Brano: [...]5; H.R. Southworth, El mito de la cruzada de Franco, Barcellona 1986; P. Vilar, Historia de Espana, Barcellona 1986 (XXII ed.).
L.Ca.
Spagna, Fascismo in
Trattando del fascismo in Spagna (v.) è necessario fare almeno due riferimenti: uno, ai partiti fascisti e alla loro evoluzione; l'altro, all'organizzazione dello Stato spagnolo a partire dall'1.4.1939. Per entrambi i casi ci si deve poi riferire alla Falange (v.). Questo partito (ma i falangisti hanno sempre rifiutato tale denominazione, preferendo attribuirsi quella di “movimento”) ebbe il suo congresso di fondazione (so
lo come Falange Espanda, F.E.) il 29.10.1933 nel Teatro de la Comedia di Madrid; alla riunione, presieduta da Narciso Martinez Cabezas (1865
1941), intervennero l'ufficiale d'aviazione Julio Ruiz de Alda (18971936), il medico Alfonso Garcia Valdecasas (1904) e l'avvocato José Antonio Primo de Rivera (v.). Quest’ultimo, nato nel 1903 e figlio del dittatore Miguel Primo de Rivera (v.), fu l'autentico fondatore e leader indiscusso della Falange.
Interpretazion[...]
[...]zzabili in questa frase: « José Antonio [...] è un fascista — malgré lui » (p. 64). Invece Juan Antonio Ansaldo, camerata e rivale di José Antonio, giunge a dire che sembrava « un presidente della lega internazionale antifascista » (Payne, op. cit., p. 38).
In realtà, tutta la discussione sulla reale personalità politica di José Antonio riflette la disputa se la Falange sia da considerarsi un partito fascista o no, una polemica alimentata dai falangisti stessi che, in alcuni casi, sono arrivati a negare che la Falange posteriore al 1937 sia quella iniziale. Da qui i riferimenti alla “Falange tradita” e la comparsa di gruppuscoli autodenominatisi “Falange autentica”. Questi atteggiamenti corrispondono a due linee interpretative: secondo la prima, di carattere teorico e corrispondente a una concezione alquanto meccanicistica, i fatti sociali tenderebbero ad adattarsi esattamente a quelli che, per determinate circostanze, sono stati dichiarati “modello”; l’altra linea interpretativa, di carattere marcatamente politico, può essere invece suddivi[...]
[...]tale. Nel primo caso, quando cioè si tratta di giudizi sulla personalità di José Antonio espressi dai suoi stessi camerati, si può pensare a una critica proveniente da posizioni più radicali. Ma quando si afferma che la Falange non sarebbe fascista o che non sarebbe tale lo Stato spagnolo nato dalla guerra civile, o che a partire da determinate epoche non si può parlare di un fascismo spagnolo ufficiale, è presumibile che ci si trovi di fronte a falangisti “puri” o radicali,
se non a interpretazioni tendenziose che tentano soltanto di mascherare una realtà storica o di riabilitare un passato nel quale bene o male sono implicati.
Da quanto detto, si deduce che per parlare del fascismo spagnolo, correttamente identificabile con José Antonio e con la Falange, occorre vedere ciò che esso ha avuto in comune con altri movimenti fascisti e quali sono le componenti da esso assimilate. Una interessante sintesi a questo riguardo è nel libro di R. Bourderon, “Le fascisme, idéologie et pratique/Essai d’analyse comparée” (Parigi, 1979).
Origini
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