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Il segmento testuale franchiste è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 67Entità Multimediali , di cui in selezione 16 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 808

Brano: [...]rio, tale assetto va considerato anche come un riconoscimento dell’eccezionale apporto dato dalla popolazione e dai dirigenti comunisti montenegrini alla Guerra di liberazione jugoslava.

Monte Pelato, Battaglia di

Sul Monte Pelato, un cocuzzolo lungo la strada tra Huesca e Almudebar, in Aragona, la Colonna Italiana Ascaso (v.), al comando di Carlo Rosselli e Mario Angeloni (v.), ricevette il battesimo del fuoco combattendo contro le truppe franchiste il 28.8.1936.

La Colonna Italiana, composta di 150 volontari e fornita, dai dirigen

ti catalani, di 4 mitragliatrici, muli e fucili, si era attestata il 22 agosto tra due fortezze franchiste che non capitolarono mai durante tutta la Guerra civile, nonostante le reiterate offensive repubblicane. Dei due comandanti, Rosselli aveva pochissima esperienza militare, ma era indubbiamente dotato di una notevole capacità di comando, mentre Angeloni era un ufficiale brillantissimo. Malgrado la diversa estrazione politica (Rosselli di « Giustizia e Libertà », Angeloni repubblicano) l’accordo, nel clima rivoluzionario, fu pieno anche sui campo. Naturalmente accordo non significava identità di vedute: Angeloni era più incline a perdonare la scappatella, l’indisciplina ardita, mentre Rosselli [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 153

Brano: [...]i fosse affidato il settore più pericoloso del fronte e la sua unità ebbe così il compito di presidiare la Casa del Campo, prospiciente la Città Universitaria, dov’erano previsti i più aspri scontri. Il 15 ebbero inizio i combattimenti che si svilupparono infatti con estrema veemenza; i miliziani, benché inferiori di numero e per armamento, resistettero con tenace determinazione, combattendo stanza per stanza negli edifici raggiunti dalle truppe franchiste. Durruti, che animava la lotta, cadde il 21 novembre, colpito alle spalle (la pallottola, secondo alcune fonti, gli sarebbe stata sparata da un miliziano appartenente a un gruppo di anarchici che rimproverava al capo la ferrea disciplina e i rischi cui esponeva gli uomini).

I suoi funerali si svolsero a Madrid con una partecipazione immensa di popolo. H.E. Kamimski li ha descritti in una pagina del suo libro Quelli di Barcellona.

M.Gi.

Duse, Gastone

N. a Poiana (Vicenza) il 26.6.1913; professore.

Attivo antifascista, nel 1940 fu condannato dal Tribunale speciale a 4 anni di rec[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 473

Brano: [...]ciso di far avanzare due compagnie di garibaldini e di tenerne una terza di riserva. Fatte poche centinaia di metri i garibaldini si trovarono di fronte al nemico che avanzava, dopo aver rotto la prima linea repubblicana: si trattava di truppe scelte e di marocchini (i tanto temuti moros) che correvano all’attacco in formazione serrata incitandosi con alte grida. Tutte le armi garibaldine vomitarono fuoco. Il combattimento si prolungò, le ondate franchiste si susseguirono, i fascisti riuscirono a guadagnare qualche centinaio di metri, ma infine furono fermati. L’attacco costò gravi perdite al nemico che lasciò sul terreno numerosi morti e feriti, ma anche le perdite garibaldine furono dolorose. Tra i caduti, Gaspare Biggi, Atiene Bonfili, Bartolomeo Bisotti, Giuseppe Poli, Giovanni Premoli, Gaspare Rizzi, Gino Tasca e Aldo Valdringhi. Si stabilì una nuova linea di difesa che si stendeva per 500 metri aU’interno del parco, verso il Manzanares. Il nèmico era a meno di 100 metri, appostato nelle palazzine sul pendio della collina; al centro, la Ca[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 518

Brano: [...] Quest’ultima località, durante la guerra civile, divenne importante piazza militare franchista, sede di un campo di aviazione e base strategica delle truppe nazionaliste che minacciavano Madrid. Cerro de los Angeles fu l’obiettivo tattico assegnato alla XII Brigata Internazionale e ad alcune altre unità formate da truppe spagnole, in quanto la sua conquista avrebbe permesso alle forze antifasciste di insidiare a loro volta i fianchi delle unità franchiste in marcia verso Madrid (v. Brigata Garibaldi in Spagna).

