Brano: [...]presaglie attuò in Etiopia (v.), quando fu ferito da schegge di una bomba lanciata da patrioti abissini in Addis Abeba nel 1937].

Nel libro autobiografico Ho difeso la Patria (Milano, 1948) egli stesso scriverà, a proposito delle stragi compiute in Africa: « La mia azione fu informata alle direttive ministeriali e governatoriali che applicai con l'incroilabiIita d’intenti che è per me seconda natura [...]. Il procedimento aveva imposto misure draconiane e l’applicazione di pene gravissime per conniventi e per coloro che avessero comunque rifornito di armi, munizioni, viveri, gli armati ribelli ».

Nel 1935 fu nominato comandante delle truppe coloniali in Somalia e nello stesso tempo governatore di quella colonia.

Nell’ottobre 1935, quando fu scatenata l’aggressione contro l’Etiopia, ebbe il comando del fronte Sud. Nel 1936, per il contributo dato alla campagna coloniale, fu nominato maresciallo d’Italia e viceré d’Etiopia succedendo a Badoglio (v.). Nel 1937 questa carica passò al duca Amedeo d’Aosta■ e, nel dicembre, il Graziani riceve[...]

Brano: [...]e al paese, riconobbero nei protagonisti degli scioperi del marzo 1943 le forze interne capaci di mettersi alla testa del popolo italiano per rovesciare il fascismo. Nei tre mesi seguiti ai numerosi scioperi del marzo 1943 la pressione delle masse lavoratrici non accennò a diminuire. Per far fronte a un nuovo e temuto assalto le autorità fasciste rimaneggiarono affrettatamente gli organi di governo e le loro organizzazioni, emanando nel contempo draconiane disposizioni contro la classe operaia. Ma il rimaneggiamento degli organi dirigenti del regime fascista, come pure gli ammonimenti minacciosi e le misure previste da Mussolini contro i lavoratori, non riuscirono ad arginare il dilagante malcontento, a impedire lo sviluppo della lotta organizzata e quindi la volontà popolare di por fine al fascismo e alla sua guerra.

Con gli scioperi del marzo 1943 la classe operaia e la sua avanguardia antifascista indicarono a tutti gli italiani la strada da percorrere per rovesciare il fascismo, conquistare la pace e la libertà. Inoltre quegli scioperi r[...]

Brano: [...] non rifuggendo dal mettere in pratica, contro le popolazioni valligiane che sostenevano i « ribelli », gli stessi metodi terroristici delle Brigate nere e delle

S.S..

Sul finire del febbraio, l’avanzata degli Alleati dall’Italia centrale fece rifluire in Piemonte e in Liguria anche il Comando e gli altri reparti della Divisione. L’intera unità era tuttavia in progressivo sfaldamento e i Comandi stentavano ad arginare le diserzioni. Misure draconiane furono prese nel tentativo di bloccare un processo di disgre

gazione ormai inevitabile: quando i tedeschi, infuriati per quanto accadeva, proposero di rivalersi sui genitori dei fuggitivi, imprigionandoli finché i figli non si fossero consegnati, i caporioni fascisti si piegarono alla richiesta. Ma neanche questa feroce ritorsione produsse le conseguenze auspicate.

La fine

Lo sfondamento alleato nella valle Padana trovò la Divisione in preda ai sintomi del collasso. Ancor prima che scattasse l’ordine di insurrezione per le unità partigiane, comandanti come il maggiore Molinari del « [...]

Brano: [...] ». Poco dopo, lo stesso Mirza fu costretto a fuggire e Ayub Khan potè instaurare la propria dittatura personale.

Per acquistare popolarità, il governo militare ricorse a una serie di misure demagogiche: mise i propri uomini alla testa dell’amministrazione, presentando questo come il ripristino della « pubblica moralità », perseguì come evasori fiscali e accumulatori di ricchezze illecite certe persone opportunamente scelte e così via.

Con draconiane misure di controllo dei prezzi venne contenuta per un certo periodo l’inflazione e fu varata perfino una nuova riforma agraria che, in realtà, danneggiò solo pochissimi grandi proprietari e distribuì ai contadini non più del 2% di tutta la terra coltivata. Per contro, vennero proibite tutte le dimostrazioni pubbliche e la stampa di opposizione, mentre i leader più popolari (tra cui Bhashani e Mujibur Rahman, segretario deH'Awami) finirono in carcere. Fu proclamata la legge marziale che venne ritirata solo nel 1962, quando una nuova costituzione trasformò la repubblica parlamentare in repubbli[...]

Brano: [...]fani. Con questa sconfitta, il P.C.P. pagò il prezzo della sua debolezza strategica, mentre si attivò il processo di aggregazione tra borghesia e latifondisti che praticamente annullò le conquiste del 1974. Le elezioni politiche dell'aprile 1976 segnarono una schiacciante vittoria dei socialisti che poterono dar vita a un governo monocolore guidato da Mario Soares. Questi proseguì la linea di « normalizzazione » iniziata da De Azevedo con misure draconiane che tuttavia si scontrarono con i lavoratori organizzati nell’lntersindacal ancora saldamente guidata dai comunisti. Nel 1976 l’Intersindacal mutò il proprio nome in Confederacao General do Traballio (C.GT.) e, da essa, vennero estromessi molti militanti sindacali non comunisti.

Alla vigilia degli anni Ottanta la scena politica portoghese appariva caratterizzata da incertezze e contraddizioni, da una situazione di ingovernabilità, nella quale i quattro maggiori partiti (comunista, socialista, socialdemocratico e di centrodestra), non riuscivano a trovare nessuna intesa per dar vita a coali[...]

Brano: [...]enin venne nominato presidente del Consiglio, Stalin fu nominato commissario del popolo (cioè ministro) per gli Affari delie nazionalità. Il 2 novembre firmò con Lenin la “Dichiarazione dei diritti dei popoli della Russia” e ricoprì poi la carica di commissario del popolo fino al 29.5.1918, quando fu trasferito a Tsaritsyn, per dirigere il settore deH’approwigionamento nella Russia meridionale. Nell'esecuzione del nuovo incarico ricorse a misure draconiane e a un accentramento di poteri che attirarono molte lamentele da parte dei militari dell’Esercito Russo (comandato da Trotzky), al punto che dovette essere destituito dall’incarico. Il 17.9.1918 gli fu quindi affidata la presidenza del Consiglio militare rivoluzionario del Fronte meridionale.

La censura del comportamento di Stalin in quell’occasione e il suo rifiuto (due anni dopo, in un momento critico della guerra contro la Polonia) di far affluire rinforzi in direzione di Varsavia, di fatto commettendo un'insubordinazione dettata dalla sua scarsa fiducia in un sollevamento popolare pola[...]