Brano: Socialismo
menti” socialisti usciva ancor più fortemente motivato.
La maggior parte degli storici concorda nel ritenere che questa linea politica delTInternazionale rispecchiasse un’esigenza interna dello stalinismo (v.) : eliminata l’opposizione trotzkista, Stalin si apprestava a liquidare la cosiddetta “opposizione di destra” [Bucharin e Zinoviev) e, ai dirigenti dei partiti comunisti dei vari Paesi, imponeva di estromettere dalle rispettive organizzazioni i cosiddetti “destri”. Nel corso del Plenum i comunisti italiani e lo stesso Pai miro Togliatti furono accusati di “destrismo” anche per il f[...]
[...]e ai compagni il suo disaccordo con la linea scelta e, più tardi, si saprà che anche Antonio Gramsci, in quello stesso periodo, nel carcere di Turi era intento a formulare ben altre prospettive per l’azione del partito, manifestando un dissenso che gli sarebbe costato l’isolamento da parte dei compagni di prigionia, giunti a reputarlo un eretico infido.
Nel 1959 Paimiro Togliatti, tornando sulla questione, scriverà che l’identificazione “socialismofascismo” era stata fondamentalmente erronea, nel senso di « non saper distinguere cose diverse, e peggio ancora, postulare il ravvicinamento di forze che l’interesse del movimento operaio e comunista era di tenere distinte e contrapporre l'“una all’altra” » (Cfr. P. Togliatti, Alcuni problemi della storia delTInternazionale comunista, in “Problemi del movimento operaio internazionale”, Roma, 1962, p. 324).
Socialismo
Modello di organizzazione sociale, nel quale la proprietà dei mezzi di produzione è collettiva e la riparti
zione del prodotto tra i singoli dovrebbe avvenire sulla base del lavoro da ciascuno prestato. Partendo dal fatto, dimostrato scientificamente da Carlo Marx (v.), che unica fonte produttiva di valore («quantità di lavoro socialmente necessario per produrre una merce ») è l'attività lavorativa umana, il socialismo comporta l’abolizione della proprietà capitalistica privata e riserva ai soli lavoratori il diritto di partecipare alla ripartizione dei beni prodotti, secondo il principio « Da ciascuno secondo le sue capacità, a ciascuno secondo il suo lavoro ». Nella teoria sviluppata da Marx ed Engels, il socialismo rappresenta il necessario superamento storico della forma di produzione capitalistica per assicurare all’intera società la libera espansione delle forze produttive (lavoro umano e scienza) soffocate o deviate dal sistema capitalistico. Il modello socialista non esclude tuttavia il permanere di contraddizioni (fra lavoratori manuali e intellettuali, fra città e campagna, fra i diversi settori produttivi ecc.), a risolvere le quali si impone la presenza dello Stato come supremo regolatore e potere coercitivo. Alla testa dello Stato deve però porsi la classe operaia, in quanto forza rivoluzionar[...]
[...] e campagna, fra i diversi settori produttivi ecc.), a risolvere le quali si impone la presenza dello Stato come supremo regolatore e potere coercitivo. Alla testa dello Stato deve però porsi la classe operaia, in quanto forza rivoluzionaria per eccellenza e più precisamente deve porsi il partito comunista (che della classe operaia sarebbe l’avanguardia cosciente) per esercitare la dittatura del proletariato.
Secondo la stessa teoria, il socialismo costituisce una fase transitoria nello sviluppo storico della società, la cui mèta finale sarebbe il comuniSmo: in quest'ultimo modello, il raggiungimento di un illimitato sviluppo delle forze produttive e l’esistenza di una società senza classi permetterebbero l’abolizione della dittatura del proletariato e l'estinzione dello Stato in quanto strumento coercitivo, quindi l’autogoverno della società. A quel punto sarà possibile applicare il principio comunista: « Da ciascuno secondo le sue capacità, a ciascuno secondo i suoi bisogni ».