La XII Brigata « Garibaldi », comandata dal generale Lukacs, commissario politico Luigi Longo, e composta dai battaglioni « Garibaldi » (comandante Randolfo Pacciardi, commissario politico Antonio Roasio), francobelga e tedescoslavo, partì da Madrigueras la sera del 9.11.1936 e, dopo un faticoso viaggio, giunse a Comenar de Oreja nella tarda sera dell'11. L’attacco era fissato per le ore sei del 12, ma un contrordine ne rinviò l’esecuzione all’indomani. Il 13, l’arrivo al luogo di concentramento avvenne — dopo un viaggio estremamente[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 681

Brano: [...] tra la destra reazionaria che tra le file dell'influente Confederazione sindacale.

Dopo il 1934, la radicalizzazione della vita politica nel Messico aveva però favorito anche l’ascesa del movimento fascista. In occasione della guerra civile in Spagna, gruppi di possidenti terrieri messicani di origine spagnola e da tempo collegati con la Falange (v.), organizzarono la raccolta di fondi e l’invio di volontari messicani a combattere nelle file franchiste.

Negli stessi anni sorsero in Messico diverse organizzazioni di chiara ispirazione fascista, la più importante delle quali fu VUnion nacional sinarquista (« antianarchica »), fondata nel 1937 dall’ingegnere tedesco H.O. Schreiter. Opponendosi in nome di « un nuovo ordine cristiano » alle riforme di un governo che accusavano di essere comunista, i sinarchisti trovarono una base di massa tra i ceti contadini ed esplicarono la loro attività soprattutto nelle campagne, con interventi terroristici diretti particolarmente contro i maestri rurali, alfieri della riforma agraria e dell’alfabetizzaz[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 409

Brano: [...]irigente operaio tra i più popolari, fu soprannominato il Lenin spagnolo. Nel partito socialista occupò una posizione che si potrebbe definire centrista: lottò contro il riformismo di Indalecio Prieto da una parte e, dall’altra, contro il massimalismo di Julian Besteiro. Principali atti sotto il suo governo furono la nazionalizzazione delle ferrovie e delle imprese industriali abbandonate dai proprietari fuggiti all'estero o rifugiati nelle zone franchiste, la statizzazione della Banca di Spagna, la ripartizione ai braccianti e ai contadini delle terre dei proprietari che avevano aderito alla rivolta, l’istituzione del Tribunale del popolo, la creazione di un esercito popolare e la coscrizione obbligatoria.

Le sue indecisioni, l’incapacità di mantenere l’ordine e la disciplina necessari alla condotta della guerra dinanzi alle molteplici forze centrifughe del socialismo spagnolo, il temperamento centralizzatore e ambizioso (voleva tutto il controllo militare nelle sue mani) provocarono molte critiche nei suoi confronti e alimentarono seri con[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 390

Brano: [...]uscì a espatriare clandestinamente, raggiungendo il padre e il fratello a Parigi. Scoppiata la guerra civile in Spagna nel luglio del 1936, un mese dopo si arruolò nella squadriglia formata dal romanziere e uomo politico francese André Malraux in aiuto delle scarse forze aeree repubblicane. Viezzoli faceva parte dell'equipaggio di un “Potez” da bombardamento che, nel pomeriggio del 30.9. 1936, svolgeva una missione di attacco contro le posizioni franchiste nella zona di Toledo. L’apparecchio fu intercettato dai caccia e crivellato di colpi. Il pilota riuscì miracolosamente a riportare l’apparecchio in campo, ma una pallottola esplosiva aveva colpito Viezzoli a una gamba, lacerandogliela atrocemente. Morì dissanguato, a bordo dell'aereo, poco prima che il velìvolo toccasse terra nell'aeroporto di Barajas (Madrid).

