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cipazionista ». Qui si ha un sincretismo « autonomista », o se si vuole « integrista », « d'aggiustamento», perché in essa i congolesi vogliono esprimere, senza aggressività, d'essere cristiani a proprio modo, secondo criteri validi per loro e non per i bianchi. In una parola, vogliono serbare la loro (( autonomia culturale e religiosa» di fronte ai bianchi su un piano di mutua simbiosi.
Noi dunque scorgiamo nell'« autonomismo» l'espressione d'una coscienza dell'autonomia culturale, priva di quell'aggressività che caratterizza invece il ((nativismo» o (( emancipazionismo ». Alcuni autori, come D. Paulme (25), usano il termine «integrismo» per designare la fase autonomista dei movimenti religiosi. Con questa precisazione, tale termine può essere accettato.
C'è dunque una linea di sviluppo nel Kimbangismo, che corrisponde alla storia dei rapporti fra indigeni e bianchi nelle sue varie fasi. Questa storia segna le fasi di sviluppo del suo sincretismo, che via via si rinnova.
Venendo dopo la fase preliminare di sincr[...]
[...] dei suoi fondatori, anche «messianico», e infine in una fase contemporanea si trasforma in un sincretismo «autonomista ». Rispettivamente, la fase di violenta persecuzione dei bianchi e di forzata clandestinità (ecco l'emancipazionismo) si maturò via via, in seguito alla tenace resistenza del Kimbangismo stesso, in un atteggiamento di tolleranza e di crecente liberalismo religioso pur sempre (( nazionale» a a etnico» (ecco l'integrismo, l'autonomismo, l'aggiustamento). Varie sono dunque le forme concrete del sincretismo, ed esse vanno storicamente concatenate fra loro in uno sviluppo coerente. Questo riflette e in parte determina altrettanti momenti storici ben differenti dei rapporti fra la civiltà indigena e quella occidentale.
Come si vede, il termine «sincretismo» abbraccia fenomeni assai eterogenei per grado, sostanza, significato, funzione. Un'ul
(25) PAIILME, Cah. Et. Afr., 1962.
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teriore osservazione: per apprezzare di qual forma concreta di sincretismo volta per volta si tratti (se « forma[...]
[...]empio fra molti altri movimenti africani. Questi nascono come nativisti ed emancipazio
(26) BALANDIER 1961, 8990.
(27) GUARIGLIA, in: «Devant les sectes nonchrétiennes », p. 20.
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nisti nella fase di più accesa tensione fra le due culture — quella indigena e quella occidentale —, ma poi man mano che questi rapporti progrediscono verso un regime di mutua simbiosi ed integrazione, i movimenti stessi si volgono verso un autonomismo non piú accesamente polemico, ma integrista e aggiustativo. E' il caso dei movimenti del Nyassa, delle chiese nativiste sudafricane che negli ultimi anni stanno trovando la strada di un'autonomia e d'una integrazione via via più moderna (28); in parte delle chiese dell'Africa occidentale. Lo sviluppo e l'intensificazione dei rapporti fra i due tipi di civiltà contrapposti creano il terreno per una progressiva integrazione anche nel campo religioso.
Sincretismo formale, nativista, autonomista: sono le fasi dei movimenti religiosi più durevoli e di cui conosciamo intera la storia. Ma conosciam[...]
[...]modo polemico e violento, o pacificamente, fino alla nascita d'un vero movimento panafricano che urta tutta
(61) LANTERNARI, Movimenti religiosi, ecc., 6166.
