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Il segmento testuale maoista è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 84Entità Multimediali , di cui in selezione 7 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 370

Brano: [...] che, nella primavera del 1928, raggiunse l’acrocoro montano del Chingkangshan dove Mao Tsetung (v.) aveva iniziato l’organizzazione della lotta di classe armata. Qui ricevette la sua decisiva formazione politica e ideologica.

Ponendo la propria competenza tecnica al servizio di un'azione rivoluzionaria che aveva il suo centro vitale nella capacità di Mao di concepire e attuare una strategia di classe di tipo nuovo, di fronte all’impostazione maoista Lin Piao ebbe in un primo tempo esitazioni e incertezze, tanto che nel 1930 Mao ritenne necessario intervenire a correggere le sue erronee posizioni ideologiche con l’opera ora conosciuta sotto il titolo Una scintilla può provocare un grande incendio.

Da allora, durante tutto il periodo della Repubblica sovietica e poi della Lunga marcia, per la sua perizia tattica, per la sua abilità di comando e i moltissimi successi militari ottenuti, Lin Piao costituì uno degli elementi di forza della corrente maoista nel complesso gioco di equilibri che si sviluppava nel Par

tito comunista cinese. [...]

[...] tanto che nel 1930 Mao ritenne necessario intervenire a correggere le sue erronee posizioni ideologiche con l’opera ora conosciuta sotto il titolo Una scintilla può provocare un grande incendio.

Da allora, durante tutto il periodo della Repubblica sovietica e poi della Lunga marcia, per la sua perizia tattica, per la sua abilità di comando e i moltissimi successi militari ottenuti, Lin Piao costituì uno degli elementi di forza della corrente maoista nel complesso gioco di equilibri che si sviluppava nel Par

tito comunista cinese. In particolare durante la Lunga marcia egli fu non soltanto uno dei protagonisti militari, ma anche uno dei più fermi sostenitori della linea maoista che nel 1935, alla conferenza di Tsunyi, riuscì poi a prevalere per la prima volta nel partito.

Dopo l’insediamento dei comunisti a Yenan, Lin Piao venne incaricato di dirigere l’Accademia politicomilitare destinata a dare preparazione tecnica ai guerriglieri che avevano conosciuto solo la lotta di classe armata, e preparazione militare ai militanti affluiti dalle città nel quadro della mobilitazione contro l’invasione giapponese.

Nel 1937 tornò all’attività militare e, nella battaglia campale di Pinghsinguan, colse uno dei pochi successi delle forze cinesi contro gli invasori giappones[...]

[...]Piao passarono nelle regioni centrali della Cina, dove diedero un altro grande contributo alla vittoria dei comunisti.

Dopo la formazione delia Repubblica popolare cinese, pur occupando ì ppsizioni ufficiali di primo piano nel partito e nel governo, Lin Piao apparve praticamente emarginato dalla vita del regime, non si sa se per motivi politici o per ragioni di salute.

Nella rivoluzione culturale

Soltanto con il 1958, quando la corrente maoista assunse l’iniziativa

370



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 82

Brano: [...]tazione « alla comprensione reciproca e all’intesa » con tutte le forze cattoliche.

Questi furono i temi che impegnarono Togliatti nell'ultimo periodo della sua vita. Ma egli intervenne autorevolmente anche in campo internazionale, nella polemica tra lUR.S.S. e la Repubblica popolare cinese, un contrasto emerso fin dal 1956 e inaspritosi per le accuse di Mao contro il “revisionismo” di Krusciov, e per quelle dei russi contro il “nazionalismo” maoista. Senza porsi apertamente contro Krusciov, quindi schierandosi in sostanza dalla parte dell’U.R.S.S., Togliatti assunse una posizione mediatola, invitando entrambi i partiti, il sovietico e il cinese, a trovare un accordo in nome dell’unità del movimento operaio. Egli espresse però « dubbi e riserve » sulla opportunità di convocare una nuova conferenza internazionale che, proposta dai sovietici, avrebbe dovuto condannare e isolare i comunisti cinesi, così come era accaduto nel 1948 nel caso della Jugoslavia.

Recatosi in U.R.S.S. per parlare direttamente a Krusciov di questi problemi, Toglia[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 665

Brano: [...] sistema di potere, di una struttura economica e politica, di un'ideologia che hanno esercitato enorme influenza sul piano internazionale.

