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Il segmento testuale liana è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 199Entità Multimediali , di cui in selezione 11 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 227

Brano: Banca Commerciale Italiana

10 stesso anno dai colonialisti nel Madagascar, il R.D.A. rimase fino al 195051 il partito più forte e più decisamente antimperialista dell 'Africa nera. La sua coerente opposizione alle varie formule adottate dal colonialismo francese per conservare i propri privilegi (l’Unione Francese, la leggequadro, etc.), le persecuzioni subite, la sua capacità di mettere in movimento le masse indigene al di là delle fittizie frontiere nazionali erette dal colonialismo, hanno lasciato un solco profondo nella storia del nazionalismo africano.

Le fortune del R.D.A. cominciarono a declinare nel 1949,[...]

[...]imo importante congresso (25.9.1957), in cui

11 partito si pronunciò contro le nuove posizioni moderate di Houphouet Boigny e respinse la « leggequadro », presentata dal governo Mollet, come non rispondente alle esigenze di indipendenza dell’Africa nera. Ma ormai la lotta nazionalista aveva preso altre dimensioni; nuove forze si erano affacciate alla ribalta politica, e il R.D.A."doveva lasciare loro il posto.

R Le.

Banca Commerciale Italiana

La Banca Commerciale Italiana. (Com/t) ha una grandè importanza nella formazione stojica del capitale finanziario italiano ed esercita tuttora una notevole influenza sulla vjta economfcà del paese. Fondata nel 1894 con capitale quasi tutto di

origine tedesca, puntò subito la sua strategia sull’industria elettrica e sui rapporti commerciali internazionali. Estese ben presto la sua attività alle industrie metallurgiche, meccaniche, tessili, chimiche, cartarie, armatoriali, partecipando alla costituzione e riorganizzazione di aziende. Agiva, secondo la tradizione tedesca, come banca mista, promuovendo il connubio tra capi[...]

[...]o triestino. L’espansione della Comit attraverso le cointeressenze, la fondazione di nuove sedi, filiali, ecc. diventa abnorme, tanto che l’istituto deve essere ridimensionato dopo la grave crisi del 1931 e il suo passaggio sotto il controllo deln.R.I.. Ma ancora all’entrata in guerra (1940) la Comit possiede filiali a Londra, New York, Istanbul, Izmir; uffici di rappresentanza a Berlino e a Belgrado; e controlla le seguenti filiazioni: Banca Italiana e Francese per l’America del Sud (Parigi), Banco Italiano (Lima), Banca Commerciale Italia (Parigi), Banca della Svizzera Italiana (Lugano), Banca Commerciale Italiana per l’Egitto, Banca Commerciale Italiana e Romena, Banca Commerciale ItaloBulgara, Banca Commerciale ItaloGreca, Banca Commerciale Ungaroltaliana, Hrvatoka Banka (Zagabria), e altre ancora.

La Comit durante il regime fascista

Non vi è industria importante nella quale la Comit non sia presente. Fortemente cointeressata in industrie belliche, specie siderurgiche e armatoriali, nella crisi del 1921 subisce gravi perdite che si aggravano con la crisi di sfiducia dovuta al crollo della Banca Italiana di

Sconto (v.). Successivamente essa interviene attivamente, da sola o con altri istituti, per superare la crisi industriale e dar l’avvio allo sviluppo del capitale finanziario italiano; mantenendo ed estendendo il proprio potere nel campo tradizionale, si introduce anche in nuovi settori (C.G.E., S.I.P., S.A.D.E., I.L.V.A., Terni, Isotta Fraschini, Bianchi, Tecnomasio Italiano, Navigazione Gen. Italiana, Monte Amiata; e anche Chatillon, Snia Viscosa, Rinascente, C.l. G.A., Puricelli, Dalmine, Mira Lanza, Burgo, ecc.). Fin dal 1926, accaparrandosi maggioranze azionarie, la Comit riesce a controllare buona parte del capitale industriale del paese.

Con la crescente penetrazione del capitale finanziario americano in Italia, durante il periodo di stabilizzazione della lira (patrocinata, coiti’è noto, dal gruppo Morgan) e in unione ad alcune case bancarie americane, la Comit crea la Italian Superpower Corporation, società finanziaria internazionale per il controllo di azioni di società elettric[...]

