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Il segmento testuale egiziana è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 345Entità Multimediali , di cui in selezione 19 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 193

Brano: Egitto

La nave da guerra britannica Theseus sta per entrare a Port Said ancora in fiamme dopo un bombardamento aereo (11.11.1956)

minato vicepresidente del Consiglio dei ministri.

La rivoluzione egiziana

Gli obiettivi del nuovo gruppo dirigente non erano molto chiari e, ancor oggi, sulla natura della rivoluzione egiziana del 1952 e sui suoi successivi sviluppi corrono giudizi discordi. L’origine sociale mista degli ufficiali, alcuni di estrazione borghese e altri proletaria (Nasser era figlio di fellahin, contadini poveri), l’influenza esercitata dar Fratelli musulmani, l’inesistenza di chiari orientamenti ideologici e un evidente empirismo concorsero nei dare alla rivoluzione una linea piuttosto conifusa.

In coerenza col fondamentale obiettivo rivoluzionario di fare dell’Egitto una nazione indipendente e moderna, il vecchio regime monarchico venne sostituito da un nuovo apparato politico e fu ripresa con [...]

[...]zionalizzare la Compagnia del canale di Suez allo scopo di finanziare la grandiosa costruzione della diga, atta a consentire l'irrigazione di 800.000 ha e la produzione di 10 miliardi di kwh. La violenta reazione imperialista, culminata nell’attacco anglofrancoisraeliano dell’ottobre 1956 e conclusasi con l’isolamento politico degli attaccanti che furono costretti a ritirare le loro truppe, aprì la seconda e più importante fase della rivoluzione egiziana, portando il regime di Nasser a nuovi rapporti col mondo socialista, a una concezione più avanzata del distacco dalTOccidente, e soprattutto all’individuazione del potenziale rivoluzionario del popolo egiziano, mobilitatosi compatto contro l’aggressione. D’altro canto, la nazionalizzazione del Canale ha aperto concrete prospettive alla pianificazione economica, condizione essenziale per fare dell’Egitto un paese moderno.

Dal « socialismo arabo » al socialismo scientifico

Pur arrivando a una diversa politica verso le forze di sinistra, messe in libertà dopo la guerra di Suez; pur dando v[...]

[...]posizione si manifestò con una fuga di capitali all'estero e quando il governo varò una legge che stabiliva un limite massimo del 10 per cento per i profitti delle imprese private (1958), lo scontro divenne aperto.

L’1.2.1958, dalla fusione tra Egitto e Siria nacque la Repubblica Araba Unita. Debole sul piano interno, data la crescente popolarità del regime e gli innegabili successi del governo sul piano dello sviluppo economico, la borghesia egiziana lavorò essenzialmente sul piano internazionale, utilizzando la forte pressione imperialista e i contrasti profondi ancora aperti nel mondo arabo. Il graduale distacco del governo dalla classe borghese portò a un crescente intervento statale nell’economia attraverso la nazionalizzazione delle banche e del commercio con l’estero (1960), e infine alle

193



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 727

Brano: [...] disperdere, come estremo atto simbolico, le ceneri del “messia” nel Nilo. I superstiti mahdisti tuttavia si riorganizzarono, conducendo un'accanita guerriglia, finché il 25.11.1899 gli inglesi circondarono sul Jedid il califfo Abdullah insieme ai suoi 5.000 combattenti superstiti, lo uccisero e posero definitivamente fine al mahdismo. Dal 1900 il Sudan orientale diventò colonia britannica, mascherata da condominio angloegiziano.

Colonia angloegiziana

II Sudan rivestiva una grande importanza strategica per l’Inghilterra, in quanto assicurava la continuità territoriale deH'impero britannico in Africa dall'estremo Nord all'estremo Sud, ma era anche un'importante fonte di materie prime. Gli inglesi e gli egiziani, in pieno accordo, sterminarono i dervisci deportandoli lungo le rive del Nilo, usandoli come schiavi per eliminare gli ammassi vegetali galleggianti che ostacolavano la navigazione lungo il grande fiume e per raccogliere il legname necessario alle loro cannoniere. Lavorando nell’acqua e nelle paludi in un clima micidiale sotto la[...]

