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Il segmento testuale dell'Alto è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 45Entità Multimediali , di cui in selezione 13 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 379

Brano: [...]e dell'insediamento di prefetti e podestà, sia italiani che sloveni e croati, e conseguente ricusazione dei funzionari designati dal governo fascista di Salò (il prefetto Edoardo Salerno, nominato da Mussolini, venne infatti allontanato);

6) proibizione all’Esercito di Salò di inviare propri reparti nel Litorale (così la X Mas di Valerio Borghese, giunta in Friuli nel novembre 1944 dopo aver partecipato ai grandi rastrellamenti della Carnia e dell'Alto Isonzo, fu allontanata);

7) limitazione del diritto di soggiorno nel Litorale a soli 7 giorni per le persone provenienti da altre province italiane; obbligo di autorizzazione speciale oltre tale termine e punizione dei trasgressori anche « con misure coercitive da parte della Polizia » (Ordinanza Rainer del 10.3.1944);

8) creazione della Guterverkehrgesellschaft Adria,, organizzazione incaricata della sistematica spoliazione del patrimonio economico e artistico della regione, del l’accaparramento di prodotti e beni « soggetti alla volontà tedesca » (DeutschenWillen), dalia regolazione d[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 453

Brano: [...]a di A. Damilano, Roma

1968, pp. 10/11; 23/24; 57/58; A. Barbera, Rinnovamento della scuola nella libertà, in “Civiltà cattolica”, 10 febbraio 1945; R. Battaglia, Scuola e Resistenza, in “La scuola democratica”, Atti del Congresso Nazionale della scuola. Roma, ASDN, 1954; D. Bertoni Jovine, La scuola italiana dal 1870 ai nostri giorni, Roma 1970, p. 396 sgg.; G. Bocca, Una repubblica partigiana, Milano 1964; A. Bravo, La repubblica partigiana dell'Alto Monferrato, Torino 1965; G. Calogero, Difesa del liberalsocialismo, Roma 1945, appendice I; G. Canestri G. Ricuperati, La scuola italiana dalla Legge Casati ad oggi, Parte III, Torino 1976; Q. Casadio, Gli ideali pedagogici della Resistenza, Bologna, 1967; F. Catalano, I movimenti studenteschi e la scuola in Italia, Milano 1969; Italia Libera — Organo del Partito d’Azione, 20 febbraio 1944; M. Legnani, Politica e amministrazione nelle repubbliche partigiane, Istituto Nazionale per la storia del movimento di Liberazione in Italia, quaderno n° 2, s.d.; C.B. Lazagna, Ponte rotto, Genova 1975; A[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 809

Brano: [...]ro Cugnod (Rocco). Nell’alta Valsesia, a Rimella, nella primavera 1944 risiedette per breve periodo (in seguito a un rastrellamento) il Comando garibaldino di Vincenzo Moscatelli (v.). Attraverso i passi del Rosa, con l’aiuto di guide alpine e di contrabbandieri, negli ultimi mesi del 1943 si provvide all’espatrio clandestino di molte centinaia di militari alleati, salvandoli dai nazisti.

II significato ideale del Monte Rosa per il partigiano dell'Alto Piemonte si riflette nel titolo del noto libro di Pietro Secchia e Cino Moscatelli: il Monte Rosa è sceso a Milano. La Resistenza nel Biellese, nella Valsesia e nella Valdossola (Torino 1959).

F.O.Z.

« Monte Rosa », Divisione

Unità del cosiddetto « esercito di campagna » della Repubblica Sociale Italiana (v. Forze armate repubblichine). Costituita in Germania nel luglio 1944, aveva circa 19.000 effettivi tra ufficiali, sottufficiali e truppa, forniti per lo più da contingenti di prigionieri dell’esercito italiano deportati in Germania dopo l’8.9.1943 e, per il resto, da reclute prese[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 734

Brano: [...]anche sudtirolese, del TrentinoAlto Adige, che nel 1971 fu censita in 260.759 unità. Seguono i cittadini di lingua francese della Valle d’Aosta (v. Aosta), il cui numero non è noto (cosa che già costituisce un sintomo negativo dal punto di vista dei diritti di questa popolazione). Vengono poi gli slavi del FriuliVenezia Giulia, anche questi non esattamente censiti ma presumibilmente ammontanti ad alcune decine di migliaia, e infine 15.456 ladini dell'Alto Adige (v.) e del Friuli.

