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Il segmento testuale cinismo è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 518Entità Multimediali , di cui in selezione 13 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 405

Brano: Longhi, Bruno

sempre autobiografici, sono internamente minati da una cupa attrazione per l'autodistruzione e la morte.

Anche il suo cinismo di autore di successo porta con sé, consapevolmente e con estrema lucidità, la propria condanna: quello che A. Kazin ha definito « il più grande crociato e il più spudorato mestierante della sua epoca » sa bene di essere un ■ brain merchant », un mercante del cervello. La coscienza amara e disperata di questa contraddizione, senza uscita per il suo confuso socialismo intriso di individualismo anarcoide, fa di lui un simbolo e un testimone della cieca violenza e dell’orrida solitudine su cui fu costruita la giungla del trionfante capitalismo americano tra la fine del diciannovesimo secolo e il[...]

[...]la casa editrice L. Longanesi & C., di cui rimase poi direttore fino al 1956.

Nei primi anni del dopoguerra pubblicò alcuni libri (tra cui: Una vita; Il destino ha cambiato cavallo; Un morto fra noi; Parliamo dell’elefante; In piedi e seduti), facendo rivivere certi grotteschi aspetti del defunto regime in chiave sarcastica non priva di elementi nostalgici. Nel 1950, atteggiandosi a disincantato critico del costume democratico con un fondo di cinismo che lo accomunava a Indro Montanelli (v.) di cui era amico, fondò II Borghese, una rivista di estrema destra neo

fascista che lo ebbe direttore fino alla morte (v. Movimento Sociale Italiano).

D.Per.

Longhena, Mario

N. a Parma il 24.5.1876, m. a Bologna il 26.2.1967.

Ancora adolescente, partecipò al Congresso socialista di Genova del 1892; laureato in Lettere e insegnante nei licei, dal 1914 al 1920 fu assessore al Comune di Bologna.

Durante la Guerra di liberazione fu redattore dell’« Avanti! » clandestino.

Nel 1946 fu eletto aH’Assemblea Costituente e, nel 1948, al prim[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 74

Brano: [...] Roatta non volle accusare Anfuso ed ebbe, a questo riguardo, una lunga discussione col presidente del Tribunale sul fatto se l’ordine relativo all'assassinio fosse stato dato direttamente da Ciano, oppure attraverso il suo sottosegretario, cioè da Anfuso.

L'avvocato di parte civile Annibaie Angelucci; nella sua arringa, tratteggiò la figura dell'A. con queste parole:

« Accanto a Ciano vediamo Anfuso, degno suo compare di spudoratezza e di cinismo, uno scettico e un violento che montava in furia con i funzionari che si rifiutavano di

andare in Spagna. Dal 1937 al 1939 Anfuso e Ciano, dal ministero degli Affari Esteri, manovravano i fili dei sicari che erano al loro servizio; è evidente che il delitto è stato perpetrato a Palazzo Venezia, che l'ordine venne trasmesso a Palazzo Chigi, e venne effettuato in Francia ».

L'avvocato Federico Comandini aggiunse: « ... l'odio politico di Mussolini contro Rosselli si ravvivò veemente di fronte agli ostacoli che l'eroica reazione delle popolazioni inermi, ma strenue nella difesa della loro [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 570

Brano: [...]arcere ad altri. Direttore ne fu per molti anni certo Doni, famigerato per la sua malvagità verso i detenuti politici quantunque, legato al suo cliché di funzionario fascista esemplare, rigoroso, ma sempre sul filo del regolamento, evitasse prudentemente violenze e « infortuni », fonti di inevitabili campagne propagandistiche all'estero.

