Brano: [...]disperdere, come estremo atto simbolico, le ceneri del “messia” nel Nilo. I superstiti mahdisti tuttavia si riorganizzarono, conducendo un'accanita guerriglia, finché il 25.11.1899 gli inglesi circondarono sul Jedid il califfo Abdullah insieme ai suoi 5.000 combattenti superstiti, lo uccisero e posero definitivamente fine al mahdismo. Dal 1900 il Sudan orientale diventò colonia britannica, mascherata da condominio angloegiziano.
Colonia angloegiziana
II Sudan rivestiva una grande importanza strategica per l’Inghilterra, in quanto assicurava la continuità territoriale deH'impero britannico in Africa dall'estremo Nord all'estremo Sud, ma era anche un'importante fonte di materie prime. Gli inglesi e gli egiziani, in pieno accordo, sterminarono i dervisci deportandoli lungo le rive del Nilo, usandoli come schiavi per eliminare gli ammassi vegetali galleggianti che ostacolavano la navigazione lungo il grande fiume e per raccogliere il legname necessario alle loro cannoniere. Lavorando nell’acqua e nelle paludi in un clima micidiale sotto la[...]
[...]a raccolta della gomma arabica e la coltivazione intensiva del cotone, costruendo interamente a spese del governo egiziano una ferrovia di
1.500 km per trasportare fino al mare la relativa produzione. Al nuovo regime schiavista la popolazione rispose con numerose rivolte locali, sempre represse nel sangue. All'indomani della Prima guerra mondiale sorsero tuttavia forti dissidi tra le autorità coloniali britanniche e la borghesia nazionalista egiziana che voleva ricavare una più sostanziosa parte di vantaggi dal comune sfruttamento della colonia. Nel 1920 l’Egitto proclamò quindi la propria sovranità sul Sudan e la indivisibilità dei due paesi. Il conflitto relativo alla colonia si inasprì dal 1922, dopo il riconoscimento formale dell’indipendenza dell’Egitto e a partire dal 1924 il Sudan divenne teatro di agitazioni popolari dirette dagli egiziani ivi residenti. Alla fine il governo laburista britannico impose l'evacuazione di tutte le truppe egiziane dal paese, trasformando il Sudan in una esclusiva colonia britannica.
L’indipendenza
[...]
[...] dopoguerra, naturalmente respinte dalle autorità coloniali.
Dal G.G.C. presero vita due distinti movimenti politici: il Partito Ashigga (Fratelli di sangue), comprendente la maggioranza del G.G.C. e poi trasformatosi in Partito Unionista Nazionale [N.U.P.], sostenuto dagli egiziani e dalla potente setta religiosa Khatmiyya, auspicante l’unione federativa del Sudan con l’Egitto per la creazione della “Unità della valle del Nilo” sotto corona egiziana; e il Partito Umma (del popolo)
(U.P.), di ispirazione mahdista e orientato invece verso la completa indipendenza.
Dopo la rivoluzione egiziana del 1952, pur di ottenere l’autogoverno gli unionisti si accordarono coi inalidisti e, con l’appoggio di Nasser, ottennero dagli inglesi il riconoscimento deH'indipendenza del Sudan (1.1.1956). Fu quindi costituito un
governo di coalizione tra unionisti e mahdisti, sotto la guida di Abdallah Khalil, segretario dell’U.P..
In una situazione economica sempre estremamente grave seguirono vari governi civili e militari, finché il 25.4.1969, con l’appoggio dei comunisti sudanesi e dell’Unione Sovietica, il colonnello Jafaar elNimeiry portò a segno un suo colpo di stato.
Il regime di Nimeir[...]