Brano: [...] nella prima delle sue Tesi su Feuerbach, composte nel 1845 (e pubblicate da Engels nel 1888).
Vi si legge: « Il difetto di ogni materialismo fino a oggi — compreso quello di Feuerbach — è che l’oggetto, il reale, il sensibile è concepito solo sotto forma di ” oggetto " o di ” intuizione ”, ma non come ” attività sensibile umana ”, come ” attività pratica ”, non soggettivamente. È accaduto quindi che il lato ” attivo " è stato sviluppato dall’idealismo in contrasto col materialismo, ma solo in modo astratto, poiché naturalmente l’idealismo ignora come tale l’attività reale, sensibile. Feuerbach vuole oggetti sensibili realmente distinti dagli oggetti del pensiero; ma egli non concepisce l’attività umana come attività ” oggettiva Perciò nell 'Essenza del cristianesimo egli considera come schiettamente umano solo II modo di procedere teorico, mentre la pratica è concepita e fissata da lui soltanto nella sua raffigurazione sordidamente giudaica. Pertanto egli non concepisce l’importanza dell’attività ” rivoluzionaria ", dell’attività praticocritica ».
Questa prima « Tesi su Feuerbach » segna e definisce il distacco dal material[...]
[...] dell’attività ” rivoluzionaria ", dell’attività praticocritica ».
Questa prima « Tesi su Feuerbach » segna e definisce il distacco dal materialismo tradizionale o « vecchio materialismo » (Marx, « Tesi su Feuerbach », X) o « materialismo intuitivo », che « non concepisce il mondo sensibile come attività pratica » {ivi, IX).
Ma la genesi teorica del materialismo storico si completa con un altro distacco: il distacco criticoscientifico dall’idealismo speculativo che occupa il primo periodo della formazione intellettuale di Marx e specificatamente la sua critica a Hegel. Con questa critica, infatti, Marx smonta e mette in crisi quella « costruzione speculativa » del mondo in base alla quale il mondo stesso viene « trasceso » nelle sue componenti fenomeniche reali per essere poi « dedotto » come
fenomenica incarnazione dell’idea. Marx aveva concluso che v’era nell’idealismo speculativo un doppio scambio dell’idea con l’empirico e deH’empirico con l’idea. Per il primo aspetto, che caratterizza l’approccio idealistico come eminentemente « spiritualistico », il reale « si volatilizza »; per il secondo aspetto, che caratterizza quello stesso approccio ma in generale ogni approccio « dualistico » al rapporto idearealtà come « crasso materialismo », l’ideale « si incarna » negli oggetti storici come in oggetti inerti, passivi, « meri oggetti ». Nel complesso il mondo dell’uomo si spacca nella serie attiva del mondo ideale, di cui diviene primo mobile la cultura e per [...]
[...] dell’uomo si spacca nella serie attiva del mondo ideale, di cui diviene primo mobile la cultura e per essa il sapere come unica apprensione attiva o dominio delloggettività, e nella serie passiva del mondo praticoreale nel quale l’elemento sensibile o è immediatamente un’articolazione dell’elemento ideale oppure è mera natura, passività inerte.
Questi presupposti teorici del materialismo storico (la critica del soggettivismo attivistico dell’idealismo e dell'oggettivismo inerziale del paleomaterialismo) sono ampiamente svolti nelle « Opere giovani
li » di Marx, cioè nella Critica della filosofia hegeliana del diritto pubblico nonché nei Manoscritti economicofilosofici del 1844, e trovano una esposizione articolata, anche se non compiutamente sistematica, nelle opere polemiche scritte fra il 1845 e il 1847: La Sacra famiglia, L’ideologia tedesca e la Miseria della filosofia. Vi si mettono nuovamente a fuoco, rispettivamente, il « mistero della costruzione speculativa », i « presupposti reali, dai quali si può astrarre solo neH'immaginazi[...]
[...]fia. Vi si mettono nuovamente a fuoco, rispettivamente, il « mistero della costruzione speculativa », i « presupposti reali, dai quali si può astrarre solo neH'immaginazione » e « la metafisica deH'economia politica ».
Con ciò, alla vigilia del Manifesto del partito comunista (v.) le linee teoriche generali del materialismo storico sono fissate. E, si badi, sono fissate con un procedimento rigorosamente critico, cioè attraverso la critica deH’idealismo speculativo di Hegel (e degli hegeliani) e del sensismo materialistico di Feuerbach: ossia delle due grandi risultanti della storia del pensiero contemporaneo a Marx. Proprio questa rigorosa derivazione critica esenta Marx dal deduttivismo dogmatico di una nuova filosofia della storia e di una nuova teoria generale dell’uomo e della natura: non perché a generalizzazioni di medio e anche di lungo raggio per Marx non si possa pervenire, ma perché egli ritiene che ge