[...]isi deflazionistica dovuta alla stabilizzazione della lira a « quota 90 » e la successiva crisi mondiale procurano alla Comit gravi perdite. Già nel 1929 essa interviene nel processo di salvataggio e di concentrazione di grosse imprese in difficoltà: salva la società di navigazione Cosulich; nel 1931 costituisce la Società Cantieri Riuniti dell’Adriatico, fondendo vari cantieri della zona; partecipa alla costituzione della Società Navigazione Italiana, fusione delle società Cosulich, Lloyd Sabaudo, Navigazione generale; partecipa al salvataggio della Terni, al processo di concentrazione di importanti cartiere nella Burgo. Ma, impegnandosi sempre di più, deve a sua volta essere salvata.

Con l'avvento del regime fascista, e soprattutto dopo il 1926, il processo di concentrazione industriale va sviluppandosi in modo sempre più rapido, ponendo la grande industria italiana sotto il controllo della Comit, del Credito Italiano e, in misura minore, del Banco di Roma e di altri istituti. Con la crisi del

1929, la caduta del valore dei titoli azionari nel portafoglio delle banche e i crescenti bisogni dell’industria mettono in estrema difficoltà la Comit. Essa verrà salvata, dapprima con vero e proprio gioco di bussolotti e poi con una sistemazione definitiva, grazie alla istituzione dell 'Istituto Mobiliare Italiano (I.M.I., 1931) e deWlstituto per la

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 11

Brano: [...]i, a Trieste e a Firenze) attivassero trasmissioni clandestine: si trattava di radioamatori che, attraverso installazioni di fortuna, lanciavano appelli spesso del tutto isolati, frutto comunque di iniziative individuali e disorganiche.

Dalla Spagna

Nell’autunno 1936, emittenti “gielliste” o comuniste cominciarono invece a compiere dalla Spagna una sistematica azione di propaganda. La chiarezza delle trasmissioni e la perfetta pronuncia italiana degli speaker indussero per un certo tempo le autorità fasciste a pensare che si trattasse di stazioni radio situate nel territorio nazionale. Le trasmissioni, diventate particolarmente frequenti neH'inverno 1937, venivano in realtà da Radio Milano, così chiamata ma gestita da comunisti italiani in territorio spagnolo (a Pozuelo del Rey) ; altre, da un'emittente del movimento “Giustizia e Libertà”. Queste trasmissioni, rivolte specificatamente agli operai, agli intellettuali o ai contadini, davano notizie sull’andamento della guerra civile in Spagna e sulla situazione internazionale, ma anche[...]

[...]entate particolarmente frequenti neH'inverno 1937, venivano in realtà da Radio Milano, così chiamata ma gestita da comunisti italiani in territorio spagnolo (a Pozuelo del Rey) ; altre, da un'emittente del movimento “Giustizia e Libertà”. Queste trasmissioni, rivolte specificatamente agli operai, agli intellettuali o ai contadini, davano notizie sull’andamento della guerra civile in Spagna e sulla situazione internazionale, ma anche su quella italiana, secondo i dati che venivano raccolti e analizzati all’estero:

A parte le indagini poliziesche o dell’Ovra messe in atto per cogliere in flagrante gli eventuali ascoltatori di radio clandestine, l’unica contromisura cui il sistema propagandistico fascista poteva fare ricorso nei confronti di queste emittenti consisteva nel disturbare le trasmissioni con speciali apparecchiature. Nel marzo 1937 l'Ufficio Radio del Minculpop iniziò infatti a elaborare progetti per la costruzione di un centro di disturbi da attivare in Italia e nelle Colonie.

Radio Mosca

Dall’autunno 1937, dall’U.R.S.S.[...]

[...]e, l’unica contromisura cui il sistema propagandistico fascista poteva fare ricorso nei confronti di queste emittenti consisteva nel disturbare le trasmissioni con speciali apparecchiature. Nel marzo 1937 l'Ufficio Radio del Minculpop iniziò infatti a elaborare progetti per la costruzione di un centro di disturbi da attivare in Italia e nelle Colonie.

