Brano: [...] elezioni vennero così vinte di nuovo dal regime col consueto apparato di frodi.

Appena tornato in libertà, Madero si rifugiò negli Stati Uniti e, da lì, lanciò ai messicani un appello all’insurrezione, in nome della « democrazia » da ripristinare nel paese, ma senza alcun riferimento ai problemi sociali di fondo che scuotevano il Messico (limite questo che dominerà nell’ispirazione politica di Madero).

Lotta armata

Il 20.11.1910 alcuni maderisti intrapresero le prime azioni armate. Tra essi vi era Pascual Orozco che sa

rebbe diventato uno dei più prestigiosi capi della rivoluzione.

La situazione del paese era così instabile e aperta a ogni sommovimento, che in breve i limitati episodi insurrezionali si trasformarono in una imponente fiumana di lotte che originarono la guerra civile rivoluzionaria. A deciderne gli sviluppi fu la scesa in campo dei peones, al Nord (regione di Chihuaua) capeggiati da Pancho Villa e al Sud sotto la guida di Emiliano Zapata. Nelle regioni meridionali il movimento assunse caratteri più radicali e si [...]

[...]uaua) capeggiati da Pancho Villa e al Sud sotto la guida di Emiliano Zapata. Nelle regioni meridionali il movimento assunse caratteri più radicali e si configurò come una vera e propria rivoluzione contadina, con un programma avanzato di riforme di tutto l’assetto fondiario.

Gli sviluppi della lotta armata indussero il presidente degli Stati Uniti W.H. Taft a un aperto intervento nelle questioni interne del Messico e a premere su porfiristi e maderisti affinché arrivassero rapidamente a un accordo. Ma ormai la situazione era talmente radicalizzata che Madero e Diaz non potevano più trovare un terreno d’intesa: fallito il tentativo di negoziati e ripresa la lotta armata, questa si concluse in una prima fase con la conquista di Ciudad Juàrez da parte delle truppe popolari di Orozco e di Villa.

La caduta della città indusse il regime porfirista a un compromesso:

il dittatore propose di lasciare il potere a un suo uomo di tendenze più moderate (il ministro Leon De la Barra), il quale avrebbe dovuto indire al più presto elezioni democratic[...]

Brano: [...] minoritarie, si illuse di ricostruire per questa via un tessuto democratico nel paese. Contemporaneamente continuava però a restare sordo a ogni problema sociale.

La situazione precipitò rapidamente. Poiché fin daN’inizio le bande contadine del Nord e del Sud si erano rifiutate di deporre le armi, l’esercito federale (che era rimasto lo stesso del tempo di Diaz) trasse da ciò pretesto per attaccarle: il primo scontro avvenne a Puebla, dove i maderisti vennero massacrati dal colonnello Aureliano Balnquet. L’emozione fu vivissima in tutto il paese, tanto più che Madero esaltò le truppe federali e condannò come « estremisti » i suoi stessi seguaci. Era il 12.7.1912 e già ai primi di agosto Zapata dichiarò di riprendere la lotta armata finché la terra non fosse stata data ai contadini.

Madero, sfruttando l’influenza morale che esercitava su Zapata, lo convinse a desistere dall’impresa impegnandosi con lui a varare la riforma agraria, ma ormai i porfiristi in seno al governo miravano alla rivincita totale, sicché diedero ordine al generale V[...]