Brano: Buonaiuti, Ernesto
zione politica e sociale del nostro paese. La sua polemica contro la formazione del Partito Popolare di don Sturzo è esemplare, perché egli giudicava in primo luogo che la Chiesa non dovesse entrare in concorrenza con i partiti politici; e si volgeva poi contro lo stesso concetto di « democrazia cristiana », rilevando che non era possibile circoscrivere e delimitare la « democrazia » con un aggettivo e che il cristianesimo — e questo in pieno accordo con le sue più profonde convinzioni religiose — fosse già di per sè democratico. Di conseguenza, anche i compiti del clero dovevano mutare perché non si trattava già, per i sacerdoti, di entrare in competizione con i laici per il governo della cosa pubblica, bensì di abbandonare dei tutto ogni interesse del genere; di perfezionarsi invece nella cultura filosofica e religiosa per seguire l’evoluzione dei tempi e per diffondere con maggiore preparazione intellettuale la verità evangelica.
La sua diuturna lotta per il rinnovamento del cattolicesimo ebbe gravissimi [...]
[...]cismo di Buonaiuti va sempre considerato nei limiti suindicati, tenendo però presente che l’uomo fu deciso, inflessibile, lungimirante nelle sue decisioni e nelle sue idee.
Dopo il crollo del fascismo e l’avvento della Repubblica, Buonaiuti fu integrato nei ruoli dello Stato, ma ancora una volta fu tenuto lontano dall’insegnamento universitario perché, nonostante fosse suo pieno diritto, non si volle restituirgli la sua cattedra di storia del cristianesimo nello Ateneo romano. Morì il 20.4.
1946. Rifiutò, un mese prima di morire, dopo l’attacco cardiaco, l’offerta fattagli dal cardinale Marmugi di riconciliarsi con la Chiesa, a condizione di sottoscrivere la formula:
« Credo tutto quello che crede e insegna la Santa Chiesa cattolica e riprovo tutto ciò che essa riprova ».
Scrittore di grande potenza espressiva, polemista acuto e brillante, fu uno degli uomini più rappresentativi della cultura italiana della prima metà del nostro secolo. Gli studi storicoreligiosi ricevettero da lui un decisivo impulso in Italia, anche perché in lui si [...]
[...], fu uno degli uomini più rappresentativi della cultura italiana della prima metà del nostro secolo. Gli studi storicoreligiosi ricevettero da lui un decisivo impulso in Italia, anche perché in lui si fondevano insieme l’altezza e l’acume dello studioso con rare capacità di organizzatore, di maestro e di guida dei suoi giovani allievi. La sua bibliografia annovera ben 3.766 titoli. Tra le sue opere fondamentali si ricordano i Saggi di storia del cristianesimo, Milano, 194243; Lo gnosticismo; Lutero e la riforma in Germania; Storia del Cristianesimo; Gioacchino da fiore; Il modernismo cattolico, che traccia la biografia anche
spirituale del Buonaiuti, pubblicata a Roma nel 1945.
S.Pe.
Buono, Nello
N. a Spello (Perugia) il 26.9.1903; meccanico. Membro dell’organizzazione comunista clandestina e attivo antifascista, nel 1928 fu condannato dal Tribunale speciale a 6 anni di reclusione. Dopo T8.9.1943 ha preso parte alla Guerra di liberazione, nelle file della Resistenza umbra, nella Brigata d’assalto Garibaldi « Antonio Gramsci ».
Buozzi, Bruno
Dirigente sindacale socialista. N. il 31.1.1881 a Pontelagoscuro (Ferrara), ucc[...]