Radio Mosca

Dall’autunno 1937, dall’U.R.S.S., iniziarono le trasmissioni in lingua ita

liana di Radio Mosca. Queste furono curate da numerosi dirigenti del P.C.I. (Luigi Amadesi, Ruggero Grieco, Giovanni Farina, Andrea Marabi ni, Matteo Secchia, Ettore Fiammenghi, Clarenzio Menotti, Bindo Regazzi, Olga Pastore, Anna Bessone, Sergio Di Giovanni, Rita Montagnana, Felicita Ferrerò, Nora Negarville, Lila Grieco, Mira Galiussi), All’indomani del Patto di non aggressione russotedesco (23.8.1939), cioè agli inizi della Seconda guerra mondiale e fino all'attacco nazista all’U.R.S.S. (22.6.1941) queste trasmissioni erano ispirate a una rigorosa « posizione neutrale nel conflitto tra le potenz[...]

[...]hé i servizi radiofonici francesi, tedeschi e cecoslovacchi. Dopo l’attacco tedesco all'Unione Sovietica, venne ripristinata Radio Milano Libertà (v.) che, in un primo tempo, trasmise dalla sede stessa del Comintern. Ne fu redattore capo Edoardo D'Onofrio, sostituito nel maggio 1943 da Giulio Cerreti. A questa emittente collaborarono Vincenzo Bianco, Andrea Marabini, Rita Montagnana, Orazio Marchi e altri componenti della emigrazione politica italiana in U.R.S.S..

Le trasmissioni di Radio Milano Libertà si differenziavano da quelle di Radio Mosca per la immediata adesione alla situazione italiana, di cui commentavano giorno per giorno gli avvenimenti. In tal modo la finzione che faceva apparire Radio Milano Libertà come un’emittente italiana clandestina sembrava pienamente riuscita.

Nel corso del 1942 Radio Mosca e Radio Milano Libertà sostennero la prospettiva della pace separata e dell'isolamento di Mussolini (v. Discorsi agli italiani). Dagli inizi del

1943 l'appello all'insurrezione armata contro il fascismo e poi alla lotta partigiana contro gli occupanti tedeschi divennero il motivo centrale deH'emittente clandestina dei comunisti italiani. Ciò durò fino al gennaio 1944, quando con il rientro di Togliatti in Italia furono sospese le trasmissioni.

L'ascolto di Radio Mosca e di Radio Milano Libertà fu in Italia di gr[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 541

Brano: [...]rogrammatici, quali il leghismo contadino, la guerra alla guerra, il classismo del partito cattolico, la lotta al fascismo e infine l’intesa coi comunisti.

Sulla stessa linea dell'organizzazione classista nel sindacato cattolico, ma meno esposto politicamene te, fu Giambattista Valente che, fin dagli anni murriani attento ai problemi del lavoro nella prima democrazia cristiana, fu nel primo dopoguerra uno dei promotori della Confederazione Italiana dei Lavoratori (v.) e rappresentante italiano nel consiglio direttivo dell'lntemazionale bianca.

Invece più insistente sulla stretta connessione tra valori civili e valori religiosi, con una sempre privilegiata attenzione per la realtà economica sociale, si rivelò il Partito Democratico Cristiano Italiano sorto all’indomani della Prima guerra mondiale, in concorrenza, se non proprio in opposizione al Partito Polare (v.) sturziano. Infatti, mentre questi nel suo complesso era centrista, l’altro si protendeva verso posizioni e alleanze di sinistra, incontrando naturalmente la disapprovazione[...]

[...]sinistra cristiana, qual’è stata qui precisata, mancando in generale fra l'altro del connotato della “disobbedienza”, nonostante qualche screzio con l’autorità ecclesiastica per quanto riguarda le A.C.L.I..

Vi rientreranno invece, a pieno titolo, i gruppi che si riconoscono nelle tematiche dibattute dal periodico “Adesso” (o da altri, come “// Gallo” di Genova o “Testimonianze” di Firenze) che segnano il difficile

passaggio della Chiesa italiana dalla “cultura della cristianità” alla “cultura della diaspora”.

