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Il segmento testuale franchismo è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 213Entità Multimediali , di cui in selezione 11 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 609

Brano: [...]oi livelli. Dopo il 1939 la immensa maggioranza dei docenti universitari, degli scrittori e degli uomini più rappresentativi della cultura dovrà abbandonare il suolo patrio e, per chi resterà, la più pesante censura e un chiuso dogmatismo impediranno lo sviluppo di qualsiasi reale crescita culturale nel popolo e negli intellettuali. Inutile, poi, ricordare che, sempre a partire dal 1939, impedendo l’uso delle lingue catalana, basca e gallega, il franchismo uccise anche la realtà plurinazionale della cultura spagnola, il sacrificio di due poeti aprirà e chiuderà emblematicamente la guerra civile: quello di Federico Garcia Lorca (v.), fucilato dai clericofranchisti di Granada; e quello di Antonio Machado, morto presso un villaggio francese dei Pirenei subito dopo che le truppe repubblicane sconfitte avevano dovuto varca

re la frontiera. A questi sono da aggiungere il poeta Miguel Hernàndez, (morto nelle carceri franchiste come tanti altri miliziani che non erano riusciti a fuggire all’estero), i grandi intellettuali della vecchia generazione ([...]

[...] volta va ricordato Garcia Lorca per il rinnovamento nel campo teatrale e in quello musicale (unitamente alla “generazione del ’27”) ; né si può dimenticare che il 1933 fu l’anno in cui il cineasta Luis Bunuel girò “Tierra sin pan”.

Ma soprattutto va sottolineato che la gente cominciava a leggere, specialmente nelle città, e che la stampa cominciava ad arrivare in tutte le case.

Miguel de Unamuno (che, in un primo momento, aveva aderito al franchismo), il 12.10.1936, aH’inaugurazione dei corsi all’Università di Salamanca di cui era rettore, a Millàn Astray che aveva gridato: « Viva la morte! », rispose energicamente con parole ormai divenute celebri: « Vincerete perché avete la forza bruta. Ma non convincerete. Per convincere bisogna persuadere. E per persuadere avreste bisogno di qualcosa che vi manca: la ragione e il diritto. Mi sembra inutile chiedervi di pensare alla Spagna » (Tunón de Lara).

Pronunciamiento e guerra civile

Le nuove elezioni (16.2.1936) diedero, per la terza volta in sei anni, un risultato a sorpresa: con 4.838.[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 614

Brano: [...]oscimento delle distinte comunità naturali »; esercizio delle libertà sindacali e diritto di sciopero, possibilità di organizzare partiti politici e diritto di opposizione (Gii Robles, fondatore della C.E.D.A. nel 1931, era stato condannato da Franco a 2 anni di esilio e analoghe sanzioni avevano subito sia Ridruejo che altri partecipanti al convegno di Monaco).

Molti giudicano “eccessivo” far risalire al 1962 l’inizio della “transizione” dal franchismo alla democrazia, anche se resta il fatto che da tale epoca uomini politici, dalla destra cattolica alla sinistra socialista, crearono una piattaforma comune e cominciarono a porsi il problema di una successione a Franco, in maniera unitaria ed escludendo dagli incontri quella che era ancora considerata l’estrema sinistra. Né va dimenticato che Franco (nato nel 1893) nel 1962 aveva ormai raggiunto i 70 anni e pochi potevano prevedere che avrebbe potuto stare in scena per altri tredici anni.

I partecipanti al convegno di Monaco auspicavano comunque una transizione indolore, che riportasse in[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 77

Brano: [...]dovette far vedere di essere completamente apolitica, ma in realtà si trattava di una vera e propria organizzazione politica antifascista, diretta in prevalenza da fuorusciti comunisti.

Una campagna propagandistica e di solidarietà particolarmente sentita fu, nel 1936, quella contro l’intervento fascista in Spagna e per la raccolta di fondi a favore dell’esercito repubblicano. Consistente fu il contributo di Reggio Emilia alla lotta contro il franchismo: 62 furono i combattenti reggiani accorsi nelle Brigate Internazionali. Di questi, 12 caddero in combattimento e altri 4 morirono in seguito a malattie o ferite riportate al fronte. Tra i combattenti reggiani, 50 erano comunisti, 4 anarchici, 2 socialisti e 6 di tendenza imprecisata.

