Brano: [...]gna di Pai miro Togliatti.

I.R.A.

Irish Republican Army. Organizzazione nazionalista irlandese, sorta nel 1916 e formata da piccoli corpi di volontari che si prefiggevano Io scopo di affermare con il terrorismo e con l’azione armata contro l’Inghilterra il diritto dell’lrlanda (v.) all’unità e all’indipendenza nazionale. L’I.R.A. si costituì dopo le repressioni particolarmente violente condotte dagli inglesi, a partire dal 1916, contro gli indipendentisti irlandesi organizzati nel partito Sinn Féin (Noi stessi) che era stato fondato nel 1905 dal giornalista di origine gallese A. Griffith.

La rivolta irlandese

Durante la prima guerra mondiale gli indipendentisti ritennero giunto il momento per tentare l’insurrezione, ma l’improvviso arresto del loro capo (sir Roger Casement) e di altri esponenti del movimento, nonché le esitazioni dei dirigenti superstiti, ridussero il moto a una disordinata battaglia sulle strade di Dublino. Dopo una settimana di scontri gli insorti furono schiacciati, Casement e i suoi compagni vennero condannati a morte e uccisi.

La ribellione si riaccese nel 1918, allorché il governo britannico volle estendere agli irlandesi la coscrizione obbligatoria. Nelle elezioni di quell’anno il Sinn Féin ottenne un successo così plebisc[...]

Brano: [...]nche la Tunisia nella Seconda guerra mondiale specialmente quando, in seguito allo sbarco degli angloamericani in Marocco e Algeria del novembre 1942 (v. Africa del Nord), gli italotedeschi occuparono militarmente l'intero territorio tunisino, ultima loro presenza in Africa. Durante il periodo dell’occupazione i nazifascisti tentarono di convincere Burghiba (che all’inizio della guerra era stato confinato in Francia, con parecchi altri dirigenti indipendentisti, in quanto ostile alla monarchia filofrancese) a collaborare e portarono il capo dell’opposizione tunisina in Italia, ma le speranze dei fascisti che egli si schierasse per l’Asse furono frustrate.

Nell’aprile 1943 Burghiba tenne un discorso ai suoi compatrioti da Ra

II presidente tunisino Burghiba (1969)

dio Bari, ma seppe essere estremamente cauto, risultando quindi in sostanziale disaccordo con ogni ipotesi di collaborazione. La Tunisia conobbe poi direttamente la tragedia della guerra guerreggiata tra nazifascisti e Alleati, che si concluse nel maggio 1943 con la resa a Capo Bon [...]

[...] dal 1947 la lotta per l’indipendenza tunisina riprese con crescente asprezza. I colonialisti francesi operarono dure repressioni con arresti, violenze e uccisioni (tra i dirigenti barbaramente eliminati fu Farhat Hached, segretario generale dell’U.G.T.T., l’Unione generale dei lavoratori tunisini fondata nel 1946). Si venne perciò formando un movimento di guerriglieri (fellagha) per contrapporsi al tentativo di Parigi di soffocare l’aspirazione indipendentistica. Dopo che il governo di P. Mendès France (v.) nel 1954 già aveva avviato il riconoscimento dei diritti del popolo tunisino, il 20.5.1956 fu proclamata l'indipendenza. Burghiba, divenuto capo del governo, portò il paese alla liquidazione della monarchia e all’Assemblea costituente che, il 25.7.

1957, proclamò la Repubblica.

Da allora Habib Burghiba è sempre stato rieletto alla presidenza dello Stato e ha guidato il paese con sostanziale abilità, rifiutando le spinte radicaleggianti (sconfitta di M. Ben Salah nel 1970), ma anche evitando la rottura con la sinistra sindacale (ottobre 197[...]

Brano: [...] sfere di influenza: la parte meridionale (Tanganica) andò ai tedeschi e quella settentrionale (Kenya) agli inglesi. Più tardi la divisione venne sancita da un trattato fra le due potenze e nel 1895 gli inglesi istituirono nella loro zona un protettorato.