Specialmente “Adesso” di don Mazzolari, che ha tracciato una strada alle avanguardie cristiane in pieno contrasto con la Curia pacelliana, ha un inizio di vigorosa denuncia delle inadempienze della classe democristiana e della Chiesa ufficiale in quanto coinvolta essa stessa. Ma la parte positiva del pensiero mazzolariano, largamente entrato nella sinistra cristiana di questi ultimi anni, riguarda rincarnazionismo del messaggio evangelico nella realtà temporale e l’ecclesiologia critica di ogni trionfalismo e integralismo con molta simpatia per il socialismo, per gli “ultimi”, per la pace.

Bibliografia: Si è ritenuto non opportuno indicare in questa sede la vasta produzione attinente alla sinistra cristiana sia nelle sue var[...]

[...]itenuti più attinenti alla tematica del filo rosso nei diversi sviluppi e fasi. Come saggistica generale però, per una visione complessiva, si possono utilmente consultare anche per acquisizioni bibliografiche utili all’approfondimento storiografico: L. Bedeschi, La sinistra cristiana e il dialogo con i comunisti, Parma 1966; S. Tramontin, La sinistra cattolica di ieri e di oggi, Torino 1974; P.G. Zunino, La questione cattolica nella sinistra italiana (19401945), Bologna 1977; AA. VV., Modernismo, fascismo e comuniSmo. Aspetti e figure della politica e della cultura dei cattolici nel 900, a cura di G. Rossini, Roma 1972; AA.VV., I cattolici fra fascismo e democrazia, a cura di P. Scoppola e F. Traniello, Bologna 1975.

Per ciascuno dei gruppi e delle espressioni accennati nella rassegna si vedano: AA.VV., Romolo Murri nella storia politica e religiosa del suo tempo, a cura di G. Rossini, Roma 1972; G. Zibordi, Socialismo e religione, Roma 1912; F. Manzotti, I plebei cattolici fra integralismo e modernismo sociale (19041908), in “Conviviu[...]

[...]igura e l’opera di Guido Miglioli 18791954, a cura di F. Leonori, Roma 1982; AA.VV., Mazzolari, Tempo di credere, Roma 1981; L. Bedeschi, Buona i ut i, il Concordato e la Chiesa, Milano 1977; P. Roggi, Riviste cattoliche e politica economica negli anni della “Ricostruzione”. Un contributo allo studio di Keynes in Italia, Firenze 1979; R. Orfei, Fede e politica. Il cristiano di fronte al potere, Milano 1975; F. Bolgiani, I cattolici nella vita italiana negli ultimi trent'anni, in AA.VV., Evangelizzazione e promozione umana, Roma 1977.

L.Bed.

Sintoni, Aldo

Dino; Gramet. N. a Santo Stefano di Ravenna il 17.8.1908, m. a Ravenna il 5.1.1944; muratore.

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 409

Brano: [...]ere un’aspettativa. Questo atteggiamento critico costerà a Zanon un trasferimento punitivo.

L'episodio del “palco"

Un altro significativo episodio si ebbe all’indomani dell’attentato a Mussolini, avvenuto a Bologna il 31.10.1926. Durante uno spettacolo nel teatro locale, il segretario del fascio di Vittorio Veneto salì sul palco per minacciare pubblicamente i più noti antifascisti della città. Come ricorda II noto antifascista Giovanni ili liana (nel libro “Il tinello” di Mario Ulliana), questi erano: Renato Da Ros, gestore d’una rimessa d’auto: Sperandio; Giovanni Pulì ini, cappellaio: i tre ex consiglieri socialisti (l’ingegnere Giuseppe Brunetta, il fotografo Giulio Marino e Giuseppe Castellet), Albino Carrer, direttore della tipografia Lonfo e Zoppelli; Matteo Mei, Nenl Frassinelli, operaio; Domenico Casagrande detto Mosca, fruttivendolo; Giovanni Zanivan; l'imprenditore Basso; il geometra Urbani, quattro sacerdoti (mons. Giuseppe Bortoluzzl, parroco di Lago e autorevole consigliere del vescovo; mons. Domenico Zanette, arciprete del Duomo; don Giuseppe Faé, parroco di C[...]

