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Il segmento testuale dell'Esecutivo è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 18Analitici , di cui in selezione 2 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Francesco de Martino, Noterelle e schermaglie. Storia di Lelio Basso reprobo. in KBD-Periodici: Belfagor 1980 - luglio - 31 - numero 4

Brano: [...]re Basso aveva avuto la responsabilità del lavoro ideologico di per sé importante, anzi fondamentale, ma che poteva essere facilmente ridotto ad una vuota accademia, se non congiunto ad un intenso lavoro politico e sostenuto da una comune volontà del gruppo dirigente. Del comitato esecutivo, per l'ala bassiana, oltre il suo leader, erano stati chiamati a far parte Bottai e chi scrive, ma senza incarichi di qualche rilievo. Tutti gli altri membri dell'esecutivo si riferivano a Nenni e Morandi ed a quest'ultimo in particolare. Vi era una evidente sproporzione di forza e l'equilibrio interno era tutt'altro che solido. Cosí venne sviluppandosi via via una tensione, che si accentuò con il passare del tempo. La nostra critica riguardava principalmente la scarsa democrazia interna ed i metodi che si andavano instaurando nel partito con la tendenza a far cadere la scelta su elementi sicuri e quindi con una scarsa utilizzazione delle forze disponibili. Ma dall'altro lato si opponeva l'esigenza di una direzione compatta ed unita per guidare il partito nel co[...]

[...]nti ed infine si restringeva ad un numero limitato ed abbastanza modesto di partecipanti, suscitava sospetti ed allarme nella parte sicuramente maggioritaria della sinistra. E cosi le cose si trascinavano stancamente, senza che si potesse mai giungere ad una chiara distinzione, ad un confronto serrato e nemmeno ad un dibattito serio sui temi che noi sollevavamo.
Cosí si giunse nell'approssimarsi del Congresso di Bologna del 1951 ad una riunione dell'Esecutivo, nel corso della quale il gruppo morandiano passò all'offensiva, perché evidentemente aveva scelto la via della rottura e dell'esclusione di Basso. In tale riunione, mentre Nenni taceva, vi fu una sorta di processo, nel corso del quale l'accusa rivolta a Basso era di frazionismo e di attività nociva all'unità del partito. Ad uno ad uno i membri dell'Esecutivo formulavano la loro critica. Nessuno fece riferimento al cosiddetto deviazionismo di Basso, nessuno accennò ad interferenze comuniste o sovietiche. Solo uno, se non erro il compianto Corona affermò che in un suo viaggio nell'uxs s un esponente sovietico aveva detto, con allusione al PSI, che il « pesce puzza dalla testa ». Ma l'allusione era vaga e non venne raccolta. Basso non si difese né fece valere le nostre ragioni.
470 NOTERELLE E SCHERMAGLIE
Egli appariva rassegnato ad un evento, che giudicava inevitabile. Solo chi scrive, nuovo dei rituali in uso in quel tempo nei partiti operai, te[...]

[...]tico aveva detto, con allusione al PSI, che il « pesce puzza dalla testa ». Ma l'allusione era vaga e non venne raccolta. Basso non si difese né fece valere le nostre ragioni.
470 NOTERELLE E SCHERMAGLIE
Egli appariva rassegnato ad un evento, che giudicava inevitabile. Solo chi scrive, nuovo dei rituali in uso in quel tempo nei partiti operai, tentò una difesa di Basso, suscitando la reazione di impazienza e di fastidio di Morandi. La riunione dell'Esecutivo non giunse ad una conclusione formale, ma la condanna era scritta negli interventi della maggioranza. A me l'esclusione che si prospettava di Basso appariva come ingiusta e non utile al partito e tentai di ottenere un intervento dei comunisti per evitare il peggio. Raccontai dunque ad Amendola e Paietta quello che stava avvenendo nel PSI ed espressi loro le mie preoccupazioni per la rottura che si profilava. Per onore del vero, essi tentarono di svolgere un'opera di mediazione e di pacificazione, ma ricevettero risposte gelide ed addirittura una sorta di ammonimento a non ingerirsi nelle vice[...]