Le autorità militari repubblicane vollero che al giovane eroe antifascista italiano fossero tributate onoranze funebri particolarmente solenni.

Bibliografia: Franco Fucci, Ali contro Mussolini, Mursia, Milano, 1978; Sandro Attana[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 614

Brano: [...]ltimo tentativo di dare continuità al proprio regime fu messo in opera il 4.6.1973, quando nominò Luis Carrero Bianco “presidente” del governo (un incarico che, fino ad allora, Franco aveva riservato a se stesso, concedendo ai capi di gabinetto il titolo formale di “vicepresidente”). La designazione equivaleva, di fatto, alla pubblica e definitiva personificazione della continuità fra Franco e Carrero Bianco, un uomo di sicura dottrina e pratica franchiste da affiancare a Juan Carlos di Borbone che, il 22.7.1969, era stato finalmente designato al trono. Ma il 20.12.1973 un attentato dell'E.T.A. (c'è però chi assicura che l’azione sia stata favorita da servizi segreti interni e internazionali) faceva saltare in aria, con Carrero Bianco, le speranze di una automatica successione franchista.

L’ultimo governo del quarantennio di dittatura era stato presieduto da Carlos Arias Navarro, e fu precisamente a questi che toccò di gesti

II dittatore Franco investe ufficialmente, davanti alle Cortes, Juan Carlos quale futuro re di Spagna (22.7.1969)
[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 609

Brano: [...] realtà plurinazionale della cultura spagnola, il sacrificio di due poeti aprirà e chiuderà emblematicamente la guerra civile: quello di Federico Garcia Lorca (v.), fucilato dai clericofranchisti di Granada; e quello di Antonio Machado, morto presso un villaggio francese dei Pirenei subito dopo che le truppe repubblicane sconfitte avevano dovuto varca

re la frontiera. A questi sono da aggiungere il poeta Miguel Hernàndez, (morto nelle carceri franchiste come tanti altri miliziani che non erano riusciti a fuggire all’estero), i grandi intellettuali della vecchia generazione (i Ganivet, gli Unamuno, i Machado, i Baroja) e quelli della generazione immediatamente successiva (Ortega y Gasset, Marahón, Madariaga, Américo Castro). Nel 1926 anche Blasco Ibanez aveva firmato il manifesto dell’Alleanza repubblicana. Artisti e pensatori non tutti lineari e conseguenti nelle loro scelte politiche, ma tutti cresciuti nel clima che la Repubblica aveva saputo creare; certamente più chiara e definitiva era stata la scelta di Rafael Alberti (v.) e Miguel Her[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 368

Brano: [...] (luglio 1936); l’anno successivo costituì il principale obiettivo di una grande offensiva condotta dalle forze repubblicane che però non riuscirono a liberare la città.

La battaglia di Saragozza

Dopo aver sconfitto i franchisti sul fronte di Madrid (v.), le forze repubblicane iniziarono l’offensiva per la liberazione di Saragozza il 24.8.

1937 e la battaglia si protrasse, con alterne vicende, fino al successivo

12 ottobre. Le truppe franchiste, assai più numerose di quelle repubblicane, per di più poderosamente armate e sostenute dalla Divisione “Frecce nere”, giunta dall'Italia e comandata dal generale Mario Roatta (v.), avevano avuto tutto il tempo di creare una linea fortificata schierando carri armati, artiglierie e numerosi aerei. Nella fase iniziale della battaglia i repubblicani arrivarono a Belchite (31 agosto) e liberarono una vasta zona avvicinandosi molto alla città, ma di fronte alle munite linee nemiche i loro ripetuti attacchi si infransero, anche per errori tattici e operativi.

Le perdite dei garibaldini

Alla b[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine franchiste, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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