[...]pprofittato dei 45 giorni del governo Badoglio per riorganizzarsi, sì da poter rapidamente costituire un Comitato di liberazione locale. Fra gli altri, si possono a tale riguardo ricordare: i comunisti Alessandro Cancian [Maine), Costante Gava [Fosco) e Severino Castagner;

I cattolici Giacomo Petterle (Erle) e Giuseppe Paiudetti [Bruno) ; gli azionisti Attilio Tonon [Bianco) e suo fratello, Arturo Toffoli [Tabacco), Vico Montagner e Vinicio Ulliana [ltalo)\ Celanti (Ce/), Ermenegildo Pedron (Libero) e Angelo Cancian [Barba), indipendenti.

Giovan Battista Bitto (Pagnoca), da Gorizia, dov’era tenente di artiglieria, tornato a Montaner fu il primo a costituire con alcuni compagni un gruppo di resistenza armata che via via aumentò, con l’afflusso di altri volontari provenienti dal Veneto e anche daH’Emilia, fino a dar vita a una formazione che entrerà a far parte della Divisione Garibaldi “Nannetti” (v.).

I primi partigiani godettero della solidarietà dei contadini e degli abitanti dei villaggi di collina, ma per le loro esigenze si a[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 152

Brano: [...]ttini di guerra italiani dev'epoca diedero notizia di « tenace resistenza » e di « contrattacchi » delle truppe italotedesche. Il bollettino

n. 1.143 citò particolarmente la 2068 Divisione costiera comandata dal ge

nerale d’Havet « per la magnifica

difesa delle' posizioni ad essa affidate ». Così pure il generale Faldella citerà episodi di resistenza, dei quali sarebbero stati protagonisti alcu

ni reparti della difesa costiera ita

liana. I capi delle unità angloame

ricane e i corrispondenti di guerra racconteranno invece d’aver incontrato all'inizio solo qualche parvenza di reazione, facilmente superata. In realtà le prime pattuglie angloamericane poterono attraversare la spiaggia e inoltrarsi fra gli oliveti dopo brevi scambi di fuoco, giungendo fino a postazioni per mitragliatrici ancora intatte, ma completamente deserte. Infatti il numero dei morti e dei feriti fra le truppe sbarcate si mantenne a un livello molto basso.

Naturalmente, prima di iniziare l’operazione, la navi da guerra angloamericane avevano bombardat[...]

[...]quelli predisposti e circa 200 di essi erano stati capovolti dalla risacca, sicché i soldati avevano preso terra bagnati e in una grande confusione. Anche in questa occasione erano insomma apparsi lo scarso addestramento tecnico e la modesta efficienza militare delle forze armate angloamericane, già rivelatisi nella campagna deH’Africa settentrionale e destinati a mostrarsi tali nel resto della campagna d’Italia. Se il Comando della VI Armata italiana avesse saputo creare un sistema difensivo più saldo, l'operazione Husky avrebbe incontrato fin dall'inizio serie difficoltà.

Ma il sistema di difesa non funzionò affatto e le truppe da sbarco non furono « congelate » sulla spiaggia come aveva detto Mussolini.

Il generale Alexander scriverà più tardi, esagerando ma non troppo, che le divisioni costiere italiane si disintegrarono, che le divisioni di manovra si dispersero e che vi furono casi frequenti di capitolazione in massa. Non ovunque accadde così e citeremo gli episodi di tentativi tedeschi e anche italiani di respingere gli invaso[...]

[...]sioni di manovra si dispersero e che vi furono casi frequenti di capitolazione in massa. Non ovunque accadde così e citeremo gli episodi di tentativi tedeschi e anche italiani di respingere gli invasori.

La conquista del II sol a Gli americani della T Armata si impadronirono senza grandi fatiche della costa da Licata a Scoglitti, stabilendovi teste di ponte, la più importante delle quali a Gela, nel centro del golfo. A Licata l'artiglieria italiana aprì il fuoco sui primi gruppi che stavano sbarcando, ma fu controbattuta da grossi calibri navali e costretta ad allontanarsi. Anche in altre località scarsi reparti italiani spararono qualche raffica di mitragliatrice o di arma leggera. Dietro le prime truppe sbarcate, scese a terra l’intero 2° Corpo d’armata americano con 3 divisioni di fanteria, 1 divisione corazzata e i rangers, portando veicoli, munizioni, viveri ed equipaggiamenti necessari per penetrare all’interno dell'isola e marciare verso Palermo.

