Il segmento testuale d'Aosta è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti. Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 93Entità Multimediali , di cui in selezione 19 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali) |
da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 613
Brano: [...]e
breve periodo di interinato di Car
lo Ronza subito dopo l’ùdcisione di Galimberti). A capo di stato maggiore fu designato Gino Baracco li C.M.R.P. svolse la propria attività collegialmente, ebbe alle dipendenze un corpo di ispettori regionali e più tardi, dopo la costituzione dei comandi di zona, diresse i comandanti delle 8 zone militari in cui fu suddiviso il Piemonte.
All’inizio le zone furono le seguenti: I LaghiBiellese; Il Valle d'Aosta; III CanavesanaLanzo; IV Cuneo Ovest; V MonregaleseLanghe; VI SusaChisone; VII Monferrato; Vili Alessandria.
Prima della Liberazione furono operate alcune modifiche e lezzone salirono a 9:
I Biellese; Il Valle d’Aosta; III Canavesana e Valli di Lanzo; IV Valli SusaSangoneChisoneGermanascaPellice; V Cuneèse occidentale; VI LangheMonregalese; VII Alessandrino; Vili Monferrato; IX Basso Astigiano.
II criterio del decentramento per zone mirava a dare maggiore articolazione e autonomia alle formazioni. Superando non lievi ostacoli, derivanti soprattutto da contestazioni tra le diverse uni[...] [...]emonte, colonnello Stevens, di porre le formazioni agli ordini diretti di ufficiali alleati, spezzandone l’unità militare e politica e destinandole a compiere, come reparti isolati, funzioni puramente ausiliarie nel quadro dell’attività di sabotaggio e di contro
sabotaggio angloamericano nella regione.
Problemi di delicata indole militare e politica sorsero, nello stesso inverno, per il controllo di alcune formazioni partigiane della Valle d'Aosta, nelle quali veniva alimentato un forte sentimento autonomistico non disgiunto, talvolta, da mire annessionistiche della Francia. Più tardi, il contatto fra unità partigiane piemontesi e forze dell’esercito gollista ai confini alpini e l’atteggiamento prevaricatore di qualche Comando francese costrinsero il C.M.R.P. a impartire direttive nelle quali, accanto all’esigenza di prò* cedere di concerto con gli Alleati, non mancava l’invito a opporsi a qualsiasi tentativo di sottrarre le formazioni agli ordini del Comandi italiani o di occupare arbitrariamente parti del territorio nazionale.
L’i[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 660
Brano: [...]l terreno di lotta e delle località da occupare. Perfino la scelta delia data (25 luglio, anniversario della caduta del fascismo) si dimostrò infelice: infatti, appunto per questo motivo i fascisti si trovavano in stato d'allarme e si attendevano azioni partigiane, sia pure a semplice scopo dimostrativo.
A.Can.
Bibliografia: C. Passerin d’Entreves, La tempesta, Torino, 1946; Presidenza del Consiglio dei Ministri, Il contribuito della Valle d'Aosta alla Guerra di liberazione, Roma, 1946; P. Secchia C. Moscatelli, Il Monte Rosa è sceso a Milano, Torino, 1958.
Grido del Popolo
Settimanale socialista torinese pubblicato dal 1892 al 1918 e diffuso in tutto il Piemonte. Nel 1918 fu sostituito dalla edizione torinese delVAvanti!. Il primo numero uscì il 24.7.1892, per iniziativa degli operai disoccupati de\VAssociazione Tipografica Torinese. Il giornale, pur avendo già un chiaro indirizzo politico, si presentava come portavoce della categoria e aveva anche la funzione di raccogliere fondi di mutua assistenza. Con la costituzione del pa[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 746
Brano: [...]minazione » nei lanci, denunciata da Roberto Battaglia. Lo stesso autore, nella sua Storia della Resistenza italiana (Torino 1953), riporta alcuni casi tipici di questo fenomeno: nella zona di La Spezia, una missione americana ottenne rifornimenti dietro « formale categorica assicurazione che essi non sarebbero andati alle formazioni comuniste » e giunse al punto di esortare i partigiani riforniti a « difendere con le armi » il materiale; in vai d'Aosta, i lanci furono destinati alle formazioni gielliste piuttosto che a quelle garibaldine; in vai PelIice, le formazioni « a tinta leggermente rossa » si videro propinare armi vecchie e di seconda mano.
