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Il segmento testuale hitleriana è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 261Analitici , di cui in selezione 13 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Palmiro Togliatti, Che cosa deve essere il Partito Comunista in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 1 - giugno

Brano: [...]se, nel popolo, di ;tuirlare tutto il popolo a realizzarla. Il nostro par, tito deve acquisrare questa capacità. fila a questo .scopo esso deve avere prima di tutto una sua parti' colare fisionomia, che lo renda fra tutti riconoscibile e ,gli apra l'animo delle masse, facendo loro vedere che esso à la guida di cal hanno bisotino.
Noi dobbiamo essere, tra tutte le formazioni po' litio/re italiane, quella che è più decisamente, pia nettamente antihitleriana. Noi vagliamo la distru, zione, lo schiacciamento della''Germania hitleriana
e ci battiamo contro l'hitlerismo, con tutte le armi, fino alla sua disfatta completa. Questo fa di noi, nel momento in cui la Germania hitleriana ha in' raso il nostro paese e tiene soggiogati trentacinque milioni d'italiani, il partito che è all'avanguardia delta lotta per la liberazione nazionale.
Noi siamo, fra tutte le formazioni politiche italiane, il partito tiri 'eeisamente e nettamente anti, fascista, non solo perrhè non abbiamo nel nostro passato alcun compromesso che ci possa ienirr rinn proverato: ma perché noi siamo coloro i quali court, prendono meglio quali sono state e quali sono le radici del fascismo e come debbono venire troncate se si vuole liberarsi dal fascismo per sempre.
Noi siamo il partito dell'unità. Unità d[...]



da Ercoli [Palmiro Togliatti], Il 25 luglio in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 2 - luglio

Brano: [...]i lasciare libera la strada al trionfo di un vero regime democratico oppure mantenere con qualsiasi mezzo la dittatura della tradizionale reazione nostrana, non esitavano un istante a dichiararsi per quest'ultima soluzione.
Evidentissima appare la cosa quando si concentra l'attenzione su quello che fu il terreno preferito della tirannide fascista, la politica internazionale. Si sente ripetere ad ogni passo che è stata l'alleanza con la Germania hitleriana che ha portato l'Italia fascista alla rovina, al che si aggiunge che se Mussolini non avesse fatto lo sbaglio di firmare il c patto d'acciaio s, il suo regime non solo non sarebbe caduto, ma forse vi sarebbero ancora masse di cittadini per battergli le mani.. In realtà, non si può immaginare impostazione più sbagliata di un problema politico e storico. L' alleanza con la Germania per l'aggressione alle grandi potenze democratiche e ai popoli liberi corrispose esattamente all'impostazione data ai problemi di politica internazionale e nel precedente dopoguerra da tutti i gruppi dirigenti reazio[...]

[...]vitabili, ha disorientato forze nazionali importanti, ha introdotto la discordia là dove avrebbe potuto e dovuto esservi l'unità, e, soprattutto, ha aperto una delle fasi più complicate e dure della nostra esistenza, dalla quale è tutt'ora difficile prevedere come usciremo.
Internazionalmente, il 25 luglio, spezzando di fatto la resistenza dell' asse delle potenze fasciste è stato' una premessa essenziale dell' inevitabile crollo della Germania hitleriana. Nazionalmente, è stato un crollo e una liberazione ; non ancora un inizio di vera rinascita. Vi è da liquidare un passato di vergogna, altrimenti la lotta stessa per la nostra libertà viene a perdere il suo necessario rilievo ; vi sono da gettare le basi di una nuova politica italiana, veramente nazionale perché veramente popolare e democratica. Ma il passato am
morba ancora l'aria ; il morto afferra il vivo. Si sono fatti dei passi in avanti, dal 25 luglio in poi, sotto la spinta del, popolo e della realtà ; ma il rinnovamento generale non c' è ancora, e invece è necessario che ci sia, e' [...]



da Mario Montagnana, Il maresciallo Giuseppe Stalin in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 1 - giugno

