Brano: [...]di come si è venuta strutturando negli ultimi decenni la società italiana e, in pari tempo, dei paesi come l'Italia, nei limiti in cui l'analogia sia possibile; accompagnando ed in parte anche precedendo l'azione politica se non si vuole che tradizione, esperienza, attaccamento delle masse, si esauriscano in una battaglia senza prospettive.
7. Al problema della teoria si ricollega immediatamente, ci pare, quello degli istituti e degli strumenti d'azione del movimento operaio. E vi ricollega, in primo luogo, perché la esistenza di forme di controllo sulla produzione ha grande valore per la cono
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scenza del fatto economico, dall'azienda al mercato: conoscenza che per alcuni racchiuderebbe per intero il problema del controllo. Ma forse questo limite é ancora insufficiente. Perché nel logorarsi degli strumenti propriamentte parlamentari o esclusivamente partitici, dalle forme del controllo e della democrazia operaia sembra prendere consistenza l'idea stessa di una via democratica al socialismo.
[...]
[...]fabbrica per fabbrica, di fronte al potere di democrazia tradizionale, largito dall'alto ed estraneo alle esigenze di autogoverno espresse dalla lotta armata, che
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si vede proporre da Roma. La polemica delle « cinque lettere » fra i partiti del CLNAI, nell'inverno 194445, ci dà il senso di quanto una simile spinta dal basso si facesse sentire in tutte le formazioni socialiste. Fú primo il Partito d'Azione a lanciare il richiamo alla creazione di uno Stato nuovo, retto su istituti nati non da rapporti fra partiti, ma dalla democrazia diretta. Il Partito comunista si mostrò sensibile a queste idee, respingendo la possibilità di prolungare una sorta di « monopolio dei partiti » sui C.L.N. E i socialisti poterono egualmente far valere, su questo terreno, le loro tradizionali posizioni non conformiste. Ognuno avvertiva di non godere di « deleghe » permanenti, ma doversi fondare sul consenso e il controllo ininterrotto delle grandi masse: di dover rispondere al genuino spirito della resistenza.
8. [...]
[...]ica, e lo Stato apparve rinsaldato, fuori della fabbrica, nelle sue strutture tradizionali.
I partiti, anche quelli di sinistra, non mostravano malta attenzione verso il movimento, tutto concentrando in altri settori e in altre battaglie. Il principio estremo dell'autogestione, del quale del resto è lecito discutere il significato in una fase di permanenza della proprietà privata dei mezzi di produzione, era affermato quasi soltanto dal Partito d'Azione, debole fra gli operai, e da Lelio Basso sulla rivista « Socialismo ». I'l Partito comunista oscillava fra una concezione tecnicistica ed una più estesamente politica, per la quale avrebbe voluto fare dei Consigli un'ulteriore roccaforte della propria influenza diretta. Ancora un po' diverso il pensiero ufficiale del Partita socialista, incline ad attribuire a questi istituti piuttosto una funzione di controllo che di gestione. « Il Consiglio — sosteneva la relazione Saraceno al congresso del 1946 — è per noi principalmente l'organo di base, l'organo periferico del controllo democratico della[...]
[...] e ristretta all'ambito aziendale, non rischi di perdere la propria autonomia verso il padronato almeno là dove questo può contare su più ampi margini di potenza.
Ci sembra giusto guardare dunque con molta attenzione alla funzione del sindacato rispetto ai problemi del controllo anche se esso sarebbe, istituzionalmente, limitato ad altri compiti. L'esperienza di molti grandi paesi sembra richiamarci in questo senso. La stessa ampiezza di raggio d'azione e di conoscenza di cui il sindacato dispone, sembra garantire meglio un coordinamento fra iniziativa aziendale e ricerca di un piano economico di largo respiro. Guardare alla scissione attuale fra sindacato, commissione interna, consiglio di gestione, come ad una separazione « naturale » e insopprimibile, senza tener conto dei complessi mutamenti di funzione già in atto e senza progettarne eventualmente degli altri, potrebbe essere un modo astratto di proporsi la questione del controllo.
Ciò che comunque resta fisso, anzi deve restare fisso se non si vuole far perdere a queste istanze ogni s[...]