Brano: Internazionalismo proletario
Qnhuman e al riarmo della Germania) sono emersi dalla nuova l.O.S. Hue atteggiamenti fondamentali: in nrimo luogo, la tendenza accentuata Hi anteporre, agli interessi più generali della classe operaia, quelli dei rispettivi paesi, rinunciando così a una visione internazionalista fin questo senso si sono sempre distinti soprattutto i delegati inglesi e i tedeschi); in secondo luogo, un acceso anticomunismo, espresso nella affermazione, secondo la quale « il movimento internazionale comunista è lo strumento di un nuovo imperialismo ». Il comuniSmo viene così considerato un nemico [...]
[...]mitata e, dal 1951 a oggi, la sua azione non ha avuto particolare rilievo.
Bibliografia: O. Bauer, Die illegale Partei, Paris, 1939; G. D. H. Cole, ComuniSmo e socialdemocrazia, Bari, 1968; L. Edinger L. jr.f Sozialdemokratie und National sozialismus, Hannover, Frankfurt, 1960; M. Sokolova, Les congrès de l’Internationale Socialiste entre les deux guerres mondiales, Paris, 1953; Erich Matthias, Sozialdemokratie und Nation, Stuttgart, 1952.
Internazionalismo proletario
Posizione di principio del movimento operaio che si afferma con l’acquisizione della consapevolezza del carattere supernazionale della lotta per il socialismo, incompatibile con gli egoismi e gii esclusivismi nazionalistici.
Come presa di posizione sul piano ideale e politico, l'internazionalismo proletario coincide con la trasformazione della classe operaia da classe « in sé », come dato obiettivo, in classe « per sé », come soggetto consapevole della propria missione storica. Il concetto è riassunto neH’appello conclusivo del Manifesto del Partito comunista (v.) del 1848: « Proletari di tutti i paesi unitevi! ».
Carattere internazionale del capitale
Anche il capitale è una forza internazionale. Tutte le volte in cui il sistema capitalistico è stato messo in pericolo dalla lotta dei lavoratori, gli stati capitalistici hanno sempre saputo trovare tra loro forme di solidarietà, s[...]
[...]ntrorivoluzionari. Nella flotta francese del Mar Nero i marinai si ammutinarono per opporsi all'intervento contro la rivoluzione. In Italia si ebbero ampi movimenti di lavoratori per impedire le spedizioni a sostegno degli eserciti bianchi e per imporre il ritiro del contingente italiano inviato a combattere a fianco degli inglesi ad Archangelsk. Scioperi di appoggio alla rivoluzione sovietica si ebbero in tutti i paesi, tanto che Lenin citerà l'internazionalismo proletario tra i fattori di successo della rivoluzione.
Una solidarietà di tipo analogo, anche se meno ampia a causa delle mutate condizioni generali, fu quella messa in atto dai proletari di vari paesi dal 1924 al 1927 in ap
poggio alla rivoluzione cinese.
Nel 1936, in piena bufera fascista nel centro dell'Europa, la guerra civile spagnola suscitò una solidarietà ancora più larga e prolungata, che tuttora continua. Grandiose campagne di solidarietà si sono avute in tutto il mondo, nel secondo dopoguerra, per molti altri popoli in lotta, dalla Grecia al Vietnam, dal Cile ai paesi afr[...]
[...]in atto dai proletari di vari paesi dal 1924 al 1927 in ap
poggio alla rivoluzione cinese.
Nel 1936, in piena bufera fascista nel centro dell'Europa, la guerra civile spagnola suscitò una solidarietà ancora più larga e prolungata, che tuttora continua. Grandiose campagne di solidarietà si sono avute in tutto il mondo, nel secondo dopoguerra, per molti altri popoli in lotta, dalla Grecia al Vietnam, dal Cile ai paesi africani.
Natura deirinternazionalismo
Tuttavia, se l'internazionalismo proletario costituisse soltanto la risposta alla solidarietà internazionale del capitale, la sua forza sarebbe limitata, condizionata e riflessa, priva di motivazione interiore. Esso trae invece la propria ragione d’essere dal carattere stesso della lotta per creare una società più giusta e libera, lotta che presuppone il superamento delle angustie e dei pregiudizi nazionali. La futura società socialista deve infatti portare alla eliminazione dello Stato in quanto strumento di coercizione dall’esterno, alla liquidazione degli antagonismi e dei contrasti tra i popoli, alla scomparsa delle fron[...]
[...]intera umanità. Gli antagonismi di classe e nazionalistici hanno spesso portato alla negazione e al tentativo di soffocare le particolarità e i diritti delle nazionalità oppresse e dei piccoli popoli, ma i tentativi di snazionalizzazione compiuti dai regimi capitalistici hanno trovato e trovano, nei proletari coscienti, avversari decisi che si schierano in difesa dei diritti nazionali offesi.
Non vi è d’altra parte alcuna contraddizione tra l'internazionalismo proletario e la difesa dei diritti nazionali da parte dei proletari consapevoli della loro missione storica. La lotta contro il regime dello sfruttamento capitalistico comprende la esaltazione delle particolarità nazionali di ogni popolo, il quale deve poter affermare la propria individualità e contribuire con la propria lingua e la propria cultura al progresso generale. E l'organizzazione statuale autonoma di ciascuna na
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