Lotte contadine

Una caratteristica peculiare della lotta antifascista nel Reggiano fu la partecipazione di contadini a fianco degli operai. Ne dà la misura uno sguardo alle categorie sociali a cui appartenevano i 197 condannati reggiani dal Tribunale speciale: 95 operai, 41 contadini, 15 braccianti, 25 arti[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 612

Brano: [...]30 vi furono a Piombino alcuni scioperi e il Primo Maggio vennero diffusi volantini antifascisti. Si andarono formando anche gruppi che non facevano riferimento al Partito comunista, specialmente dopo l’arrivo a Piombino (come confinato) di Ulisse Ducci, condannato nel 1927 per aver partecipato a un attentato contro Benito Mussolini.

Nel 1936 diversi piombinesi, tra cui Emilio Zannerini, accorsero in difesa della Spagna repubblicana contro il franchismo.

Alla fine degli anni ’30 e dopo lo scoppio della Seconda guerra mondiale l’organizzazione delle forze antifasciste si estese. Le stesse autorità fasciste avvertivano nella popolazione una diffusa ostilità, accresciuta dai disagi provocati dalla guerra, e tentarono di farvi fronte utilizzando nuovamente metodi squadristici. La caduta del regime trovò così un terreno già preparato, sul quale potè inserirsi l’azione dei gruppi antifascisti.

Lotta di liberazione

Subito dopo il 25.7.1943, in una riunione svoltasi nell'abitazione del Ducci, venne costituito un Comitato di concentrazione a[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 415

Brano: [...]i anni più duri l'unico a contrastare il fascismo, fu anche quello che ebbe più processati e condannati dal Tribunale Speciale e più confinati. Tra questi ricordiamo Enrico Griffith, responsabile del P.C. d’I. parmense, e Guido Picelli. Arrestati entrambi nel 1926, non faranno più ritorno a Parma: il primo morirà nell’ospedale di Napoli nel 1930, per la malattia contratta al confino e non curata; il secondo cadrà in Spagna, combattendo contro il franchismo.

Enrico Griffith durante il confino a Ponza

Gli altri partiti non furono sostanzialmente presenti neH’attività antifascista: il Partito socialista, che aveva raggiunto il massimo di aderenti nel luglio 1922, con 184 iscritti a Parma e 900 in provincia, pur comprendendo uomini prestigiosi come Guido Albertelli, Biagio Riguzzi e Ferdinando Bernini, a partire dal 1926 scomparve dalla scena politica. Analogo comportamento ebbe il Partito popolare, i cui dirigenti si attestarono, dopo la ripresa fascista del 1925, su posizioni attesiste. Giuseppe Micheli, personaggio di rilievo del mondo pol[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 400

Brano: [...]1, si risolse con la pubblicazione di una Storia di

Cristo, opera con cui Papini intese aderire ufficialmente alla cultura cattolica.

Nel 1923 diede il suo assenso al fascismo, considerandolo però come transitorio strumento del ripristino di un potere autoritario. Seguì un lungo silenzio dello scrittore. Nel 1929 egli iniziò a collaborare alla rivista cattolica « Il Frontespizio » e nel 1936, durante la guerra civile di Spagna, appoggiò il franchismo auspicando il connubio clericofascis.ta e la missione civilizzatrice dell’Italia nel mondo.

Nel 1937 fu nominato membro dell’Accademia d’Italia (v.). Nel 1944, dopo l’uccisione di Giovanni Gentile, rifiutò però la nomina a presidente e si rifugiò nel convento della Verna, dove si fece terziario francescano con il nome di Fra Bonaventura.

La Resistenza gli si configurava come la copertura ideologica di una riemergente lotta di fazioni e un cedimento allo straniero.

