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Il segmento testuale gollisti è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 216Entità Multimediali , di cui in selezione 13 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 105

Brano: [...] della Valpelline, della Valtournanche e della valle di Ayas determinò una rabbiosa reazione della Wehrmacht, con gli incendi di Trois Villes, Chez Sapin, e la cattura di ostaggi a Perloz, St. Nicolas, Arvier, St. Marcel.

L’insurrezione popolare.

Nell’autunno divennero più stretti i rapporti fra le forze della Resistenza valdostana e quelle francesi, nonostante l’indifferenza ostentata dai rappresentanti degli Alleati. Quanto ai comandanti gollisti del Corpo di spedizione francese, appena giunti sul confine tra la Francia e l’Italia tentarono apertamente

di ridurre ai propri ordini le forze partigiane; così fece — ad esempio — il colonnello Mathieu, ordinando al generale Arnaud, comandante partigiano della zona, di attenersi soltanto alle sue direttive: ma ne ebbe in risposta un netto rifiuto e la comunicazione che il Comando partigiano della Valle d’Aosta dipendeva soltanto dal C. L.N. piemontese. In questo quadro di rapporti i Comandi francesi disarmarono e, in qualche caso, internarono i partigiani costretti a sconfinare o sorpres[...]

[...]tò alla ribalta i delicati problemi internazionali che gravavano sulla valle. Il programma di rivendicazioni territoriali del generale De Gaulle nei confronti dell’Italia comprendeva, tra l’altro, tutta la valle d’Aosta fino a Ivrea. Inoltre, nell’ultima fase della Guerra

di liberazione, erano molto aumentati i consensi locali all’annessionismo con la Francia e si era sviluppata in questo stesso senso una forte propaganda, sostenuta da agenti gollisti.

Il 29.5.1945 la I Divisione francese Chasseurs des Alpes occupò i colli del Piccolo San Bernardo e di Rhemes, nonché il fondovalle fino a Pré St. Didier, e solo l’intervento congiunto degli Alleati, delle autorità del C.L.N., del prefetto Passerin d’Entrèves e del sindaco di Aosta Carlo Torrione potè impedire che l’occupazione si estendesse alla valle; ciò non potè evitare, d’altra parte, l’urto tra le due correnti dell’autonomismo valdostano: quella orientata verso la semplice autonomia amministrativa nel quadro del

lo Stato italiano e quella separatista, indirizzata verso l’annession[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 45

Brano: [...] con Churchill un accordo col quale venne riconosciuto comandante di tutte le forze armate volontarie francesi e capo del Consiglio supremo di difesa dell'impero residente a Brazzaville (Congo Francese), denunciò il tradimento di Pétain e chiamò a sé la nazione. Gli americani conservarono nei suoi confronti un atteggiamento cauto e diffidente, tanto che continuarono a mantenere rapporti con i rappresentanti di Pétain del Madagascar, impedendo ai gollisti di metter piede sull’isola fino al

1943. Non mancarono, d’altra parte, occasioni di urto con gli stessi inglesi.

Nella Guerra di liberazione

Atteggiandosi a esclusivo e sommo rappresentante della nazione e deH'Impero francesi, si diede molto da fare per ottenere questo stesso riconoscimento ufficiale dagli Alleati. Si ebbero così nelle file della Resistenza francese due movimenti, facenti capo sul piano politico e militare a due centrali propugnanti due diverse tattiche di lotta: su posizioni di attesismo i gollisti, che temporeggiavano affermando la necessità di preparare le forze p[...]

[...], occasioni di urto con gli stessi inglesi.

Nella Guerra di liberazione

Atteggiandosi a esclusivo e sommo rappresentante della nazione e deH'Impero francesi, si diede molto da fare per ottenere questo stesso riconoscimento ufficiale dagli Alleati. Si ebbero così nelle file della Resistenza francese due movimenti, facenti capo sul piano politico e militare a due centrali propugnanti due diverse tattiche di lotta: su posizioni di attesismo i gollisti, che temporeggiavano affermando la necessità di preparare le forze per l'attacco finale; per una lotta immediata e senza tregua contro l’invasore tedesco gli altri. La pretesa di De Gaulle di avere la rappresentanza esclusiva della Resistenza ritardò la formazione di un governo rappresentativo riconosciuto dagli Alleati.