[...]la raccolta della gomma arabica e la coltivazione intensiva del cotone, costruendo interamente a spese del governo egiziano una ferrovia di

1.500 km per trasportare fino al mare la relativa produzione. Al nuovo regime schiavista la popolazione rispose con numerose rivolte locali, sempre represse nel sangue. All'indomani della Prima guerra mondiale sorsero tuttavia forti dissidi tra le autorità coloniali britanniche e la borghesia nazionalista egiziana che voleva ricavare una più sostanziosa parte di vantaggi dal comune sfruttamento della colonia. Nel 1920 l’Egitto proclamò quindi la propria sovranità sul Sudan e la indivisibilità dei due paesi. Il conflitto relativo alla colonia si inasprì dal 1922, dopo il riconoscimento formale dell’indipendenza dell’Egitto e a partire dal 1924 il Sudan divenne teatro di agitazioni popolari dirette dagli egiziani ivi residenti. Alla fine il governo laburista britannico impose l'evacuazione di tutte le truppe egiziane dal paese, trasformando il Sudan in una esclusiva colonia britannica.

L’indipendenza [...]

[...]l dopoguerra, naturalmente respinte dalle autorità coloniali.

Dal G.G.C. presero vita due distinti movimenti politici: il Partito Ashigga (Fratelli di sangue), comprendente la maggioranza del G.G.C. e poi trasformatosi in Partito Unionista Nazionale [N.U.P.], sostenuto dagli egiziani e dalla potente setta religiosa Khatmiyya, auspicante l’unione federativa del Sudan con l’Egitto per la creazione della “Unità della valle del Nilo” sotto corona egiziana; e il Partito Umma (del popolo)

(U.P.), di ispirazione mahdista e orientato invece verso la completa indipendenza.

Dopo la rivoluzione egiziana del 1952, pur di ottenere l’autogoverno gli unionisti si accordarono coi inalidisti e, con l’appoggio di Nasser, ottennero dagli inglesi il riconoscimento deH'indipendenza del Sudan (1.1.1956). Fu quindi costituito un

governo di coalizione tra unionisti e mahdisti, sotto la guida di Abdallah Khalil, segretario dell’U.P..

In una situazione economica sempre estremamente grave seguirono vari governi civili e militari, finché il 25.4.1969, con l’appoggio dei comunisti sudanesi e dell’Unione Sovietica, il colonnello Jafaar elNimeiry portò a segno un suo colpo di stato.

Il regime di Nimeir[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 28

Brano: [...]ernalismo e dominato dall’uso esclusivo degli apparati tradizionali del potere stesso (l’esercito e l’amministrazione statale).

Vi sono vari momenti della esperienza di Nasser, nei quali egli intravvide la relativa fragilità di tutto ciò, specialmente dopo la sconfitta del 1967, quando comprese che non si trovava di fronte a un avvenimento spiegabile solo sul terreno militare, ma alla necessità di più ampie riflessioni e analisi sulla società egiziana, sui suoi impacci e sulle sue deformazioni, sui nuovi gruppi sociali emersi dall’impetuoso sviluppo del paese e dalle sue trasformazioni.

A ridosso della sconfitta veniva cioè alla luce una fase che, proprio in virtù del cammino percorso, premeva perché ci si calasse nella dialettica sociale aperta, non per arbitrarla o offuscarla com’era sino allora avvenuto, ma per esplicitarla, organizzando politicamente e socialmente le forze autenticamente nazionali onde diventassero protagoniste di un ulteriore balzo in avanti della « rivoluzione nazionale ». Venivano cioè alla luce le grandi questio[...]

[...]a luce le grandi questioni del partito politico, della riorganizzazione dello Stato, del ricambio dei gruppi dirigenti, dell’articolazione di nuovi centri di potere popolare.