[...]ungherese, impiccato nel 1949: « Mondo Operaio », 1979, p. 88. A me non risulta che tale espulsione fosse stata richiesta da alcuno, a meno che Morandi non avesse fatto una minaccia del genere nel colloquio di cui parlo nel testo. $ vero invece che tra le tante dicerie che giravano nel partito in quel tempo vi era anche questa del rapporto di Basso con Rajk, ma questo non formò oggetto di accuse esplicite, né vi furono riferimenti nella riunione dell'Esecutivo.
8 Egli si soffermò sull'asprezza della lotta e sui mezzi per opporsi alla reazione, indicando nell'alleanza del proletariato con i ceti medi un'esigenza fondamentale: Il partito nei suoi congressi, y, p. 317.
9 Giornale di un organizzatore di cultura, Milano, ed. Avanti, 1962, pp. 131143.
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retroguardia. Se le cose non dovessero mutare, ecco la conclusione piú significativa, allora non resterebbe che chiedere l'iscrizione al partito comunista. Ma subito dopo la gravità di tale affermazione veniva attenuata: « Io mi rendo conto che questo fatto potrebbe avere spi[...]



da Giancarlo Bergami, Partito e prospettiva della rivoluzione comunista in Bordiga in KBD-Periodici: Belfagor 1980 - maggio - 31 - numero 3

Brano: [...]mmutabile dello schema astratto che si sforza di imporre alla realtà ». In conclusione, Bordiga « opera fuori del campo della dialettica materialista, che è il fondamento del marxismo; è imprigionato nelle sue concezioni filosofiche idealistiche, e si sperde in speculazioni e ragionamenti astratti completamente estranei allo spirito del marxismo ».".
Bordiga riprende, intanto, le sue argomentazioni nello scontro con Stalin avvenuto al vi Plenum dell'Esecutivo allargato (Mosca, febbraio 1926), in cui senza rispettare la richiesta ufficiale del Comitato centrale del partito russo alle varie sezioni dell'Internazionale (richiesta avanzata in seguito al xiv Congresso del PCR) di non occuparsi della questione russa egli entra in medias res, interrogando: « Dove va la Russia? Quali sono i caratteri e gli sviluppi della sua economia? » l'. Il 22 febbraio 1926 Bordiga ha modo di domandare al « compagno Stalin » se ritenga che nel determinare la politica del partito russo sia necessaria la collaborazione degli altri partiti comunisti; e che « se si voleva [...]

[...]llargato, doveva essere l'Allargato stesso a decidere in questo senso ». Stalin invita, nella risposta, a badare alla sostanza delle cose e alla posizione privilegiata che il partito russo ha nell'Internazionale, posizione tale che « non si può pensare sia possibile risolvere con la procedura i problemi che toccano i rapporti fra il Partito russo stesso e la Internazionale e gli altri Partiti »18.
Intervenendo il 25 febbraio 1926 alla 9a seduta dell'Esecutivo allargato, ove si discute delle lotte all'interno del partito russo dominato ora dal bloc
16 ERCOLI [P. TOGLIATTI], Les bases idéalistes du bordiguisme, « L'Internationale Communiste », Paris, n. 10, avril 1926, p. 321; poi in P. TOGLIATTI, Opere, a cura di E. Ragionieri, II. 19261929, Roma, Editori Riuniti, 1972, p. 26 e p. 27.
v Cfr. il verbale della riunione del 21 febbraio 1926 della delegazione italiana al vi Plenum dell'Esecutivo Allargato dell'Internazionale comunista, in APC 1926, 272/6; citaz. in F. ORMEA, Le origini dello Stalinismo nel PCI. Storia della « svolta » comunista degli anni Trenta, Milano, Feltrinelli, 1978, p. 86.
18 Cfr. il verbale della riunione del 22 febbraio 1926 della delegazione italiana — con gli interventi di Stalin —, in « Annali », VIII, 1966, Istituto Giangiacomo Feltrinelli di Milano, Milano, Feltrinelli, 1966, pp. 26370.
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co StalinBucharin, Bordiga è colpito dallo spettacolo di ortodossia forzata, e dall'umiliazione che viene riservata agli oppositori:
Io penso c[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine dell'Esecutivo, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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