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Il segmento testuale disfattisti è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 35Entità Multimediali , di cui in selezione 6 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 106

Brano: [...] ma oggi, perché poi la situazione comincerà a precipitare ».

Bibliografia: nei volumi pubblicati in Italia dalla « Editrice l’Unità » (1945) e poi dall’Editore Einaudi (Torino, 1946), sono raccolte le trasmissioni mandate in onda fino all’11.5.1943. Altre trasmissioni, ancora inedite per l'Italia, sono state pubblicate nel corso stesso della guerra a Mosca, in un volumetto che ebbe diffusione nei campi di prigionieri italiani in U.R.S.S..

Disfattisti

Così venivano sprezzantemente chiamati, durante * la guerra 191518, quei socialisti che si erano opposti e continuavano coerentemente ad opporsi al sanguinoso e inutile conflitto sviluppando la propaganda per la pace, denunciando le scandalose speculazioni dei mercanti d armi e le atrocità inflitte ai soldati al fronte (come le fucilazioni ordinate, con pretesti disciplinari, a scopo esclusivamente terroristico) .

Gli attacchi contro i « disfattisti » si acuirono dopo la battaglia di Caporetto (v.). Per scaricarsi delle

loro pesanti responsabilità, i capL militari accusarono il governo di debolezza e di tolleranza verso i « pacifisti » e verso coloro che criticavano il corpo degli ufficiali. Il governo rispose a sua volta accusando i generali di incapacità.

La relazione della Commissione d’inchiesta sulla rotta di Caporetto concluse affermando che gli avvenimenti deU’ottobrenovembre 1917 « presentarono i caratteri di una sconfitta militare e le cause determinanti di natura militare, sia tecniche che morali, predominarono sicurament[...]

[...]he non può essere sottovalutato. Nel corso del 1917 i socialisti avevano intensificato la propaganda contro la guerra e Claudio Treves (v.) era stato bollato come disfattista per avere concluso un discorso alla Camera col grido:

« Un altro inverno non più in trincea ».

Dell’epiteto di disfattista fu gratificato anche il papa Benedetto XV, a causa del suo invito, rivolto ai capi degli Stati belligeranti, « a porre fine all'inutile strage ». Disfattisti vennero chiamati gli operai, torinesi che nell’agosto 1917 eressero barricate e si batterono per il pane e per la pace. Nella stessa occasione furono anche operati numerosi arresti.

Un anno dopo (2.8.1918) il Tribunale militare di Torino condannò per « disfattismo » alcuni dirigenti socialisti: Giacinto Menotti Serrati, direttore dell’« Avanti! », a 3 anni e 6 mesi di reclusione; Francesco Barberis, a 6 anni; Pietro Rabezzana, a 4 anni; Giuseppe Pianezza, Saverio D'Alberto e Maria Giudice (questi ultimi due anarchici), a 3 anni ciascuno.

Nel corso della prima guerra mondiale ben 1.030.0[...]

[...]ti numerosi arresti.

Un anno dopo (2.8.1918) il Tribunale militare di Torino condannò per « disfattismo » alcuni dirigenti socialisti: Giacinto Menotti Serrati, direttore dell’« Avanti! », a 3 anni e 6 mesi di reclusione; Francesco Barberis, a 6 anni; Pietro Rabezzana, a 4 anni; Giuseppe Pianezza, Saverio D'Alberto e Maria Giudice (questi ultimi due anarchici), a 3 anni ciascuno.

Nel corso della prima guerra mondiale ben 1.030.000 militari disfattisti furono processati in Italia per diserzione e analoghi reati (370.000 erano fuggiti all’estero p, già emigrati, non avevano voluto rientrare in patria per non dover andare al fronte).

Anche numerosi civili furono condannati per disfattismo e per prò



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 294

Brano: [...]ussolini accetta.

1.9: I nazisti occupano Danzica e invadono la Polonia.

Francia e Inghilterra dichiarano guerra alla Germania. L’Italia si dichiara «non belligerante» e Mussolini propone una conferenza per por fine al conflitto. Risposta anglofrancese: che i tedeschi si ritirino dalla Polonia. Ha inizio la seconda guerra mondiale.

23.9: Crescente impopolarità del regime: gli italiani «mormorano» e Mussolini tiene un discorso contro i « disfattisti » e la « zavorra »; minaccia rappresaglie contro gli « angolini » da ripulire e chiede agli italiani di non disturbare il «pilota». 7.10: Entra in funzione il « Tribunale della razza » per il riconosciménto razziale nei casi dubbi o controversi. Starace consegna solennemente l’antico « covo » milanese alla Scuola di mistica fascista intitolata a « Sandro Mussolini ».

21.10: Accordo italotedesco per gli allogeni tedeschi dell’Alto Adige. 1.11: Rimaneggiamento del Consiglio dei ministri. Ettore Muti sostituisce Starace alla segreteria del Partito.

