Brano: [...]tpolitik del cancelliere tedesco Brandt (a partire dal 1969) avviasse un lento processo di conciliazione con i paesi dell’Europa centroorientale già vittime dell’aggressione nazista.
E. Co.
Suez, Guerra di
Tra la fine di ottobre e i primi di novembre del 1956, assunse questo nome il conflitto esploso tra le forze francoangloisraeliane da una parte e l’Egitto (v.) dall'altra, per il controllo del Canale di Suez nazionalizzato dal governo egiziano.
Le operazioni armate ebbero inizio il 29.10.1956, con un attacco israe
liano, protetto da forze aeronavali francesi, contro il territorio egiziano del Sinai, cui fece seguito un'avanzata israeliana verso il Canale di Suez. Il 30 ottobre i governi di Londra e di Parigi, alleati con Israele (v.), attribuendosi un pretestuoso ruolo di “mediazione” fra le parti intimarono un ultimatum per l’interruzione dei combattimenti entro
24 ore, che gli egiziani naturalmente respinsero. L’indomani, inglesi e francesi attaccarono direttamente le posizioni egiziane con pesanti bombardamenti, lanci di paracadutisti e sbarchi a Porto Said (conquistando la città il 5 novembre), mentre da parte loro gli israeliani proseguivano l’attacco occupando la stri[...]
[...]ione” fra le parti intimarono un ultimatum per l’interruzione dei combattimenti entro
24 ore, che gli egiziani naturalmente respinsero. L’indomani, inglesi e francesi attaccarono direttamente le posizioni egiziane con pesanti bombardamenti, lanci di paracadutisti e sbarchi a Porto Said (conquistando la città il 5 novembre), mentre da parte loro gli israeliani proseguivano l’attacco occupando la striscia di Gaza e Sharm el Sheik. Il presidente egiziano Nasser, di contro, ordinò la ritirata delle proprie truppe dal Sinai e bloccò il Canale.
A questo punto, l’ingiunzione del* l’O.N.U. di cessare il fuoco, il rifiuto degli Stati Uniti di sostenere il brigantesco attacco anglofrancese, e infine la minaccia sovietica di intervenire militarmente in appoggio del Cairo imposero (7 novembre) l’arresto degli scontri. Una settimana più tardi giunsero i contingenti O.N.U. a separare con un corridoio di sicurezza le forze israeliane da quelle egiziane.
Nel dicembre le truppe anglofrancesi furono ritirate dalla zona e, nel marzo 1957, anche quelle [...]
[...]ere il brigantesco attacco anglofrancese, e infine la minaccia sovietica di intervenire militarmente in appoggio del Cairo imposero (7 novembre) l’arresto degli scontri. Una settimana più tardi giunsero i contingenti O.N.U. a separare con un corridoio di sicurezza le forze israeliane da quelle egiziane.
Nel dicembre le truppe anglofrancesi furono ritirate dalla zona e, nel marzo 1957, anche quelle israeliane dovettero andarsene dal territorio egiziano che avevano occupato nella fase iniziale dello scontro.
Le cause del conflitto
Per quanto poco fondate sul piano di una seria ricostruzione dei fatti, le ragioni che spinsero il governo francese guidato dal socialdemocratico Guy Mollet (v.) a intervenire contro la Repubblica egiziana vanno ricercate nella convinzione che questa prestasse un sostegno massiccio e decisivo agli insorti algerini e che il regime di Nasser costituisse, con la sua azione politicopropagandistica, una seria sfida alle posizioni colonialiste ancora tenute dalle potenze coloniali nel Vicino Oriente e in tutto il m[...]
[...] su quest'ultimo punto convenne il governo conservatore britannico presieduto da Anthony Eden (v.) che, nell’Egitto rivoluzionario (un paese di fatto controllato dall’Inghilterra sino alla fine della Seconda guerra mondiale), paventava una minaccia eversiva per le ultime vestigia dell’impero coloniale britannico a est di Suez e ancora in vaste zone dell’Africa.
Quanto agli israeliani, l’emergere di un orientamento sempre più accanitamente antiegiziano va fatto risalire al ricupero attivistico patrocinato da David Ben Gurion (che aveva momentaneamente lasciato la guida del governo) e dal capo di Stato Maggiore Moshe Dayan. Questi dirigenti e i loro diretti collaboratori (dal direttore generale del ministero della Difesa S. Peres al colonnello B. Givli capo dei Servizi di informazione militare e altri), dopo aver sabotato i tentativi di pacifica intesa avviati con l’Egitto e imbastito nel 1954 una provocazione terroristica al Cairo (il cosiddetto affare Lavon), fin dal febbraio 1955, con la spedizione d’un commando israeliano a Gaza si erano[...]
[...] capo di governo) accettò la richiesta di far scattare l’attacco israeliano alla vigilia delle elezioni americane (6 novembre), confidando che il presidente uscente Eisenhower non fosse materialmente in grado di intervenire. Tutte le mosse ufficiali per protestare contro la nazionalizzazione del Canale (compreso l'abbandono dei piloti della Compagnia, che vennero immediatamente e soddisfacentemente sostituiti con personale di fiducia del governo egiziano) e la costituzione di un’Associazione degli utenti del Canale, alla quale aderirono i paesi occidentali, risultarono pertanto semplici manovre in attesa che giungesse il momento dell’azione di forza. D’altra parte, neppure sul piano giuridico le tesi anglofrancesi erano sostenibili.
Le conseguenze
Mentre l’Egitto (uscito dalla guerra non sconfitto sul piano militare e moralmente vincitore) si riaffer
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