Negli anni successivi alla Prima guerra mondiale i kikuyu (che durante il conflitto erano stati mobilitati e portati al fronte dagli inglesi) diedero vita nella colonia alle prime iniziative indipendentistiche. Gli ex combattenti che avevano preso coscienza dei propri diritti e, con loro, i contadini indigeni che si vedevano cacciati dai piccoli appezzamenti di terreno coltivati ai margini delle grandi piantagioni dei bianchi, crearono un vasto movimento che, nel 1922, si organizzò nella Kikuyu Central Association. A segretario di questa nel 1931 fu eletto Jomo Kenyatta (v.). L’associazione si diede come fondamentali obiettivi l’ottenimento dei

Brano: [...]osì la discriminazione razziale di marca nazista, mentre non mutarono le già pessime condizioni materiali delle colonia.

Verso l’indipendenza

Nell’immediato dopoguerra, per iniziativa di Modibo Keita e di Mamadu Konate nacque l’Union Soudanaise, sezione sudanese del Rassemblement démocratique africain (R.D. A), movimento che mirava a fondare una grande confederazione dell’intera Africa Occidentale Francese. L’Unione rimase alla testa degli indipendentisti sudanesi anche negli anni successivi.

Dopo la morte di Konate (1956), Keita rimase fedele all’ideale federativo e, mentre il paese si affacciava all’indipendenza, tentò l’unione con il Senegai. NeM’aprile 1959 fu quindi proclamata la cosiddetta Federazione del Mali, con il vago impegno di seguire « una via africana verso il socialismo », ma l’e

sperienza durò solo un anno: divergenze sulla collocazione internazionale e sullo sviluppo interno provocarono una profonda frattura tra il presidente del Senegai LéopoldSedar Senghor (attestatosi su una linea di cedimento neocoloniale e di dipen[...]

Brano: [...]dra il 16.11.1896, m. nel 1974; uomo politico inglese.

Di famiglia aristocratica, studiò a Winchester. Nel 1918, dopo aver combattuto nella Prima guerra mondiale come ufficiale di cavalleria, a soli 22 anni fu eletto alla Camera dei Comuni come candidato del Partito conservatore e poi rieletto due volte come indipendente. Nel 1924, in seguito a clamorosi dissensi avuti con i conservatori per le dure repressioni ordinate dal governo contro gli indipendentisti irlandesi, passò nelle file del Partito laburista, addirittura ponendosi nell’ala di sinistra indipendente. Dal 1929 al 1931 fu ministro nel secondo governo del laburista Ramsay MacDonald, ma ne uscì con un’altra clamorosa rottura quando i laburisti bocciarono il suo progetto di lotta contro la disoccupazione, basato su una politica di aumento dei salari per allargare il mercato interno. In quegli anni, nonostante le ostentate posizioni di « estrema sinistra », Mosley sposò Lady Cynthia, figlia del ministro degli Esteri conservatore Lord Curzon (essa morirà prematuramente nel 1933, dopo esser[...]

Brano: [...]coscienza nazionale di una gran parte dell’esercito, sino ad allora animato da preoccupazioni essenzialmente corporative se non conservatrici, e quella della rovina del Wafd in quanto incarnazione delle aspirazioni nazionali ».

Finita la Seconda guerra mondiale, l’Egitto era come una grande « caldaia in ebollizione », presa da una enorme passione nazionalista. Nel paese era presente una forte corrente di sinistra, che animò i grandi movimenti indipendentisti del febbraio 1946. L’esercito non era esente dalla febbre e fu proprio allora che cominciò a maturare nella mente di Nasser l’idea di costituire una organizzazione politica al suo interno. Già da capitano, egli infatti appariva sempre più l’ispiratore e il realizzatore di una serie

Nasser durante un rito religioso islamico

Brano: [...] di occupazione. Così si spiega la nascita di un Partito costituzionalista, di cui furono espressione i belmontisti, il moderato Paolo Balsamo e il progressista Ruggero Settimo.

