Brano: [...]una presa assai maggiore che all'epoca di Bandung, e non soltanto sui gruppi di opposizione o sulla opinione pubblica generica.
Le incertezze che hanno cartterizzato le elezioni filippine del 1957 ed il colpo di Stato in Thailandia contro Pibul possono essere interpretati in questo senso. Ma ancor più profondo é lo sfaldamento del regime politico pakistano: nel Pakistan la mancata trasformazione democratica del paese su linee parallele á quella dell'India ha portato al potere una casta legata ai più retrivi interessi terrieri, presentati come un baluardo a difesa della religione islamica e come un elemento a favore della politica occidentale, Negli ultimi mesi tuttavia l'aumento delle difficoltà politiche ed economiche ha scatenato in tutti i gruppi politici un'ondata di risentimenti antioccidentali, tanto che ormai. é stata formulata dal primo ministro stesso l'ipotesi di un «rovesciamento delle alleanze » del Pakistan qualore gli Stati Uniti non aumentassero il prezzo della fedeltà dell'alleato.
In queste condizioni la funzione del SEATO e [...]
[...]li aiuti americani.
Con ciò non si vuol negare che il SEATO e gli altri patti militari continuino a costituire una minaccia per la Cina e an. cor più per i neutrali costringendo questi ultimi a gonfiare il bilancio delle spese militari a danno di quello per lo sviluppo, in modo da contrastare la minaccia rappresentata dai vicini che potrebbero sempre invocare l'aiuto statunitense per i loro interessi particolari (e ciò vale soprattutto nel caso dell'India, sulla quale il Pakistan fa gravare attraverso la rivendicazione sul Kashmir, il pericolo di un intervento del SEATO o appoggiato dal SEATO, al quale il Pakistan ha aderito solamente in funzione antiindiana), oppure suscitare nel loro interno movimenti sovversivi a carattere reazionario (come sta avvenendo in Indonesia).
A quest'ultimo proposito é tuttavia interessante notare che il caso della ribellione indonesiana, nel quale alcuni gruppi reazionari hanno creduto di poter contare come elemento decisivo nella loro azione di sovversione contro il governo legittimo neutralista e progressivo,[...]
[...]n'intensificata attività di gruppi regionalistici e se
paratisti che giocano su risentimenti locali spesso giustificati
dal centralismo inefficiente di Nuova Delhi — a sulle reazioni create dal burocratismo assai diffusa in tutti gli enti statali, per risuscitare e lanciare contra la politica di pianificazione (che deve ricorrere ad un certo grado di autoritarismo) quelle forze centrifughe che caratterizzarono in senso negativo tutta la storia dell'India e che dal 1947 in poi erano state tenute a freno proprio dal fattore unitario ed unificatore rappresentato dalla politica progressiva e dallo sforzo per lo sviluppo.
Un altro aspetto della lotta contro Nehru (anche più del precedente subdolo e difficile da combattere) é il rafforzarsi entro il Congresso, soprattutto nei governi regionali controllati quasi dovunque dal Partita, di consorterie locali, spesso largamente corrotte e legate ad interessi semifeudali o monopolistici. Nehru ha dovuto e potuto intervenire ad epurare i dirigenti del suo stesso partito nei casi di più grave scandalo, qu[...]
[...]opaganda di certi ambienti americani in base alla quale una sconfitta di Nehru e del suo metodo
44 ENRICA PISCHEL
di « pianificazione democratica » implicherebbe ipso facto l'ascesa al potere dei comunisti: la probabilità assai più imminente e concreta è che la situazione' indiana scivoli a destra, e proprio per` evitare quest'ipotesi i comunisti stanno cercando di elaborare ex novo il loro programma e di inserirsi nel processo storico attuale dell'India come una forza che partecipi dall'interno alla dialettica democratica del paese.
La trasformazione del peso e delle posizioni dei comunisti indiani é stata uno degli sviluppi più importanti e meno notati verificatisi da Bandung in poi. Tre anni fa la maggioranza degli osservatori occidentali riteneva che il partito comunista in India fosse un fattore completamente superato, eliminato dal gioco per il semplice fatto che Pechino e Mosca avevano dimostrato di essere disposte a riconoscere la funzione positiva di Nehru e ad appoggiare la sua politica senza porre condizioni di ordine interno. Ind[...]
[...]socialisti ma non ostili all'URSS. Da un lato l'esperimento indiano dimostrerà fino a che punto è possibile per un governo non comunista attuare una politica di trasformazione senza dover ricorrere a quelli co o io,. e c n i._,comunisti c1 carats erizzó l'Europa uscita dalla Resistenza e che poi fu accantonata n ll'E„~ u paa occidentale proprio çöñtemporaneamente alla politica di rinnovaeenfö áperta—dalla Resistenza stessa.
D'altro lato il caso dell'India è nuovo nei rapporti tra il movimento comunista considerato come fenomeno mondiale generale ed uno Stato nazionale particolare. Benché i comunisti indiani siano all'opposizione e comunque esclusi dall'elaborazione attiva della politica del paese, l'URSS ha collaborato dal 1955 in poi con Nehru rafforzandone la posizione e, quali che siano le obiettive conseguenze sociali dello sviluppo in India, l'aiuto sovietico non è mai stato criticato da alcuno come un contributo alle mire del partito comunista indiano, né mai sono risultate particolari « connivenze sovversive » tra l'URSS ed i comunisti [...]
[...]esso e non ne daranno finché esse non saranno state attuate.
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Diverso è il processo che caratterizza lo sfaldamento della unità delle compagini nazionalisteborghesi in Indonesia ed in Birmania. La borghesia di questi paesi è stata ed è assai più debole di quella indiana, soprattutto ne è debole il settore capitalistico finanziario. Manca un capitale nazionale privato, mancano i ceti inferiori della borghesia mercantile o commerciale
Quello dell'India è quindi il primo caso nel quale i rapporti
CONSIDERAZIONI SULLA NUOVA FASE DELLA POLITICA ASIATICA 49
ed il settore esistente di economia moderna (per lo più rappresentato da piantagioni di prodotti agricoli pregiati, da aziende per l'estrazione di materie prime o piccole fabbriche di beni di consumo immediato) é tuttora controllato in gran parte dal capitale straniero. In questi due paesi é avvenuta puramente la fase anticoloniale e politica della rivoluzione e si é ben lungi dal poter parlare, come in India, di avanzato compimento della intera fase borghesedemocratica di essa.
Il caratt[...]
[...]one lontane dal centro, ma essi assumono più il carattere di movimenti separatisti e particolaristici che quello di palese oppressione sulle masse contadine; infine il settore moderno dell'economia che non é sotto il controllo straniero ha un certo carattere collettivisticostatalista, che sarebbe difficile definire « socialista », anche assumendo il termine nel senso più generico, e che ha invece affinità con un dominio burocratico. A differenza dell'India inoltre lo sforzo di sviluppo in questi paesi non si é ancora avviato in modo deciso e continuo ed in certi casi é stato stroncato sia da quelle forze retrive che ora lo minacciano in India sia dalle interferenze straniere.
Tuttavia l'Indonesia e la Birmania non sono neppure nelle condizioni dei paesi dell'Asia dominati da classi reazionarie, disposte a scendere a qualsiasi compromesso con gli Stati Uniti pur di conservare il loro dominio semifeudale sulla terra o il loro monopolio sul modesto settore di economia moderna. L'attuale gruppo dirigente nei due paesi, quello che ha guidato la lot[...]