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Il segmento testuale isolazionismo è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 92Entità Multimediali , di cui in selezione 10 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 109

Brano: Isolazionismo

da due gruppi gappisti durante una notte del dicembre 1944 contro le due caserme di Isola, l’una occupata dai fascisti e l’altra dalla Landschutz e da un reparto di S.S.

I gappisti erano guidati da Gualtiero Degrassi e da Zito. Mentre il secondo gruppo ebbe subito ragione dei tedeschi, catturandoli tutti e conquistando una notevole quantità di armi, il primo, guidato da Degrassi, non godette il vantaggio della sorpresa e dovette impegnare con i fascisti un aspro combattimento, nel quale vi furono alcuni feriti da entrambe le parti. L’assalto si concluse però anche qui con successo e alc[...]

[...]glio per le mitragliatrici tedesche: caddero così i giovani Ferdinando Degrassi, Mario Millo, Mario Mora e Luigi Postogna. Nei mesi precedenti erano caduti Mario e Ubaldo Bestiak, Alessio Bologna, Adalgerio Costanzo, Vincenzo Cocciancih, Altiero Degrassi, Mario Depase, Lucia Depase, Giovanni Gerbaz, Silvano Parma, Virgilio Parentin, Giovanni Rasman, Emilio Vascotto.

Bibliografia: A. Bressan e L. Giuricin, Fratelli nel sangue, Rijeka, 1964.

Isolazionismo

Tendenza all'isolamento politico. Per isolazionismo si intende in modo particolare l’atteggiamento di certe correnti politiche degli Stati Uniti, contrarie a una politica attiva oltre

i confini del continente americano. La genesi e lo sviluppo dell’isolazionismo nordamericano, i suoi contenuti politici e la sua essenza sociale sono strettamente connessi all’isolamento geografico di quel continente, favorito dall’esistenza di un ampio mercato interno e dal conseguente disinteresse (per un certo periodo) di grandi strati della borghesia statunitense verso i mercati esterni.

Cenni storici

L’isolazionismo sorse fin dall’inizio della storia degli Stati Uniti. Il principio della non interferenza negli affari interni dei paesi non compresi neH’emisfero occidentale, già affermato nella Dichiarazione di indipendenza (1776), venne ribadito con la « dottrina Monroe » (1823) enunciata mentre tra gli Stati Uniti e le potenze europee si acuiva la lotta per il dominio deH’America Latina. Erano gli anni in cui gli Stati schiavisti del Sud, abbandonando le coltivazioni di zucchero, tabacco e riso, passavano allo sfruttamento del cotone. I nuovi piantatori del Sud erano quindi fortemente interessati ai nuov[...]

[...]lle Nazioni sostenendo che i principi della Lega ginevrina erano in contrasto con la « dottrina Monroe » e limitavano la

« libertà d’azione » statunitense. Di conseguenza il Senato americano rifiutò di ratificare il trattato di Versailles sottoscritto il 28.6.1919 da Wilson e gli U.S.A. non aderirono alla Società delle Nazioni.

Seconda guerra mondiale

Negli anni che precedettero lo scoppio della Seconda guerra mondiale

i fautori dell’isolazionismo si schierarono con l’ala più reazionaria dell’opposizione alla politica riformista del presidente F.D. Roosevelt detta « New Deal ». Nel 193537 essi riuscirono a far passare la cosiddetta legge « sulla neutralità », le cui clausole proibivano la vendita di armi a paesi belligeranti, l’offerta a questi di crediti o prestiti, e perfino il trasporto su navi statunitensi delle merci a essi destinate. Queste misure furono accolte con favore dai paesi del blocco fascista e infatti, poche settimane dopo, quando si ebbe l’aggressione fascista in Etiopia, si vide come la legge « sulla neutralità » agi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 678

Brano: [...]ituzione, ratificata il 3.9.1788, rappresentò un compromesso tra le due posizioni: se i federalisti ottennero il rafforzamento degli organi centrali da loro richiesto, i loro avversari conquistarono con il Bill of Rights e una serie di emendamenti (1791) il riconoscimento dei diritti dei singoli Stati e dei cittadini contro gli “eccessi” della centralizzazione.

In questa prima fase, la politica estera americana venne dominata dai principi deM’isolazionismo (v.), sia pur temperati daH’ammissione di “alleanze temporanee”, enunciati da George Washington; nel 1823 venne enunciata la dottrina di Monroe, che negava alle potenze europee il diritto di estendere il loro controllo territoriale nell’emisfero americano: le ex colonie erano ormai mature per l’espansione del territorio nazionale.