Il * nasserismo »

Nasser intuì tutto ciò, ma rinviò i problemi alla fine del conflitto con lo Stato di Israele. La morte perciò lo colse in un momento difficile, il cui il « nasserismo » non era più sufficiente a fronteggiare nella sua interezza la crisi della società egiziana:

ma nel contempo non vi erano ancora sulla scena forze di ricambio in grado di ereditarlo e portarlo avanti. In realtà il « nasserismo » fu essenzialmente fuso con la sua persona e la sua attività e non fu mai una corrente di pensiero organico e coerente. Fu più l'enorme lavoro concreto compiuto in una decisa emancipazione dell’Egitto da ogni forma di dominazione coloniale e neocoloniale, che una ideologia capace di organizzare grandi masse come una stabile forza politica. La concretezza delle conquiste realizzate, i connotati pratici conferiti al risveglio nazionale, le tangibili tappe co[...]

[...]coloniale, che una ideologia capace di organizzare grandi masse come una stabile forza politica. La concretezza delle conquiste realizzate, i connotati pratici conferiti al risveglio nazionale, le tangibili tappe conseguite nella lotta contro l’imperialismo, l’ingresso provocato delle masse egiziane nella storia del proprio paese, bastano del resto a dare risultato alla grandezza di Nasser, come protagonista decisivo di un lungo tratto di storia egiziana e araba.

R. Le.

Natali, Ada

N. il 5.3.1898 a Massafermana (Ascoli Piceno) ; insegnante elementare.

Definita dalla polizia fascista come « sovversiva comunista pericolosa » e sottoposta a vigilanza sotto il regime fascista, fu confinata a insegnare a Roccafluvione e in altre piccole frazioni del Maceratese, dove rimase per 17 anni. Durante questo periodo completò i propri studi, laureandosi in giurisprudenza aH’Università di Macerata.

Dopo l’8 settembre 1943 prese parte alla Guerra di liberazione, partigiana combattente nelle fite della Resistenza marchigiana.

Dopo la Liberaz[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 194

Brano: [...]Egitto una posizione ideologica socialmente avanzata ,e definita di « socialismo arabo », che però negava la lotta di classe. Solo aU'indomani della rottura con la Siria Nasser — in una famosa autocritica — riconobbe: « Ho avuto il torto di credere che si potesse fare un compromesso con la borghesia. La lotta di classe è un fatto reale. I milionari non hanno posto nella nostra società socialista ».

Si aprì così la terza fase della rivoluzione egiziana. L’Unione nazionale fu sciolta. I comunisti e altri esponenti di sinistra, che avevano subito una seconda repressione a causa della loro opposizione alla fusione con la Siria, furono rimessi in libertà. Il 18.11.1961 venne costituito un comitato di 250 membri incaricato di preparare un Congresso nazionale delle forze popolari e il 21.5.1962 tale Congresso approvò la Carta nazionale, dando inoltre vita a un nuovo partito unico, detto Unione socialista araba, inteso come « avanguardia socialista che guida il popolo » e al quale possono aderire solo operai, contadini, soldati, intellettuali e se[...]

[...]avagliato processo di formazione dello Stato; e un'insufficiente vita democratica delle masse, frutto della natura interamente cospirativa del colpo di stato, rimasero come elementi di difficoltà e di contraddizione del regime nasseriano, di cui il governo si rese conto dopo la sconfitta nella « guerra dei sei giorni » contro Israele (1967). Questa mise in luce, con le debolezze militari, il permanere di forti elementi di divisione nella società egiziana. Nasser si dimise, ma grandi manifestazioni popolari lo richiamarono alla testa del popolo egiziano, di cui assunse pieni poteri come capo del

lo Stato, presidente del Consiglio dei ministri e segretario generale deH’Unione socialista araba. L’improvvisa scomparsa di Nasser (28.9.1970) ha aperto nuovi problemi nel complesso equilibrio del paese, di cui la sua spiccata personalità costituiva uno degli elementi determinanti. I suoi successori hanno mostrato di volerne continuare la politica. Questa comunque ha segnato in modo probabilmente irreversibile la vita della società egiziana, con sc[...]

