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Il segmento testuale dell'Etiopia è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 42Entità Multimediali , di cui in selezione 7 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 245

Brano: [...]lus, Petrus e Johannes). Racconta Remigio Barbi erii

« Barontini viene chiamato dal partito a Parigi e qui, tramite un collegamento mantenuto da Giuseppe Di Vittorio con l’imperatrice etiopica, vengono gettate le basi della missione in Africa. Quindi la partenza da Marsiglia: Alessandria d’Egitto, Il Cairo, ancora piroscafo fino a Khartum nel Sudan.

Ilio Barontini viaggia con passaporto francese, insieme a ras Lorenzo Destà, rappresentante dell'Etiopia alla Società delle Nazioni; nella città sudanese vengono raggiunti da Rolla che ha passaporto svizzero e Ukmar con passaporto svedese. Tutti hanno un lasciapassare speciale firmato da Hailè Selassiè, e una lettera di accompagnamento che li presenta amici e alleati dell'Etiopia. Poi ancora Gedareff, città a 30 km

dalla frontiera, quindi inizio di una lunga marcia nella giungla, dalla zona di Godjam

— rivela Ukmar — ai fiumi Atbara, Abbae, Nilo Azzurro, fino alla frontiera con l’Eritrea. Petrus, Paulus e Johannes assumono tre zone di lavoro diverse. Compito primo è riordinare le file della guerriglia, stabilire un collegamento stretto con le popolazioni, scosse dai massacri fascisti. Le tribù sono affamate, niente deve essere tolto loro dai partigiani. Si mangiano coccodrilli. Superare la carenza di armi: Paulus indica nei depositi italiani gli arsenali per le [...]

[...]Compito primo è riordinare le file della guerriglia, stabilire un collegamento stretto con le popolazioni, scosse dai massacri fascisti. Le tribù sono affamate, niente deve essere tolto loro dai partigiani. Si mangiano coccodrilli. Superare la carenza di armi: Paulus indica nei depositi italiani gli arsenali per le forze partigiane, facendo però distinzione tra esercito e Camicie nere. Per l'esercito italiano viene stampato un giornale — La voce dell'Etiopia — con una redazione composta da Barontini e da alcuni ras. È un'opera di denuncia del fascismo, spiega che l’avvenire dell’Italia non può essere costruito sull’oppressione di un altro popolo. Vengono organizzate le staffette, donne che portano clandestinamente i giornali negli accantonamenti e nei ritrovi degli italiani. Ben presto si sparge la voce che un ” uomo bianco ” capeggia i guerriglieri. Lo spionaggio fascista pensa di avere individuato il misterioso bianco e distribuisce copie di una foto di Barontini magro al tempo deH’emigrazione politica in Francia, ma nessuno conosce quel viso; [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 549

Brano: [...]esti fu chiamato a lavorare presso il K.I.M., gli subentrò Celeste Negarviìle (v.). Per tradurre la nuova linea politica nella situazione interna italiana dominata dal totalitarismo fascista, bisognava stabilire un contatto con la gioventù irreggimentata nelle organizza

zioni paramilitari, universitarie, ricreative e sindacali fasciste.

A partire dal 1936 il clima politico italiano sembrava favorire la “controsvolta”: anche se la conquista dell'Etiopia (v.) aveva portato all’apice il prestigio di Mussolini, l'intervento fascista in Spagna e l’alleanza con la Germania nazista nel secondo semestre del 1936 destavano diffuse inquietudini fra le masse popolari, cui venivano prospettati nuovi orizzonti di guerra in luogo del godimento dei frutti della conquista coloniale. Soprattutto fra i giovani intellettuali prendeva piede uno spirito critico nei confronti dei gerarchi del regime e, di converso, un atteggiamento di solidarietà con la repubblica spagnola aggredita (v. Antifascismo giovanile e studentesco).

Fu a questo punto che il desiderio[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 585

Brano: [...]Somalia. Dall'unione dei due territori sorse l’attuale Repubblica Somala, come primo passo e avvio della costruzione di una grande Somalia. Questo progetto, vagheggiato a lungo dai patrioti somali, pone non lievi problemi di rivendicazioni territoriali: nei confronti della Francia, tuttora insediata a Nord con le sue basi militari sulla costa francese dei Somali; nei confronti del Kenya, per i confini occidentali dell 'Oltre Giuba; nei confronti dell'Etiopia, per l'Ogaden, la vasta regione del CentroOvest.

B.Cr.