Altri gruppi etnici, pur mantenendo le loro caratteristiche originali nel folklore, nella religione o nella lingua (secondo taluni glottologi, i discendenti dei gruppi di albanesi stabilitisi in Italia nel XV secolo e attualmente residenti nel nostro Meridione in numero di circa 85.000 hanno conservato una lingua più pura di quella attualmente parlata in Albania, perché non corrotta da infiltrazioni turche, greche e slave), si sono inseriti nell'aggregato sociale italiano senza porre problemi particolari. Oltre che per gli albanesi, ciò vale per i gruppi di greci e[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 697

Brano: [...]i governo della « zona libera » dell’Oltre Tanaro (v. Asti), quale responsabile, insieme a Carlo Bellotti, dell’ufficio giustizia, culti e istruzione pubblica.

Catturato durante il rastrellamento nazifascista del dicembre 1944 e tradotto a Torino nella caserma del « Nizza Cavalleria », riuscì a farsi rilasciare alcune settimane dopo. Dopo la Liberazione fu designato sindaco di Mombercelli.

Bibliografia: Anna Bravo, La repubblica partigiana dell'Alto Monferrato, Torino, 1965.

Milani, Giorgio

N. a Milano il 5.1.1927. Studente, iscrittosi giovanissimo al Partito comunista, partecipò alla Guerra di liberazione, nelle file della Resistenza milanese. Fece parte del Fronte della Gioventù.

Nel dopoguerra è stato dal 1960 membro del Consiglio provinciale di Milano e, dal 1969 al 1972, presidente della Federazione provinciale cooperative e mutue.

È stato eletto deputato alla Camera nel 1972.



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 554

Brano: [...] ad attraversare il fiume Tanaro per invadere la « zona libera » dell’AIto Monferrato, la prima formazione a scontrarsi con il nemico fu la Brigata « Garemi » che era di stanza a Sant’Anna di Rocca d’Arazzo. Sotto la guida di Marletto, la formazione si distinse in quell’occasione per la tenace resistenza opposta.

Nel dopoguerra è stato tra i dirigenti dell’A.N.P.I. della provincia di Asti.

Bibliografia: Anna Bravo, La repubblica partigiana dell'Alto Monferrato, Torino 1965.

Marmocchi, Giuseppe

N. a Saliceto San Giuliano (Modena) il 19.11.1896; operaio.

Militante nel Partito socialista e poi nel Partito comunista, durante gli anni della dittatura fu più volte arrestato. Condannato per la sua attività antifascista, dovette scontare ben 13 anni tra carcere e confino, a Ponza e a Ventotene.

Dopo I'8.9.1943 partecipò alla Guerra di liberazione, partigiano combattente nelle file della Resistenza bolognese.

Marmugi, Roberto

N. a Empoli (Firenze) il 7.9.1921, m. il 19.10.1972; tipografo. Richiamato alle armi durante la Seconda [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 343

Brano: [...]otevole ampiezza e interesse. Quando nell’estate 1944 numerose zone passarono sotto il controllo più o meno stabile delle formazioni partigiane, queste si preoccuparono di assicurarsi — compatibilmente con le difficoltà del momento — i servizi essenziali per

lo svolgersi della vita civile. È ben noto come in alcune zone si giun

gesse alla costituzione di organismi con veri e propri poteri di governo (Repubblica di Montefiorino, Zona libera dell'Alto Monferrato, Zona di Ampezzo, la zona tra Genova e Piacenza, l’Òltrepò Pavese, la Repubblica dell’Ossola, la Zona della Carnia, ecc.; si vedano le rispettive voci), e tra le funzioni di tali organismi si ebbe il ripristino del servizio postale.