Non mancarono d’altro canto le eccezioni, i casi di missioni che sarebbero state ricordate dai combattenti garibaldini con grande rispetto e riconoscenza: come la missione alla quale accennano Cino Moscatelli e Pietro Secchia nel loro libro sulla Resistenza nel Biellese, nella Valsesia e nell’Ossola (// Monte Rosa è sceso a Milano, Torino
1956) e che, paracadutata nella zona con l’ordine di[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 34
Brano: [...] che indietreggiò precipitosamente, ma ben presto le munizioni finirono. Di ciò approfittarono i tedeschi, aprendo un fuoco di mortai e preparandosi all'assalto. Ai partigiani non rimase che abbandonare le postazioni e avviarsi ordinatamente a raggiungere la colonna dei disarmati. Senonché, per colmo di sventura, il gruppo dei disarmati che stava in testa alla colonna sbagliò strada, dirigendosi lungo la valle del torrente Gronda (verso la valle d'Aosta) anziché verso Piedicavallo, nell'alta valle Cervo biellese.
I nazifascisti entrarono a Rassa, qui catturarono 11 partigiani (fra i quali la staffetta Nella Pastoretto) e li fucilarono presso il cimitero.
Dopo questa strage, i nazifascisti si diedero a inseguire la colonna partigiana, ma non riuscirono a raggiungerla perché nel frattempo era scesa la notte. Allora tornarono a Rassa, dove pernottarono, per riprendere le operazioni antiguerriglia il giorno dopo.
All’alba dell'indomani, essi sorpresero infatti nuovamente i partigiani che vennero così costretti ad affrontare un impari co[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 92
Brano: [...] per tenere sotto pressione il re e i suoi consiglieri. In margine alle istituzioni maggiormente legate alla tradizione monarchica (esercito e carabinieri compresi), il fascismo aveva già trovato addentellati o appoggi di tutto rispetto. Ciò si ripetè nelle decisive giornate dell’ottobre
1922, al momento della mobilitazione insurrezionale delle camicie nere. Vittorio Emanuele III, forse disturbato dalla spina nel fianco rappresentata dal Duca d'Aosta e nel quadro di un calcolo anche più cinico, ormai aperto a una vocazione antipopolare da allora mai più smentita, rifiutò a Luigi Facta (v.) la firma dello stato d’assedio che inizialmente era sembrato approvare. Appena formato il governo di Benito Mussolini, nei primi atti dell’opposizione (che all’inizio fu quasi tutta di sinistra, dai comunisti ai socialisti dei due partiti) si distinse il manipolo di repubblicani, i quali disponevano di pochi uomini, ma di qualche qualità giornalistica, parlamentare e d’azione, collocandosi fra gli ex combattenti e le opposizioni operaie. All’ampiezza e [...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 268
Brano: [...]tro del partito, fu arrestato dalla polizia fascista al transito di Bardonecchia. Riacquistata la libertà con la caduta del fascismo, dopo l’8.9.
1943 fu tra gli organizzatori del movimento partigiano in Piemonte, divenendo commissario politico della 2a Brigata Garibaldi “Biella” e, successivamente, della 7a Divisione Garibaldi operante nel Canavese (Torino) .
Nel dopoguerra ricoprì posti di direzione nell’organizzazione comunista in Valle d'Aosta, poi nel Biellese, come membro del Comitato provinciale dell’A.N.P.I. e assessore comunale a Mongrando.
A.To.
Rossetti, Giorgina
N. a Mongrando (Vercelli) il 30.12. 1905; operaia tessile.
Fin da giovanissima militò nel Partito comunista, continuando tale attività nonostante l’emanazione delle leggi eccezionali fasciste del
1926. Dopo aver attrezzato un impianto tipografico clandestino nella propria abitazione, insieme al fidanzato Graziano Marino si diede a stampare e diffondere il periodico La Voce della Gioventù, organo dei giovani comunisti biellesi. Scoperta dalla polizia f[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 271
Brano: [...]industriale (1952); I padroni del vapore (1954);
Il malgoverno (1954); Il Sillabo (1957); Il manganello e l'aspersorio (1958); Le baronie elettriche (1960); Viaggio nel feudo Bonomi (1965).
E.Ni.
Rossi, Francesco
N. a Morano Po (Alessandria) nel 1912.
Dopo I *8.9.1943 prese parte alla Guerra di liberazione, nelle fila della Resistenza piemontese, organizzatore e comandante di formazioni partigiane nelle zone di Torino, della Valle d'Aosta e del Monferrato. Tre volte ferito in combattimento, reso invalido e colpito anche dalla perdita del padre Oreste e del fratello Bruno, continuò la lotta fino alla Liberazione.
