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Il segmento testuale indonesiana è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 74Entità Multimediali , di cui in selezione 3 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 731

Brano: [...]essi dei colonialisti olandesi.

Negli anni Cinquanta, sotto la guida di Sukarno, fu compiuta in Indonesia un’esperienza politica ispirata, almeno formalmente, al pluralismo democratico occidentale, ma nel 1957 subentrò un regime presidenziale incentrato sulla figura carismatica del leader: in questo secondo periodo di “democrazia guidata” furono nazionalizzate varie imprese straniere, ma ciò non incise positivamente nella situazione economica indonesiana, profondamente segnata da inefficienza e corruzione. In quegli stessi anni la politica estera indonesiana si caratterizzò per la sua tendenza neutralista: nel 1955 si ten

ne a Bandung (v.) un'importante Conferenza dei paesi afroasiatici che segnò un punto di avvio nel movimento dei paesi nonallineati. Contemporaneamente l’Indonesia si avvicinò alla Repubblica popolare cinese, tanto che nel gennaio 1965 giunse ad abbandonare platealmente l’O.N.U.. Ma sul piano interno andò deteriorandosi il rapporto fra le autorità militari e Partito comunista indonesiano (il più numeroso tra quelli che operavano in paesi non socialisti) e, nel settembre 1965, si giunse al punto di rottura: i militari massacrar[...]

[...] numeroso tra quelli che operavano in paesi non socialisti) e, nel settembre 1965, si giunse al punto di rottura: i militari massacrarono centinaia di migliaia di comunisti e di cittadini appartenenti a minoranze, come i cinesi. Nel 1966 il generale Suharto ottenne i pieni poteri e nel 1967 subentrò a Sukarno alla presidenza della Repubblica. Privato di ogni potere e virtualmente tenuto in ostaggio dal nuovo regime, il fondatore della repubblica indonesiana morì tre anni più tardi.

F.Mo.

Sun Yatsen

N. a Xiangshan (Cina meridionale) nel 1866, m. a Pechino il 12.3.1925; medico.

Di origine contadina (la famiglia aveva sostenuto la rivolta agraria detta dei T’aip’ing), il giovane Sun Yatsen venne influenzato dalle trasformazioni sociali e culturali che andavano maturando nel Guangdong meridionale, tra le città di Hong Kong, Macao e Canton maggiormente aperte all’influenza occidentale. A tredici anni raggiunse il fratello maggiore emigrato nelle isole Hawaii e qui frequentò la scuola di una missione anglicana, apprendendo l’inglese, la do[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 49

Brano: [...]cominciarono con le repressioni. Nel dicembre 1929 Sukarno venne arrestato e processato. È di quello stesso anno il suo celebre scritto Indonesia accusa, che fece conoscere al mondo gli orrori del colonialismo olandese. Condannato ed esiliato Sukarno, il P.N.I. venne dichiarato illegale e sciòlto. Ma il partito subito rinacque, con le stesse iniziali e sotto forma di associazione culturale dal nome Pendidikan Nasional Indonesia (Unione culturale indonesiana), diretta da altri giovani leader (Hatta e Sjahir). Dopo alcuni anni di intensa attività anche il nuovo P.N.I. venne sciolto. Hatta e Sjahir dovettero, come Sukarno, prendere la via dell’esilio.

Il movimento nazionalista riacquistò slancio nel 1939, con la costituzione della Federazione dei partiti politici indonesiani (G.A.P.I.), la quale rivendicò l’autodeterminazione, un parlamento nazionale e l’unità territoriale dell’Arcipelago.

Nel maggio 1940 il G.A.P.I. si riunì a congresso e decise l'adozione di una lingua, di un inno e di una bandiera nazionali: la sfida ai colonialisti era ap[...]

[...] da solo.

Lo Stato indipendente Nella prima settimana del maggio 1945 Sukarno varò la cosiddetta Carta di Djakarta con i noti 5 punti (Pantjasila) : indipendenza nazionale; internazionalismo; governo rappresentativo; giustizia sociale; fede religiosa.

Il 17 agosto, ossia due giorni dopo la capitolazione del Giappone, le forze popolari partigiane e il P.E.T.A. occuparono l’intero territorio nazionale, proclamando la nascita della Repubblica indonesiana. Venne costituito un Comitato centrale nazionale con 135 membri, cui fu affidata la direzione del paese.

Al loro arrivo/olandesi e Alleati si trovarono davanti a un fatto compiuto, ma non vollero accettarlo. Pochi giorni dopo, l’ammiraglio inglese Louis Francis Mountbatten, allora comandante supremo alleato nell’Asia sudorientale, ordinò ai giapponesi di disarmare il P.E.T.A. e di destituire il governo indipendente indonesiano. Rifiutandosi i giapponesi a questa operazione, il

16 settembre gli inglesi sbarcarono in Indonesia con un forte corpo di spedizione che aveva l’incarico di « man[...]

