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Il segmento testuale illegalismo è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 17Entità Multimediali , di cui in selezione 10 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 449

Brano: [...]one.

Nel suo discorso di chiusura, il 22 giugno, Farinacci lanciò la parola d’ordine dell'intransigenza assoluta: « Tutto il potere a tutto il fascismo ». Retrospettivamente, nella sua relazione al Consiglio nazionale del P.N.F. del 19.10.1925, così sintetizzerà gli obiettivi che avevano animato la sua corrente: « Cosa volevamo noi fautori dell'intransigenza, esponenti della parte più irrequieta del Partito? Volevamo che venisse legalizzato l’illegalismo fascista, volevamo leggi eccezionali per la difesa della nostra rivoluzione [...] ».

Farinacci, come vedremo, si dimostrò impari rispetto al compito di « legalizzare » compiutamente l'illegalismo fascista, e a ciò si deve la sua permanenza tutto sommato breve ai vertici del P.N.F.. Si trattò però di un’esperienza breve ma intensa, che coincise con una fase cruciale della lotta politica in Italia. La nuova facciata di compattezza fu rapidamente imposta al movimento fascista, e io stesso Congresso di Roma fu la dimostrazione della definitiva estinzione della vivace dialettica interna che, in passato, aveva contraddistinto le violenti beghe interne al fascismo. Nessuna discussione fu consentita all'interno di un Congresso che, peraltro, si era aperto

in un clima nettamente antiintelle[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 107

Brano: [...]ato.

« C’era uno squadrismo speciale che mi poneva avanti un problema con riflessi di ordine morale e storico — disse Mussolini alla Camera nel suo discorso delI*8.6.1923

— il problema dello squadrismo fascista. Bisognava disperderlo, dire a questa gente: ” Andate a casa, tutto è finito " ?

Non si poteva! Prima di tutto perché sarebbe stato pericoloso: e d’altra parte dovevo trasformare questo squadrismo, che aveva agito sul terreno deH'illegalismo, in un organo che fosse alle dirette dipendenze dello Stato ».

Ma la misura non fu in realtà sufficiente a interrompere l’illegalismo squadrista. Questo continuò a manifestarsi nelle quotidiane violenze, fino a giungere all’assassinio di Giacomo Matteotti nel giugno 1924.

Misuri e Forni

Tra i primi e più tenaci dissidenti fascisti vi fu Alfredo Misuri. Già legato ai grossi agrari deH’Umbria, nel marzo 1922 egli si era dimesso dal Fascio per passare con i nazionalisti, ma dovette rientrare nel Partito fascista quando questo assorbì quello nazionalista. Già prevenuto quindi nei confronti del fascismo, il 29.5.1923 il Misuri tenne alla Camera un coraggioso discorso di critica al governo e allo stesso Mussolini, denuncian[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 637

Brano: [...]al I Congresso del repubblicano (Verona, novembre 1943)

La volontà normalizzatrice emerse chiaramente dalla circolare di Mussolini ai prefetti del 5.1.1927: « Ora che lo Stato è armato di tutti i suol mezzi di prevenzione e repressione, vi sono dei “residui” che devono sparire. Parlo dello “squadrismo”, che nel 1927 è semplicemente anacronistico, sporadico, ma che tuttavia tumultuariamente ricompare nei momenti di pubblica eccitazione. Così l'illegalismo deve finire. Non solo quello che esplode nelle piccole meschine prepotenze locali, che danneggiano anch'esse il regime e seminano inutili, nonché pericolosi rancori, ma anche l'altro che si sferra dopo gravi avvenimenti ».

Relegato ormai a una dimensione provinciale, lo squadrismo non ebbe più spazio come fenomeno autonomo. Le violenze che nel maggio del 1931 colpirono le sedi e gli iscritti óeW'Azione cattolica (v.) e della

F.U.C.I. ebbero tutte le caratteristiche di una manovra orchestrata dall’alto per costringere a un accordo le recalcitranti organizzazioni cattoliche, nel quadro de[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 789

Brano: [...]i dello Stato » e così via.