Dopo la guerra il suo stato di salute si aggravò sempre più. Nel

1953 pubblicò II diavolo, con cui intendeva sfidare v[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 258

Brano: [...]nnessioni tra la potente organizzazione e i gruppi dominanti sono venute più di una volta alla luce. Va intanto rilevato che, all’atto della sua fondazione nella penisola iberica, i giovani studenti madrileni che, capeggiati da un prete diocesano, le diedero vita, in un momento di profondi sconvolgimenti sociali, si proposero di operare « per arginare il potere dei massoni e per porre un ostacolo sul cammino del marxismo nascente ». L'ascesa del franchismo favorì poi il consolidamento deU’Opus Dei in Spagna e, nel 1941, essa fu riconosciuta «pia associazione diocesana ». Dopo la fine della guerra mondiale venne anche riconosciuta come il primo « istituto secolare » di diritto pontificio approvato dalla Santa Sede e trovò una forte espansione negli altri paesi europei, neH’America Latina e in Africa, fino a raggiungere, negli anni ’70, i 37.000 membri in Spagna, gli 8.000 in Messico, circa

1.000 in Francia e quasi altrettanti in Italia.

258



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 430

Brano: [...] operai, neH'inverno 1957 Franco dovette riorganizzare su nuove basi il regime, diminuendo l'autonomia dei singoli dicasteri e accentrando ancor più i poteri nelle sue mani. Nel 1959 Franco lanciò un piano di « stabilizzazione economica », che in pratica riversava il peso delle difficoltà economiche sulle spalle dei lavoratori, ma questi risposero con un grandioso sciopero generale (18.6.1959).

Negli anni successivi la lotta interna contro il franchismo s’intensificò, malgrado un relativo miglioramento del tenore di vita della popolazione ottenuto in gran parte con gli aiuti americani e dall'incremento del turismo. La lotta fu caratterizzata da un risveglio del regionalismo basco e catalano, mortificato dalla politica di Franco; dall'estendersi della protesta intellettuale, vivissima nelle università, e dalla opposizione di alcuni settori del clero cattolico. Se i moti studenteschi del 1956 erano stati particolarmente estesi (sino a indurre Franco a sospendere per tre mesi le garanzie civili contenute negli articoli 14 e 18 del Fuero de los [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 65

Brano: [...] Stato alla società, all’altro estremo essa, in quanto si presenti come mera democrazia liberale rivendicatrice della sicurezza privata, deH'individualismo e dell’« autorità », giunge a confinare con il fascismo.

D’altra parte la nozione di fascismo pare ancora assai sfumata: viene da taluno limitata alle nozioni storiche del fascismo italiano e del nazismo; da altri invece viene estesa a una gamma assai più vasta di concreti regimi politici (franchismo, salazarismo, peronismo, ecc.) e di programmi politici, per modo che mentre nelle versioni tradizionali il fascismo si oppone nettamente alla

democrazia e la osteggia apertamente proclamando la necessità di distruggerla, altre varianti del fascismo proclamano la « vera democrazia »f la « democrazia regolata » ecc..

Tuttociò può essere comprovato da alcuni dati di fatto storicamente incontrovertibili: la sintomatica compiacenza, tolleranza e magari complicità che le frange estreme degli schieramenti liberaldemocratici poterono dimostrare per il fascismo in Italia e in Germania (ma anche [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 48

Brano: [...]1963), quest’ultimo inteso a narrare il travaglio di un giovane nel passaggio dalle convinzioni fasciste alle file dell’antifascismo.

Sui temi delle origini e della natura del fascismo e del nazismo nel mondo ha condotto, in collaborazione con Mario Giovana, un’ampia ricostruzione di tali fenomeni in / figli del sole Mezzo secolo di nazifascismo nel mondo (Milano, 1965) In L’altra Spagna (Milano, 1961) ha

illustrato le vicende attuali del franchismo; in Apartheid: affanno e dolore (Milano, 1963), gli aspetti tragici della segregazione razziale sotto i governi filonazisti del SudAfrica; infine in La guerra d’Abissinia, 193541 (Milano, 1965) ha tracciato per la prima volta un panorama dell'aggressione fascista all’Etiopia documentandosi anche negli archivi abissini.

Nei primi anni dopo la Liberazione è stato redattore dei settimanali socialisti di Novara e Vercelli II Lavoratore e La Risaia, nonché collaboratore di Elio Vittorini alla rivista Politecnico. Attualmente è redattore del quotidiano torinese La Gazzetta del Popolo.

M.Gl.
[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine franchismo, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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