[...]one di tre Stati (Indonesia, Borneo, Indonesia Orientale), collegata all’Olanda attraverso una unione simile a quella del Commonwealth britannico. L’accordo, che per altro non soddisfaceva le esigenze di unità nazionale e di effettiva indipendenza poste dai nazionalisti, fu presto tradito dai colonialisti: il 21.7.1947, con un pretesto formale e con la connivenza del governo degli Stati Uniti, le truppe olandesi invasero nuovamente la Repubblica indonesiana, scatenando un’altra guerra. Seguirono nuovi accordi più avanzati e, nel dicembre, un massiccio intervento militare olandese: Djakarta fu bombardata, reparti di paracadutisti assalirono il palazzo del governo arrestando Sukarno, Hatta e Sjahir.

Questa volta l’azione popolare si espresse in tutto il suo vigore. Nel giro di un mese, 145.000 uomini del corpo di spedizione olandese furono costretti alla difensiva, al punto da non poter neppure uscire dalle caserme in cui si erano trincerati. La noncooperazione dei civili verso gli invasori assunse proporzioni inaspettate persino per i nazional[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 50

Brano: Indonesia

polo indonesiano fosse privato dei suoi massimi dirigenti, sorse un « governo di salute pubblica » che si diede a organizzare l’insurrezione popolare. Gli olandesi dovettero cedere e, finalmente, riconoscere gli accordi del 1947.

Passata l’iniziativa nelle mani del movimento nazionalista, agli inizi del 1950 la Federazione dei tre Stati fu sciolta. Il 17 agosto di quello stesso anno fu costituita la Repubblica unitaria indonesiana. Nel 1954 venne denunciata la finzione dell’Unione indoolandese e nel 1961 l'Indonesia recuperò la zona occidentale dell’lrian che si trovava ancora sotto il controllo dell’OIanda.

Il colpo di stato del 1965

Nella Repubblica unita e indipendente il movimento nazionale venne organizzandosi in un ampio ventaglio di partiti, tra i quali maggiore rilievo assunsero, oltre al Partito nazionalista di Sukarno, il Partito comunista e il cosiddetto Partito indonesiano dei dottori mussulmani, rappresentante le forze di destra. D’altra parte, la prolungata presenza olandese e le continue pressioni [...]

[...]ella Repubblica unita e indipendente il movimento nazionale venne organizzandosi in un ampio ventaglio di partiti, tra i quali maggiore rilievo assunsero, oltre al Partito nazionalista di Sukarno, il Partito comunista e il cosiddetto Partito indonesiano dei dottori mussulmani, rappresentante le forze di destra. D’altra parte, la prolungata presenza olandese e le continue pressioni imperialiste avevano lasciato tracce profonde nella vita politica indonesiana.

Il presidente Sukarno utilizzò tutte le possibilità offerte dalla situazione sociale e politica del paese per consolidare il potere del Partito nazionale indonesiano, ma l’equilibrio che egli riuscì a creare tra le forze di sinistra e quelle di destra era fondato più che altro sul suo straordinario ascendente personale. Garantendo l’unità nazionale attraverso la formula detta del Nasakom (unione tra forze nazionaliste, religiose e comuniste) e del governo gotougrojoug (ossia di collaborazione nazionale), Sukarno stesso contribuì ad appannare la reale natura del conflitto che andava matura[...]

[...]li sempre più netti. Negli anni Sessanta la questione agraria, le nazionalizzazioni e, nel complesso, una profonda trasformazione delle strutture economiche ereditate dal colonialismo erano divenute condizioni essenziali per sviluppare la lotta per l’indipendenza, battere le pressioni neocoloniali, distruggere le forze interne alleate dell’imperialismo. Ma quando tutti questi problemi si affacciarono impetuosamente sulla scena politica e sociale indonesiana, imponendo la scelta di una radicalizzazione della lotta antimperialista, forze di destra prevennero il movimento progressista

attuando il colpo di stato del 20.9.

1965.

Si scatenò il « terrore bianco »: dall’ottobre 1965 all’agosto 1966 non meno di 400.000 comunisti, dal vertice alla base, furono massacrati. Tutti i partiti nazionalisti più avanzati furono sciolti. Successivamente si instaurò in Indonesia una spietata dittatura militare, sostenuta dagli Stati Uniti. Sukarno, estromesso da ogni potere, fino alla sua morte, avvenuta nel 1970, restò virtualmente prigioniero del governo[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine indonesiana, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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