Brano: Banca Commerciale Italiana
10 stesso anno dai colonialisti nel Madagascar, il R.D.A. rimase fino al 195051 il partito più forte e più decisamente antimperialista dell 'Africa nera. La sua coerente opposizione alle varie formule adottate dal colonialismo francese per conservare i propri privilegi (l’Unione Francese, la leggequadro, etc.), le persecuzioni subite, la sua capacità di mettere in movimento le masse indigene al di là delle fittizie frontiere nazionali erette dal colonialismo, hanno lasciato un solco profondo nella storia del nazionalismo africano.
Le fortune del R.D.A. cominciarono a declinare nel 1949,[...]
[...]imo importante congresso (25.9.1957), in cui
11 partito si pronunciò contro le nuove posizioni moderate di Houphouet Boigny e respinse la « leggequadro », presentata dal governo Mollet, come non rispondente alle esigenze di indipendenza dell’Africa nera. Ma ormai la lotta nazionalista aveva preso altre dimensioni; nuove forze si erano affacciate alla ribalta politica, e il R.D.A."doveva lasciare loro il posto.
R Le.
Banca Commerciale Italiana
La Banca Commerciale Italiana. (Com/t) ha una grandè importanza nella formazione stojica del capitale finanziario italiano ed esercita tuttora una notevole influenza sulla vjta economfcà del paese. Fondata nel 1894 con capitale quasi tutto di
origine tedesca, puntò subito la sua strategia sull’industria elettrica e sui rapporti commerciali internazionali. Estese ben presto la sua attività alle industrie metallurgiche, meccaniche, tessili, chimiche, cartarie, armatoriali, partecipando alla costituzione e riorganizzazione di aziende. Agiva, secondo la tradizione tedesca, come banca mista, promuovendo il connubio tra capi[...]
[...]o triestino. L’espansione della Comit attraverso le cointeressenze, la fondazione di nuove sedi, filiali, ecc. diventa abnorme, tanto che l’istituto deve essere ridimensionato dopo la grave crisi del 1931 e il suo passaggio sotto il controllo deln.R.I.. Ma ancora all’entrata in guerra (1940) la Comit possiede filiali a Londra, New York, Istanbul, Izmir; uffici di rappresentanza a Berlino e a Belgrado; e controlla le seguenti filiazioni: Banca Italiana e Francese per l’America del Sud (Parigi), Banco Italiano (Lima), Banca Commerciale Italia (Parigi), Banca della Svizzera Italiana (Lugano), Banca Commerciale Italiana per l’Egitto, Banca Commerciale Italiana e Romena, Banca Commerciale ItaloBulgara, Banca Commerciale ItaloGreca, Banca Commerciale Ungaroltaliana, Hrvatoka Banka (Zagabria), e altre ancora.
La Comit durante il regime fascista
Non vi è industria importante nella quale la Comit non sia presente. Fortemente cointeressata in industrie belliche, specie siderurgiche e armatoriali, nella crisi del 1921 subisce gravi perdite che si aggravano con la crisi di sfiducia dovuta al crollo della Banca Italiana di
Sconto (v.). Successivamente essa interviene attivamente, da sola o con altri istituti, per superare la crisi industriale e dar l’avvio allo sviluppo del capitale finanziario italiano; mantenendo ed estendendo il proprio potere nel campo tradizionale, si introduce anche in nuovi settori (C.G.E., S.I.P., S.A.D.E., I.L.V.A., Terni, Isotta Fraschini, Bianchi, Tecnomasio Italiano, Navigazione Gen. Italiana, Monte Amiata; e anche Chatillon, Snia Viscosa, Rinascente, C.l. G.A., Puricelli, Dalmine, Mira Lanza, Burgo, ecc.). Fin dal 1926, accaparrandosi maggioranze azionarie, la Comit riesce a controllare buona parte del capitale industriale del paese.
Con la crescente penetrazione del capitale finanziario americano in Italia, durante il periodo di stabilizzazione della lira (patrocinata, coiti’è noto, dal gruppo Morgan) e in unione ad alcune case bancarie americane, la Comit crea la Italian Superpower Corporation, società finanziaria internazionale per il controllo di azioni di società elettric[...]
[...]isi deflazionistica dovuta alla stabilizzazione della lira a « quota 90 » e la successiva crisi mondiale procurano alla Comit gravi perdite. Già nel 1929 essa interviene nel processo di salvataggio e di concentrazione di grosse imprese in difficoltà: salva la società di navigazione Cosulich; nel 1931 costituisce la Società Cantieri Riuniti dell’Adriatico, fondendo vari cantieri della zona; partecipa alla costituzione della Società Navigazione Italiana, fusione delle società Cosulich, Lloyd Sabaudo, Navigazione generale; partecipa al salvataggio della Terni, al processo di concentrazione di importanti cartiere nella Burgo. Ma, impegnandosi sempre di più, deve a sua volta essere salvata.
Con l'avvento del regime fascista, e soprattutto dopo il 1926, il processo di concentrazione industriale va sviluppandosi in modo sempre più rapido, ponendo la grande industria italiana sotto il controllo della Comit, del Credito Italiano e, in misura minore, del Banco di Roma e di altri istituti. Con la crisi del
1929, la caduta del valore dei titoli azionari nel portafoglio delle banche e i crescenti bisogni dell’industria mettono in estrema difficoltà la Comit. Essa verrà salvata, dapprima con vero e proprio gioco di bussolotti e poi con una sistemazione definitiva, grazie alla istituzione dell 'Istituto Mobiliare Italiano (I.M.I., 1931) e deWlstituto per la
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