De Gaulle fu riconosciuto capo del C.N.F. di Londra il 23.10.1941, e dal

3.6.1943 condivise con Giraud la

presidenza del Comitato francese di liberazione nazionale di Algeri. Designato presidente dei « liberi francesi » nell’aprile 1944, il 2.6.1944 divenne capo del [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 749

Brano: [...] 1944 Mitterrand (che nel frattempo era riuscito a dare un notevole sviluppo al suo movimento) fu inviato clandestinamente a Londra dalla organizzazione della Resistenza gollista, affinché si risolvesse a far confluire il movimento da lui fondato in quello che faceva capo a Michel Chambre, nipote del generale De Gaulle. Ricevuto da De Gaulle, il giovane Mitterrand si mostrò riluttante a rispettarne i voleri, sì da essere trattato, negli ambienti gollisti, con diffidenza. Fu infatti deciso a Londra che Mitterrand fosse avviato ad Algeri, per andare poi a combattere nel corpo di spedizione in Italia. Quando si rese conto che i gollisti non avevano intenzione di farlo tornare in Francia, Mitterrand decise di rientrare con i propri mezzi. Giunto ad Algeri, grazie all’aiuto di Josephine Baker (della quale era ospite a Marrakesh) si mise in contatto con il generale inglese Montgomery, il quale lo ospitò sul suo aereo personale fino a Londra. Qui Mitterrand salì su una vedetta inglese che il 28.2.1944 lo sbarcò sulle coste della Bretagna.

Ripresi i contatti con il suo movimento in Francia, divenne il capo incontestato della Resistenza degli ex prigionieri di guerra. Dopo la Liberazione, il generale De Gaulle fu costretto a no[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 650

Brano: [...] l’ospitava), che doveva gettare le basi della collaborazione tra i territori d’Oltremare e il movimento di liberazione in Francia, prefigurando il futuro assetto amministrativo delle colonie dopo la guerra, in una prospettiva neocolonialista.

Di posizione moderata, fortemente influenzato dall'esperienza gollista della guerra, nel giugno del 1945 fu tra i fondatori della U.D.S.R. (Unione democratica e socialista della Resistenza), composta da gollisti e socialisti indipendenti, tra i quali Francois Mitterrand (v.), e si adoperò per la negoziazione di un'alleanza elettorale con i socialisti della S.F.I.O.. Nel periodo della ricostruzione Pleven ricoprì diversi incarichi di governo; ministro delle Finanze e deH'Economia nel primo gabinetto De Gaulle (novembre

1945); della Difesa (1949 e 19521954); degli Esteri, neH’ultimo gabinetto della Quarta Repubblica, retto da Pflimlin (maggio 1958). Presiedette inoltre due gabinetti: il primo dal luglio 1950 al marzo 1951, il secondo dall'agosto 1951 al gennaio 1952.

Della sua attività di governo[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 606

Brano: [...] 1941, e del Comitato di liberazione del Nord.

In qualità di rappresentante socialista, nei primi mesi del 1942 fu incaricato dal comitato, e personalmente da Léon Blum, di prendere contatti con gli inglesi e con l’organizzazione « France Libre » diretta da Charles De Gallile. La missione da lui compiuta nella primavera del 1942 a Londra e la conseguente dichiarazione fatta il 24.6.

1942 da De Gaulle, resero possibile la collaborazione tra gollisti e forze devia sinistra, sia nella lotta di liberazione che nel dopoguerra. Questa intesa rappresentò una tappa decisiva nella costituzione di un unico fronte della Resistenza tra le forze deH'interno e quelle della Francia libera, non solo contro i tedeschi ma anche nei confronti delle tentazioni « neopétainiste » di esponenti della destra francese a Londra e nel Nordafrica (ammiraglio Darlan), che godevano di qualche appoggio anche presso gli Alleati.

Arrestato dai tedeschi nell’autunno del 1943, fu deportato sino all’aprile 1945 a Buchenwald.

Secondo dopoguerra

Nella Francia del do[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 298

Brano: [...]l’invasione della Francia combatte contro i tedeschi finché venne ferito in combattimento. Ricoverato in ospedale, riuscì a sfuggire alla cattura e raggiunse Parigi. Da qui, raccolto l’appello del generale De Gaulle da Londra, si mise in viaggio (in bicicletta) verso la Spagna, raggiungendo Madrid e poi Lisbona, ove s’imbarcò per l’Inghilterra.

