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ANTEPRIMA MULTIMEDIALI

Il segmento testuale deologica è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 27Entità Multimediali , di cui in selezione 6 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 425

Brano: [...]iane. Ma essi ritenevano generalmente che si trattasse di fenomeni trascurabili e superficiali, controllabili a tempo debito. Assai più preoccupanti erano invece agli occhi dei militari le ambizioni di chi, aH’interno del movimento nazionalsocialista, propugnava una « seconda ondata rivoluzionaria » che spazzasse via i resti della vecchia società guglielmina (la casta ufficializia in testa), sostituendo all’esercito una milizia popolare armata, ideologicamente fedele a Hitler.

Affinché il sostanziale accordo fra Hitler e l’esercito, basato sulla teoria delle “due colonne” reggenti lo Stato, potesse essere pienamente concretizzato, era necessario quindi sgomberare il terreno dalle SturmAbteUungen (S.A.) di Ernst Rohm (v.), che avanzavano appunto la pretesa di prendere il posto dell’esercito. Con la brutale repressione della “notte dei lunghi coltelli” (30. 6.1934), alla quale i vertici militari assistettero inerti e complici, Hitler pagò al potere militare il prezzo per un accordo di fondo, cogliendo anche l’occasione per saldare numerosi co[...]

[...]à tetragona e conservatrice dell’élite militare tedesca, la quale non ne colse la profonda diversità. Così, l’allargamento massiccio dell’esercito e del corpo ufficiali (questi erano poco più di 4.000 nel 1933 e divennero oltre 25.000 fino allo scoppio della guerra, data alla quale l’esercito era formato da ben 52 Divisioni di linea), l’avvio del riarmo forzato voluto anche da potenti interessi economici, la pressione capillare della propaganda ideologica e non da ultima la figura carismatica di Hitler fecero rapidamente pendere la bilancia a sfavore dell’esercito, che si trovò sempre più spesso a dover subire l’iniziativa del Fuhrer e della cerchia dei suoi gerarchi.

Tutto l’apparato del riarmo, di dimensioni enormi, fu così affidato dapprima al ministro dell’Economia Schacht e dopo il 1936 a Gòring (v.), nominato capo supremo del nuovo piano quadriennale, senza che i militari potessero svolgervi un ruolo di rilievo. La tattica della guerra lampo (v. Blitzkrieg) fu elaborata dai responsabili del regime, per ovviare all'insufficiente profon[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 544

Brano: [...]erai: Aldo Gorelli e Celestino Telò per la Lombardia, Falcipieri per il Veneto, Fanzin per la Venezia Giulia, Cianicceri per la Toscana, Camillo Montanari (v.) per l’Emilia, Edoardo D’Onofrio per il Lazio. Berti fu rieletto segretario nazionale e Cassitta assunse la direzione di “Avanguardia”, tornata a Roma, (mentre Tranquilli/Silone passava alla redazione del “Lavoratore” a Trieste).

Oltre all’attività paramilitare e all’educazione politicoideologica dei giovani, nel corso del 1922 la F.G. C.l. svolse un certo lavoro in campo culturale, collegata all’istituto di Cultura Proletaria (v. Proletkul’t), nonché nell’organizzazione di “Gruppi di fanciulli comunisti” e di “Circoli infantili” in varie città.

Sotto i colpi della reazione (1923)

Dopo la marcia fascista su Roma (ottobre 1922), con l’avvento al potere di Mussolini e l’intensificarsi delle sanguinose aggressioni squadristiche (che raggiungeranno un apice con la “strage di Torino” del dicembre 1922), “Avanguardia” era diventata un bersaglio troppo esposto alle repressioni e il par[...]

[...]ntatto con l’Internazionale, nel dicembre 1923 Berti passò alla “destra” capeggiata da Tasca e successivamente si avvicinò a Gramsci. Dato che per evitare i rigori polizieschi la nuova versione di “Avanguardia” si presentava in forma apartitica e meno agitatoria, su consiglio di Gramsci Berti venne anche incaricato di dare vita, con altri, a una rivista criptocomunista intitolata Cultura e destinata a svolgere tra i quadri giovanili la funzione ideologica precedentemente assolta dal settimanale.