La rivoluzione industriale

La grande rivoluzione industriale verificatasi negli U.S.A. nel corso del secolo XIX, se da un lato fu strettamente legata al più generale processo di trasformazione capitalistica deH’economia mondiale, dall’altro presentò indubbiame[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 680

Brano: [...]rso il ruolo di potenza imperialistica. Per tutto TOttocento la politica espansionistica americana si era basata sull’idea del “destino manifesto”, desunta dal periodo coloniale, che vedeva nella volontà di estendere i benefici del sistema politico basato su libertà e consenso, e nell’opera di civilizzazione, la “missione” ideale del popolo americano. La politica estera americana nei confronti dell’Europa si era andata misurando sul concetto di “isolazionismo” (dottrina di Monroe), attraverso cui si esplicitava il rifiuto di alleanze permanenti con qualsiasi Stato straniero, sfruttando la favorevole posizione geografica.

Dalla Guerra civile alla guerra ispanoamericana non si registrarono significative svolte nella politica estera degli U.S.A.. Gli sforzi principali si rivolsero alla crescita economica nazionale, anche se si rendevano sempre più evidenti la dipendenza del sistema americano da variabili internazionali e l’esigenza di aprire nuovi mercati per l’assorbimento delle eccedenze. Tuttavia, verso la fine del secolo, gli U.S.A. si trovaro[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 683

Brano: [...]a “normalità”.

Il boom degli anni Venti

All’indomani della Prima guerra mondiale gli U.S.A. risultavano sul piano internazionale la potenza economica dominante, trasformatasi da Paese debitore a principale Paese creditore del mondo. Gli U.S.A. s’impadronirono così di ingenti quantità d’oro dall’Europa, innescando un meccanismo di dipendenza economica che avrebbe avuto gravi ripercussioni negli anni della Grande Depressione. La ripresa dell’isolazionismo in politica estera poteva essere mantenuta grazie a questo indubbio predominio economico. Negli anni Venti si crearono all’interno degli U.S.A. le condizioni per un’espansione della domanda dei beni di consumo e quindi del mercato, anche per la nuova disponibilità offerta da un'industria tecnologicamente avanzata. La produzione di massa di beni come l'automobile o la radio rivoluzionarono il sistema dei prezzi e del mercato: la società americana di quegli anni sarà appunto definita come la “prima società di consumo di massa”, anche se l'agricoltura non beneficiò affatto del boom economico. Si[...]

[...]inate da imposte dirette, distribuite in modo da favorire i redditi maggiori. Anche nella politica del decennio 192030 dominarono sempre più uomini ricchissimi, legati alle imprese e in genere aH’ambiente repubblicano.

La prosperità offriva nuove possibilità, anche se permanevano fortissime divisioni sociali e di classe. Essa fu accompagnata da una generale rivoluzione dei gusti e dei costumi, influenzati dai massicci messaggi pubblicitari. L’isolazionismo fu accompagnato da violente manifestazioni di nazionalismo, di intolleranza e di xenofobia. Furono promulgate leggi per la restrizione dell’immigrazione e riprese vigore nel Sud e nel MidWest l'attività del Ku Klux Klan, rivolta non più solo contro neri, ma soprattutto contro ebrei e cattolici. Emblematico del clima repressivo degli anni Venti fu il caso dei due italiani Sacco e Vanzetti (v.). Si registrò peraltro, per tutto il periodo, un aumento generale dei reati e della criminalità organizzata. Le leggi sul Proibizionismo (Volstead Act del 1918) che resero illegali la vendita e il consumo[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 686

Brano: [...], venne attaccato e fortemente limitato dall’ostruzionismo delle Camere (in cui il Partito repubblicano deteneva la maggioranza).

Alla fine del conflitto mondiale gli U.S.A. erano ancora lo Stato più ricco e potevano contare sul predominio militare assicurato dalla bomba atomica (v. Hiroshima). Gli interventi negli accordi di pace, secondo cui il ruolo degli U.S.A. doveva essere quello di “arsenale della democrazia”, impedirono un ritorno all’isolazionismo, influenzando le scelte americane degli anni successivi. La politica estera americana dell’immediato dopoguerra vide infatti il suo principale obiettivo nel contenimento dell’espansione sovietica e del comuniSmo. Il Piano Marshall (v.) del 1948, varato nominalmente per favorire la ripresa europea con aiuti economici, e il Point Four Programme del 1949, che prevedeva altrettanti aiuti ai paesi del Terzo Mondo per favorirvi lo sviluppo di istituzioni democratiche, erano in realtà volti anzitutto a estendere l’influenza politica americana nel Vecchio Mondo e nelle ex colonie (v. Neocolonialismo)[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 172

Brano: [...] Sudest asiatico. Vennero così delineandosi, fin dalle prime battute, i principi che avrebbero informato la presidenza Truman soprattutto dopo

11 1947.