Incontrato De Gaulle a Londra (25. 7.1940), fu da questi immediatamente inviato con altri ufficiali gollisti (R. Pleven, Hettier de Boislambert) in Africa, per mettersi alla testa delle forze coloniali dell’Impero Francese e continuare la guerra a fianco degli Alleati. Due giorni dopo il suo arrivo nel Camerun, con il suo nome di battaglia Ledere venne nominato governatore di quel territorio per la Francia libera. Condannato a morte in contumacia come « traditore della patria » da un tribunale collaborazionista della Francia occupata dai tedeschi, Ledere fu designato da De Gaulle comandante militare dell’Africa Equatoriale Francese e, con una fulminea campagna che portò la sua Il Divisione blindata [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 248

Brano: [...]lotta che durava da 7 anni, il logorio subito dalle forze del F.L.A. in un confronto tanto impari per forze e mezzi, i pericoli rappresentati dalla violenta reazione fascista dell’O.A.S. (che tentò con i mezzi più sanguinari di ostacolare l’intesa fra le parti), furono gli elementi che indussero anche i più restii fra i rappresentanti della rivoluzione algerina ad accettare il compromesso, nella ferma volontà di superarlo e di sventare i disegni gollisti.



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 101

Brano: [...] radicalmente con le vedute e le speranze dei maquisards accordatisi coi loro compagni italiani.

A livello di intese verbali o di episodici rapporti rimasero le relazioni stabilite in Valdaosta prima dell'arrivo delle unità golliste, in valle Pellice e altrove, in alcune occasioni, questi pur vaghi contatti permisero alle forze partigiane italiane, premute dagli insistenti attacchi nazifascisti dell'inverno 194445, di trovare presso i Comandi gollisti (grazie aH’interessamento degli uomini della Resistenza francese rimasti ai loro posti) accoglienze e aiuti di non trascurabile importanza. Tale fu il caso, per esempio,

delle formazioni evacuate dalla valle di Susa e le cui vicende sono nitidamente ricordate da Ada Marchesini Gobetti nel suo volume « Diario partigiano ».

M.Gi.

Diritti dell’uomo

Vengono definiti diritti umani o dell'uomo le libertà fondamentali civi

li e politiche spettanti a ciascun individuo e sancite attraverso dichiarazioni o costituzioni (v. Costituzione) all'interno di uno Stato o sul piano internazionale[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 100

Brano: [...]me le bande « Emile Chanoux », ispirate a un nazionalismo locale). v Sin dal primo momento lo stato maggiore gollista del settore contiguo avanzò la pretesa di ridurre ogni rapporto a un puro fatto di dipendenza militare, ingiungendo al

lo stesso comandante valdostano Arnaud, designato dal C.L.N., di sottostare alle sue direttive. Il C.L.N. R.P. reagì con vigore all’imposizione e altrettanto fece il Comando valdostano, nonostante gli intrighi gollisti orditi nelle file delle formazioni e le difficoltà di chiarire i nodi dei problemi della zona. Anche qui la situazione era esasperata dalle ventennali malefatte del regime fascista, il cui risultato più evidente era stato di creare negli animi delle popolazioni profonda irritazione lasciando spazio al discorso di una « sovranità statale » valdostana (ipotesi alimentata in particolare dal clero più reazionario, sotto il magistero del vescovo di Aosta, monsignor Stevenin), come pure alle più consistenti ipotesi di quei gruppi che si dicevano disposti a trattare indifferentemente con l’Italia o [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 611

Brano: [...]ittime delle rappresaglie nazifasciste, sulle indennità spettanti alle famiglie dei caduti partigiani, sull’obbligo per i pubblici dipendenti di rifiutare il giuramento alla repubblica di Salò, ecc.). Particolare attenzione fu richiesta dal problema dell’ annessionismo valdostano alla Francia che minacciava gli stessi confini nazionali innestando sul tronco del vecchio movimento « autonomista » della Valle d’Aosta (v.) una speculazione di agenti gollisti. La ferma e diplomatica condotta del C.L.N.R.P. ebbe gran parte nel convincere gli Alleati a tutelare gli interessi italiani in quella regione.

Consapevole del proprio prestigio, il C.L.N.R.P. tenne spesso atteggiamenti di autonomia rispetto al C.L.N.A.I., specie in materia di ricerca di finanziamenti all’estero e di contatti con gli Alleati: ma agì sostanzialmente in concorde unione con il centro nazionale della Resistenza. Allorquando si apprese che gli Alleati intendevano smobilitare i partigiani e instaurare una loro amministrazione non appena liberate le province, il C.L.N.R.P. cercò [...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine gollisti, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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