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via contro delle opposte tendenze nazionali o tribali. In quarto luogo, v'è la tendenza a formare delle organizzazioni ecclesiastiche, come reazione alla segregazione subita, in sostituzione degli antichi aggruppamenti sociali sradicati, e come prodotto dell'autonomismo e insieme dell'istituzionalizzazione dei movimenti. Infine c'è i1 complesso giudaicacristiano, che viene ogni volta selezionato e reinterpretato in modo nativista o auto nomista. Fra le stesse componenti del cristianesimo missionario viene operata una selezione ed una reinterpretazione secondo una tendenza « giudaizzante»: il popolo negro s'identifica col popolo ebraico, sulla base d'una comune origine mitizzata e di analoghe persecuzioni subite. Ecco perché numerosi sono i movimenti « sionisti», «israeliti » presso le società dell'Africa nera (62).
Ora, se si guardano nel loro insieme le ri[...]
[...]e stesse e lo stato, intesi come istituzioni « sataniche». Nel medesimo quadro delle. risposte indigene ai richiami cristiani rientrano i movimenti nativisti, sincretisti, autonomisti di cui s'è parlato. All'infuori delle conversioni di élites inurbate e occidentalizzate e di altri casi individuali, il quadro dei comportamenti dei negri, e specialmente delle masse rurali di fronte al cristianesimo, deve completarsi considerando il ruolo dell'islamismo come religione autonomista e antioccidentale. Si pile. citare, al riguardo, il caso sconcertante e signi ficativo riferito da Père Gravrand, missionario cattolico al Senegal.
(62) SUNDKLER 1961, 323330, 350353; HUNTER 1961, 56365; LANTERNART, op. cit., 3748.
(63) DAUEECFUES 1961; TAYLORLEHMANN 1961, 227247; KAUFMANN 1964, 69101.
(64) LANTERNARI, Op. Lit., 2728.
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Il padre Gravrand c'informa che la predicazione cristiana, iniziata nel Senegal nel 1950, produceva l'effetto imprevedibile di far convertire via via all'islamismo tutti gli uomini maturi, men[...]
[...]iferito da Père Gravrand, missionario cattolico al Senegal.
(62) SUNDKLER 1961, 323330, 350353; HUNTER 1961, 56365; LANTERNART, op. cit., 3748.
(63) DAUEECFUES 1961; TAYLORLEHMANN 1961, 227247; KAUFMANN 1964, 69101.
(64) LANTERNARI, Op. Lit., 2728.
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Il padre Gravrand c'informa che la predicazione cristiana, iniziata nel Senegal nel 1950, produceva l'effetto imprevedibile di far convertire via via all'islamismo tutti gli uomini maturi, mentre solamente i giovani aderivano al cattolicesimo. Perciò si produceva una preoccu pante frattura tra padri e figli. Rispondendo al missionario cristiano, un indigeno si esprimeva casi : «'Noi abbiamo ascoltato le tue prediche ed ora siamo persuasi che occorre avere una religione. Non si può morire senza religione. La via del cattolicesimo sarebbe la migliore, ma bisogna essere giovani per intraprenderla. Noi andremo a Dio per la via dell'Islam o (65). E' questo un modo particolare con il quale si esprime l'autonomismo indigeno — più forte presso gli anziani, dete[...]
[...]a una preoccu pante frattura tra padri e figli. Rispondendo al missionario cristiano, un indigeno si esprimeva casi : «'Noi abbiamo ascoltato le tue prediche ed ora siamo persuasi che occorre avere una religione. Non si può morire senza religione. La via del cattolicesimo sarebbe la migliore, ma bisogna essere giovani per intraprenderla. Noi andremo a Dio per la via dell'Islam o (65). E' questo un modo particolare con il quale si esprime l'autonomismo indigeno — più forte presso gli anziani, detentori della tradizione — di fronte alla chiesa occidentale. La facilità d'adesione dei negri all'islamismo risponde a tnotivi ben noti, che riguardano la natura stessa dell'islamismo (66). Ma essa può a volte avere anche il valore di protesta autonomista. Tutti conoscono, dopo i lavori di K. Schlosser e Herskovits, i numerosi movimenti profetici e separatisti islamici dei negri africani (67).