[...] capo del

lo Stato, presidente del Consiglio dei ministri e segretario generale deH’Unione socialista araba. L’improvvisa scomparsa di Nasser (28.9.1970) ha aperto nuovi problemi nel complesso equilibrio del paese, di cui la sua spiccata personalità costituiva uno degli elementi determinanti. I suoi successori hanno mostrato di volerne continuare la politica. Questa comunque ha segnato in modo probabilmente irreversibile la vita della società egiziana, con scelte socialiste aH’interno e una collocazione antimperialista in campo internazionale la quale ha assicurato all'Egitto, specie tra i paesi ex coloniali, un ruolo primario.

Il Cairo è stato recentemente sede delle più importanti conferenze internazionali dei paesi neutrali ed excoloniali, é la R.A.U. fa parte del segretariato dell’Organizzazione della solidarietà dei popoli d’Africa, Asia e America Latina, costituita alla conferenza tricontinentale dell’Avana (v.).

R.Le.

Ehrenburg, llja

N. a Kiev il 14.1.1891, m. a Mosca il 31.8.1967; giornalista e scrittore. Partecipò alla[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 192

Brano: [...]. Forte di un vasto appoggio popolare, la rivoluzione ebbe carattere dichiaratamente borghese, con obiettivi di indipendenza nazionale e di egizianizzazione di alcuni settori dell’economia, allora interamente dominata dallo straniero. Guidata da Saad Zaghlul, fondatore dei Wafd (il partito nazionalista che avrebbe dominato la vita del paese dal 1921 al 1952), l’ondata rivoluzionaria portò alla nascita del primo regime costituzionale della storia egiziana. Interprete degli interessi della borghesia commerciale e finanziaria locale il Wafd continuò a battersi per un’effettiva indipendenza, riuscendo a ottenere nel 1936 l’evacuazione delle truppe inglesi da tutto l’Egitto, esclusa la zona del Canale di Suez.

Una crescente convergenza di interessi tra capitalismo britannico e borghesia egiziana condusse in seguito il Wafd a dipendere sempre più dai colonialisti inglesi fino a perdere ogni originaria caratteristica. La seconda guerra mondiale trovò i nazionalisti egiziani divisi su varie posizioni; una parte di essi, animata da profonda avversione contro il dominio inglese e influenzata dalla setta islamica dei Fratelli musulmani, finì per cadere nel gioco delle potenze delTAsse. Sorse in Egitto anche un’organizzazione dichiaratamente fascista, e non priva di influenza, detta delle Camicie verdi. Il nazifascismo, da parte sua, tentò di sfruttare la situazione (Mussolini si attribuì a[...]

[...]rai e a ristretti ambienti intellettuali.

Il sentimento antinglese esplose violento nel 1946, dando luogo a manifestazioni popolari di carattere insurrezionale soprattutto al Cairo e ad Alessandria. La ribellione attinse vigore dalla costituzione dello Stato di Israele (v.), inevitabilmente destinata ad esasperare le posizioni nazionalistiche egiziane. Il movimento popolare costrinse re Faruk a dichiarare guerra a Israele (1948). La sconfitta egiziana che ne seguì rivelò il grado di degenerazione cui era giunta la monarchia (implicata, tra l’altro, in uno scandaloso traffico di armi) e, per contro, la profondità del processo rivoluzionario in atto. Dal 1949 al 1951 l’Egitto fu scosso da ininterrotte lotte interne, con improvvise jacqueries nelle campagne e violenti scontri armati. Quando gli inglesi imposero al governo di Mustafà Nahas pascià (18761960) l’annullamento del trattato del 1936, si scatenò (19.1.1952) una vera e propria battaglia [battaglia del Canale, della zona di Ismailia dove ebbe luogo) tra guarnigioni inglesi e partigiani[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 27

Brano: [...]òbat el Ahrar, ossia degli « Ufficiali liberi ».

