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ANTEPRIMA MULTIMEDIALI

Il segmento testuale egiziano è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 153Analitici , di cui in selezione 8 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Massimo Robersi, Patto islamico: una sfida imperialista ai popoli arabi [sopratitolo: I "pellegrinaggi diplomatici" del monarca saudita all'insegna dell'attacco contro le forze del progresso] in KBD-Periodici: Rinascita 1966 - 10 - 1 - numero 39

Brano: [...] dalla stampa e dalle pubbliche dichiarazioni di . dirigenti arabi: il deteriorarsi della situazione mon
diale si riflette a chiare tinte nel Medio Oriente, nella zona non regna la pace e a questo incupirsi dell'orizzonte non possono non far riscontro appelli alla vigilanza e misure adeguate. Così, commentando le recenti sentenze del Cairo contro i membri dell'organizzazione clericale e terroristica della « Fratellanza musulmana », il giornale egiziano alMassa ha inquadrato in questo modo la situazione: « Non c'è bisogno di fare molti sforzi per stabilire una collusione tra le deviazioni dei Fratelli musulmani; i complotti imperialistisionisti nella regione e l'azione di re Feisal in vista della creazione d'una alleanza che si qualifica islamica, ma che non è suscettibile di servire che gli interessi della reazione, dell'opportunismo e del colonialismo ».
A questo punto, proprio perchè appare un poco il bandolo della matassa che egli stesso sta intrecciando, diventa utile tornare a seguire da vicino le mosse di re Feisal. Dopo aver visitat[...]

[...]guimento dell'indipendenza si allontana. In altre parole, se lo sviluppo « non capitalistico » dello Stato provocherà resistenze ed opposizioni tra i ceti della media e alta borghesia e tra le sopravvivenze feudali, diventerà indispensabile un corrispondente rafforzamento della coesione tra le forze autenticamente progressiste e rivoluzionarie.
In proposito degne di essere ricordate paiono le osservazioni formulate tempo fa dal noto giornalista egiziano Heikal. Poste in luce le caratteristiche della storia egiziana, egli rivendicava tuttavia il pieno diritto per i comunisti d'esprimere, come singoli, giudizi ed opinioni sui pro
blemi del paese, contribuendo secondo le loro forze alla vita nazionale. A condizione di non volersi costituire in partito indipendente o di non voler offendere la religione islamica, deve essere data facoltà ai comunisti, sosteneva Heikal, di dire quanto hanno da dire ed alla società nel complesso di respingere o accogliere le loro proposte. Come è noto circa un anno fa il partito comunista egiziano decideva di scio[...]

[...]'esprimere, come singoli, giudizi ed opinioni sui pro
blemi del paese, contribuendo secondo le loro forze alla vita nazionale. A condizione di non volersi costituire in partito indipendente o di non voler offendere la religione islamica, deve essere data facoltà ai comunisti, sosteneva Heikal, di dire quanto hanno da dire ed alla società nel complesso di respingere o accogliere le loro proposte. Come è noto circa un anno fa il partito comunista egiziano decideva di sciogliersi. Per venire ai nostri giorni, la nomina a primo ministro di Mohammed Sidki Soliman, direttore dei lavori della diga di Assuan, pare proprio indicare l'intenzione di puntare ulteriormente al rafforzamento della unità costruttiva tra tutte le forze valide.
Il clima politico diverso paragonabile a quello del pluripartitismo borghese — favorisce invece nella sinistra libanese un orientamento più elastico che merita segnalare anche per evidenziare il sussistere di elementi specifici e particolarità nel campo del progressismo arabo. In beve in Libano ' le sinistre puntano [...]



da Voce enciclopedica di G.Pr [Giovanni Primavera], Siria in Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S)