Il panorama delle reazioni religiose dei negri alle grandi religioni portate dall'occidente varia seriamente se si considerano le città o i villaggi. In realtà — come diremo — si 'delinea una tensione sociale oltre e più che religiosa, fra ambienti urbani e ambienti rurali. Nelle città il panorama comprende; una ripresa di antiche tradizioni religiose rinvigorite in senso supertriba[...]
[...]a delle reazioni religiose dei negri alle grandi religioni portate dall'occidente varia seriamente se si considerano le città o i villaggi. In realtà — come diremo — si 'delinea una tensione sociale oltre e più che religiosa, fra ambienti urbani e ambienti rurali. Nelle città il panorama comprende; una ripresa di antiche tradizioni religiose rinvigorite in senso supertribale; una spinta alle grandi religioni, cioè il giudeocristianesimo, l'islamimismo, l'induismo; la nascita di vere religioni di stato; il permanere d'una religiosità generica depauperata dei vecchi contenuti; la spinta alla secolarizzazione con declino della vita religiosa. Nei villaggi si va dai sincretismi ai neotradizionalismi, alla spinta verso le grandi religioni moderne, sia in senso ortodosso
(65) GRAVRAND 1961, 102.
(66) PARKINDER 1959, 136141; FROELICH 1962, 101121; RoucH 1960, 1317; vedi anche HODGSON 1961, 177197 (quest'ultimo autore si riferisce a una caratterizzazione fenomenologica e strutturale dell'islamismo, tuttavia utile).
(67) SCHLOSSER, Propheten in [...]
[...]auperata dei vecchi contenuti; la spinta alla secolarizzazione con declino della vita religiosa. Nei villaggi si va dai sincretismi ai neotradizionalismi, alla spinta verso le grandi religioni moderne, sia in senso ortodosso
(65) GRAVRAND 1961, 102.
(66) PARKINDER 1959, 136141; FROELICH 1962, 101121; RoucH 1960, 1317; vedi anche HODGSON 1961, 177197 (quest'ultimo autore si riferisce a una caratterizzazione fenomenologica e strutturale dell'islamismo, tuttavia utile).
(67) SCHLOSSER, Propheten in Afrika, Braunschweig 1948; HERS%OVITS 1962, 17797, 417421.
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sia in senso eterodosso o separatista (sincretismi) (68). Se si confronta un panorama con l'altro, é chiaro che mentre la vita urbana verte alla caduta della religione in genere, e di quella tradizionale in ispecie, in ossequio alla crescente tendenza europeizzante, nei villaggi v'è la tendenza a conservare, in forme autentiche o rimodernate, le vecchie tradizioni. Ciò in ottemperanza ad uno spirito conservatore e misoneista proprio dei ceti rurali in quanto poc[...]
[...]te a un osservatore attento appare che le grandi religioni moderne sorsero precisamente come movimenti prof etici di rinnovamento. In particolare il cristianesimo si fonda, alle origini, sulla protesta contro due principali istituzioni ufficiali, lo statismo romano e il sacerdotalismo giudaico, a nome dell'individualismo e dei bisogni religiosi popolari. E' una protesta che trova una corrispondenza precisa nelle sette millenariste come il Gioachimismo, la Watch Tower, gli Shakers (72), gli Avventisti del VII giorno (73) e nei profetismi indigeni rivolti contra gli stati colonialisti e le missioni nel loro aspetto deculturatore e opprimente (74).
Tuttavia al di lá dei parallelismi non vanno ignorate le dif
(70) KOEBBEN 1960, 161.
(71) CoHN 1962, 33. Per il millenarismo popolare dei primi secoli cristiani, secondo l'interpretazione immanentista e materialista del «millennio» annunciato dall'Apocalisse„ cfr. KAUFMANN 1964, 1213.
(72) DESROCHE 1960, 31321.
(73) SHEPPERSON 1958, 134135.
(74) L'identificazione e la confusione del ruolo del[...]