Somalia, Repubblica di

Stato indipendente dell'Africa orientale, tra il golfo di Aden e l’Oceano Indiano, confinante con il Kenya, l'Etiopia (v.) e la repubblica di Gibuti, la Somalia ha un territorio di

637.657 kmq e una popolazione di circa 5 milioni di abitanti (stima 1980). La sua capitale è Mogadiscio (500.000 ab.), principale porto del paese e sede di industrie. Altre città: Merca, Brava, Chisimaio. La lingua nazionale e l'unica usata negli scritti ufficiali è il somalo. Si parlano anche l'inglese, l'italiano e l'arabo. [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 113

Brano: [...]ne di uno Stato Maggiore per le operazioni di diversione, responsabile dell’attività partigiana e del suo coordinamento con le forze regolari, come regola generale gli angloamericani (tranne singole eccezioni, come nel caso dell'inglese Wingate in Etiopia), non seppero e molto spesso non vollero impiegare al meglio le potenzialità strategiche dei movimenti di resistenza, pur essendo consapevoli dell’efficacia di questa forma di lotta.

Il caso dell'Etiopia

Un caso a parte fu la liberazione dell’Etiopia. Qui gli inglesi impiantarono un complesso meccanismo, che agì per vari mesi, integrando l’azione delle forze regolari (e della speciale Gideon Force, al comando di Wingate, per le incursioni a largo raggio) con le operazioni della guerriglia etiopica coordinate dalla missione del generale Sandford, con gli effetti del blocco navale che isolava l’Etiopia dall'Italia e con l'attività politica di Hailé Selassié che incitava alla rivolta per l’indipendenza. Tuttavia il set

li comandante Mario Ricci (Armando) parla a un gruppo di partigiani dop[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 388

Brano: [...] difesa di quel paese africano e contro il colonialismo in generale. Nel 1936 fondò la rivista The Times and Et hi o pi a News.

Benché nel 1914 fosse stata contro ogni guerra, negli anni Trenta sostenne che solo la lotta armata poteva abbattere il fascismo e così appoggiò le democrazie occidentali nel secondo conflitto mondiale. Dopo il 1945 continuò a battersi per la liberazione dei popoli del Terzo Mondo e in particolare per l'emancipazione dell'Etiopia, dove si trasferì nel 1955. In quello stesso anno pubblicò il libro Ethiopia, A Cultural Hi story.

A. Per.

Pankok, Otto

N. a Muhlheim nella Ruhr (Germania) il 6.6.1893, m. a Wesel (Re

pubblica Federale Tedesca) il 20. 10.1966; pittore.

Studente dell’Accademia di Dusseldorf nel 1912 e presso l’istituto superiore di Weimar nel 1913, combattè nella Prima guerra mondiale. NeH’immediato dopoguerra conobbe Gert Wallheim che Io introdusse nel gruppo Junges Rheinland (Giovane Renania) e, nel 1920, si stabilì a Dusseldorf per esercitare la sua arte di pittore e illustratore. Tra il 1922[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 290

Brano: 

L’occupazione dell'Etiopia in una cartolina di propaganda fascista del 1935

Fascismo

28.10: Il cardinale Schuster, arcivescovo di Milano, benedicendo in Duomo i gagliardetti delle Camicie nere, esalta il fascismo che « a prezzo di sangue apre le porte dell’Etiopia alla fede cattolica ».

8.11: Occupazione di Makallé.

16.11: Per la sua lentezza nel condurre l’offensiva in Etiopia, il generale De Bono viene richiamato in patria e sostituito dal marescial

lo Badoglio.

5.12: Ai Comuni, il ministro inglese Hoare avanza l’ipotesi di una mediazione francobritannica per l’Etiopia (piano LavalHoare). ■

7.12:[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 246

Brano: [...]il negus riprese possesso del palazzo imperiale, ivi accolto dal generale inglese Cunningham che aveva guidato le truppe liberatrici.

Alcuni reparti italiani, rimasti isolati, resistettero ancora fino al 4 luglio e al 7.11.1941, rispettivamente nelle regioni del Galla e Sidamo e dell'Amhara.

Secondo dopoguerra

Liberato il paese dalla dominazione coloniale (sotto la quale, combattendo il comune nemico, per la prima volta le diverse tribù dell'Etiopia avevano trovato una coscienza nazionale unitaria), Hailè Selassiè dovette affrontare grandi problemi. L’arretratezza ancorai feudale del paese, che ben poco aveva guadagnato nei 5 anni di presenza italiana dal punto di vista economico e culturale (il 90% della popolazione era sempre analfabeta), rendeva estremamente, difficile qualsiasi processo di trasformazione in senso moderno che non partisse da precisa volontà di rinnovamento sociale, obiettivo ben loritano dalle intenzioni deirimperatore. D’altra parte gli inglesi, ai quali il negus doveva la restituzione deila corona, si rivelarono all[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine dell'Etiopia, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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