Brano: [...]la dittatura militare di Badoglio.

“ Le forze della conservazione monarchica, militare e clericale non poterono dare che quello che diedero a causa perduta: il 25 luglio”. Ma nel popolo italiano la caduta del dittatore — avvenuta in maniera così semplice, con uno svolgimento così perfetto da sembrare non il risultato del caso, bensì quello di un’azione perfettamente coordinata ebbe tutt’altra risonanza di quella che s’immaginavano i gerarchi frondisti ed i blasonati esponenti della congiura di palazzo.

Per il popolo italiano il 25 luglio “ segnò con forza una linea di frattura fra l’impotente opposizioni clandestina di ventennio e la rivolta armata del popopolo..., (segnò) la comparsa e l’azione complessa di nuove forze sulla scena politica militare, nonché il risorgere di tradizionali motivi antitedeschi Anche se l’ispirazione, che mosse le folle italiane a festeggiare con manifestazioni di gioia l’avvenimento, fu di origine composita — stanchezza della guerra, speranza di una pace imminente, odio feroce per il regime fascista, ecc. n[...]

[...]la lotta clandestina —

, ebbero la certezza di interpretare la volontà della maggioranza del popolo italiano; fu in quel giorno che l’antifascismo trovò la sua base e che le masse, coscienti della propria forza, s’impegnarono nella lotta politica, come mai prima era avvenuto durante

il corso della storia d’Italia.

Questo intervento attivo delle mino

ranze intellèttuali e delle masse proletarie scavalcò il piano preparato dai gerarchi frondisti e dalla monarchia, dette cioè un significato ed una volontà politica a quello che — secondo il pensiero di coloro che avevano preparato la congiura avrebbe dovuto limitarsi ad un semplice cambiamento di ministero, quasi ad un atto di ordinaria amministrazione.

Anche a Firenze le manifestazioni di gioia furono spontanee e calorosoe, non tanto la sera del 25 luglio — ché l’annunzio fu dato troppo tardi, alle 22,48 con i due proclami del re e di Badoglio , quanto il giorno successivo, allorché l’intera città si coprì ovunque^ nello stesso tempo per spontanea iniziativa di bandiere tricolori.[...]

Brano: [...]« Union sacrée », i partiti cattolico, operaio a liberale. Il franco belga fu svalutato nella misura del 28 %, le condizioni dei lavoratori peggiorarono ulteriormente e si verificarono possenti ondate di scioperi. Le elezioni del maggio 1936 videro i tre partiti governativi in regresso e i comunisti triplicare i loro seggi in Parlamento.

Quella stessa consultazione elettorale segnò però anche un preoccupante rafforzamento dei gruppi rexisti e frondisti (nazionalisti fiamminghi): risultarono eletti 30 depu

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Brano: [...]frequentare il gruppo degli antifascisti proletari. Fra questi si ri

cordano Basilio Cossu, Peppe Bitti e Giuseppe Catte che si tenevano collegati con Antonio Dorè, allora segretario regionale della organizzazione clandestina del Partito comunista. Gli unici che avevano contatto sia con antifascisti intellettuali e borghesi sia con proletari erano i coniugi Raffaele Marchi e Mariangela Maccioni. Il primo era in rapporti col gruppo di fascisti frondisti fiorentini raccolti intorno alla rivista L’Universale diretta da Romano Bilenchi e, a Milano, con il gruppo che avrebbe dato vita alla rivista Corrente di vita giovanile (1938). Sua moglie, Mariangela Maccioni, sardista della sinistra lussiana, nel suo lavoro di insegnante elementare continuò sempre la propaganda contro il regime. Arrestata nell'aprile 1937 con l’accusa di aver'avuto rapporti politici con antifascisti accorsi a combattere in Spagna e con Emilio Lussu esule a Parigi, fu tenuta quaranta giorni in carcere, quindi ammonita e radiata dall’insegnamento. Cattolica praticante, nel 19[...]

Brano: [...]polo d’Italia. Noto in Romagna come socialista riformista, per la sua attività politica e culturale, fu il primo biografo di Mussolini (Edizioni La Voce, 1915).

Negli anni del fascismo — pur mantenendo contatti con Serrati, Rigola e altri socialisti — contemporaneamente ebbe rapporti con noti fascisti perseguendo l’obiettivo della « riconciliazione »; particolari rapporti tenne con quei fascisti che assunsero, in diverse epoche, atteggiamenti frondisti o che aveva conosciuto e frequentato prima del 1919. Fu saltuariamente perseguitato dal fascismo e, infine, assegnato a un anno di confino in Sardegna per i suoi rapporti con Leandro Arpinati (v.).

Dopo I'8.9.1943 ebbe contatti con la Resistenza. Nei giorni della Liberazione, trovandosi a Malacappa presso la casa di Arpinati, fu ucciso insieme a questi da un gruppo di armati, non identificati, giunti a bordo di un automezzo.

Nannucci, Guglielmo

N. a Livorno il 12.3.1914. Perseguitato per la sua attività antifascista, negli anni del regime fu costretto a emigrare in Francia. Allo scop[...]

Brano: [...]ne al pericolo nazista di dominazione mondiale. Finalmente, proprio alla vigilia dell’ingresso in guerra dell’Italia, Corrente, invitata a « dimostrare » l’entusiasmo dei giovani per la guerra imminente, pubblicò come fondo... un brano del Cattaneo sulle guerre giuste e le guerre ingiuste.

Tanto bastava. Ormai Corrente, dei

cui componenti alcuni avevano già subito arresti e che raccoglieva

— accanto agli artisti più avanzati — letterati frondisti, filosofi in sospetto e perfino scrittori .politici di dubbia osservanza, come giornale non poteva più durare. Dopo la sua chiusura, avvenuta il 10 giugno 1940, rimase ancora per due anni la Bottega di Corrente. Questa fece mostre di Birolli, Migneco, Cassinari, Badodi, Sassu e Valenti, e poi si trasformò, assunta da Alberto Della Ragione e diretta da De Grada, nella Galleria della Spiga e di Corrente, che — tra l’altro — organizzò una mostra di Cassinari, Morlotti e Treccani, e una di Emilio Vedova. Le edizioni, oltre alle traduzioni anzidette di Bo e di Quasimodo, pubblicarono volumetti di [...]