Successivamente al 1952 si dirà che l'organizzazione nacque in quel caldo 1946, ma ciò appare assai improbabile, mentre è certo che sin da allora Nasser cominciò a lavorare per costituire un suo gruppo. Secondo testimonianze più attendibili, questo gruppo prese corpo, divenne cioè una organizzazione effettiva, solo dopo il 1948, data decisiva nella biografia di Nasser e nella più recente storia egiziana.

Nasser [a sinistra) con Naguib {al centro) nel luglio 1952, dopo la presa del potere da parte degli « Ufficiali liberi »

Il 1948

Il 1948 è l’anno della prima guerra araboisraeliana. Nasser vi partecipò con il grado di maggiore, alla testa di uno dei pochi reparti che si batterono valorosamente nel quadro del disastro generale delle armate arabe. Dalla sconfitta emergerà infatti un quadro pauroso di corruzione, di crisi dello Stato, di complicità con l’imperialismo che coinvolgeva in primo luogo la Corte e poi tutti i principali partiti tradizionali dell’Egitto.

L’esercito, o alme[...]

[...]un conserva

tore che ha deviato il popolo egiziano dal suo cammino rivoluzionario. Sta di fatto che Nasser fu un convinto nazionalista, emerso in un preciso contesto nazionale e internazionale. A questo si può aggiungere la sua qualità di eccezionale statista e di leader politico. La dimensione con cui egli seppe accedere al potere è esclusivamente nazionale, avendo come unici punti di riferimento la piena riconquista della identità nazionale egiziana e una netta visione della necessità di fare del suo paese un organismo moderno all'altezza delle correnti che scuotono il mondo contemporaneo. Cresciuto in una società ancora gelatinosa sotto il profilo delle classi, espressione di un ceto piccolo e medio borghese, egli era portato naturalmente a mettere in secondo piano i problemi sociali che pure pulsavano in quella società; ma vi era qui il dato concreto e oggettivo dello sviluppo del movimento di liberazione egiziano, risorgimentale più che rivoluzionario. Le implicazioni sociali sarebbero venute dopo, quando Nasser percepì che al consegu[...]

[...]sua forza nel compiere atti di sfida contro l’imperialismo che hanno contrassegnato tutta la storia più recente del mondo arabo: il rifiuto sdegnoso di patti militari con l'Occidente, l’attiva partecipazione al neutralismo positivo (v. Bandung, Conferenza di), la nazionalizzazione del Canale di Suez (1956), la statizzazione delle imprese straniere, i colpi dati all'intermediazione neocoloniale e ai gruppi indigeni che la rappresentavano in terra egiziana, I

27



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 116

Brano: [...] di mutua difesa tra la Repubblica Araba Unita e la Giordania. L’1 giugno Israele rispose nominando al Ministero della difesa Moshe Dayan, già comandante dell’esercito. Il 5 giugno, forze armate egiziane e giordane attaccarono da due parti lo Stato di Israele.

Al terzo giorno di combattimento gli israeliani, la cui prontissima iniziativa militare dimostrò che si erano seriamente preparati a quel conflitto, avevano distrutto l’intera aviazione egiziana e inoltre conquistato Gaza, la penisola del Sinai e la fortezza di SharmelSheikh all’ingresso del golfo di Akaba. Sul fronte giordano avevano preso l’intera Cisgiordania con la città di Gerusalemme, mentre sul fronte siriano avevano conquistato le colline intorno all’Alta Galilea. Il 10 giugno Israele e Siria dovettero accettare il « cessate il fuoco » imposto dall’O.N.U.. La guerra era durata in tutto 6 giorni.

Il successivo mese di settembre Dayan, forte della sua fulminea vittoria militare e portavoce delle correnti nazionalistiche più oltranziste, dichiarò « intangibili » le nuove fron[...]