Per la sua partecipazione alla Resistenza è stato decorato di medaglia d’argento al valor militare.
Rossi, Fratelli
Gastone (detto Leone), n. a Marzabotto (Bologna) il 25.4.1928, ivi m. il 3.9.1944.
Appena sedicenne, seguì il fratello maggiore Giovanni nella lotta partigiana, dando esempio di capacità e di coraggio nei combattimenti. Alla sua morte, il nome di Leone venne assunto dalla Brigata “Stella Rossa[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 397
Brano: [...]ambasciatore portoghese un ultimo contatto con gli Alleati, ma ormai i “maneggi” di Badoglio, del ministro della Reai Casa Acquarone e del re la scavalcarono, invitandola a farsi da parte nel timore che le sue simpatie democratiche e i rapporti con l'antifascismo costituissero un pericolo per il piano dinastico di fuoriuscita morbida dalla guerra.
Allontanata da Roma per volontà di Vittorio Emanuele III, dopo I'8 settembre raggiunse dalla Val d'Aosta la Svizzera, stabilendosi con altri del “maquis dorè” a Oberhofen, nel Cantone di Berna. Nella Confederazione elvetica fu attiva negli ambienti dei fuoriusciti ed ebbe contatti con la Delegazione di Lugano del C.L.N.A.I., ma anche con l’ambiente dei funzionari e diplomatici italiani fedeli al governo Badoglio. Inoltre visitò numerosi campi di internamento, svolgendo attività assistenziale e di propaganda a favore della monarchia.
Secondo dopoguerra
Tornata a Roma poco dopo II 25.4.
1945, prese parte senza entusiasmo agli sviluppi della nuova situazione politica e sembrò acconciarsi p[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 522
Brano: [...]
1975); Il tempo dell'ira (G. AngeloniF. Rampini, 1975); Lo avrai camerata Kesserling (G. BernagozziP.L. Bugané, 1976); Per capire quel giorno (RAI, 1976); Resistenza, una nazione che risorge (A. Giannarelli,
1976); 25 Aprile (B. Poli, 1976); Achtung Banditen! (L. e S. Novo, 1977); La repubblica di Mussolini (G. Pansa, 1977); Il sentiero (R. Toniato, 1977); Venti anni di tre generazioni (G. BelleccaP. Murgia, 1977); Tra due confini / La Val d'Aosta dall’antifascismo alla Resistenza (L. BaroniE. Giannotti, 1978); Cudine (C. GobettiP. Gobetti
G. Risso, 1979); Dalla nube alla Resistenza (G.M. Straum, 1979); Fumo di Birchenau (A. Lugli, 1979); L’offensiva della Linea Gotica e la liberazione di Ri mini (AA.W., 1979); Quattro uomini giusti (D. Toaff, 1979); Rimini cento anni di storia (AA.W., 1979); Agosto 1944 / Testimonianze e immagini della Resistenza (L. SandriR. Sitti, 1981); La battaglia del Senio (G. BernagozziP.L. Bugané, 1981); La disubbidienza (A. Lado, 1981); Dopo Auschwitz (R. Toniato, 1981); Dov'era l’Esercito (Stato Maggiore [...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 658
Brano: [...] l'andatura), fatti pochi metri Mario saltò a terra. Un giovane brigatista che si trovava sul posto gli sparò addosso, ferendolo mortalmente, proprio davanti all'abitazione del Greppi, in via San Michele sul Carso. Raccolto esanime, con un polmone perforato,
Mario Greppi
Mario sopravvisse un solo giorno. La madre, accorsa dalla Svizzera appena appresa la notizia, non fece in tempo a vederlo vivo.
GressoneylaTrinité
Comune della Valle d'Aosta (v.) con circa 200 abitanti e a 1.624 m s.l.m., all'imbocco della vallata omonima (detta anche valle del Lys) ai piedi del Monte Rosa, durante la Guerra di liberazione fu teatro di intensa attività partigiana. Nell’estate 1944 formazioni valdostane e biellesi studiarono un'azione concomitante per liberare la valle dall’occupazione nazifascista e crearvi una « zona libera ».
il piano di attacco
L’operazione, venne preparata in una riunione tenuta il 17.7.1944 a Maletto, frazione del comune di Carema (Torino), allora sede del Battaglione garibaldino « Caralli ». Al convegno parteciparono [...]
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successivi |
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine d'Aosta, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili. |
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