Dal canto loro, il 30° e il 13° Corpo deirvill Armata inglese sbarcarono con tutt[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 39

Brano: [...]revista la data del 15.9.1944, ma il piano non potè attuarsi perché, nella notte fra il 31 agosto e il 2 settembre, le S.S. decisero di evacuare il cam

po e di distruggere il più possibile le prove dei loro crimini.

Gli italiani a Natzweiier

Quantunque sia questo uno dei campi meno noti in Italia, molti italiani ne conobbero gli orrori. Stando ai dati della Gazzetta Ufficiale vi trovarono la morte non meno di 180 deportati di origine italiana, finiti nel lager centrale e in vari kommandos esterni. Per la grande maggioranza si tratta di italiani del Friuli, della Venezia Giulia e dell’lstria. Risulta che il

primo trasporto con italiani giunse a Natzweiier all’inizio del 1944.

Il 30.3.44 fu registrato il primo morto, il triestino Paolo Vietali. Numerosi italiani morirono nel campo centrale fra l’aprile e il settembre 1944. Successivamente si ebbero caduti italiani nei kommandos di lavoro: a Leonberg, a Vaihingen e a Marckirck. Risultano fra questi alcuni giovanissimi, di età compresa fra i 15 e i 18 anni.

Italiani morti a N[...]

[...]e a Natzweiier all’inizio del 1944.

Il 30.3.44 fu registrato il primo morto, il triestino Paolo Vietali. Numerosi italiani morirono nel campo centrale fra l’aprile e il settembre 1944. Successivamente si ebbero caduti italiani nei kommandos di lavoro: a Leonberg, a Vaihingen e a Marckirck. Risultano fra questi alcuni giovanissimi, di età compresa fra i 15 e i 18 anni.

Italiani morti a Natzweiier

Elenco di 180 deportati di nazionalità italiana deceduti a Natzweiier e nei kom

Fermacarte rinvenuti nel lager di Dachau. Sono ottenuti da teste umane precedentemente disossate, poi ridotte con speciali procedimenti e mummificate

39



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 120

Brano: [...]29.9.1920; disegnatore (148)

34. Bucci Umberto, n. a Lucera (Foggia) il 18.6.1892; impiegato (149)

35. Bucciano Francesco, n. a Castrovillari (Cosenza) il 5.8.1894; impiegato (156)

36. Bussi Armando, n. a Modena il 17.12. 1896; impiegato FF. SS. (187)

37. Butera Gaetano, n. a Riesi (Caltanissetta) l’11.9.1924; pittore (103)

38. Buttaroni Vittorio, n. a Genzano (Roma) il 15.10.1905; autista (186)

39. Butticè Leonardo, n. a Si cu liana (Agrigento) il 2.2.1921; meccanico (135)

40. Calderari Giuseppe; contadino (66)

41. Camisotti Carlo, n. a Corbola (Rovigo) l’11.5.1902; asfaltista (94)

42. Campanile Silvio, n. a Roma il 24.6. 1905; commerciante (65)

43. Canacci Ilario, n. a Roma il 12.2.1927; cameriere (308)

44. Canalis Salvatore, n. a Tuia (Sassari) il 14.11.1908; professore di lettere (151)

45. Cantal amessa Renato, n. a Roma il 27.9.1903; falegname (108)

46. Capecci Alfredo, n. a Roma T11.12. 1924; meccanico (321)

47. Capozio Ottavio, n. a Roma il 20.9. 1922; impiegato postale (313)

48. Caputo F[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 183

Brano: [...]a il fascismo su scala europea: molto esplicito in questo senso fu il suo ultimo e più elaborato intervento al Congresso di Vienna del 1931. Nel 1930 aveva inoltre incoraggiato l’operazione condotta dai massimalisti dissidenti e dai riformisti per la riunificazione socialista e la confluenza del nuove P.S.I. nelle file dell’I.O.S. (Internazionale operaia e socialista). Per diversi aspetti egli contribuì, sempre nel quadro della tradizione ita

liana e nel contesto della socialdemocrazia postbellica, a delineare una rappresentazione del fascismo, che seppure carente per quanto riguardava l’analisi sociale e culturale, era animata e sorretta da una forte capacità di resistenza e di sfida.