Brano: [...]inare in modo esatto le condizioni del successo in una grande guerra moderna, ma guidare concretamente l'Esercito rosso, attraverso una resistenza eroica prima e poi attraverso una serie di operazioni offensive genialmente concepite e realizzate, a fare ciò che sinora non era ancora mai stato fatto, cioè a sconfiggere e spingere sull'orlo dell'abisso, con le sole proprie forze, la più grande potenza militarista e aggressiva d'Europa, la Germania hitleriana.
Si rileggano i principi della strategia marxista e leninista, come Stalin stesso li ha formulati :
Primo : concentrare' contro il punto più vulnerabile del nemico le forze principali nel momento decisivo ,.
Secondo : scegliere bene il momento decisivo
i Terzo: portare alla pratica con fermezza l'orientamento adottaio, al di sopra di tutte e di ognuna delle difficoltà e complicazioni che si interpongano nel cammino verso il fine perseguito '.
i Quarto : saper manovrare con le riserve in vista di una saggia ritirata, quando il nemico è forte, quando la ritirata è inevitabile, quando si sa[...]

[...]e molti consideravano invincibile ?
Tuttavia queste parole non vennero scritte durante questa guerra, nè alla sua vigilia, ma furono pronunciate da Stalin 19 anni or sono, all' inizio dell' aprile 1924, parlando della strategia e della tattica come scienza della direzione della lotta di classe dei proletariato.
Non è dunque un caso che il più grande stratega di questa guerra sia. — come lo riconoscono tutti i capi militari della coalizione antihitleriana—il bolscevico Giuseppe Stalin. 11 trionfo a cui egli ha portato i popoli dell'Unione Sovietica e l'Esercito rosso è il trionfo del marxismo, della dottrina più avanzata e progressiva che l'umanità abbia elaborato nella sua lotta per la libertà, la verità, la giustizia.
Perchè egli riunisce in sè le più alte qualità di capo militare e di capo politico proletario; perchè tutta la sua vita è un esempio luminoso di devozione illimitata alla causa, non solo della classe operaia e del popolo .sovietico, ma di tutti i popoli del mondo, i popoli di tutto il 'mondo vedono in Giuseppe Stalin la massi[...]



da Milovan Ginas (dello Stato Maggiore dell'Esercito di Liberazione jugoslavo), Il Maresciallo Tito in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 3 - agosto

Brano: [...]stenza nazionale e per il loro avvenire, in cui, per la prima volta nella loro storia, tutti questi popoli si sono uniti. Nella persona di Tito il talento dell'uomo politico si unisce alle doti brillanti del capo militare. Era neeessaria infatti una profonda, penetrante comprensione della situazione politica, erano necessarie notevoli capacità militari, per poter eondurre una guerra così complicata come quella della Jugoslavia contro la Germania hitleriana, non solo resistendo alla pressione nemica, ma riportando segnalate vittorie. Soltanto un uomo animato da un grande e generoso ideale d'amor patrio é di devozione al popolo. soltanto un uomo di enorme energia e di volontà ferrea, pieno di decisione e di coraggio, poteva formare e dirigere l'Armata jugoslava e conquistarsi il rispetto e l'amore dei popoli della Jugoslavia. E tale è il Maresciallo Tito.
Chi conosce la storia gloriosa della lotta secolare degli slavi del sud, — dall'epoca delle Crociate fino. agli anni oscuri dell'attacco hitleriano contro l'Europa, — chi conosce la storia di q[...]

