Brano: Razzismo
corrispondente a un optimum locale ». « L’applicazione della tipologia e delle idee platoniche all'uomo e alle sue differenziazioni razziali è assolutamente erronea e grottesca e contrasta completamente i fatti biologici ».
Razzismo e fascismo
Nonostante che i concetti qui richiamati fossero già chiari a molti, nei primi decenni del Novecento l'ideologia razzista dilagò in Europa. Rifacendosi alle idee del Gobineau e del pangermanista di origine inglese Houston Steward Chamberlain, Hitler nel “Mein Kampf” (1927) e il suo accolito Alfred Rosenberg (v.), che finirà impiccato a Norimberga come criminale di guerra, nel
libro “Il mito del XX secolo” (1930), sostennero la tesi che alla cosiddetta “razza ariana” (di fatto inesistente) spettava la supremazia su tutte le altre. Queste idee, entrate a far parte della dottrina e della politica del nazismo (v.), furono spinte fino alle loro ultime conseguenze contro gli ebrei (v.) e nel
lo stesso t[...]
[...]ermania gestivano gran parte delle professioni liberali, del commercio e della media proprietà, il nazismo si guadagnò consensi nella piccola borghesia tedesca che, immiserita dalle conseguenze della Prima guerra mondiale, grazie alla legislazione razzista (v. Norimberga, Leggi di), potè subentrare nelle posizioni e nelle proprietà strappate agli ebrei. Come è un fatto che i grandi agrari e l’industria monopolistica del Terzo Reich colsero nell’ideologia razzista del Nuovo Ordine Europeo (v.) un’ottima occasione per impadronirsi delle risorse economiche del continente europeo. A partire dal 1938 il razzismo venne ufficialmente esteso a tutti i paesi dominati dalla Germania. In Italia (dove peraltro questa aberrante ideologia aveva già svolto il suo ruolo per sostenere le prime imprese d’Africa e la guerra etiopica), il fascismo non esitò ad allinearsi (v. Antisemitismo), quantunque la situazione nel paese fosse alquanto diversa da quella tedesca. Sul piano della propaganda, è da ricordare La difesa della razza, una rivista assai diffusa, tra i cui collaboratori figurava l’attuale dirigente del M.S.I. Giorgio Almirante (v.). Ma le cose si aggravarono in Italia dopo I*8.9.1943, quando i fascisti repubblichini divennero zelanti esecutori delle direttive naziste, fino a consegnare alle forze di occupazione intere com[...]
[...]e quella di Roma.
Razzismo e neocolonialismo
Durante la Seconda guerra mondiale il razzismo registrò una battuta d’arresto nei paesi colonialisti dell’Europa occidentale non occupati dagli eserciti dell’Asse, sia per l’indignazione suscitata dalle notizie sui genocidi nazisti sia per l’inclusione di numerosi reparti coloniali e truppe “di colore” negli eserciti alleati. Dopo la sconfitta del nazifascismo, sembrò per un momento che anche l’ideologia razzista venisse definitivamente ripudiata dai governi e dalle forze politiche dei paesi democratici in nome dei diritti dell’uomo (v.). Ma, in realtà, la Dichiarazione votata aH’O.N.U. il 10.12.1948 era soltanto un documento programmatico, cui non corrispose alcun mutamento sostanziale: discriminazioni e persecuzioni razziali nei confronti dei neri continuarono a registrarsi negli Stati Uniti (v. KuKluxKlan) e addirittura si inasprirono nel Sudafrica (v. Apar
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