Il vecchio Turati, che era giunto in Francia sulla soglia dei settantanni, si caratterizzò nell’esilio soprattutto per aver coltivato l’individuazione su scala europea del fascismo, e per non essersi distaccato dalla più giovane intellettualità socialista all’estero rappresentata da uomini come Fernando De Rosa (v.), Pietro Nenni, Giuseppe Saragat e Ca[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 449

Brano: [...]’isola, che radunava un nutrito gruppo di esponenti dell’antifascismo militante, il deputato sardo si unì a Carlo Rosselli e a Fausto Nitti nel preparare l’evasione che, con audacia, fu attuata il 27.7.1929 (v. Lipari, Fuga di).

Nell’emigrazione

In Francia, dove i fuggiaschi trovarono riparo, Lussu prese parte alla costituzione del movimento di « Giustizia e Libertà » (v.) e ne divenne uno dei dirigenti.

Nella composita formazione rosselliana egli rappresentò la tendenza più accentuatamente di sinistra, improntata a una visuale che considerava quel movimento come nerbo di una futura forza socialista in Italia, nel presupposto dell'esaurimento della funzione di guida del proletariato da parte della organizzazione tradizionale, riformista e massimalista del P.S.I., nel cui spazio aveva oscillato appunto il socialismo italiano. Ma i postumi delle ferite di guerra e dei disagi subiti nel carcere costrinsero Lussu a estraniarsi per alcuni anni dall’attività militante, onde trascorrere un periodo di cura in una clinica svizzera.

Alla[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 481

Brano: Malaguti, Reclus

soli 1944; Gruppo Patrioti della Majella, Sommaria relazione sulle azioni belliche della Banda Patrioti della Majella dal 5.XI 1.1943 al 31. VI II .1944, Recanati 1944; Gruppo Patrioti della Majella, Sommaria relazione sulle azioni belliche svolte dal Gruppo Patrioti della Majella sul fronte della Romagna (ottobredicembre 1944), Modig liana 1944; La storia della Brigata Majella, in « Patria Indipendente », n. 16 del 30.10.1966.

Malacarne, Nello

N. a Livorno il 6.1.1889; portuale. Di fede anarchica e attivo antifascista, sotto la dittatura fu confinato per 9 anni a Lipari e a Ventotene.

Dopo I'8.9.1943 prese parte alla Guerra di liberazione, tra gli organizzatori della Resistenza in provincia di Livorno, partigiano combattente nella 3a Brigata Garibaldi « O. Chiesa ».