Questo “modello”, certo grazie ai partiti comunisti, ha potuto diffondersi anche come fattore culturale: eppure, laddove esso non è stato imposto (come in alcuni paesi dell’Europa orientale) si è modificato fino ad assumere caratteri originali e a dar vita a fenomeni assai diversi, come nel caso della Cina maoista. È questa l’opinione di Robert C. Tucker; altri, come gli jugoslavi, hanno preferito insistere più su una visione dello stalinismo come prodotto del predominio sovietico nel movimento comunista, dunque come una forma che, sul piano delle relazioni fra stati e fra partiti, assai poco o nulla concede all’autonomia e all’esaltazione dei valori peculiari di ogni singola nazione.

"Modello di sviluppo*

Se poi si volesse allargare l’attenzione al Terzo Mondo, non si può negare che il “modello” sovietico abbia riscosso, anche al di là della morte di Stalin, ammirazione e consenso in numerosi pa[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 380

Brano: [...]direttamente, egli divenne un punto di riferimento di gruppi e formazioni dell'estrema sinistra, odiatissimo dalla cultura ufficiale. Sono da ricordare in particolar modo i suoi discorsi del maggio 1968 e dell’autunno 1970, tenuti alla Sorbona e nella fabbrica Renault durante le occupazioni studentesche e operaie, nonché la direzione di alcuni giornali che alimentarono ideologicamente le lotte del Sessantotto francese [La Cause du Peuple, foglio maoistalibertario; Tout\ Revolution!). Nel maggio 1973 fu tra i fondatori del quotidiano di sinistra Libération, che diresse sino all’anno seguente, tentando di renderlo portavoce dei movimenti di libera

zione nazionale latinoamericano, vietnamita, palestinese.

I funerali del grande filosofo, scrittore e intellettuale antifascista, svoltisi a Parigi il 23.4.1980, videro migliaia di giovani riunirsi per tributare l'estremo omaggio a un ispiratore moderno di grandi lotte sociali e culturali, per i diritti civili e politici dell’intera umanità, un esempio che resterà classico di uomo di cultura ve[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 525

Brano: [...]essi ranghi del partito.

La rivoluzione culturale che accompagnò e seguì questo appello all’intensificazione e alla generalizzazione della lotta investendo non soltanto le sopravvivenze del « vecchio modo di pensare e di vivere » nella società socialista, ma le stesse strutture del partito e in una certa misura le istituzioni del potere statale, costituiva per taluni aspetti la ripresa di numerosi temi che avevano accompagnato la problematica maoista dai primi anni della formazione della personalità politica di Mao. Per altri aspetti, le masse dei giovani e soprattutto quelle degli studenti mobilitati per la rivoluzione culturale rivelarono tendenze allo spontaneismo e all’anarchismo che Mao aveva sempre condannato fin dall’inizio della sua milizia comunista.

D’altra parte le forze dell'Esercito popolare, che per decenni avevano grandemente contribuito alla lotta di classe entro la società cinese e anche alla costruzione del socialismo, nella loro azione a sostegno

che, più o meno coscientemente, più o meno radicalmente, si opponeva[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 521

Brano: [...]ben presto il dirigente senza rivali della lotta armata agraria in Cina. Ciò avvenne non tanto per le sue capacità strategiche, bensì per la sua funzione di teorico della strategia di guerriglia e di organizzazione del partito quale avanguardia ideologica, quale strumento della lotta di classe e quale struttura portante, a un tempo, della forza armata rivoluzionaria e del potere politico « rosso ».

Un altro elemento tipico dell’organizzazione maoista in questo periodo fu l’impostazione appunto del rapporto tra lotta armata e potere politico: non soltanto l’affermazione

521



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 520

Brano: [...]re un termine introdotto da Mao nell’uso quotidiano dei militanti.

Anche sotto questo punto di vista l’esperienza personale di Mao e la problematica generale che egli ricavò dall'esperienza sua e di altri sono contraddistinte da una forte tensione dialettica, inserita in un contesto di contraddizioni che Mao stesso ha contribuito a identificare e che sarebbe utopistico pensare

di vedere risolte una volta per tutte. Anzi, in una prospettiva maoista, sarebbe negativo e rovinoso dichiarare queste contraddizioni chiuse e superate: ovviamente contraddistinto da una continua tensione è infatti il rapporto tra l’avanguardia ideologicamente e politicamente sperimentata che deve indicare alle masse la strategia ma nello stesso tempo anche apprendere da esse quali sono i loro bisogni; così come l’altro rapporto, più individuale, deH’intellettuale che può imparare soltanto dalle masse quali siano gli elementi validi della sua « cultura », ma che d'altra parte si trova a svolgere una funzione di punta entro le masse stesse.

Del resto, uno dei t[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine maoista, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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