Da Bordiga a Gramsci

Le vicende del 1923 avevano messo in chiara evidenza i gravi pericoli deH’estremismo e dell'isolamento politico, quindi i limiti del dogmatismo e del settarismo bordighiani, dando ragione all’lnternazionale Comunista che, da tempo, andava consigliando quella tattica di alleanze chiamata di “fronte unico” (v.). Più che mai necessario era quindi spingere l’intera organizzazione comunista italiana a ricongiungersi con i socialisti, ma dal momento che la maggioranza di questo partito intendeva mantenere la propria autonomia, si p[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 201

Brano: [...]rdava che le associazioni giovanili dovessero astenersi da « qualsiasi attività di tipo atletico e sportivo, limitandosi soltanto a trattenimenti di indole ricreativa ed educativa con finalità religiose ». In sostanza, grazie al conflitto del 1931, il fascismo aveva ottenuto di delimitare più strettamente il campo di attività dell’Azione cattolica; questa rimaneva però saldamente sotto il controllo del Vaticano anche se, pur con qualche riserva ideologica, veniva pienamente ribadita la politica di appoggio al regime. Gli anni che seguirono al 1931 furono infatti quelli della massima intesa fra Azione cattolica e fascismo. AI pari del clero, le organizzazioni cattoliche furono in prima linea nel sostenere le principali iniziative della politica fascista, in particolare la guerra di Etiopia. L’aiuto dato dai fascisti alla ribellione franchista in Spagna fu salutato come Una crociata cattolica contro il bolscevismo.

Solo verso il 193738 l’atmosfera andò nuovamente mutando. Gli svi

luppi della politica nazista in Germania colpivano anche le [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 524

Brano: [...]ici, sia sul piano delle trasformazioni sociali interne sia su quello dei rapporti internazionali.

Già nel 1958 la costituzione delle « comuni » quali nuovi nuclei di base della società, dell’attività produttiva e delle istituzioni statali in Cina, così come il lancio di una intensa mobilitazione economica per ottenere un « grande balzo in avanti » nella produzione, se apparvero legati intrinsecamente alla precedente elaborazione strategica, ideologica e sociale di Mao, si rivelarono distinti per elementi sostanziali da qualsiasi precedente esperienza di partiti comunisti e di società socialiste. In seguito, la proposta dei comunisti cinesi (ma in effetti partita soprattutto da Mao) di una linea generale alternativa rispetto a quella indicata dai dirigenti sovietici nei rapporti con le forze del nemico di classe (sia a livello internazionale per i rapporti con gli Stati Uniti, sia a livello interno nelle società socialiste per i rapporti tra le varie forze sociali, sia nelle società capitalistiche per i rapporti tra movimento operaio ed ord[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 572

Brano: [...]tta clandestina ». E, infatti, la rottura del 1947 fu attivata in primo luogo dal gruppo prevalentemente “giovane” di Iniziativa socialista. Fu però raccolta e inquadrata da “Critica sociale”, venendo infine espressa e realizzata da Saragat.

Dal gennaio 1947, essenzialmente sul nodo dei rapporti col Partito comunista, ma anche sulla prospettiva del problema politico italiano (alleanze internazionali e schieramenti interni) e sulla concezione ideologica del socialismo, nacque il Partito socialista democratico italiano (inizialmente Partito socialista dei lavoratori italiani, che era la sigla di Genova del 1892) che, nel quadro delle socialdemocrazie europee, rappresenterà una variante di destra. In prosieguo di tempo il corso del P.S.I. (fu questo il nome ripreso dal grosso del partito) passò quindi attraverso esperienze, tattiche e alleanze multiformi: dal Fron

te democratico popolare (194748) alla ricerca e proposta di vie nuove fra il 1953 e il 1956; dalla rottura del Patto di unità d’azione (1956) al difficile, graduale approccio al “[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 452

Brano: [...]russi del periodo: da Michail Zoscenko alla poetessa Anna Achmatova, ma anche grandi autori dell’Occidente, la cui base morale era, secondo Zdanov, « putrida e nauseante ». Partendo da tali punti di vista egli cercò fino all'estremo di sradicare dalla cultura sovietica qualsiasi influenza straniera esaltando il nazionalismo russo e propendendo anche verso forme di antisemitismo. Oltre che ispiratore e responsabile della campagna di “epurazione” ideologica della società, fu anche il promotore della lotta per affermare in ogni campo il primato della scienza sovietica. Fu quindi l'artefice di un inasprimento della già esistente e pesante censura, tanto che il termine “zdanovismo” è diventato ormai sinonimo di intervento soffocante nei confronti di qualsiasi espressione artistica e di cultura che non sia debitamente autorizzata e approvata dallo Stato.

A.Per.


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine deologica, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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