Svolta interna

Subito dopo la fine della guerra mondiale Truman dovette peraltro affrontare un’importante sfida sul piano interno, ossia la definizione di nuovi equilibri politici che riflettessero il nuovo peso assunto nel corso del conflitto da industriali e militari dopo gli anni dell'isolazionismo (v.) e della crisi economica del 1929. Da qui ebbe origine il rimpasto verificatosi nell’immediato dopoguerra neH’amministrazione americana, che vide la sostituzione de

172



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 579

Brano: [...]nimenti via mare e di bloccare quelli destinati agli avversari. Di conseguenza nel febbraio 1917 i tedeschi decisero di adottare una forma di guerra sottomarina illimitata, in forza della quale cominciarono a silurare senza alcun preavviso qualsiasi nave, anche civile e di paesi neutrali, che si fosse diretta verso uno dei porti dell’Intesa. L’effetto più rilevante di tale decisione fu quello di spingere gli Stati Uniti a rompere il tradizionale isolazionismo (v.) già messo in discussione nel paese dalle pressioni degli organismi finanziari che avevano largamente sovvenzionato

Truppe francesi partono da Parigi per il fronte

bolscevichi che proclamavano la loro volontà di cessare immediatamente la guerra. Di lì a poco, le truppe austrotedesche poterono essere distolte dal fronte orientale, il conflitto a Est si spense e il 3.3.1918 la Russia firmava a Brest Litovsk un trattato di pace con la Germania. Nello stesso tempo, sul piano interno, i governi di Vienna e Berlino dovevano far fronte a scioperi sempre più imponenti, già scoppiati nel giu[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 56

Brano: [...]i Imperi centrali, alla costituzione della Società delle Nazioni, così la vittoria alleata del 1945 sul nazifascismo portò alla fondazione deirO.N.U.. Il fine delle due organizzazioni, pur nella diversità della situazione storica e politica, era identico: dotare i popoli di tutto

11 mondo di uno strumento di pace e di coordinamento internazionale.

F.D. Roosevelt, che deH’O.N.U. fu il massimo assertore, vi vedeva un mezzo per superare quell’isolazionismo (v.) degli U.S.A. che aveva contribuito a lasciare via libera agli Stati fascisti.

DeH'O.N.U. si cominciò a parlare già nel corso della guerra, quando l’esito di questa appariva tutt altro che scontato: la Dichiarazione di Londra del 12.6.1941, la Carta Atlantica (v.) del 14.8.1941 e la Dichiarazione delle Nazioni Unite dell'1.1.1942 ne anticiparono i contenuti.

La prima bozza dello statuto dell’O.N.U. venne stesa a Dumbarton Oaks (v.) dai rappresentanti degli U.S.A., dell’U.R.S.S., della Gran Bretagna e della Cina tra l’agosto e l’ottobre 1944. Alla successiva Conferenza di Yalta (febb[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 557

Brano: [...]rmate statunitensi nella guerra di Corea. Nondimento, ritiratosi a vita privata nel 1953, ricevette il premio Nobel « per la pace ».

Marshall, Piano

Piano di « aiuti economici » proposto e attuato dopo la Seconda guerra mondiale dal segretario di Stato nordamericano George Marshall (v.) e che, di fatto, costituì l’estrinsecazione della cosiddetta « dottrina Truman », con la quale gli Stati Uniti misero fine alla loro precedente politica di isolazionismo (v.) nei confronti dell’Europa, mirando all’egemonia sul mondo intero.

Profittando delle disastrose conseguenze della guerra che aveva provocato la distruzione pressoché totale degli impianti industriali e civili di quasi tutti i paesi economicamente sviluppati, nonché il dissolvimento delle forze politiche tradizionali, il governo statunitense, espressione diretta dei grandi monopoli nordamericani, mirò a impedire con ogni mezzo che le forze popolari imponessero nuovi ordinamenti economici e sociali atti a contrastare il passo alla penetrazione del capitale americano. Con il Piano Marshal[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 23

Brano: [...] gli studi di giurisprudenza, nel 1893 fu eletto alla Camera del Tennessee. Volontario, con il grado di capitano, nella guerra ispanoamericana (1898), successivamente esercitò la professione di avvocato e nel 1903 fu nominato giudice. Eletto alla Camera dei rappresentanti nelle file del Partito democratico nel 1907, fu rieletto deputato nel 1923 e senatore nel 1931. In quegli anni si schierò contro il

protezionismo mercantile e la politica di isolazionismo (v.). Dopo l’elezione di F. D. Roosevelt (1930) a presidente degli Stati Uniti, Cordell Hull fu nominato segretario di Stato per gli affari esteri.

Nel 1934 fu promotore di una legge per l’abbassamento delle tariffe doganali, politica per !a quale si era battuto vanamente l’anno prima alla Conferenza economica di Londra, ma in campo diplomatico non riuscì a superare l’opposizione nel paese verso l’assunzione di impegni in Europa. Nei riguardi dei paesi deH’America Latina proseguì la politica di « buon vicinato » inaugurata da Roosevelt, evitando di intervenire troppo pesantemente nella lor[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine isolazionismo, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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