Brano: Pasolini, Pierpaolo
Sindacai ista rivoluzionario
Nel 1906 fu eletto segretario della Camera del lavoro di Ferrara, mentre suo fratello Guido veniva eletto segretario della Federazione provinciale socialista.
Nell’estate del 1907 organizzò il grande sciopero della mietitura contro gli agrari del Copparese, ma venne arrestato con altri sindacalisti rivoluzionari. Assolto dopo due mesi di carcere, durante i quali la lotta si concludeva con la sconfitta dei braccianti, lasciò la C.d.L di Ferrara (gli succedette Michele Bianchì) e tornò a Piombino, dove assunse la segreteria della Camera del lavoro locale (estate 1909).
Nel 1911 diresse un massiccio sciopero dei dipendenti degli altiforni del vasto complesso siderurgico. Allo sciopero, durato cinque mesi; si accompagnarono la serrata padronale [...]
[...]sciopero dei dipendenti degli altiforni del vasto complesso siderurgico. Allo sciopero, durato cinque mesi; si accompagnarono la serrata padronale e varie provocazioni di polizia che portarono all’uccisione di tre scioperanti e a numerosi arresti. Egli stesso fu processato per « istigazione a delinquere » davanti al tribunale di Volterra. Nondimeno Pasella continuò a dirigere lotte sindacali in varie parti del paese, compresa Torino.
Interventista e fascista
Allo scoppio della Prima guerra mondiale, come Benito Mussolini e numerosi altri sindacalisti rivoluzionari Pasella aderì all’interventismo. Durante il conflitto, al quale non partecipò per ragioni di età, fece il rappresentante di commercio (vino e altri generi di mesticheria). Nel dopoguerra, esponente di primo piano del fascismo toscano, fu segretario generale del Comitato centrale dei Fasci di combattimento (estate 1919). Al Congresso fascista di Roma (autunno 1921) gli venne tolto l’incarico per il suo dissidentismo.
Dopo la sua estromissione da segretario del Comitato Centrale, ne[...]
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Allo scoppio della Prima guerra mondiale, come Benito Mussolini e numerosi altri sindacalisti rivoluzionari Pasella aderì all’interventismo. Durante il conflitto, al quale non partecipò per ragioni di età, fece il rappresentante di commercio (vino e altri generi di mesticheria). Nel dopoguerra, esponente di primo piano del fascismo toscano, fu segretario generale del Comitato centrale dei Fasci di combattimento (estate 1919). Al Congresso fascista di Roma (autunno 1921) gli venne tolto l’incarico per il suo dissidentismo.
Dopo la sua estromissione da segretario del Comitato Centrale, nel 1922 fondò a Firenze un fascio autonomo, contrapposto al fascismo ufficiale. Venne quindi espulso dal partito, ma vi fu riammesso anni dopo come semplice iscritto. Fu attivo nei sindacati fascisti.
Ritiratosi infine a vita privata, a Milano, fece una breve ricomparsa durante la Repubblica di Salò.
Pasi, Mario
Montagna. Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. N. a Ravenna nel 1913, m. a Belluno il 10.3.1945; medico.
Mario Pasi
C[...]
[...]so anno, entrò all’Ospedale di S. Chiara a Trento.
Richiamato alle armi nel 1940, fu mobilitato sul Fronte occidentale e poi su quello grecoalbanese. Promosso tenente nel 1941, venne collocato in congedo per ragioni di salute e riprese l’attività di medico all’ospedale di Trento.
Dopo T8.9.1943 prese parte alla Guerra di liberazione, nelle file della Resistenza bellunese, e fu tra i primi organizzatori del movimento partigiano veneto. Comunista, molto apprezzato per le sue doti politiche e militari, divenne commissario di brigata, poi di divisione e infine di zona, alternando l’attività di direzione politica a quella di medico.
Braccato dal nemico, venne infine catturato a seguito di una delazione. I tedeschi rifiutarono ogni proposta di scambio. Pasi venne lungamente torturato, ma con le membra dilaniate trovò la forza di tagliarsi le vene per porre fine alle proprie sofferenze. Il nemico, dopo averlo sottratto alla morte per dissanguamento, lo finì a colpi di bastone e infine impiccò il cadavere in località Bosco delle Castagne[...]
[...] Resistenza alessandrina, dando vita a una brigata partigiana operante sotto il suo comando nella valle del Tanaro.
Nel corso di un’azione di guerriglia cadde nelle mani dei tedeschi che, dopo averlo torturato, Io massacrarono in un bosco.
L’Università di Torino, dopo la Liberazione, ha conferito alla sua memoria la laurea « ad honorem ».
Pasolini, Pierpaolo
N. a Bologna il 5.3.1922, m. a Fiumicino (Roma) il 2.11.1975; scrittore e regista.
Figlio di un militare di carriera, dopo T8.9.1943 lasciò Livorno dove prestava servizio militare e raggiunse la famiglia sfollata a Casarsa, nel Friuli. Non risulta che Pasolini abbia attivamente partecipato alla Resistenza, dal cui ambiente egli trasse comunque profonde impressioni e un’esperienza addirittura traumatica allorché, nel febbraio 1945, il fratello minore Guido, arruolatosi nelle formazioni democristiane « Osoppo », si trovò coinvolto nei tragici fatti di Porzus (v.) e venne ucciso da altri partigiani italiani.
Laureatosi in Lettere a Bologna a! termine della guerra, Pasol[...]