[...]ippur). Colto completamente di sorpresa, Israele subì inizialmente pesanti rovesci sui due fronti del Sinai e del Golan. Tuttavia nel Sinai l’Egitto non spinse il suo attacco a fondo e ciò permise agli israeliani di frenare l’avanzata siriana sul Golan, per impegnarsi poi contro le forze egiziane. Nonostante un « cessate il fuoco » ordinato dall’O.N.U. il 22 ottobre, Israele continuò ad avanzare nel Sinai, intrappolando nel deserto la III Armata egiziana. Il 27 ottobre un accordo tra U.S.A. e U.R.S.S., protettori rispettivamente di Israele e dei paesi arabi, portò infine a una cessazione dei combattimenti sulle posizioni raggiunte dai due eserciti.

La guerra del Kippur, seppellendo il mito della invincibile forza militare di Israele e dimostrando la capacità di combattere degli arabi, si risolse in una vittoria morale per questi ultimi. La politica del petrolio messa poi in atto dai paesi arabi a sostegno della causa palestinese dette nuova forza al movimento di liberazione, costringendo anche il governo statunitense a sospendere il suo pr[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 191

Brano: [...] pericolose acque dell’Egeo. Da Rodi i tedeschi deportarono anche tutti gli ebrei.

A.Ba.

Egitto

Dal 1958 Repubblica Araba Unita (R.A.U.). Repubblica africana, confinante con Israele, con il Sudan e con la Libia; è bagnata a nord dal Mediterraneo e a est dal Mar Rosso. Estesa su un territorio di circa

1.000.000 di kmq (più di 3 volte l’Italia), di cui però il 95% è desertico, ha una popolazione di

31.000.000 di abitanti. L’economia egiziana, in gran parte impostata sulla monocoltura del cotone, è estremamente debole, risentendo delle fluttuazioni internazionali del prezzo di questo prodotto. Il reddito procapite è tra i più bassi del bacino del Mediterraneo e il progresso economico è reso più difficile da un intenso sviluppo demografico che non viene coperto da un corrispondente incremento del reddito nazionale. La capitale è II Cairo (4.200.000 ab.), la più importante città africana e centro morale di tutto il mondo arabo. Seconda per importanza Alessandria (1.800.000 ab.), allo sbocco del Nilo nel Mediterraneo e più importante[...]

[...]e inglesi e francesi avevano cominciato a esercitare il loro dominio sull’Egitto con l’apertura del canale di Suez (1869) e con la conversione della valle del Nilo in una immensa piantagione di cotone. Nel 1882 vi furono l’occupazione militare britannica e il soffocamento dell’insurrezione nazionale guidata da Orabi pascià e da Sami alBarudi. La lotta contro l’occupante fu poi diretta dal partito nazionale fondato dall’apostolo dell'indipendenza egiziana Mustafà Kamil (18761908). L’azione di questo partito, che venne sciolto dagli inglesi nel 1912, determinò nel paese una forte cor

191



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 729

Brano: [...]lle egiziane.

Nel dicembre le truppe anglofrancesi furono ritirate dalla zona e, nel marzo 1957, anche quelle israeliane dovettero andarsene dal territorio egiziano che avevano occupato nella fase iniziale dello scontro.

Le cause del conflitto

Per quanto poco fondate sul piano di una seria ricostruzione dei fatti, le ragioni che spinsero il governo francese guidato dal socialdemocratico Guy Mollet (v.) a intervenire contro la Repubblica egiziana vanno ricercate nella convinzione che questa prestasse un sostegno massiccio e decisivo agli insorti algerini e che il regime di Nasser costituisse, con la sua azione politicopropagandistica, una seria sfida alle posizioni colonialiste ancora tenute dalle potenze coloniali nel Vicino Oriente e in tutto il mondo arabo. Specie su quest'ultimo punto convenne il governo conservatore britannico presieduto da Anthony Eden (v.) che, nell’Egitto rivoluzionario (un paese di fatto controllato dall’Inghilterra sino alla fine della Seconda guerra mondiale), paventava una minaccia eversiva per le ultime v[...]