Doni fu sostituito nel 1942 da Carretta (v.), che si distinse per la sua accentuata faziosità e per il suo cinismo. Tra i graduati, particolarmente inviso ai politici era il capoguardia, certo^Proietti, un energumeno di alta statura, prepotente squadrista che nel 1922 aveva partecipato alla marcia su Roma e che non risparmiava nessuna angheria ai detenuti antifascisti. Sorpreso in flagrante per traffici illeciti, le sue malversazioni risultarono di tale gravità che, malgrado i suoi « meriti » fascisti (era anche membro del direttorio del fascio di Civitavecchia) non riuscì a evitare il trasferimento a Massa Carrara, dove si suicidò nel giorno della liberazione di quella città.

Le guardie, quantunque no[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 235

Brano: [...]ività » non fu che il riflesso di una passiva rassegnazione a uno stato di fatto irrimediabile dopo un periodo di vive speranze: una sorta di resa incondizionata alle cose. E senza dubbio, più di un artista cadde in simile atteggiamento, slittando in un mero naturalismo o in un « realismo magico » di sapore metafisico. Ma per Dix e Grosz o per un altro artista d’uguale grandezza come fu Max Beckmann la questione é diversa: non rassegnazione, non cinismo s’incontrano nella loro opera dopo il 1920, ma semmai amarezza e risentimento, una ostinata

e testarda proposta di immagini urtanti.

Per questi artisti, e ancora per molti altri come Karl Wòlker, Kurt Ouerner, Otto Nagel, Rudolf Schlichter, Karl Hubbuch, Hans e Lea Grundig, là « Nuova oggettività » fu tutt’altro che un « ritorno all’ordine » dopo le speranze deluse: essa fu, al contrario, un'impuntatura risoluta sulle circostanze più drammatiche della nuova situazione storica in cui, dopo l’insediamento di Hindenburg a presidente del Reich (1925), si stava preparando la via all’avvento [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 475

Brano: [...]articolari capacità, soprattutto sangue freddo, nervi a tutta prova e grande audacia. Ma vi era anche un altro motivo che rendeva difficile il reclutamento dei gappisti: la questione morale. I G.A.P. agivano in città, di sorpresa, aggredendo con fredda deliberazione l’ufficiale tedesco, la sentinella, il gerarca fascista, magari usando l’arma bianca per non fare rumore. Non è certo facile per una persona onesta, che non possieda la tecnica né il cinismo del malvivente, uccidere a sangue freddo un uomo, sia pure un nemico. L’operaio, il contadino, lo studente che

475



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 607

Brano: [...]ovietica e la tragica, ignobile situazione della borghesia in Occidente e nel mondo intero. Davanti a noi si erge l'inevitabile aggressione dei nostri nemici: davanti a noi vi è una guerra senza

precedenti per la sua ampiezza, che le canaglie del mondo intero, i degenerati della storia, i parassiti, stanno preparando; parassiti ai quali non si può negare un'abilità da gesuiti allorquando si osserva la loro bassezza, la loro inumanità, il loro cinismo. Il tema della difesa della pace non commuove i poeti.

I principi dell’estetica si fonderebbero meravigliosamente con quello dell’"utilità pubblica " se noi possedessimo dell’odio rivoluzionario, non foss’altro nella dose in cui ne possedevano Verhaeren e Baudelaire. Se un uomo parla sinceramente, allora è quasi sempre assai bello, " estetico ’’. Noi sappiamo odiarci l’un l’altro — è un’eredità piccolo borghese —, ma non arriviamo ad approfondire il nostro odio e ad estenderlo a tutto il mondo che ci è ostile. Non si sente nella poesia di oggi la musica dell'odio ».

All’indomani del Con[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 694

Brano: [...]schi, spazzava le vie e i bordi delle strade dove si pigiavano vecchi, donne e bambini. Presto il fumo fu così intenso che non si vedeva a più di 5 metri e le fiamme avvolsero tutta la città. Dovunque si sentivano urla di dolore. Inorridita, la gente si inginocchiava e alzava le braccia al cielo per invocare la Divina Provvidenza >».