Brano: [...] in Egitto, i comunisti (accusati di essersi opposti alla fusione) vennero messi fuori legge e Begdash dovette lasciare il paese.
Se l'obiettivo del Ba'th era di mantenere l'egemonia in Siria, ben diverse erano le intenzioni di Nasser, secondo il quale l'esercito siriano non avrebbe più dovuto occuparsi di politica e tutti i partiti si sarebbero dovuti sciogliere per far convergere i loro iscritti nell'Unione nazionale, partito unico di modello egiziano. In realtà Nasser mirava a fare della Siria un polo di attrazione per le popolazioni arabe con essa confinanti, quindi l'unione tra i due paesi si dimostrò subito assai più problematica del previsto: di fatto i siriani si trovarono politicamente, militarmente ed economicamente subordinati agli egiziani e il Ba'th si rese conto che stava per perdere un qualsivoglia ruolo dirigente. La situazione interna peggiorò anche in seguito al clima di repressione instaurato dal colonnello Sarraj (ministro siriano "regionale" agli Interni, nel quadro della R.A.U.), dimostratosi ben presto più legato ai le[...]

[...]uovo governo fu posto Yusuf Zuwayyin, ma l'azione era stata ispirata dal generale Salah Jedid.
Riprese quindi il cammino verso una ristrutturazione economica di tipo socialista all'interno, mentre in politica estera si aveva un'avvicinamento all'U.R.S.S. e un miglioramento dei rapporti con Nasser (a sua volta orientatosi, nel frattempo, verso il "socialismo scientifico"). La partecipazione siriana a fianco dell'Egitto, cioè all'attacco militare egiziano contro Israele nella cosiddetta "guerra dei sei giorni"
e la conseguente disfatta del giugno 1967 che costò alla Siria la perdita delle alture del Golan, indebolirono grandemente la posizione del governo ba'thista (nel quale il Partito comunista siriano era entrato a far parte nel 1966) e determinarono una nuova crisi: del dissidio tra comunisti e Ba'th poterono profittare i militari, dimostrandosi ancora una volta la forza dominante del regime ba'thista. All'interno della sinistra del Ba'th acquistò grande potere il generale Hafez El Assad, un alauita che era ministro della Difesa e leader [...]



da Massimo Robersi, Dal Cairo ad Ankara: bastone e carota. [sottotitolo: Ha detto Nasser: «Avevamo una sola alternativa, essere dominati o accettare la sfida»] in KBD-Periodici: Rinascita 1965 - 1 - 23 - numero 4

Brano: [...] mani della Yemen e di mantenerci lontani dai movimenti di liberazione nazionale. Ma la lotta per la libertà è indivisibile. Nello Yemen, nel Congo e nel Sudan v'è la medesima battaglia per la quale noi dobbiamo versare il nostro sangue e sacrificare una parte della nostra prosperità s. Senza timore di essere accusati di semplicismo, pensiamo che non vi sua nulla da aggiungere o da togliere alla netta definizione dei fatti formulata dal giornale egiziano. In realtà, confermando puntualmente le previsioni dei più seri commentatori politici, la tragedia congolese causata dall'intervento dei belgi e degli americani, comincia a dare i suoi frutti avvelenati e minaccia conseguenze a catena in località assai lontane da Stanleyville: il sostegno morale e concreto della RAU ai partigiani congolesi, i viaggi di Gaston Soumialot al Cairo e ad Algeri, la creazione di basi di appoggio per gli oppositori di Ciombe nel Sudan meridionale sono tutti episodi insopportabili per fautori della politica colonialista dell'intervento diretto e ne deriva, in prospet[...]

[...]uppo economico nazionale, sia lottando per correggere taluni sprechi, sia con alcune misure fiscali, sia facendo ricorso all'aiuto esterno. E' in questo quadro che va posto il « no » americano, « nos che, non senza fondamento, qualcuno ha voluto paragonare al « nos di Dulles circa il prestito per la costruzione della diga di Assuan nel 1956. A rafforzare l'analogia sta pure il fatto che come allora l'URSS è intervenuta a sostegno del neutralismo egiziano: a seguito della visita al Cairo del vicepresidente del Consiglio dell'URSS Alexandr Shelepin è stato infatti concordato un nuovo prestito sovietico di 350 milioni di rubli, che certo agevolerà il superamento da parte egiziana della congiuntura difficile.
Ci pare che la morale di tale dissenso — una morale che oltrepassa il caso contingente, una morale difficile e dura e che richiede per essere realizzata a costi non troppo alti, cautela ed abilità — l'abbia anticipata lo stesso Nasser. Il 12 novembre, rievocando di fronte all'Assemblea nazionale la storia degli ultimi anni del suo paese, eg[...]