[...]ltri), dopo aver sabotato i tentativi di pacifica intesa avviati con l’Egitto e imbastito nel 1954 una provocazione terroristica al Cairo (il cosiddetto affare Lavon), fin dal febbraio 1955, con la spedizione d’un commando israeliano a Gaza si erano accinti a creare il clima adatto per la guerra.

Lo spostamento dell'Egitto nasseriano verso i paesi socialisti (acquisto di armi dai paesi dell'Est del settembre 1955), ma soprattutto la decisione egiziana (26.7.1956) di nazionalizzare la Compagnia del Canale di Suez (nella quale era prevalente il capitale anglofrancese) per assicurarsi fonti finanziarie necessarie alla costruzione della diga di Assuan sul Nilo, fornirono il pretesto per un’azione militare destinata a rovesciare Nasser. Il 28.7.1956 rappresentanti francesi e israeliani si incontrarono a Parigi per coordinare il piano d’attacco e, dall’inizio di agosto, Israele cominciò a ricevere dalla Francia imponenti forniture militari. Nella prima quindicina di settembre Ben Gurion (ridiventato capo di governo) accettò la richiesta di far s[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 69

Brano: Tobruk

Nel novembre 1941 i preparativi delle due parti erano completati e gli inglesi si risolsero ad attaccare per primi (tenteranno, più tardi, anche di paralizzare l’avversario eliminando Rommel con un'azione di commandos (v.)f ma questa fallirà).

Il piano inglese prevedeva di bloccare gli italotedeschi sulla frontiera libicoegiziana, mentre un movimento aggirante da sud si sarebbe diretto verso il nucleo corazzato nemico e, contemporaneamente, la guarnigione di Tobruk avrebbe aperto un'offensiva attaccando in direzione dei soccorritori. La superiorità inglese era di fatto, sia di carri che di aerei, di 2 a 1 e l'attacco colse di sorpresa Rommel, il quale non seppe interpretare le intenzioni dell'avversario. Senonché, malgrado questi vantaggi, i carri inglesi non si concentrarono mai e, una alla volta, le unità britanniche furono messe fuori combattimento dagli italotedeschi.

