Brano: [...]ll’I.R.I. a prezzi altissimi, a condizioni che il mercato giustamente giudicava di svendita e di liquidazione ».
Da notare che tra le imprese cedute a privati a prezzi di favore erano Yltalgas, le distributrici di energia UNESS e SESO, la Chatillon, il Cotonificio Triestino, le Cartiere Burgo e altre ancora, fra cui perfino la finanziaria Strade Ferrate Meridionali!
Con l’inizio del ciclo postbellico nel 1952 e del cosiddetto « miracolo italiano » ha inizio in Italia un particolare periodo storico, in cui imi. è destinato ad assumere altre funzioni e caratteristiche, mentre anche sul piano organizzativo si accompagnano fenomeni nuovi, quali la creazione del Ministero delle Partecipazioni statali. Mantenendo sempre come punto di riferimento
il valore della lira del 1953, è possibile abbozzare un bilancio complessivo dei risultati della gestione deU'I.R.I. dal 1931 al 1954.
Risultati gestione I.R.I. dal 1933 al 1954 Miliardi di lire (1953)
Azioni acquistate dai monopoli
privati 1.179 Azioni rivendute ai monopoli
privati [...]
[...]timenti di nuovi ingenti mezzi senza garantire sovrapprofitti di monopolio proporzionali alla mole di tale spesa.
« La linea di condotta seguita dall’I.R.I. è stata generalmente quella di liberarsi [...] delle partecipazioni in aziende sane, conservando o assumendo interessenze in aziende aleatorie, che producono a costi difficilmente sostenibili in regime di concorrenza
0 di scambi internazionali » (G. Lanzarone,
Il sistema bancario italiano, p. 285).
La maggior parte di queste imprese apparteneva a settori ben definiti, di cui rappresentava le aziende maggiori: industria cantieristica, siderurgica, cantieri navali, meccanica pesante, industria estrattiva, produzione di energia elettrica, navigazione marittima. Si trattava cioè di alcune tra le « vecchie branche monopolistiche », in contrapposizione alle « nuove branche monopolistiche » (chimica, industria automobilistica, industria aeronautica, meccanica di precisione, più tardi radioelettronica, petrolchimica, ecc.) e che, a partire dagli anni Trenta, non assicuravano più qu[...]
[...]bito, vennero create, per dirigere il nuovo « settore pubblico » dell’economia fascista, cinque grandi holding: la Finsider, la Finmeccanica, la Finelettrica, la Finmare, la S.T.E.T. (settore telefonico). Nel 1938 la produzione di minerali di ferro delle aziende I.R.I. rappresentava il 67% del totale nazionale, quella di ghisa il 77% e quella dell’acciaio il 45%, mentre
1 cantieri navali rappresentavano il 79% del potenziale produttivo ita
liano. Negli anni immediatamente prebellici il nuovo ente diventava uno dei principali strumenti di preparazione alla guerra: già nel 1938 le aziende deU'I.R.I. concorrevano per il 42% alla produzione meccanica di interesse militare e questo rappresentava il 58% della loro produzione complessiva [B. Caizzi). L'I.R.I. rappresentava così, oltre che uno strumento per favorire il continuo sviluppo e consolidamento dei grandi gruppi monopolistici privati, uno dei principali fattori della politica bellica del fascismo.
Struttura e organizzazione
Le aziende del gruppo I.R.I. sono costituite in forma[...]