Un fondamentale corollario della teoria del socialismo [...]
[...]giungimento di un illimitato sviluppo delle forze produttive e l’esistenza di una società senza classi permetterebbero l’abolizione della dittatura del proletariato e l'estinzione dello Stato in quanto strumento coercitivo, quindi l’autogoverno della società. A quel punto sarà possibile applicare il principio comunista: « Da ciascuno secondo le sue capacità, a ciascuno secondo i suoi bisogni ».
Un fondamentale corollario della teoria del socialismo scientifico è costituito dal fatto che, data l'unificazione mondiale del mercato capitalistico, la lotta per il socialismo ha senso e possibilità di successo solo se viene condotta in una prospettiva internazionale, applicando principi di completa solidarietà fra i proletari di tutti i paesi e coordinandone le specifiche lotte sulla base dei loro rispettivi interessi. Da
qui la necessità di una organizzazione internazionale.
Scriveva Leone Trotzky (v.) nel 1928: « La rivoluzione socialista non può giungere a compimento entro i quadri nazionali. Una delle cause essenziali della crisi delia società borghese deriva dal fatto che le forze produttive che essa ha creato tendono ad oltrepassare il quadro dello Sta[...]
[...]rivoluzione socialista comincia sul terreno nazionale, si sviluppa sull'arena internazionale e si compie sull’arena mondiale. Così la rivoluzione socialista diviene permanente nel significato nuovo e più ampio della parola: essa non si concluderà che nel trionfo definitivo della nuova società su tutto il nostro pianeta ». [La Terza Internazionale dopo Lenin, Ed. Schwarz, Milano, 1957, pag. 323).
Prime esperienze socialiste
Il termine “socialismo” fece la sua prima comparsa in Europa fra il 1820 e il 1830 per indicare un ideale comune a varie correnti di pensiero e associazioni di lavoratori che, criticando le conseguenze sociali ed etiche della rivoluzione industriale, si opponevano alle dure forme di sfruttamento da questa introdotte. Prima ancora che ne venisse stabilito il fondamento scientifico, l’ideale socialista rinverdì le grandi utopie del passato riallacciandosi a Tommaso Moro (14771535) e a Tommaso Campanella (15681639), traendo vigore politico dal radicalismo della rivoluzione inglese del 1648 e dalla componente comunista[...]
[...]le comune a varie correnti di pensiero e associazioni di lavoratori che, criticando le conseguenze sociali ed etiche della rivoluzione industriale, si opponevano alle dure forme di sfruttamento da questa introdotte. Prima ancora che ne venisse stabilito il fondamento scientifico, l’ideale socialista rinverdì le grandi utopie del passato riallacciandosi a Tommaso Moro (14771535) e a Tommaso Campanella (15681639), traendo vigore politico dal radicalismo della rivoluzione inglese del 1648 e dalla componente comunistaegualitaria dell 'illuminismo francese (JeanJacques Rousseau e altri), anteriore alla rivoluzione del 1789.
Il movimento di lotta per il socialismo fece i primi passi partendo da varie esperienze: dall’insurrezionalismo di piazza capeggiato dal comunista Frangois Noèl Babeuf (17601797) con il suo richiamo alla necessità della dittatura della minoranza rivoluzionaria; dagli esperimenti riformatori di Robert Owen (17711858), industriale ed economista scozzese ispiratore dell’organizzazione cooperativa e del primo sindacalismo inglese, nonché assertore dell’opportunità di costruire colonie comuniste; dalla filosofia avveniristica e tecnocratica di Claude
H. SaintSimon (17601825) con il suo richiamo alla proprietà statale e la distinzione fra settori sociali parassitari e strati sociali attivi (i «produttori»); dall’utopismo di Charles Francois Fourier (17721837) con la sua proposta di « armonia universale » poggiante sulla costituzione di nuove comunità o
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