Si trattava ovviamente di una grossolana forzatura, che poteva basarsi solo su congetture, ma la magistratura ordinaria approvò quella iniziativa e, senza dare agli arrestati nessuna spiegazione sui motivi dell’arresto, cominciò a interrogarli per saperne di più. Naturalmente Terracini e gli altri, pur senza nascondere la loro posizione di dirigenti a militanti comunisti, protestarono violentemente contro il palese illegalismo.

Quando poi, in dicembre, fu varato il Tribunale speciale, la magistratura ordinaria si affrettò a trasferire l’intera questione alla magistratura militare, aggiungendo alla già manifesta illegalità una ulteriore violazione dei diritti degli imputati: non solo questi non conoscevano ancora i motivi specifici per cui erano perseguiti e non potevano quindi difendersi, ma venivano in tal modo sottoposti ai rigori di una nuova legge, inesistente al momento del loro arresto. Intanto ai primi 7 carcerati erano venuti ad aggiungersi altri 12 arrestati, tra cui Luigi Alfani, Antonio Gramsci, Ezio [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 867

Brano: [...]o, politico e morale, ebbene io assumo qui su di me la responsabilità anche di questo ».

Si passava così, quasi insensibilmente se si tiene conto di tutti i precedenti (dall’alleanza con gli arditi (v.) e le camicie nere stabilita alla fine del 1918, in concomitanza con i suoi più stretti rapporti col capitalismo industriale, al compromesso con gli agrari e con i ras dello squadrismo rurale, alle stragi operaie di Torino del dicembre 1922, aH’illegalismo pre e postelettorale del 1924), alla repressione istituzionalizzata di ogni opposizione democratica e proletaria. Soprattutto alla fine del 1926, con le leggi eccezionali fasciste (v.) e col Tribunale Speciale, e d’altra parte col tentativo di fondare un nuovo modello di Stato ordinato nel sistema corporativo (v. Corporativismo fascista) secondo un sindacalismo « integrale », e col consolidarsi del P.N.F. come partito unico, Mussolini diventa il « Duce » d’Italia, in una finzione retorica che

Il capo del governo Mussolini in un’inserzione pubblicitaria apparsa sulla Illustrazione Italiana [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 283

Brano: [...] il deputato del Partito popolare Paolo Cappa.

24.3: L’« Osservatore romano » protesta contro le aggressioni fasciste a sacerdoti.

6.4: Elezioni per la Camera dei deputati. In un clima di sopraffazioni e violenze la lista nazionale del Fascio littorio raccoglie il 64,9% dei voti e vede eletti tutti i suoi 356 candidati. All’insieme delle altre liste tocca un terzo dei seggi (179). 1.5: L'Unità, l'« Avanti!» e La Giustizia, che denunciano l’illegalismo fascista, escono con larghi spazi bianchi per gli interventi della censura.

1.6: Mussolini (come ministro degli Interni) ordina con un telegramma al questore di Torino di « render difficile la vita » a Piero Gobetti.

10.6: Il deputato socialista Giacomo Matteotti, dopo aver pronunciato un discorso alla Camera contro le violenze elettorali fasciste, viene rapito da sicari fascisti. Alla scena assistono occasionali testimoni che informano la stampa. Esplode lo scandalo.

12.6: Alla Camera, l’opposizione accusa esplicitamente il capo del governo Mussolini di aver fatto scomparire Matteot[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 277

Brano: Fascismo

fondo, ma non ancora in tutti i suoi particolari. In una prima fase si passò dalla violenza antisocialista del 1919 (assalto al\’Avanti! del 15 aprile), cioè da un «arditismo civile» e di « rivoluzione preventiva » secondo alcune formule dell’epoca, all’azione contestativa e repressiva del movimento operaio (squadrismo vero e proprio); dall’« illegalismo » antidemocratico organizzato che fu la prassi costante del Partito fascista e della sua mano armata nel 192122, alla istituzionalizzazione (1923) , della Milizia volontaria per la sicurezza nazionale (v.) e a una speciale legislazione che, dietro la forma di un indirizzo preventivo, celava un contenuto repressivo, imposto ai ceti sociali subalterni, soprattutto operai e contadini e alle loro avanguardie politiche. Il Tribunale speciale per la difesa dello Stato (v.) e l’Ovra (v.) costituirono i perni fondamentali di questo edificio preventivorepressivo. Ma anche, più largamente ed efficaceme[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 185

