Brano: [...]lus, Petrus e Johannes). Racconta Remigio Barbi erii
« Barontini viene chiamato dal partito a Parigi e qui, tramite un collegamento mantenuto da Giuseppe Di Vittorio con l’imperatrice etiopica, vengono gettate le basi della missione in Africa. Quindi la partenza da Marsiglia: Alessandria d’Egitto, Il Cairo, ancora piroscafo fino a Khartum nel Sudan.
Ilio Barontini viaggia con passaporto francese, insieme a ras Lorenzo Destà, rappresentante dell'Etiopia alla Società delle Nazioni; nella città sudanese vengono raggiunti da Rolla che ha passaporto svizzero e Ukmar con passaporto svedese. Tutti hanno un lasciapassare speciale firmato da Hailè Selassiè, e una lettera di accompagnamento che li presenta amici e alleati dell'Etiopia. Poi ancora Gedareff, città a 30 km
dalla frontiera, quindi inizio di una lunga marcia nella giungla, dalla zona di Godjam
— rivela Ukmar — ai fiumi Atbara, Abbae, Nilo Azzurro, fino alla frontiera con l’Eritrea. Petrus, Paulus e Johannes assumono tre zone di lavoro diverse. Compito primo è riordinare le file della guerriglia, stabilire un collegamento stretto con le popolazioni, scosse dai massacri fascisti. Le tribù sono affamate, niente deve essere tolto loro dai partigiani. Si mangiano coccodrilli. Superare la carenza di armi: Paulus indica nei depositi italiani gli arsenali per le [...]
[...]Compito primo è riordinare le file della guerriglia, stabilire un collegamento stretto con le popolazioni, scosse dai massacri fascisti. Le tribù sono affamate, niente deve essere tolto loro dai partigiani. Si mangiano coccodrilli. Superare la carenza di armi: Paulus indica nei depositi italiani gli arsenali per le forze partigiane, facendo però distinzione tra esercito e Camicie nere. Per l'esercito italiano viene stampato un giornale — La voce dell'Etiopia — con una redazione composta da Barontini e da alcuni ras. È un'opera di denuncia del fascismo, spiega che l’avvenire dell’Italia non può essere costruito sull’oppressione di un altro popolo. Vengono organizzate le staffette, donne che portano clandestinamente i giornali negli accantonamenti e nei ritrovi degli italiani. Ben presto si sparge la voce che un ” uomo bianco ” capeggia i guerriglieri. Lo spionaggio fascista pensa di avere individuato il misterioso bianco e distribuisce copie di una foto di Barontini magro al tempo deH’emigrazione politica in Francia, ma nessuno conosce quel viso; [...]