Morì sotto le bombe la maggior parte della popolazione. I commenti fascisti a quella « vittoria » furono di un cinismo inaudito. Il generale franchista Emilio Mola disse: « Raderemo al suolo anche Bilbao [...]. La capitale di un popolo degenerato dev’essere distrutta [...] ». Hermann Goering (v.), ministro dell'Aeronautica tedesca, affermò: « Per noi è stata una grande fortuna che la ricostituita Luftwaffe abbia potuto dimostrare in quel modo di essere nuovamente pronta a combattere e a vincere ».

« Guernica » di Picasso

È facile capire perché Guernica sia diventata, nella storia moderna, simbolo imperituro di sofferenza, ma nello stesso tempo anche di resistenza al fascismo e di lotta contro ogni atroc[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 12

Brano: [...]gerarchi nazisti (in particolare con Alfred Rosenberg), gli consentì di cumulare una serie di importanti cariche: capo dell'ufficio centrale per la sicurezza del Reich e inoltre, dal 1939, commissario del Reich per il consolidamento della razza germanica e

e da lui emanati sin quasi agli ultimissimi giorni di guerra.

Uomo di scarsa cultura e di mediocre intelligenza, di formazione piccoloborghese, ma di caparbia volontà e di ineguagliabile cinismo, Himmler fu uno dei maggiori responsabili del regime terroristico instaurato all’interno del Reich e nell’Europa occupata dalla Wehrmacht. Dopo aver teorizzato la funzione delle S.S. come élite razziale del popolo tedesco e avere lanciato perfino il cosiddetto Lebensborn (sistema di procreazione organizzata dallo Stato, scegliendo individui geneticamente « selezionati ») allo scopo di assicurare la continuazione della stirpe eletta, e dopo essersi fatto protagonista anche sul piano ideologico della più indiscriminata lotta antireligiosa (soprattutto attraverso l’organo delle S.S. Das Schwarze[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 492

Brano: a diventare carne da cannone anche nelle guerre europee. Corpi di « Franchi tiratori senegalesi », composti da uomini reclutati nel Senegai e nel Sudan Francese, durante la Prima guerra mondiale furono impiegati con feroce cinismo e crudeltà sul fronte occidentale, nelle regioni del Nord, dove gli africani non erano assolutamente in grado di resistere fisicamente alle dure condizioni climatiche. Per fare un solo esempio, di un corpo composto da 11.000 sénégalais inviati al fronte nel febbraio 1917, in breve tempo ben 7.500 morirono di malattie contratte per il gran freddo.

Nel dopoguerra, quando fu istituito nelle colonie francesi il servizio militare obbligatorio di 3 anni (nella stessa epoca in Francia la leva era stata ridotta a 18 mesi) molti giovani sudanesi si resero renitenti, rifugiandosi nella vicina Costa [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 328

Brano: [...] razzialmente, era parte integrante della comunità etnica germanica dell’area di frontiera: la sua cultura, pertanto, andava ricuperata alla germanicità.

Per la Francia, non potendosi ricorrere alla favola dell’affinità spirituale e razziale, veniva tirata in ballo l’altra delle giustificazioni prioritarie cui i nazisti facevano capo per legittimare le loro rapine: quella del, la arianizzazione dei beni degli ebrei (beni definiti, con macabro cinismo, «attualmente senza padrone»), nonché della confisca punitiva di quelli dei loro “demoplutomasso” sostenitori.

Ordinando il saccheggio della Francia, Hitler scrisse al Reichsleiter Alfred Rosenberg: « Ebrei, frammassoni e i nemici ideologici del nazionalsocialismo sono gli autori della guerra in atto contro il Reich. La lotta spirituale contro queste forze è un compito di necessità bellica », e nei mezzi di lotta spirituale comprendeva morte e saccheggio.

Traballanti giustificazioni che in realtà volevano coprire un coacervo di motivazioni, nel quale si mescolavano il fanatismo dottrina[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine cinismo, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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