[...]ume rispose:
— Di solito gli specialisti conoscono bene il loro mestiere, ma essi non sempre tengon conto di tutto. Essi dimenticano che non vi sono limiti alla volontà umana e alla iniziativa creatrice delle masse. Questa volontà e questa iniziativa esistano nei nostri combattenti e comandanti. Perciò passeremo.
E così avvenne. I ponti furono costruiti letteralmente con nulla; ma il fiume fu passato e il nemico sconfitto.
La quarta offensiva hitleriana contro l'Esercito popolare jugoslavo si proponeva obiettivi molto ampi. Essa tendeva ad accerchiare e distruggere questo Esercito. Già eravamo accerchiati, — come, del resto, noi siamo sempre, —e il nemico iniziò la sua offensiva. Il piano di Tito fu semplice ed eccellente. Egli cercò dove era il punto debole del cerchio nemico, ed ivi lo spezzò. Quindi ordinò di far saltare i ponti attraverso la Neretva, attraverso i quali avremmo dovuto ritirarci, per far credere ai tedeschi che ci trovassimo ancora entro il cerchio.
In pari tempo cambiò il fronte delle sue truppe, attaccò i tedeschi e pas[...]



da p. t., [recensione a] Francesco Flora, Ritratto di un ventennio. Con una lettera di Benedetto Croce, Napoli, Macchiaroli, 1944 in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 1 - giugno

Brano: [...]dere l' autore non limitarsi, come molti fecero (e con scopo preciso) dopo il 25 luglio. ai fenomeni, diremo _cosí, marginali (il /ei e il voi; la volgarità e l' istrionismo di Mussolini ; le menzogne delia propaganda ; la sconcezza dei gesti e delle parole ; ecc.), ma affrontare con coraggio questioni che già iovestono lo sostanza del fascismo, come la propaganda di guerra, la politica di brigantaggio imperialista, l' asservimento alla barbarie hitleriana e così via. Rimane nell' ombra, però, anzi in tutto il libro non è nemmeno accennato uno degli elemeuti costitutivi essenziali 'della tirannide fascista, e cioè la guerra di classe contro le libere organizzazioni proletarie e popolari, condotta dagli squadristi in forme aperte dal '19 al '26, e continuata nella sostanza, in seguito, benchè in forme di% erse, dagli organismi dello Stato. Senza questo elemento il fascismo non è pensabile, perche non sarebbe stato quello che fu. Ma perchè questo elemento scompare dallo scritto di Francesco Flora, tanto che il suo ritratto finisce per dare l' imp[...]



da Eugenio Reale, Comunisti e cattolici in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 1 - giugno

Brano: [...] tutti, purtroppo) che, fermi nella loro fede, non vollero sacrificare i loro ideali di fraternità e di pace sull'altare dei nuovi idoli della violenza, del razzismo, del totalitarismo fascista. Scoppiata la guerra, lavoratori comunisti e lavoratori cattolici furono sottoposti alle stesse sofferenze, insieme versarono il loro sangue, insieme lottarono per porre fine al conflitto, insieme si ribellarono all' alleanza contro natura con la Germania hitleriana : e quando, crollato il fascismo, un' altra e più terribile lotta ebbe inizio per liberare l'Italia dall'invasore tedesco, comunisti e cattolici sorsero in piedi antara Una volta e da otto mesi danno il meglio dei loro uomini e delle loro forze a quei maravigliosi gruppi di partigiani che non concedono tregua al nemico ed affrettano con la loro opera la liberazione del nostro paese.
Ma la fraternità dei comunisti e dei cattolici nella lotta contro le forze dell'oppressione e della tirannide fascista non è un fenomeno soltanto italiane. Per non citare che qualche esempio a noi più vicino, nel[...]



da N. Talenskii (Maggior generale dell'esercito rosso), La battaglia di Stalingrado (parte seconda) in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 2 - luglio

Brano: [...]ombattiva dei suoi uomini, la maestria dei suoi generali.
Primo al mondo, vincendo due campagne successive non ostante l'assenza del secondo fronte in Europa, l'Esercito rosso inflisse disfatte gravissime a un nemico che non aveva ancora incontrato una resistenza seria. In questo modo esso facilitò agli alleati lo sviluppo delle loro operazioni offensive nell'Africa settentrionale e preparò le condizioni della disfatta definitiva della Germania hitleriana e dei suoi vassalli.
N. TALE.NSktt
Maggior generale dell'Esercito rosso



da Velio Spano, L'Unità del popolo sardo nella lotta per la sua redenzione in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 2 - luglio