Varie emissioni si ebbero in Valle d'Aosta: con decreto del 27.10.1944 il C.L.N. di Zona di Aosta autorizzò la sovrastampa di otto francobolli della repubblica di Salò; un successivo decreto del 30.11.1944 autorizzò l’emissione di una serie di francobolli (tra cui un espresso) tratti da un bozzetto appositamente preparato.

In Valle Bormida fin dag[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 299

Brano: [...]2.2.1944; operaio fonditore. Comunista, nel 1937 fu condannato dal Tribunale speciale a 14 anni di reclusione. Detenuto nel carcere di Civitavecchia, fu liberato alla caduta del regime.

Dopo T8.9.1943 prese parte alla Guerra di liberazione. Segretario della Federazione comunista di Pesaro, fu attivissimo organizzatore del movimento gappista e ispettore delle Brigate Garibaldi.

Il 2.2.1944, mentre si trovava in missione presso le formazioni dell'Alto Metauro, fu catturato dai fascisti. Tradotto nella caserma di Sant’Angelo, vi fu ucciso a colpi di pistola. Alla sua memoria è stata conferita la medaglia d’argento al valor militare.

Fava, Licurgo Angelo

Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. N. a Medicina (Bologna) nel 1906, ivi fucilato il 29.9. 1944; contadino.

Dopo I'8.9.1943 prese parte alla Guerra di liberazione, nelle file del

la Resistenza emiliana. Partigiano combattente nella 5a Brigata « Bonvicini » operante nella piana di Medicina, ne comandò un distaccamento.

Prese parte a numerosi combattimenti finché, ca[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 267

Brano: [...]n proiettile colpì a morte il commissario e ferì uno dei suoi compagni.

Da quel momento, tra i partigiani dislocati lungo la provinciale fino all’abitato di Sizzano e la colonna nemica avanzante, ebbe inizio un combattimento che si protrasse fino alle 18, allorché anche il presidio fascista di Romagnano Sesia si arrese agli uomini di Calletti. Si concludeva così, con il successo su due dei tre fronti previsti dal piano, l’offensiva partigiana dell'Alto Novarese e Vercellese e, nell’ambito più ristretto, la battaglia della 81a Brigata volante Loss, per l’eliminazione del presidio fascista di Fara Novarese.

A.Gr.

Faralli, Vannuccio

N. a Cortona (Arezzo) il 15.1.1891, m. a Genova il 31.12.1968; industriale.

Militante nel Partito socialista italiano dal 1907, con Adelchi Baratono fu per lunghi anni direttore dell’edizione ligure dell 'Avanti. Combattente nella prima guerra mondiale, tenente di artiglieria decorato di medaglia d’argento al valor militare, venne degradato per aver svolto propaganda socialista a favore della pace. Atti[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 476

Brano: [...]i Modena, sottotenente degli alpini in s.p.e. nel 1940, assegnato alla Scuola di applicazione di Parma fino alla primavera del 1941, poi comandante di plotone del Battaglione alpini “Pinerolo” in Jugoslavia, nell’estate 1943 era tenente comandante di compagnia del Battaglione alpini “Val Fassa” nella zona di Massa Carrara.

Nei giorni seguiti all’8 settembre si batté contro i tedeschi, poi raggiunse il Pinerolese e, in seguito a precisi ordini dell'Alto Comando dell'esercito, entrò con compiti di informazione nell’intendenza dell'esercito di Salò. Arrestato nel maggio 1944 e liberato dopo due mesi di carcere a Milano, raggiunse il fratello Ettore Serafino (v.) nelle formazioni autonome della vai Chisone e, nell'autunno, assunse la carica di capo di stato maggiore dell’omonima divisione partigiana, incaricato del collegamento tra i vari reparti della zona.

Cadde poche settimane dopo a San Martino (Frossasco), sacrificandosi per permettere al suo reparto di sfuggire all’accerchiamento delle forze nazifasciste. Alla sua memoria fu intitolata[...]


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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine dell'Alto, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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