da Francesco Cataluccio, Il Congo Belga nel nazionalismo africano in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1959 - 5 - 1 - numero 38

Brano: [...]tari, che si afferma presso gli stati già consolidati. Nel primo caso si tratta di fenomeno che si collega a remote esperienze storiche o rispecchia talune esigenze di più agevole amministrazione coloniale
o ubbidisce a una realistica valuta ione delle necessità economiche finanziarie difensive di un moderno organismo statale. Dall'uno
o dall'altro di tali motivi o anche da due o più motivi simultanei sono sorti l'Unione Sudafricana, lo sforzo egiziano per ora infruttuoso d'incorporazione del Sudan, certo orientamento federalistico nel Nordafrica francese (Maghreb unito), la Federazione della Rhodesia e del Niassa, il progetto britannico di federazione dell'Africa orientale (Kenya Tanganika e Uganda) avviato dalla creazione dell'East Africa High Commission che coordina ventotto rami amministrativi dei tre territori tra cui i trasporti aerei le dogane la difesa le poste i servizi radiofonici le ferrovie le comunicazioni fluviali la statistica e l'istruzione superiore, la Federa
IL CONGO BELGA NEL NAZIONALISMO AFRICANO 121
zione etiopoerit[...]

[...]sso normale di assestamento, facente perno talvolta non su impulsi nazionali ma su preoccupazioni tribali o su interessi settoriali sia economici sia personali. Spesso il movimento centrifugo si sviluppa in vista di altri e più connaturali raggruppamenti: è il caso delle popolazioni somale dell'Etiopia, che parteciperebbero volentieri a quella Confederazione della grande Somalia che dovrebbe raggruppare, secondo progetti attribuiti al presidente egiziano Nasser,
IL CONGO BELGA NEL NAZIONALISMO AFRICANO 123
le tre Somalia (francese, britannica e in amministrazione fiduciaria italiana), l'Eritrea, l'Ogaden e parte del Kenya.
Un terzo elemento determinante della evoluzione dell'Africa è il problema dei rapporti interrazziali. Tale problema si presenta con caratteristiche diverse in Algeria, nel Sudafrica, nell'Africa centrale britannica (Rhodesia) e nell'Africa orientale britannica (Kenya), ma in tutti e quattro questi territori provoca la stessa conseguenza di allontanare nel tempo la formazione di stati africani indipendenti, e rappresenta [...]



da Massimo Robersi, Ulbricht visita la RAU [sopratitolo: L'espansionismo di Bonn verso i paesi arabi fa fallimento] in KBD-Periodici: Rinascita 1965 - 2 - 27 - numero 9

Brano: [...]arenze hanno acquistato grande rilievo i dissensi e le sfasature tra le stesse iniziative capitalistiche e specialmente l'autonomia delle prese di posizione francesi in diretta concorrenza con quelle americane e tedesche: la Francia, ad esempio, s'è dichiarata disposta a sostituire completamente, se del caso, la partecipazione economica della Germania occidenta le all'attuazione di alcuni progetti che sono inseriti nel secondo piano quinquennale egiziano. In terzo luogo è opportuno notare la presenza vivace, in tutto questo gioco complicato e di grande importanza, dei paesi socialisti, i quali hanno saputo abilmente sostenere il confronto con le iniziative finanziarie e commerciali dell'Occidente, rilanciando anzi, sotto un certó aspetto, la gara con i grandi monopoli capitalistici e con i governi che li rappresentano: con serietà e realismo i paesi socialisti hanno offerto un sicuro appoggio ai popoli in lotta contro il sottosviluppo attraverso una molteplice attività della quale possiamo ricordare, a parte le conversazioni di Ulbricht di qu[...]



