Brano: [...] autonomia nei confronti della gerarchia, ma anche nei confronti degli altri partiti democratici di sinistra, socialisti e radicali compresi.
Romolo Murri fu il padre spirituale della Lega e si prodigò in ogni senso, ma la situazione non resse a lungo: nel 1906 il « murrismo » politico venne condannato e, al clero e ai cattolici in generale, fu fatto divieto di aderire alla Lega e di partecipare ai suoi convegni.
La posizione del sacerdote marchigiano divenne sempre più difficile, finché nell'aprile 1907 gli fu comunicata la sospensione « a divinis ».
Il travaglio spirituale di Murri si colloca nel clima « modernistico » del tempo ed è possibile affiancarlo al dramma di molti altri sacerdoti desiderosi di conciliare la Chiesa con il mondo della cultura moderna e di operare al l'interno una riforma religiosa senza rompere i rapporti con l'autorità.
Il « modernismo » di Murri fu essenzialmente politico: nasceva dal tentativo di conciliare cattolicesimo e democrazia e dal fatto di aver posto, fra i primi in Italia, il problema dell'auto[...]
[...] rivista, Il Convegno, nata con lo scopo di « ravvivare e rinvigorire la vita delle coscienze », ma si può dire che la stagione più significativa di Murri sotto l’aspetto ideologico e politico si stava ormai avviando alla conclusione.
Quando, nel 1913, si ripropose candidato alle elezioni, rappresentava ormai solo se stesso: gli erano rimasti ben pochi amici. Il murrismo viveva ormai la sua ultima giornata fra il contado e il proletariato del Marchigiano, senza più risonanze nel resto del paese. Gli alleati del 1909 erano tutti scomparsi ed egli non fu rieletto.
Dopo la sconfitta del 1913, al di là dell’impegno all’interno del Partito radicale, il cammino di Murri registrò un graduale passaggio in termini filosofici dal tomismo all’idealismo gentiliano. Datosi al giornalismo militante, nel 191415 fiancheggiò le posizioni interventiste e, dopo la fine della Prima guerra mondiale, condivise le impostazioni politiche del fascismo intese come liquidazione della vecchia Italia, dello Stato risorgimentale che, per opera di Giovanni Giolitti, ave[...]
[...]adenza e di servilismo, i cattolici non sono mai voluti entrare in quel campo
restringendosi al concetto semplicemente religioso e sottilizzando sulle parole campo politico e campo sociale. Il Murri vi entra fidente, esaminando le nostre condizioni attuali e la posizione che dobbiamo prendere, astensionisti per obbedienza e per convinzioni e schiettamente democratici, nel campo delle lotte politiche ».
Uno dei meriti precipui del sociologo marchigiano fu indubbiamente quello di aver prospettato alla mentalità dei cattolici l’idea della « società in movimento », dinamicamente viva rispetto all’idea tradizionale che essi avevano della società considerata in genere pietrificata in un « ordine » storico precapitalista e rurale. 1 Giustamente sottolineerà Lorenzo Bedeschi: « ... li ha lanciati fuori dal "particulare" in cui sembravano chiudersi con la difesa degli enti intermedi, dalla famiglia al Comune. Donde quella riscoperta di una "vocazione antimoderata’’ in contrapposizione a una posizione conservatrice di "uomini d’ordine”. Vero è che, [...]