Dopo la svolta europea del 1815 gli inglesi abbandonarono i siciliani alle loro illusioni e al sistema della Santa Alleanza; così, quando nel 1820 esplose la rivoluzione palermitana (dovuta, più che àll’opera della Carboneria, pressoché inesistente, agli aristocratici indipendentisti che controllavano la massa delle 72 maestranze armate della città), la repressione non tardò a farsi sentire, con conseguenze politiche che determineranno corret

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Brano: [...] Partito socialista, per chiedere riforme sociali ed economiche, ma nel 193536 i principali leader del movimento vennero imprigionati. I sostenitori dell’autonomia dell’isola erano d’altra parte divisi al loro interno: mentre alcuni si battevano per l’indipendenza totale, altri sostenevano la necessità di farsi garantire un appoggio economico dagli Stati Uniti.

Nel 1940 il Popular Democratic Party, guidato da Luis Munoz Marin, sostenuto dagli indipendentisti e dall’elettorato contadino, vinse le elezioni. La vittoria di Luis Munoz Marin venne riconfermata dalle elezioni del

1944, ma la sua politica, di stampo rooseveltiano, non poteva porre riparo a una situazione economica contrassegnata da pesanti sacche di povertà, con un distacco netto tra oligarchia terriera e peones.

Nel 1946 il presidente americano Harry Truman nominò per la prima volta governatore un portoricano (Jesus T. Pinero) e l’anno successivo venne concesso che questi nominasse i ministri.

Il 3.9.1950 gli Stati Uniti riconobbero agli abitanti di Puerto Rico il diritto di s[...]

Brano: [...]ario conclusosi nel 1949), problemi che ridurrebbero a discutere se e in quale misura le condizioni di tali paesi potessero definirsi “coloniali” e sugli sbocchi sostanzialmente moderati ai quali tendeva ad approdare la spinta democratica, va ricordato che dopo la Prima guerra mondiale un influsso specifico ebbe la rivoluzione russa in Turchia, in Persia e in Afghanistan, confinanti con l’U.R.S.S., società che portarono a compimento rivolgimenti indipendentisti e laicizzanti. Di contro, mentre nell’Africa nera le tendenze anticoloniali erano ancora allo stato iniziale, pur significativamente già orientandosi verso il panafricanismo, stabili risultati non furono ottenuti né dalle iniziative insurrezionali in Marocco (sollevazione di Abd elKrim), in Siria (rivolta dei drusi), in Egitto e in Mesopotamia (Iraq), né dalle agitazioni e proteste contro il dominio olandese in Indonesia né dall’azione di Gandhi in India, che pure stava dando vita a un imponente movimento di massa.

In genere può dirsi che, tra gli anni Venti e Trenta, le divergenze di clas[...]

Brano: [...]Farmers Union guidata da Mukasa. La lotta assunse un carattere nazionale nel 1947, quando gli inglesi, per meglio controllare la situazione, fecero il tentativo di “integrare” l’Uganda con il Kenya e il Tanganica: allora gli

inglesi intervennero direttamente con un corpo di spedizione, operarono 1.724 arresti, misero fuori legge il Bataka Party e la Farmers Union.

Quando, nel 1950, la rivolta dei kikuyu nel vicino Kenya (v.) attizzò i moti indipendentisti ugandesi.. il governatore britannico (il laburista Cohen) cercò di far passare una legislazione multirazziale che, naturalmente, assicurava il dominio dei coloni bianchi. Nel 1953 il “re” Mutesa II, che si opponeva alla federazione con il Kenya e per di più chiedeva la revisione del trattato concluso nel 1900, venne esiliato. Nel 1957 fu costituito VUganda National Congress che, guidato dal “socialista africano” Milton Obote, in alleanza con il Kabaka Yekka Party (ispirato da Mutesa) chiese a termini di costituzione l’indipendenza. Indette le elezioni, la decisiva vittoria dei due partiti all[...]