da Roberto Longhi, Un disegno per la Grande-Jatte e la cultura formale di Seurat in KBD-Periodici: Paragone. Arte 1950 - 1 - 1 - numero 1

Brano: [...]isogno di insistere sulla purezza mentale che lo informa e che quasi non dà luogo a stabilire quale sia stata la strada ‘de sensu ad intellectum5 ? La elementarità di soluzione formale non s5impaccia qui, come nei dipinti definitivi, di ‘mélange optique5 e di ricerche fotocromatiche : è solo la diversa densità del bianco e nero, la diversa precipitazione della luce che serve a ricreare la materia ; emergendone una forma severa come in un basalte egiziano o come da uno ‘spolvero5 di Piero della Francesca. Fine ultimo di Seurat, quello, dunque, di una gravità formale suprema e, per più vie, di ‘ antico5 aspetto.

Ma per che vie ? La critica, purtroppo, sulla traccia degli appunti di Seurat stesso e dei suoi vicini (Signac, Anquetin) si è quasi esclusivamente indugiata sulle escogitazioni cromatiche del maestro (studi sui metodi di Delacroix, sui testi scientifici di Chevreul, ecc.). Poco invece si è fatto per recuperare la cultura formale di Seurat, forse anche più essenziale delPaltra. E bisognerebbe riparare.

A questo proposito il passag[...]



da Dina Forti, Il rilancio arabo al Cairo in KBD-Periodici: Rinascita 1969 - 8 - 29 - numero 34

Brano: [...]nei mondo per chiedergli di sgombrare e non colonizzare i territori occupati. I fallimenti delle iniziative delle quattro potenze, quello della missione. Jarring sono tutti elementi che hanno convinto i dirigenti': arabi a ritenere che Israele non intende sottrarsi al destino di un nuovo scontro militare. « Avevamo aperto tutte te le porte per la pace — ha detto Nasser al Cairo — ma il nostro nemico le ha chiuse ». Anche il ministro degli Esteri egiziano. Riad si è rivolto ai suoi colleghi arabi manifestando profonda sfiducia nella possibilità di una soluzione politica della crisi e sottolineando con forza le responsabilità dell'imperialismo americano per l'atteggiamento intransigente di Israele.
Accanto alla risposta politica e diplomatica nuova che a questa intransigenza israeliana hanno dato e potranno ancora dare le iniziative dei governi arabi riuniti al Cairo deve es'sere messa in primo piano la rispcxstá estremamente energica che è venuta dalle popolazioni e dai combattenti palestinesi nei territori occupati. L'intensificarsi delle ma[...]



da Libri ricevuti in KBD-Periodici: Belfagor 1980 - maggio - 31 - numero 3

Brano: [...]ezza all'anno 672 (e non al 577) l'autore, che ritiene, smentendo le caute ipotesi di Grenfell e Irigoin e la tesi del Cavallo in favore del 577, di poter affermare che tra i due documenti in maiuscola alessandrina intercorrono solo 41 o 47 anni, cade in un errore di computo (e quindi di logica elementare) veramente grossolano. Infatti, come data di inizio della quaresima il Pap. Grenf. II 112 fissa il giorno 19 del mese phamenóth del calendario egiziano, il cui primo giorno corrisponde, nel calendario giuliano, al 25 febbraio (o al 26 negli anni bisestili, come annota anche il GRÜMEL ivi citato!). Passando a calcolare l'inizio della quaresima il B. semplicemente scavalca quest'ultimo piccolo particolare, e deduce che la quaresima debba avere inizio il 16 marzo negli anni bisestili, il 15 negli altri, evidentemente non rendendosi conto che la differenza di inizio del mese di phamenóth rispetto al calendario giuliano (26 anziché 25), è imposta proprio dal fatto che il febbraio degli anni bisestili ha 29 giorni e non 28, e non comprendendo che [...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine egiziano, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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