Il 21 novembre la guarnigione inglese di To[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine egiziana, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---egiziano <---comunisti <---comunista <---egiziane <---nazionalista <---socialista <---egiziani <---fascismo <---fascista <---socialismo <---Agraria <---Stato di Israele <---Storia <---U.R.S.S. <---antifascisti <---israeliana <---Partito comunista <---R.A.U. <---Repubblica Araba Unita <---U.S.A. <---Unione nazionale <---antifascista <---imperialismo <---israeliani <---israeliano <---italiani <---nasseriano <---nazionalismo <---nazista <---nazisti <---siriani <---Benedetto Croce <---Fratelli musulmani <---G.A.P. <---La lotta <---O.N.U. <---P.C.I. <---Santa Croce <---colonialisti <---fasciste <---fascisti <---ideologica <---indiana <---israeliane <---italiana <---italiane <---nazionalisti <---neutralismo <---persiana <---riconquista <---riformista <---sionista <---siriana <---siriano <---socialiste <---socialisti <---A.A.V.V. <---Accademia di Francia <---Al Fatah <---Alberto Caracciolo <---Alessandria di Egitto <---Alfonso Leonetti <---Alla sera <---Anthony Eden <---Apollinare in Classe <---Argentina Adolf Eichmann <---Assuan sul Nilo <---Ateo Garemi <---B.D.S. <---Bantu Education Acts <---Ben Bella <---Ben Gurion <---Bibliografia <---Bir Hakeim <---Blocco Popolare <---Bruno Matti <---C.L.N. <---C.L.N.A.I. <---C.N.C.R. <---Canale di Suez <---Cervarese Santa Croce <---Chimica <---Comitato centrale <---Compagnia del Canale di Suez <---Conferenza di Potsdam <---Consiglio della rivoluzione <---Corriere della sera <---D.D.R. <---Dal G <---Dal G G <---David Ben Gurion <---De Lollis <---Dialettica <---Difesa S <---Difesa S Peres <---Dimessasi Golda Meir <---Dino Segre <---Diritto <---Domenico Baron <---Domenico Marchioro <---Editori Riuniti <---Elvira Pajetta <---Ettore Tibaldi <---Factories Act <---Farah Diba <---Faruk I <---G.G.C. <---Gamal Abd <---Gamal Addei Nasser <---Gazala a Bir Hakeim <---Germania di Bonn <---Giacomo Ta <---Giambattista Sa <---Giovanbattista Festari <---Giuseppe Mazzini <---Giuseppe Prato <---Gli U <---Gli U S <---Gordon College di Khartum <---Gran Bretagna <---Grey Act <---Group Areas Act <---I.C. <---Il Partito comunista <---Il lavoratore <---In U <---In U R <---In U R S <---Ingegneria <---Isole Pescadores <---Istonio Marina di Chieti <---Italia Libera <---Jeader dei Liberi <---La Cultura <---La Repubblica <---La Risaia <---La Roma del Popolo <---La Stampa <---La cultura <---La guerra <---La lotta di classe <---La morte <---Lammiraglio Luigi Mascherpa <---Legge del Ritorno <---Luigi Ma <---Léopold Sédar <---Léopold Sédar Senghor <---Maggiore Moshe <---Mare Mediterraneo <---Margherita Panivello <---Mario Viazzoli <---Mascherpa a Lero <---Meccanica <---Mosca in Italia <---Mustafà Kamil <---Mustafà Nahas <---N.A.T.O. <---N.U.P. <---Nazim Al Qudsi <---Nilo nel Mediterraneo <---O.L.P. <---Ortensia Bordiga <---P.S.I. <---Parigi a Locamo <---Partito Umma <---Partito Unionista Nazionale <---Piero C <---Pratica <---Presso Caiaz <---Private Army La <---R.D.T. <---Ragioneria <---Repubblica Democratica del Sudan <---Repubblica Federale Tedesca <---Repubblica democratica <---Riccardo Bauer <---Riccardo Dagradi <---Rivoluzione liberale <---Riza Pahlavi <---S.F.I.O. <---S.S. <---San Giovanni e Paolo <---Scienze <---Senegai nella Assemblea Nazionale <---Shukri Al Quwatli <---Stati Uniti Harry Tru <---Stato Maggiore Moshe Dayan <---U.P. <---U.R. <---Uniti Harry <---Urban Areas Acts <---Vicino Oriente <---Yassir Arafat <---Zakaria Abdel Mohied <---antagonisti <---antiegiziano <---antifascismo <---antimperialista <---antinazista <---archivista <---attivisti <---bellicista <---capitalismo <---capitalista <---capitalisti <---classiste <---colonialiste <---cristiani <---cristiano <---dell'Asse <---dell'Egitto <---dell'Est <---dell'Europa <---dispotismo <---economista <---empirismo <---federalismo <---giellista <---giziana <---ideologia <---ideologici <---imperialista <---inalidisti <---indipendentisti <---interventista <---iraniana <---iraniano <---irredentismo <---isti <---istriani <---italiano <---laburista <---liano <---liste <---mahdista <---mahdisti <---marchigiana <---marxismo <---nasserismo <---nazifascismo <---nazifascisti <---nazionaliste <---nazismo <---nell'Egeo <---neocolonialismo <---neocolonialista <---oltranziste <---paracadutisti <---parasocialista <---paternalismo <---pragmatismo <---prussiano <---psicologica <---psicologico <---razzista <---razzisti <---revansciste <---riano <---schiavista <---separatista <---siriane <---sraeliano <---trotzkismo <---unionisti



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