Malagoli, Ferdinando

N. a Carpi (Modena) nel 1894. Membro dell'organizzazione comunista clandestina e attivo antifascista, durante la dittatura fu co[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine liana, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---fascismo <---fascista <---antifascista <---italiana <---italiani <---italiano <---Storia <---comunista <---comunisti <---socialista <---P.C.I. <---P.S.I. <---Partito comunista <---antifascismo <---fascisti <---socialismo <---socialisti <---Bibliografia <---U.R.S.S. <---antifascisti <---capitalismo <---comuniste <---cristiana <---italiane <---massimalista <---nazismo <---riformista <---squadristi <---Agostino Zanon <---Aldo Francesco <---Alessandro Cancian <---Alleati in Sicilia <---Anatomia <---Andrea Marabini <---Angelis Gerardo <---Arturo Toffoli <---Bagnolo in Piano <---Banca Commerciale <---Banca Commerciale Italia <---Banca Commerciale Italiana <---Banca Commerciale Italo <---Banca Commerciale Ungaro <---Banca Italiana <---Banco di Roma <---Banda Patrioti <---Bantu Education Act <---Bantustan Transkei <---Bartolomeo De Zorzi <---Brigata G <---Brigata G A P <---C.G.E. <---C.L. <---C.L.N. <---Camerata Nuova <---Capo Passero a Cassibile <---Capua Zaccaria <---Castelnovo di Sotto <---Clarenzio Menotti <---Clinica <---Comitato centrale <---Confederazione Italiana dei Lavoratori <---Congresso di Vienna <---Consiglio Franco <---Consiglio Salomone <---D'Amico <---D'Onofrio <---D.C. <---Da Ros <---De Gasperi <---Democratico Cristiano Italiano <---Di Belmonte Luigi <---Dinamica <---Diocesi di Biella <---Emilio Lussu a Cagliari <---Emma Forconi <---Enrico Opo <---F.U.C.I. <---Felicita Ferrerò <---Fernando De Rosa <---Ferruccio Parri <---Fisica <---G.A. <---G.A.P. <---G.L. <---Gennaro Avolio <---Giambattista Valente <---Giovan Battista Bitto <---Giovanni Farina <---Giovanni Pulì <---Giovanni Zanivan <---Giulio Cerreti <---Giuseppe Castellet <---Giuseppe Tommasella <---Giuseppe Vernetti <---Greve in Chianti <---Guido Miglioli <---Houphouet Boigny <---I.L.V.A. <---I.M.I. <---I.O.S. <---Il Partito comunista <---Il vecchio <---Isotta Fraschini <---Italian Superpower Corporation <---L.R.C. <---La storia <---Libera Jugoslavia <---Licata a Scoglitti <---Lila Grieco <---Lloyd Sabaudo <---Manzoni di Milano <---Marco a Firenze <---Mario Ulliana <---Matteo Secchia <---Meccanica <---Medicina <---Mira Galiussi <---Mira Lanza <---Mobiliare Italiano <---Monte Amiata <---Natale Rovina <---Natzweiler-Struthof <---Nicolò Gastone <---P.C. <---P.G. <---Paimiro Togliatti <---Paolo VI <---Paolo Vietali <---Partito Democratico Cristiano <---Patria Indipendente <---Pietro Dal Pozzo <---Pozuelo del Rey <---R.D.A. <---R.S.I. <---Radio Londra <---Radio Milano <---Radio Milano Libertà <---Radio del Minculpop <---Renato Da Ros <---Resistenza a Ferrara <---Resistenza nella Capitale <---Rita Montagnana <---Roma II <---Romolo Murri <---S.A.D.E. <---S.A.P. <---S.F.I.O. <---S.I.P. <---S.S. <---San Marco <---San Venanzio di Galliera <---Sandro Pertini <---Scritti di Turati <---Sekou Touré <---Sergio Di Giovanni <---Simoni Fidardo <---Sir Langham Dale <---Sistematica <---Snia Viscosa <---Socialismo e religione <---Società Cantieri Riuniti <---Società Navigazione Italiana <---Stefano di Ravenna <---Steve Biko <---T.A. <---Togliatti in Italia <---Ugo La Malfa <---Umbria tra Ottocento <---Vincenzo Bianco <---Vinicio Ulliana <---Vittorio E <---Zanon Dal Bo <---aclismo <---antifasciste <---antimperialista <---antimperialiste <---antiterrorismo <---artigiana <---asfaltista <---associazionismo <---autista <---azionista <---banchista <---cattolicesimo <---centrista <---classismo <---classista <---collaborazionista <---collettivismo <---colonialismo <---colonialisti <---cristiane <---cristiano <---d'Alemagna <---d'Italia <---degasperiana <---democristiana <---dossettismo <---ecclesiologia <---europeismo <---fasciste <---giellista <---giellisti <---giobertiana <---hitleriane <---idealismo <---indiana <---integralismo <---internazionalismo <---leghismo <---liberalsocialista <---liste <---marxismo <---marxista <---massimalisti <---mazzolariano <---migliolismo <---modernismo <---murriani <---nazifascisti <---nazionalismo <---nazionalista <---nazista <---nazisti <---positivismo <---postfascista <---professionista <---radicalismo <---razzismo <---razzista <---reggiana <---regionalisti <---riani <---riformismo <---riformisti <---rincarnazionismo <---riservisti <---scista <---sindacalismo <---socialiste <---sturziano <---trionfalismo <---veminiano <---zionisti



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