i giovani al rientro in patria.
Durante la temporanea crisi della dittatura fascista seguita alla scoperta dell’assassinio di Giacomo Matteotti (v.), nell’estate 1924 si ebbe in Italia un’effimera ripresa politica che permise ai giovani co
Luigi Polano negli anni Venti
munisti di applicare con successo la nuova tattica di “fronte unico”. “Avanguardia” raggiunse in quei mesi una tiratura di 15.00018.000 copie e la F.G.C.I. prese varie iniziative, in campo sia politico che sindacale. Significative convergenze unitarie si ebbero tra giovani comunisti e giovani socialisti, repubblicani e cattolici in varie provi nei e (Torino, Vercelli, Como, Verona, Venezia, Bologna, Roma, Napoli, Cosenza), mentre decine di convegni venivano organizzati tra i giovani operai delle fabbriche, tra cui particolarmente riuscito fu quello degli “attaccatili” delle industrie tessili biellesi. Fu anche organizzato un convegno nazionale, svoltosi a Milano e al quale parteciparono 50 delegati che vennero tutti arrestati nel secondo giorno dei lavori. Superata nel giro di pochi mesi la “crisi Matteotti”, all’inizio del 1925 la dittatura aveva già ripreso in pugno il[...]
[...] il controllo del paese ed emanato misure liberticide che andavano dallo scioglimento dei circoli “sospetti” e delle organizzazioni “sovversive” al sistematico sequestro dei giornali di opposizione, per non parlare dei rinnovati attacchi squadristici e dell’arresto o fermo di migliaia di oppositori. Nel corso del 1925 gli iscritti alla F.G.C.I. (che durante il 1924 erano passati da
3.000 a 10.000) diminuirono di svariate migliaia. I giovani comunisti riuscirono tuttavia a costituire “Comitati giovanili di unità proletaria” in 35 città e decine di cellule di officina, specialmente nelle piccole fabbriche, dove in alcuni casi giunsero a reclutare il 6070% dei giovani lavoratori. Nell’estate 1925 prese corso un’azione per entrare nei sindacati e isolare i dirigenti riformisti.
Sotto la direzione di Edoardo D’Onofrio (v.) “Avanguardia” ricominciò a svolgere in questa fase un ruolo molto combattivo che costò al giornale 15 sequestri e 3 diffide, infine la soppressione decretata per la prima volta di autorità. A questo nuovo colpo il partito[...]