7.12: Ciano, diventato « antitedesco », e[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 656

Brano: Stalingrado

Da sinistra: i generali Krylov, Ciujkov, Gurkov e fìodimzev sul fronte di Stalingrado (ottobre 1942)

sovietico emanò l’Ordine n. 227: « I disfattisti e i codardi vanno annientati ovunque si trovino [...] non un passo indietro senza un ordine del Comando supremo ».

L'appello non cadde nel vuoto. Stalingrado, che costituiva l'immediato obiettivo per i tedeschi, si preparò a ricevere il nemico. La città contava allora 450.000 abitanti ed era un centro importantissimo per l'industria bellica, oltre che un fondamentale nodo di traffico. Lo stabilimento “DzerzinskìJ”, che produceva da solo metà dei trattori dell'Unione Sovietica, costruiva adesso carri armati, mentre dalle officine metallurgiche “Barricate” e dalle acciaierie “Ottobre Rosso” [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 252

Brano: [...]va definito gli U.P.I. « una polizia nata dallo squadrismo che, anche dopo la promulgazione delle norme che la legittimavano sotto il profilo giuridico, avrebbe dovuto conservare le caratteristiche di polizia rivoluzionaria nella legge » (Pansa).

Queste caratteristiche emergevano chiaramente dai compiti assegnati agli U.P.I.:

« a) impedire e scoprire organizzazioni, comunque contrarie al Regime;

b) ricercare e denunziare i sovversivi, i disfattisti ed i nemici interni di ogni genere;

c) scoprire i loro criminosi progetti [...] e impedirne l'attuazione, ricercare e catturare gli autori di tali progetti e dei conseguenti delitti consumati;

d) collaborare con i competenti organi locali di PS e di Polizia Militare, eseguendo diligentemente gli eventuali incarichi e riferendo, anche indipendentemente da questi, le notizie loro riguardanti;

e) vigilare e riferire:

— sulla situazione politica ed economica locale;

— su tutto ciò che a questa può in alcun modo riferirsi come causa e come effetto;

— sull’orientamento e oscillazi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 416

Brano: [...], da Luigi Montemartini, il fa

moso fondatore delle cantine sociali dell’Oltrepò. Le cronache locali testimoniano di alcune iniziative prese dalle cooperative contro il carovita o di opere di assistenza svolte dalle organizzazioni sindacali a favore delle famiglie dei richiamati alle armi, ma ciononostante i radicali del settimanale Voghera nuova (interventisti decisi) attaccarono violentemente i socialisti per il loro pacifismo, definendoli “disfattisti” e “sabotatori”.

La fine della guerra portò a una situazione di grave tensione sociale: tra i lavoratori si diffuse largamente la convinzione che bisognava por fine allo sfruttamento e “fare come in Russia”; le organizzazioni sindacali crebbero considerevolmente e anche a Voghera tutte le categorie, dai braccianti ai bancari, dai commessi di negozio agli infermieri, entrarono in agitazione.

Alle elezioni politiche del 1919 i socialisti ottennero un successo clamoroso, raccogliendo 18.641 voti (il candidato vogherese Emilio Morini, perseguitato durante la guerra per il suo neutralismo, e[...]



da Contro ogni ritorno : dal fascismo alla Costituzione repubblicana : Provincia di Firenze, 2 giugno 1972 / \a cura di Claudio Galanti, Paolo Tinti, Giovanni Verni!, p. 63

Brano: [...]Montalcini, Einstein, Blum, La Pasionaria, Alvarez del Vajo, Carlo Marx, Litvinof] Lenin, Mordavisi, Voronof, Modigliani, Maestro, Roosevelt, Jachia, Bombac'ci, Artom. z7 Afegzzs, De Benedetti, Dario Disegni.

Giudei sono tutti i capi della Massoneria e tutti i manutengoli della Borsa. Giudei sono i vigliacchi più spregevoli, z propalatori delle notizie allarmanti, g/i accaparratori e gli affamatori del popolo, z denigratori più impenitenti, z disfattisti più perversi, g/z sfruttatori di donne e di uomini. Giudei sono gli omosessuali, quelli che non hanno mai sudato, mzzz lavorato, quelli che han sempre tradito la patria, #we//z c/ze han voluto le sanzioni.

Dunque vogliamo finirla una buona volta? Non ai campi di concentramento, razz al muro con i lanciafiamme. Viva il Duce! Viva Hitler!

P.S. Faremo i conti anche con i complici degli Ebrei, z cosiddetti Giudei onorari.

Italiani,

mentre in Russia i nostri fratelli combattono>, muoiono e vincono, mentre in Africa Settentrionale i nostri figli preparano la più fulgida delle vittorie, [...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine disfattisti, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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