Brano: [...]tembre: a Santa Maria Capua Vetere (Caserta), durante un assalto dei fascisti ad alcune sedi proletarie, uccisi 2 lavoratori e altri feriti.

2 ottobre: a Pescia (Pistoia), uccisi 2 contadini.

12 ottobre: a Bologna, ucciso Ernesto Evangelisti.

Eccidi fascisti dopo la marcia su Roma

Dopo il 28.10.1922, quantunque il fascismo avesse ormai conquistato il potere e molti pensassero che si sarebbe inserito nel sistema, sfruttando per il suo illegalismo gli organi dello Stato (oome in realtà avrebbe anche fatto), gli eccidi continuarono a insanguinare l’Italia.

15 novembre: a Lecce, ucciso dai fascisti Giuseppe Monti e feriti altri 12 lavoratori.

18 novembre: a Parma, ucciso Sante Pincoi ini.

21 novembre: a Guastalla (Reggio Emilia), ucciso Carlo Mariotti.

29 novembre: a Teglia (Genova), ucciso l’anarchico Ferrari.

9 dicembre: a Forlì, uccisi Federico Laghi e Giovanni Marselli.

18 dicembre: a Torino, nelle stragi compiute dagli squadristi di Brandimarte (v.), 11 lavoratori uccisi (Pietro Ferrerò, segretario della FIOM; Carl[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 192

Brano: [...]i fu votata una dichiarazione che, dopo aver affermato che il delitto era stato « tramato da una congiura annidata all’ombra degli stessi poteri dello Stato », e dopo aver proclamato che le circostanze del delitto « rendono impossibile alle opposizioni, finché durano le circostanze presenti, la partecipazione ai lavori della Camera », si limitava tuttavia a chiedere: 1) l’abolizione di ogni milizia di parte; 2) la repressione inesorabile di ogni illegalismo e la reintegrazione assoluta, nei confronti di tutti, dell’autorità della legge; e ciò si chiedeva ad opera « di un governo alla cui composizione le opposizioni non possono che rimanere estranee ». Era veramente troppo poco, specialmente di fronte al risveglio del paese, e là timidezza degli aventiniani favoriva indubbiamente il gioco degli avversari, la ripresa di Mussolini e il desiderio di tutte le forze conservatrici che temevano, aprendo una crisi, il classico salto nel buio.

La volontà di lotta della base

Si può dire che in quel periodo vi sia stata una netta sfasatura fra la volo[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 54

Brano: [...] le condannasse, considerandole come un utile correttivo alla minacciosa avanzata delle masse proletarie. Ma, accentuandosi poi il carattere di sovversivismo reazionario del fascismo, e di fronte all’evidente parabola discendente del movimento operaio, G.A. cominciò a considerare le violenze squadristiche come eccessive e dannose. Per lui si trattava ancora, però, di combattere il fascismo, non in quanto tale, ma solo nelle sue manifestazioni di illegalismo. Tanto è vero che anch'egli si affiancò a quegli esponenti liberali che cominciarono a chiedere l'ingresso dei fascisti nel governo, con l'illusione ai riportarli nell'alveo costituzionale e di normalizzare in tal modo la situazione.

Nel gennaio 1922 G.A. partecipò, con Andrea Torre, alla fondazione del quotidiano II Mondo, col programma di contrastare il fascismo per ristabilire l'autorità della legge. Nel maggiogiugno, con Nitti, diede vita al nuovo partito democratico italiano, di cui « Il Mondo » divenne l’organo, ora diretto da Alberto Cianca (v.), mentre Torre, che si orientava in se[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine illegalismo, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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