Brano: [...]cessità essenziale, sia da un punto di vista sardo che da un punto di vista nazionale, è proprio quella di spezzare il più rapidamente possibile la situazione reazionaria che continua a soffocare l' isola.
Al 25 luglio, le truppe italiane in Sardegna erano enormemente più forti delle truppe tedesche. Si può dire quindi che l' isola, la quale non ha conosciuto la guerra (salvo i bombardamenti di Cagliari), non ha nemmeno conosciuto l'occupazione hitleriana, nè le lotte di massa contro il fascismo, nè la gioia delirante della liberazione. Nessun elemento è venuto a spezzare in Sardegna il clima politico del fascismo, nessun elemento è venuto a segnare, in forme capaci di incidere fortemente sulla coscienza popolare, il trapasso dal fascismo alla democrazia. Mentre in certe province del Continente e della Sicilia (Benevento, Avellino, Agrigento ecc.) una situazione reazionaria si è ricreata poco a poco, il clima di oppressione fascista si è
20 LA RINASCITA
ricostituito lentamente, nelle province sarde 1' atmosfera reazionaria del fascismo è pur[...]



da Rassegna della stampa in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 1 - giugno

Brano: [...]resistito mille giorni possono resistere altri mille, di fronte ai difensori della vita e della civiltà. Di fronte a tutti quelli che conducono una lotta a morte contro il fascismo fiammeggiano le minacciose parole : è tempo ! Nessuno dubita della vittoria finale. L'Esercito Rosso ed il paese che lo sostiene danno prova di forza d' animo e di risolutezza Sappiamo che, unitamente agli alleati, noi daremo il colpo di grazia alla macchina di guerra hitleriana. Ma è indispensabile liberare la Bella addormentata nel bosco prima che essa diventi una Bella morta, e parlo dell'Europa prigioniera del fascismo. Non basta vincere, bisogna conservare forze aufùcientemente vive per permettere ai vignaiuoli di Borgogna di piantare nuovi bronconi, ai pescatori norvegesi di gettare le loro reti, ai muratori europei di ricostruire le città, agli scienziati di trasmettere alle nuove generazioni la fiaccola semispenta delle conoscenze umane. Triste sarebbe la vittoria se non restassero all'Europa ne medici, nè vignaiuóli, nè artisti, nè operai !
PER IL RICONOSCI[...]



da Giuseppe Bevilacqua, Varietà e documenti. Dalla valle di Giosafat: Elias Canetti in KBD-Periodici: Belfagor 1980 - maggio - 31 - numero 3

Brano: [...]enterà piú tardi la lingua della sua opera di scrittore. Piú tardi, perché le prime scuole egli le fece in Inghilterra, dove la famiglia si era trasferita; e dove forse sarebbe rimasta, se la morte precoce del padre, facoltoso commerciante, non avesse ricondotto Canetti sul continente: prima a Vienna, poi a Zurigo, poi a Francoforte; infine, nel periodo decisivo della sua formazione, tra il 1924 e il 1938, di nuovo a Vienna, fino all'occupazione hitleriana, che lo costrinse ad altra affannosa emigrazione.
Dal 1938 Canetti vive a Londra; ma ha sempre continuato a scrivere in tedesco. Mentre la guerra volgeva al termine, egli annotava: « La lingua del mio spirito continuerà ad essere il tedesco, e precisamente perché sono ebreo. Ciò che resta di quella terra devastata in ogni possibile modo voglio custodirlo in me, in quanto ebreo. Anche il suo destino è il mio; io però porto ancora in me un'eredità universalmente umana ». E pochi mesi dopo, all'inizio del 1945, scrive: « Quando arriverà la primavera, il lutto dei tedeschi sarà una fonte inesaur[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine hitleriana, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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